• Rubrica del lavoro

    Assegno unico universale: domanda con l’app INPS Mobile

    Con il messaggio n 2925 del 22 luglio l'INPS comunica che, nell’ambito delle attività di innovazione previste con i progetti dell’Istituto per l’attuazione del Piano Strategico ICT e del PNRR, l’app “INPS Mobile” è stata arricchita con il nuovo servizio dedicato ai dispositivi mobili per la presentazione della domanda per l’assegno unico e universale per i figli a carico ( i cui al decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230)

    L’assegno unico e universale per i figli a carico è un sostegno economico ai nuclei familiari attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento del 21° anno di età (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili

    L'INPS comunica che, per accedere al servizio da dispositivi mobili, occorre 

    • installare l’app “INPS Mobile”sul proprio smartphone/tablet e, dalla homepage
    • selezionare “Assegno unico e universale per i figli a carico”
    • previo accesso mediante SPID oppure CIE (Carta di Identità Elettronica), 
    • l'utente può presentare una nuova domanda 
    • e/o di consultare lo stato di una domanda già presentata. 

    Inoltre, senza autenticazione, è possibile accedere alla funzione di simulazione dell’importo dell’assegno unico e universale per i figli a carico.

    Lo stesso messaggio INPS riepiloga le condizioni dell'assegno unico universale sottolineando che, 

    • l’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli, nonché di eventuali situazioni come la disabilità degli stessi.

    In assenza di ISEE o in presenza di un ISEE superiore a 40mila euro, l’importo dell’assegno unico e universale per i figli a carico, che è comunque spettante, si attesta sui valori minimi previsti dalla citata norma.

    Per approfondimenti leggi lo speciale Assegno unico universale: requisiti e ISEE

    Infine l'INPS ricorda che per tutte le informazioni e le indicazioni operative sul beneficio si rinvia al messaggio n. 4748 del 31 dicembre 2021 e alla circolare n. 23 del 9 febbraio 2022.

  • Rubrica del lavoro

    Riduzione assenze: valida per la decontribuzione dei premi

    La Corte di Cassazione, nella Sentenza n. 24814/2022, rigetta il ricorso dell'INPS che chiedeva ad una azienda il versamento dei contributi  non versati   ritenendo  che la corresponsione del cd. "premio di presenza" concordato  a livello territoriale  non possa rientrare nella nozione di premio di produttività che da diritto alla decontribuzione prevista dal DL 67 1997 .

     La  sentenza della Suprema Corte  sostiene  invece che il premio di risultato connesso alla riduzione dell'assenteismo  puo dare diritto all'agevolazione fiscale purche tale criterio sia stato inserito in sede di contratto collettivo aziendale tra gli indicatori della produttività.

    Il Caso riguardava in particolare  una azienda  che aveva applicato la detassazione sull'incentivo alla presenza  dei propri dipendenti dal 2001 al 2004 costituito da un premio in denaro  inversamente proporzionale al numero di assenze.

    Il  ricorso contro l'ingiunzione dell'istituto  era stato accolto in quanto  la corte di appello di Bologna aveva ritenuto applicabile tale  disposizione  in quanto correlato  al parametro della produttivita ed ai risultati economici dell'impresa, posto che "alla maggiore presenza si connette inevitabilmente  una maggiore produttività"

    L'istituto argomentava  invece che  tale interpretazione  sarebbe contraria alla ratio della norma infatti  gli accordi di secondo livello in questo senso porterebbero a consentire la decontribuzione in qualsiasi caso di aumento di produzione.  Infatti la riduzione delle assenze dei dipendenti  produce un aumento  quantitativo del tempo lavorato  ma non l'efficienza nel suo utilizzo ai fini della maggiore produttività. 

    Il ricorso affermava che "la ratio del beneficio in esame sarebbe invece quella di escludere dalla contribuzione i compensi contrattuali di secondo livello correlati al  miglioramento della produttività aziendale o al miglioramento della qualità  del prodotto, oppure quelli che la contrattazione aziendale pone in esplicito  collegamento con altri elementi spia della competitività dell'azienda, individuati dalla stessa fonte negoziale".

    La Cassazione afferma   in conclusione che la tesi dell'INPS " seppur suggestiva, non si regge sulla interpretazione  corretta della disposizione sopra richiamata, imprimendole una specifica finalità delle modalità di incremento della produttività che non si rinviene nel  dato testuale, né in ragioni di tipo sistematico.  Per fruire della decontribuzione,  dunque il premio aziendale è sufficiente che persegua il miglioramento in termini di produttività e di qualità delle prestazioni  lavorative; pertanto, ben può legare l'attribuzione del premio ad aspetti quali la presenza. La disposizione non richiede altro

    Decontribuzione  premi di produttività

     Si ricorda il testo letterale della norma citata . Il  D.L. 25/03/1997, n. 67, art. 2, comma 1, nella versione in vigore dal 23 maggio 1999 al 31 dicembre 2007, applicabile alla fattispecie in esame, relativa al periodo 2001- 2004 dispone che: 

     1. Sono escluse dalla retribuzione imponibile di cui all'articolo 12, terzo comma, della legge 30 aprile 1969, n. 153, e successive modificazioni, nonché dalla retribuzione pensionabile di cui  all'ultimo comma di detto articolo, le erogazioni previste dai contratti collettivi aziendali, ovvero di secondo livello, delle quali sono incerti la corresponsione  o l'ammontare e la cui struttura sia correlata dal contratto collettivo medesimo alla misurazione di incrementi di produttività, qualità ed altri  elementi di competitività assunti come indicatori dell'andamento economico  dell'impresa e dei suoi risultati.

  • Rubrica del lavoro

    Dipendente filmato in palestra durante il lavoro: no al licenziamento

    La Corte di Cassazione, con l'Ordinanza n. 25287 del 24 agosto 2022, ha dichiarato l'illegittimità del licenziamento di un dipendente di banca   anche se  filmato dall'investigatore privato  in palestra durante l'orario di lavoro.

    Il nuovo orientamento giunge dopo numerose sentenze di parere opposto documentate anche in un convegno pubblico del 2018 con pareri autorevoli che sostenevano la legittimità dei controlli sui dipendenti tramite agenzie investigative. 

    Vediamo il caso particolare e le specifiche motivazioni della pronuncia piu recente.

    Controlli con agenzia investigativa sul lavoratore

    Un dipendente di banca aveva impugnato il licenziamento irrogato per essere stato filmato piu volte fuori dal luogo di lavoro  in  supermercati e palestre, in attività estranee al lavoro. 

     La corte territoriale aveva infatti ritenuto  legittimi i controlli svolti dall'agenzia investigativa in quanto non rivolti al controllo diretto dell'attivita lavoratoriva  del dipendente, vietato dallart 3 dello statuto dei lavoratori ma  risultato di  un indagine piu ampia   relativa alla violazione dei permessi ai sensi dell'art. 33 I. 104/92 da parte di una collega dell'interessato, 

    La corte  ricorda le precedenti pronunce  (una tra tutte la cass. n. 15094 del 11/06/2018) in cui ha affermato – in ordine alla portata degli artt. 2 e 3 della I. n. 300 del 1970 a  tutela della libertà e dignità del lavoratore,  che  essi non precludono il potere dell'imprenditore di ricorrere alla collaborazione di soggetti,(come, nella specie, un'agenzia investigativa)/ancorché il controllo non possa riguardare, in nessun caso, né l'adempimento, né l'inadempimento dell'obbligazione contrattuale del lavoratore  (Cass. n. 9167 del 2003)

    Tale principio è stato costantemente ribadito, ma è stato anche precisato che dette agenzie per operare lecitamente non devono sconfinare nella vigilanza dell'attività lavorativa vera e propria, riservata, dall'art. 3 dello Statuto, direttamente al datore di lavoro e ai suoi collaboratori, anche laddove vi sia un sospetto o la mera ipotesi che illeciti siano in corso di esecuzione (v. Cass. n. 3590 del 2011; Cass. n. 15867 del 2017).

    La nuova sentenza ammette  solo l'eccezione rappresentata dai casi in cui il ricorso ad investigatori privati sia finalizzato a verificare comportamenti che possano configurare ipotesi penalmente rilevanti (come l'esercizio durante l'orario lavorativo di attività retribuita in favore di terzi su cui v. Cass. nn. 5269 e 14383 del 2000).

    La suprema corte afferma quindi che  anche nel caso descritto, in cui  l'attività investigativa mediante controllo esterno riguardava un collega  , è illegittima perche finisce con l'incidere direttamente e, quindi, al di fuori dei limiti consentiti, su detta attività.

    Accoglie inoltre il  motivo di ricorso presentato sulla mancata allegazione della documentazione  probante necessaria al fine di consentire al lavoratore  un'adeguata difesa, e ciò in base ai principi di correttezza e buona fede nell'esecuzione del contratto (Cass. 27/3/2018 n. 7581

    La Corte accoglie dunque il  ricorso  del dipendente e rinvia  alla Corte d'appello di Roma in diversa composizione.

    Vedi ulteriori approfondimenti sulla videosorveglianza dei lavoratori nel nostro Dossier Privacy

  • Rubrica del lavoro

    Bollette gas: nuova tutela ad anziani, famiglie svantaggiate e disabili

    Il decreto  Aiuti bis n. 115 2022  in vigore dal 10 agosto prevede un ampliamento della tutela economica contro l'attuale rincaro dei prezzi per l'energia, rivolta ai soggetti   piu disagiati .

    In particolare all'Art. 2   viene modificato l'art 22  del d.lgs 164 2000 ( sulla liberalizzazione del mercato del gas)   definendo in dettaglio la platea di clienti "vulnerabili" per i quali  sono garantite in materia specifiche  tutele da parte della autorità di regolazione dell'energia  ARERA  . 

    Nella platea tutelata,  il primo comma fa rientrare  i soggetti  con uno dei seguenti requisiti:

     a) che si trovano in condizioni economicamente svantaggiate ai   sensi dell'articolo 1, comma 75, della legge 4 agosto 2017, n. 124 (che godono del Bonus sociale);

     b) che rientrano tra i soggetti con disabilita' ai sensi  dell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104;

     c) le cui utenze sono ubicate nelle isole minori non  interconnesse;

     d) le cui utenze sono ubicate in strutture abitative di  emergenza a seguito di eventi calamitosi;

     e) di eta' superiore ai 75 anni.

     A queste  categorie,  dice il comma 2, dal 1° gennaio 2023, i fornitori e gli  esercenti il servizio di fornitura di ultima istanza  devono garantire  la fornitura di  gas naturale a un prezzo che rifletta :

    • il costo effettivo di  approvvigionamento nel mercato all'ingrosso, 
    • i costi efficienti del servizio di commercializzazione e
    •  le condizioni contrattuali e di  qualita' del servizio, 

    cosi' come definiti dall'ARERA  con uno o piu'  provvedimenti e periodicamente aggiornati. 

    L'Autorita dovrà anche definire le specifiche misure perequative a favore degli esercenti il servizio  di fornitura di ultima istanza.

  • Rubrica del lavoro

    Congedo straordinario per assistenza anche alle coppie di fatto

    Con  il messaggio 3096 del 5 agosto 2022 Inps interviene con le prime indicazioni sulle novità  che entrano in vigore dal 13 agosto prossimo, apportate dal decreto legislativo n. 105 2022 , in particolare per quanto riguarda :

    1. il congedo straordinario per assistenza e
    2. i permessi legge 104 1992.

    Inoltre informa che le domande sulla base della nuova disciplina possono già essere presentate  sulla piattaforma INPS allegando, in attesa dell'aggiornamento della piattaforma telematica, apposite autocertificazioni sui requisiti richiesti. Vediamo piu in dettaglio i due aspetti considerati

    Congedo straordinario per assistenza  disabili

    In particolare l'inps specifica che l'’articolo 2, comma 1, lettera n), del D.lgs n. 105/2022, sostituendo il comma 5 dell’articolo 42 del D.lgs n. 151/2001, apporta le seguenti novità in materia di congedo straordinario per l’assistenza a familiari disabili in situazione di gravità:

    – introduce il “convivente di fatto", tra i soggetti  che possono ottenere il congedo in via alternativa e al pari del coniuge e della parte dell’unione civile;

    – stabilisce che il congedo  spetta anche nel caso in cui la convivenza sia stata instaurata successivamente alla richiesta di congedo.

    Conseguentemente, a fare data dal 13 agosto 2022 è possibile usufruire del congedo in esame secondo il seguente ordine di priorità:

    1. il coniuge convivente / la parte dell’unione civile convivente / il convivente di fatto di cui all’articolo 1, comma 36, della legge n. 76/2016, della persona disabile in situazione di gravità;
    2. il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente / della parte dell’unione civile convivente / del convivente di fatto;
    3. uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge o l'unito civilmente o il  convivente di fatto ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
    4. uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità nel caso in cui  le figure precedenti siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
    5. un parente o affine entro il terzo grado convivente 
    6. Si ribadisce che, ai fini del riconoscimento del diritto, la convivenza normativamente prevista potrà essere instaurata anche successivamente alla presentazione della domanda, purché sia garantita per tutta la fruizione del congedo.

     Come  detto sopra ai fini della fruizione del congedo straordinario da parte del convivente di fatto, sarà necessario allegare, all’atto della domanda, una dichiarazione sostitutiva di certificazione, ai sensi dell’articolo 46 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, dalla quale risulti , alternativamente 

    1. la convivenza di fatto di cui all’articolo 1, comma 36, della legge n. 76/2016 con il disabile da assistere oppure 
    2. l'intenzione di instaurare la convivenza con il familiare disabile entro l’inizio del periodo di congedo richiesto e di  mantenerla per tutta la durata del congedo stesso.

    Permessi legge 104 condivisibili tra più aventi diritto

    Il messaggio chiarisce inoltre che l’articolo 3, comma 1, lettera b), n. 2), del decreto legislativo n. 105/2022 modifica la  legge n. 104/1992, eliminando il principio del “referente unico dell’assistenza”, in base al quale, non poteva essere riconosciuta a più di un lavoratore dipendente la possibilità di fruire dei giorni di permesso per l’assistenza alla stessa persona , tranne nel caso dei due genitori.

    Il nuovo articolo prevede invece che fermo restando il limite complessivo di tre giorni, per l’assistenza allo stesso individuo con disabilità in situazione di gravità, il diritto può essere riconosciuto a più soggetti tra quelli aventi diritto.

    A fare data dal 13 agosto 2022, più soggetti aventi diritto possano richiedere l’autorizzazione a fruire dei permessi alternativamente tra loro, per l’assistenza alla stessa persona disabile grave.

  • Rubrica del lavoro

    Bonus 200 euro dipendenti: regole, verifiche e facsimile

    Il decreto Aiuti ha previsto un bonus da 200 euro come sostegno contro il caro bollette a una platea molto ampia di soggetti, con reddito massimo annuale non superiore a 35 mila euro  e altri requisiti specifici per alcune categorie . I datori di lavoro sono chiamati ad anticiparlo a tutti i lavoratori in forza a luglio 2022, anche a termine , somministrati, stagionali, con esclusione di lavoratori dometici e lavoratori agricoli a termine . 

    Vediamo tutte le istruzioni  aggiornate con la circolare  INPS 73 del 24.6.2022.

    Aggiornamento 5 agosto

    Il decreto Aiuti bis approvato in CDM e  in corso di pubblicazione, prevede l'ampliamento del bonus 200 euro a nuove categorie.  Leggi  per i dettagli "Bonus 200 euro le novità del DL Aiuti bis"

    Bonus 200 euro a chi spetta

    L' indennità una tantum di 200 euro non costituisce reddito ne' ai  fini fiscali ne' ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali e raggiungerà:

    1. Lavoratori dipendenti del settore privato, compresi i lavoratori domestici
    2. Beneficiari di NASpI e DIS-COLL
    3. Beneficiari dell’indennità di disoccupazione agricola
    4. Titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa
    5. Lavoratori beneficiari nel 2021 di indennità COVID-19
    6. Lavoratori stagionali a tempo determinato e intermittenti
    7. Lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo
    8. Lavoratori autonomi privi di partita IVA
    9. Incaricati alle vendite a domicilio
    10. Nuclei beneficiari del Reddito di Cittadinanza
    11. Lavoratori autonomi e professionisti 

    Il bonus  200 euro una tantum sarà erogato  

    •   in busta paga a luglio  ai lavoratori  dipendenti (senza bisogno di fare domanda ma con autocertificazione al datore di lavoro)   con esclusione dei lavoratori domestici  e dei lavoratori agricoli a termine che lo  percepiranno dall'INPS, su domanda.
    •  nell'assegno pensionistico  di luglio  per i pensionati (sia INPS che di altre gestioni)  sempre in forma automatica. In particolare  è specificato che hanno diritto (una volta) i percettori anche di piu assegni.

    Per i lavoratori autonomi e professionisti,  per i disoccupati  e i lavoratori con contratti atipici  non occupati nel mese di luglio, sarà necessario fare domanda :

    •   all'INPS,  da parte di  autonomi , percettori di indennità di disoccupazione, lavoratori domestici, ecc
    • alle casse private per i professionisti iscritti agli albi.

    Bonus 200 euro dipendenti istruzioni  e fac simile

    Con il messaggio 2397  del 13 giugno 2022, l'INPS ha fornito le prime indicazioni ai datori di lavoro, rinviando  la trattazione completa a una circolare giunta lo scorso 24 giugno 2022 n. 73 2022

    La circolare  modifica pesantemente le istruzioni fornite in precedenza su requisiti e modalità di erogazione  ai lavoratori dipendenti.

    L'indennità una tantum di 200 euro è riconosciuta in automatico

    • in misura fissa, (uguale quindi anche per i dipendenti part time)
    • una sola volta, 
    • da tutti i datori di lavoro privati, sia imprenditori che lavoratori autonomi.

    Prima dell'erogazione il datore di lavoro erogante deve acquisire  una dichiarazione del lavoratore con la quale lo stesso dichiari,“di non essere titolare delle prestazioni di cui all'articolo 32, commi 1 e 18”, cioè in quanto pensionato o appartenente ad altre categorie beneficiarie dello stesso bonus. Il lavoratore deve dichiarare inoltre di non percepire il bonus da altri datori di lavoro. 
    Con il messaggio 2559 del 24 giugno INPS ha fornito anche un fac-simile di dichiarazione.che i lavoratori dovranno consegnare prima possibile non solo per ottenere il bonus ma anche per consentire alle aziende il conguaglio previsto con il flusso di competenza di luglio (31 agosto 2022)

    Bonus 200 euro,  le novità della circolare 73 2022

    Rispetto alle prime istruzioni l'istituto informa che   anche se  "l’articolo 32 del decreto-legge n. 50/2022, ai commi 13 e 14, prevede che l’INPS, a domanda, erogherà l’indennità una tantum “ai lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti di cui agli articoli da 13 a 18 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 che, nel 2021 abbiano svolto la prestazione per almeno 50 giornate” e ai “lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che, nel 2021 abbiano almeno 50 contributi giornalieri versati” e che abbiano avuto un “reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 35.000 euro per l'anno 2021”,   il  pagamento diretto da parte di INPS, non riguarda la generalità dei lavoratori stagionali, a tempo determinato, intermittenti e iscritti al Fondo Pensione Lavoratori dello Spettacolo,  ma  solo coloro che siano in possesso dei requisiti e non siano occupati  nel mese di luglio 2022. 

    La circolare precisa infatti che : "con la retribuzione di luglio 2022, i datori di lavoro dovranno, in automatico, pagare l’indennità anche ai lavoratori stagionali, a tempo determinato, intermittenti e iscritti al FPLS, laddove in forza nel mese di luglio del corrente anno, indipendentemente dalla verifica e dalla sussistenza dei requisiti di cui ai predetti commi 13 e 14 dell’articolo 32.  Il pagamento da parte di INPS, infatti, sarà residuale, a domanda, secondo i requisiti già indicati e specificati dalla norma, laddove tali lavoratori non abbiano già percepito l’indennità nel mese di luglio 2022, se spettante.

    Vengono anche integrate quindi  le istruzioni per la compensazione del credito sul flusso UniEmens già comunicate con il messaggio n. 2397/2022 (vedi ultimo paragrafo).

    Bonus 200 euro e sconto contributivo: nuovo periodo di riferimento

    Lo sconto contributivo di cui alla legge 30 dicembre 2021, n. 234 che fa da riferimento per l'attribuzione del bonus 200 euro, si applicava,  mese per mese:

    • a tutti i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, 
    • purché venga rispettato il limite della retribuzione mensile (retribuzione imponibile ai fini previdenziali)  di 2.692 euro (i dettagli  sullo sconto sono nella  circolare n. 43/2022).

    La circolare 73 2022 , inoltre chiarisce che il bonus spetta:  “Ai lavoratori dipendenti che   hanno beneficiato dell'esonero  contributivo dello 0,8% per almeno una mensilità,   nel periodo di riferimento che va dal 1 gennaio al  giorno precedente la pubblicazione della circolare , quindi:

    •   entro il 23 giugno 2022,
    •   NON nel primo quadrimestre del 2022 come da testo del decreto e  prime istruzioni .

    La novità è stata ribadita anche con il messaggio 3099 del 5 agosto, a seguito di richieste di chiarimenti.

    Per i datori di lavoro che avessero già provveduto a individuare i dipendenti  destinatari del bonus prima della data della circolare,  diventa necessario procedere a verificare ulteriormente il diritto, ad esempio per lavoratori assunti successivamente al primo quadrimestre 2022.

    Bonus 200 euro in quale busta paga?

    Riguardo  il momento di erogazione la circolare 73 precisa che 

    1. la predetta indennità deve essere erogata, sussistendo il rapporto di lavoro (a tempo determinato o indeterminato) nel mese di luglio e gli altri requisiti (…) con la retribuzione di competenza del mese di luglio 2022 (anche se erogata ad agosto), con denuncia Uniemens entro il 31 agosto, oppure
    2. , in ragione dell’articolazione dei singoli rapporti di lavoro (ad esempio, part-time ciclici) o della previsione dei CCNL,  con quella erogata nel mese di luglio 2022 (anche se di competenza del mese di giugno 2022), con denuncia Uniemens entro il 31 luglio, anche laddove la retribuzione risulti azzerata.

    Si specifica inoltre che nel caso dovesse risultare, per il medesimo lavoratore dipendente, che più datori di lavoro abbiamo compensato l'una tantum di 200 euro, l’Istituto comunicherà a ciascun datore di lavoro interessato la quota parte dell’indebita compensazione effettuata, per la restituzione all’Istituto e il recupero verso il dipendente, secondo le istruzioni che verranno fornite con successivo messaggio. 

    Esposizione Uniemens aggiornata  indennità 200 euro

    • sezione <PosContributiva> del flusso UniEmens

    I datori di lavoro, al fine di recuperare l’indennità anticipata ai lavoratori, nelle denunce di competenza del mese di giugno 2022 o luglio 2022, valorizzeranno all’interno di <DenunciaIndividuale>, <DatiRetributivi>, <InfoAggcausaliContrib>, i seguenti elementi:

    • nell’elemento <CodiceCausale> dovrà essere inserito il nuovo valore “L031”, avente il significato di “Recupero indennità una tantum articolo 31 comma 1 decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50.”;

    • nell’elemento <IdentMotivoUtilizzoCausale> dovrà essere inserito il valore “N”;

    • nell’elemento <AnnoMeseRif> dovrà essere indicato l’anno/mese “06- 07/2022”;

    • nell’elemento <ImportoAnnoMeseRif>dovrà essere indicato l’importo da recuperare.

    • sezione <PosPA> del flusso UniEmens

    I datori di lavoro con lavoratori iscritti alla Gestione Pubblica dovranno compilare nella denuncia del mese di luglio 2022 l’elemento <RecuperoSgravi> nel modo seguente:

    • nell’elemento <AnnoRif> dovrà essere inserito l’anno 2022;

    • nell’elemento <MeseRif> dovrà essere inserito il mese 06 o 07;

    • nell’elemento <CodiceRecupero> dovrà essere inserito il valore “35” avente il significato di “Recupero indennità una tantum articolo 31 comma 1 decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50”;

    • nell’elemento <Importo> dovrà essere indicato l’importo da recuperare.

    • sezione <PosAgri> del flusso UniEmens

    I datori di lavoro agricoli, al fine di recuperare l’indennità pagata ai lavoratori a tempo indeterminato in forza nel mese di luglio 2022 nelle denunce Posagri del mese di riferimento delle competenze, di giugno o luglio 2022, valorizzeranno in <DenunciaAgriIndividuale> l’elemento <TipoRetribuzione> con il <CodiceRetribuzione> “9”, avente il significato di “Recupero indennità una tantum articolo 31 comma 1 decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50”. Per gli elementi <TipoRetribuzione> che espongono il predetto <CodiceRetribuzione> “9” dovrà essere valorizzato unicamente l’elemento <Retribuzione> con l’importo dell’indennità una tantum da recuperare.

    Il <CodiceRetribuzione> “9” potrà essere valorizzato:

    nei flussi di competenza del mese di giugno 2022 inviati entro il 31 agosto 2022, ultimo giorno utile per l’acquisizione dei flussi del secondo trimestre per la seconda emissione dell’anno 2022;

    nei flussi di competenza del mese di luglio 2022 inviati entro il 30 novembre 2022, ultimo giorno utile per l’acquisizione dei flussi del terzo trimestre per la terza emissione dell’anno 2022.

  • Rubrica del lavoro

    Bonus bebè ENPAM 2022: le domande dal 18 luglio

    L'ENPAM, ente nazionale di previdenza e assistenza dei medici, informa che con delibera n° 59/2022 del Consiglio di Amministrazione nella seduta del 7/7/2022 è stato approvato il bando per l'anno 2022 per la concessione di sussidi a sostegno della genitorialità agli iscritti: SCARICA QUI IL BANDO.

    In particolare, viene stabilito di:

    • concedere agli iscritti sussidi a favore della genitorialità per agevolare la fruizione di servizi di baby-sitting e della rete pubblica e privata accreditata dei servizi per l’infanzia ai neonati entro i primi dodici mesi di vita del bambino o di ingresso del minore in famiglia; 
    • riconoscere un sussidio di importo pari all’indennità minima prevista
    • concedere agli iscritti alla gestione “Quota B” sussidi aggiuntivi, anche cumulabili con quelli previsti dall’art. 10 del Regolamento Enpam a tutela della genitorialità, per agevolare la fruizione di servizi di baby-sitting della rete pubblica e privata accreditata dei servizi per l’infanzia ai neonati entro i primi dodici mesi di vita del bambino o di ingresso del minore in famiglia

    Le risorse a disposizione per il 2022 ammontano complessivamente a 4.500.000 di euro

    Bonus bebè ENPAM 2022: le domande dal 18 luglio 2022

    La domanda di accesso al bando deve essere predisposta esclusivamente mediante la procedura informatizzata attivabile dal sito web della Fondazione ENPAM 

    • a partire 12:00 del giorno 18 luglio 2022
    •  e fino al termine di scadenza fissato alle ore 12:00 del 4 ottobre 2022 

    Come sinteticamente specificato dal comunicato dello stesso ente previdenziale, si prevede che, rispetto allo scorso anno, l’importo dei sussidi bambino è aumentato da 1.500 a 2.000 euro per arrivare a 4.000 euro, per le dottoresse che versano la Quota B.

    Viene specificato che il sussidio bambino, inoltre, viene dato per ogni figlio.

    Si specifica che il sussidio bambino Enpam si aggiunge all’indennità di maternità ed è anche compatibile con sussidi analoghi come il bonus asilo nido che lo Stato eroga tramite l’Inps a meno di regole restrittive stabilite dagli altri enti.

    L'ENPAM infine evidenzia che il bando 2022 per la genitorialità è aperto, con le medesime regole suddette, anche alle studentesse del V o VI anno del corso di laurea in Medicina o Odontoiatria che hanno scelto di iscriversi all'ente di previdenza e per l'importo di 2.000 euro

    I sussidi bambino sono riservati ai nati nell’anno 2021 o 2022.