• Mercato e Concorrenza

    Elenco venditori gas naturale: requisiti e procedure 2025

    Il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n. 85/2025, pubblicato in Gazzetta il 19 giugno 2025, definisce le nuove regole operative per le imprese che vogliono operare nella vendita di gas naturale in Italia. 

    Il  regolamento riforma il sistema di iscrizione all’Elenco dei soggetti abilitati e impone requisiti più stringenti.

    L'obiettivo è quello di rafforza la trasparenza e l’affidabilità degli operatori nel mercato . L’iscrizione diventa  un requisito formale, ma uno strumento di qualificazione e controllo a tutela dell’intero settore.

    Per l'operatività si attende un decreto attuativo con i modelli di domanda e le procedure di controllo.(v. ultimo paragrafo)

    Elenco venditori gas MASE: Chi deve iscriversi

    L’iscrizione all’Elenco è obbligatoria per:

    • imprese che vendono gas tramite rete connessa alla rete nazionale;
    • imprese che vendono gas tramite reti isolate;
    • distributori autorizzati in via transitoria alla vendita diretta.

    Restano esclusi i consorzi che acquistano gas solo per i propri consorziati.

    Per essere iscritti e rimanere nell’Elenco, le imprese devono possedere requisiti tecnici, di onorabilità e finanziari:

    Forma giuridica: solo S.p.A., S.a.p.A., S.r.l., cooperative o consortili in tali forme.

    Oggetto sociale coerente con la vendita di gas.

    Requisiti di onorabilità, che devono essere rispettati da:

    amministratori, legali rappresentanti, sindaci;soggetti sottoposti a verifica antimafia.

    Non sono ammessi condannati per reati finanziari, fallimentari o gravi reati penali.

    Requisiti finanziari: Capitale sociale minimo: 100.000 € (interamente versato).

    Tipo requisito Condizione richiesta
    Tecnico Società di capitali, cooperative o consortili; oggetto sociale coerente
    Onorabilità Assenza di condanne, procedimenti fallimentari, interdizioni antimafia
    Finanziario Capitale minimo 100.000 €; nessun ricorso reiterato ai servizi di ultima istanza

    Procedura di iscrizione, controllo e cancellazione

    Le imprese devono presentare domanda al MASE con autocertificazione dei requisiti. L’iscrizione è decisa entro 30 giorni, con possibilità di integrazione documentale. Ogni tre anni, l’impresa deve confermare i requisiti. Sono previsti controlli a campione annuali su almeno il 5% delle imprese iscritte.

    Sono previste due fattispecie:

    1. Cancellazione: per mancato aggiornamento triennale o inattività.
    2. Esclusione: per perdita dei requisiti, false dichiarazioni o sanzioni da ARERA, AGCM, GPDP o ADM.

    In caso di esclusione, l’impresa e il gruppo di appartenenza non possono fare nuova domanda prima di 2 anni.

    Decreto attuativo in arrivo e regime transitorio: cosa devono fare le imprese già attive

    Il nuovo regolamento MASE entrerà pienamente in operatività solo con l’adozione del decreto attuativo previsto dall’art. 11, comma 1, che dovrà essere emanato entro 45 giorni dalla data di entrata in vigore del DM 85/2025, ovvero entro il 18 agosto 2025

    Questo decreto definirà i modelli di domanda, le modalità tecniche di gestione dell’Elenco venditori e i criteri per le segnalazioni e i controlli.

    Nel frattempo, è previsto un regime transitorio: tutte le imprese già iscritte all’elenco secondo il precedente DM 29 dicembre 2011 saranno provvisoriamente incluse nel nuovo Elenco. Tuttavia, per mantenere validamente l’iscrizione, esse dovranno, entro 90 giorni dalla data di adozione del nuovo decreto attuativo, inviare al Ministero un’autocertificazione che attesti il possesso dei requisiti tecnici, di onorabilità e finanziari previsti dal nuovo regolamento.

    Le imprese che non presenteranno la dichiarazione entro il termine saranno automaticamente cancellate. Inoltre, quelle con forma giuridica non conforme (es. società di persone o consorzi non ammessi) o con capitale sociale inferiore a 100.000 euro dovranno adeguarsi entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del regolamento (cioè entro il 4 luglio 2026), pena l’esclusione definitiva dall’Elenco venditori.

    Per ulteriori dettagli  scarica qui il Decreto ministeriale MASE

  • Mercato e Concorrenza

    DDL Concorrenza 2025 novità per le società di professionisti

    Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri  il Disegno di Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2025, un provvedimento chiave per garantire l’apertura dei mercati, la trasparenza nella gestione dei servizi pubblici e la protezione dei consumatori. Il testo, previsto dall’art. 47 della legge n. 99/2009, conferma l’impegno dell’Italia nel rispetto degli obiettivi PNRR e delle indicazioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), contribuendo così al rafforzamento delle dinamiche concorrenziali, in linea con quanto già avviato con le precedenti leggi concorrenza del 2022, 2023 e 2024.

    Nel dettaglio, il DDL si articola in tre Capi principali

    1. servizi pubblici locali e mobilità elettrica; 
    2. trasporto pubblico regionale e aereo; e
    3.  un insieme di misure trasversali.

    Tra i temi affrontati spiccano il rafforzamento del controllo sulla gestione dei servizi affidati dagli enti locali, l’introduzione di sanzioni in caso di mancata trasparenza e la promozione di una mobilità elettrica efficiente, contrastando la concentrazione del mercato delle ricariche in mano a pochi operatori. Il disegno di legge propone anche importanti novità per il trasporto ferroviario regionale e l'organizzazione degli aeroporti minori, in particolare aumentando da 1 a 5 milioni la soglia di passeggeri che permette l’accesso a procedure semplificate.

    Focus sulle novità per i professionisti: più flessibilità per le STP

    Una delle misure più rilevanti del DDL Concorrenza 2025 per il mondo delle libere professioni è contenuta nell’art. 9, che interviene sul funzionamento delle società tra professionisti (STP), modificando la normativa di riferimento contenuta nella legge n. 183/2011. L’obiettivo è sciogliere le incertezze interpretative che, in questi anni, hanno limitato l’operatività delle STP e alimentato numerosi contenziosi interni agli Ordini professionali.

    Secondo l’interpretazione più rigida, per essere iscritte nell’apposita sezione dell’Albo, le STP devono rispettare cumulativamente due requisiti: almeno due terzi dei soci devono essere professionisti, e questi devono detenere anche almeno due terzi del capitale sociale. Tuttavia, una parte della giurisprudenza ha accolto interpretazioni meno stringenti, ritenendo sufficiente che i soci professionisti detengano il controllo sostanziale delle decisioni societarie, anche se non in termini di maggioranza del capitale.

    Il DDL 2025 risolve questo nodo prevedendo che sia sufficiente garantire ai soci professionisti la possibilità di determinare la maggioranza qualificata (due terzi) nelle deliberazioni o decisioni strategiche, in coerenza con le regole del modello societario adottato. Si fa così un passo avanti decisivo per incentivare l’adozione dello strumento societario anche tra i professionisti, ampliando le opportunità di crescita e collaborazione multidisciplinare, nel rispetto delle specificità di ciascuna professione.

    Maggiori tutele per i consumatori e il mercato

    Il terzo Capo del DDL introduce inoltre importanti misure in materia sanitaria e di tutela dei consumatori. Tra queste, spiccano nuove sanzioni a carico di professionisti che utilizzano in modo scorretto cosmetici o biocidi, nonché una più chiara distinzione tra le diverse categorie di prodotti soggette a regolamentazioni europee (cosmetici, biocidi e farmaci). 

    Tali modifiche intendono colmare le attuali lacune sanzionatorie, migliorare la sicurezza dei consumatori e garantire una concorrenza leale nel mercato dei prodotti per la cura della persona.

    Infine, il DDL dedica attenzione anche al rafforzamento dell’ecosistema dell’innovazione attraverso il rilancio del trasferimento tecnologico. 

    In particolare, si prevede un nuovo assetto per la Fondazione Tech e Biomedical, cui saranno affidati fino a 250 milioni di euro per finanziare progetti strategici a supporto dell’interazione tra ricerca, università e imprese, promuovendo brevetti, spin-off e sinergie tra pubblico e privato.