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Perdita bonus prima casa per forza maggiore: la Cassazione detta le regole
Con la pronuncia n 20557/2024 della Cassazione si evidenzia in sintesi il perimetro entro cui poter applicare le cause di forza maggiore.
In particolare, l'ordinanza in questione affronta il tema dell'applicabilità della forza maggiore in relazione alla decadenza dalle agevolazioni fiscali, in particolare riguardo all'obbligo, del caso di specie, di rivendere un immobile entro tre anni per mantenere il beneficio dell'imposta di registro ridotta all'1%.
La Corte ha ribadito che, affinché la forza maggiore possa essere invocata, l'impedimento deve essere imprevedibile, inevitabile e non imputabile al contribuente.
Nel caso specifico, la Corte ha concluso che tali condizioni non erano presenti e ha confermato la decadenza dal beneficio fiscale.
Perdita bonus prima casa per forza maggiore: la Cassazione detta le regole
Il caso sottoposto alla Corte riguardava un contribuente che non era riuscito a rivendere l'immobile entro il termine triennale previsto, e che invocava la forza maggiore per evitare la decadenza dall'agevolazione.
La Corte, richiamando i principi consolidati in materia, ha ribadito che la forza maggiore si configura come una situazione caratterizzata da imprevedibilità, inevitabilità e non imputabilità all'obbligato.
Se tali condizioni sono soddisfatte, l'inadempimento di un obbligo fiscale non può comportare la decadenza dal beneficio concesso.
Tuttavia, nel caso concreto, la Corte ha escluso la presenza di forza maggiore, rilevando che le circostanze che avevano impedito la rivendita dell'immobile entro il termine triennale non erano né imprevedibili né inevitabili, ma, al contrario, riconducibili a situazioni che il contribuente avrebbe potuto prevedere e gestire con la dovuta diligenza.
Ricordiamo che il concetto di forza maggiore, così come codificato dall’art. 6 comma 5 del DLgs. 472/1997, rappresenta una causa di non punibilità in ambito tributario per il contribuente che commetta una violazione per cause a lui non imputabili.
Tale concetto, oltre a essere applicato nell'ambito delle sanzioni amministrative, è stato progressivamente riconosciuto dalla giurisprudenza come idoneo a evitare la decadenza da agevolazioni tributarie.
Un esempio rilevante riguarda l'agevolazione "prima casa" (Nota II-bis all’art. 1 della Tariffa, parte I, allegata al DPR 131/1986), che prevede l’obbligo di trasferire la residenza entro 18 mesi dall’acquisto per mantenere il beneficio fiscale. La giurisprudenza in varie pronunce della stessa Cassazione, ha riconosciuto che, in presenza di situazioni di forza maggiore, l’inadempimento di tale obbligo non può comportare la decadenza dal beneficio.
Un principio generale emerge da questi orientamenti giurisprudenziali: non si può richiedere l'adempimento di un obbligo quando questo è divenuto impossibile per cause non imputabili al soggetto tenuto all'obbligazione.
Tale principio è stato ulteriormente confermato dalla recente ordinanza n. 20557/2024, che ha riconosciuto l’applicabilità della forza maggiore anche alla decadenza dal regime agevolativo previsto dall’art. 1 della Tariffa, parte I, allegata al DPR 131/86, relativamente all'obbligo di rivendita dell'immobile entro tre anni.
In sintesi, la forza maggiore si configura come un principio trasversale e immanente nell’ordinamento giuridico italiano, in grado di influenzare non solo l’applicazione delle sanzioni tributarie, ma anche il mantenimento di specifici benefici fiscali, a condizione che l’impedimento sia imprevedibile, inevitabile e non imputabile al contribuente.
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Bonus Barriere architettoniche: tutte le regole aggiornate
L'agenzia delle Entrate con una FAQ di fine luglio ha ricordato tutte le regole per il bonus barriere architettoniche valido per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025 come modificato da diverse norme susseguitesi nel tempo.
Bonus barriere architettoniche: per le spese fino al 31.12.2025
Ricordiamo innanzitutto che il bonus barriere architettoniche è una detrazione del 75% per gli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche (art 119 ter del decreto legge n. 34/2020).
Tale detrazione è riconosciuta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025 con le stesse modalità di pagamento previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici (art.16 bis del Tuir).
L’agevolazione può essere richiesta solo se vengono realizzati, in edifici già esistenti, interventi aventi ad oggetto esclusivamente scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.
A partire dal 2024 la detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo (art. 4-bis del decreto legge n. 39/2024) e va calcolata su un ammontare complessivo non superiore a:
- 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno
- 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari
- 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.
Ai fini dell’agevolazione è necessario che gli interventi da realizzare rispondano ai requisiti indicati nel regolamento riportato dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989 e il rispetto di questi requisiti deve risultare da apposita asseverazione rilasciata da un tecnico abilitato.
Attenzione al fatto che con l’entrata in vigore del decreto legge n. 39/2024 anche per questa tipologia di interventi non è più possibile esercitare l’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura. -
Credito d’imposta Alluvione Emilia-Romagna: regole ADE
Con Provvedimento n 312076 del 25 luglio si fissano le regole per fruire del credito di imposta degli alluvionati 2023 delle zone dell'Emilia Romagna.
Il credito d’imposta di cui all’articolo 1, comma 439, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, riconosciuto in caso di accesso ai finanziamenti agevolati accordati ai sensi dei commi da 436 a 438 del medesimo articolo, è commisurato, per ciascuna scadenza di rimborso del finanziamento, all’importo ottenuto sommando alla sorte capitale gli interessi dovuti, nonché le spese strettamente necessarie alla gestione dei finanziamenti stessi.
Credito d’imposta alluvionati emilia romagna: come si usa
Il credito d’imposta è utilizzato dal beneficiario del finanziamento per corrispondere le rate di rimborso del finanziamento stesso.
Il soggetto finanziatore recupera l’importo della sorte capitale e degli interessi, nonché delle spese strettamente necessarie alla gestione del medesimo finanziamento, mediante l’istituto della compensazione dei crediti di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, a partire dal giorno successivo alla scadenza di ogni singola rata.
In alternativa all’utilizzo in compensazione, il soggetto finanziatore può recuperare le somme mediante la cessione del relativo credito ad altre banche, senza facoltà di successiva cessione.
Ai fini dell’utilizzo in compensazione dei crediti:- a) i soggetti finanziatori o gli eventuali cessionari presentano il modello F24 esclusivamente mediante i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento;
- b) con successiva risoluzione sono istituiti uno o più codici tributo da indicare nel modello F24 e sono impartite le istruzioni per la compilazione della delega di pagamento;
- c) non si applica il limite previsto dall’articolo 34 della legge 23 dicembre 2000, n. 388.
Attenzione al fatto che con successivo provvedimento, verranno fissate le regole affinchè possano comunicare all’Agenzia delle entrate, esclusivamente in via telematica i seguenti dati:
- a) gli elenchi dei soggetti beneficiari dei finanziamenti, con i relativi importi;
- b) il numero, l’importo e la scadenza delle singole rate;
- c) i dati delle cessioni dei crediti di cui al punto 2.3 e delle risoluzioni dei contratti di finanziamento.
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Fondo Eccellenze gastronomiche: elenco ammessi per i macchinari
Sul sito del MASAF viene pubblicato il Decreto Direttoriale 10 luglio 2024 di disposizione della concessione delle agevolazioni in favore delle imprese richiedenti per la misura "MACCHINARI E BENI STRUMENTALI"
Viene specificato che a seguito dell’esito positivo delle verifiche previste con il decreto è disposta la concessione delle agevolazioni in favore delle imprese richiedenti individuate nell’Allegato A
Il contributo è erogato dal Ministero nei termini e con le modalità specificate negli articoli 8 e 9 del decreto direttoriale, a seguito della presentazione di apposita richiesta da parte del soggetto beneficiario.
Per il riepilogo della agevolazione leggi: Fondo eccellenze ristorazione: domande entro oggi 13 maggio.
Fondo Eccellenze gastronomiche macchinari: obblighi degli ammessi
Il soggetto beneficiario dei contributi è tenuto a:
- a) non richiedere altre agevolazioni pubbliche sulle medesime spese ammesse alle agevolazioni ai sensi dell’articolo 3, comma 4 del decreto direttoriale;
- b) mantenere nello stato patrimoniale dell’impresa i beni strumentali acquistati per almeno tre anni dalla data di concessione del contributo, come previsto all’art. 5, comma 1 del decreto direttoriale;
- c) presentare, entro 30 (trenta) giorni successivi alla data di ultimazione delle spese e comunque non oltre il 30/06/2025, apposita richiesta di erogazione secondo le modalità di cui all’articolo 8, comma 1 del decreto direttoriale;
- d) riportare nella copia delle fatture elettroniche relative all’acquisto di macchinari professionali e beni strumentali, e nella causale degli ordinativi dei pagamenti, di cui all’articolo 8, comma 1, lettere a) e b) del decreto direttoriale, la dicitura: «Spesa di euro… dichiarata per l’erogazione delle agevolazioni di cui al D.M. del 4 luglio 2022 – CUP…», ai sensi dell’articolo 5, commi 6 e 7, del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 aprile 2023, n. 41;
- e) sostenere e pagare le spese oggetto di agevolazione entro il termine perentorio di otto mesi dalla data di pubblicazione del presente decreto di concessione, come previsto all’art. 8, comma 3 del decreto direttoriale;
- f) effettuare i pagamenti delle spese oggetto di agevolazione esclusivamente attraverso conti correnti dedicati intestati all’impresa e con modalità che consentano la piena tracciabilità del pagamento ai sensi dell’art. 6, comma 2 del decreto ministeriale;
- g) comunicare al Soggetto gestore, ovvero Invitalia, le variazioni relative a operazioni societarie o altre variazioni soggettive, nonché quelle afferenti alle spese ammissibili, corredate di ogni documentazione utile ai fini della sua valutazione e delle opportune verifiche in ordine alla permanenza dei requisiti soggettivi e delle condizioni di ammissibilità dell’iniziativa agevolata, come da articolo 10, comma 1 del decreto direttoriale;
- h) rendere disponibile, ai fini del controllo da parte del Ministero o del Soggetto Gestore, ovvero Invitalia, la documentazione relativa alle attività svolte per un periodo di cinque anni a partire dalla data del presente decreto di concessione;
- i) consentire e favorire, in ogni fase del procedimento, lo svolgimento di tutti i controlli, ispezioni e monitoraggi disposti dal Ministero o dal Soggetto gestore, ovvero Invitalia;
- j) rispettare, comunque, tutti gli obblighi previsti dal decreto ministeriale e dal decreto direttoriale, ovvero da specifiche norme settoriali anche appartenenti all’ordinamento europeo.
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Bonus colonnine domestiche 2024: che documenti servono per la domanda?
Il bonus colonnine domestiche è rivolto ai privati e ai condomini che intendono presentare domanda, dalle ore 12 del giorno 8 luglio prossimo, per le installazioni effettuate dal 1° gennaio 2024.
A tal fine, come specificato dal MIMIT, per la domanda del bonus colonnine delle persone fisiche, a pena di inammissibilità, sono necessari:
- il codice fiscale e il documento d'identità del richiedente;
- copia delle fatture elettroniche relative all’acquisto e all’installazione dell’infrastruttura di ricarica;
- estratti del conto corrente dal quale risultino i pagamenti connessi alle fatture elettroniche relative all’acquisto e all’installazione dell’infrastruttura di ricarica; i pagamenti dei titoli di spesa oggetto di richiesta di erogazione devono essere effettuati attraverso un conto corrente intestato al soggetto beneficiario ed esclusivamente per mezzo di bonifici bancari oppure mediante SEPA Credit Transfer, oppure mediante carta di credito o di debito intestata al beneficiario del contributo;
- relazione finale relativa all'investimento realizzato e alle relative spese sostenute;
- idonea certificazione di conformità rilasciata da un installatore, che attesti l’avvenuta installazione dell’infrastruttura;
- i dati del conto corrente sul quale richiedere l’accreditamento del contributo.
Per la domanda di richiesta del contributo da parte dei condomini a pena di inammissibilità, sono necessari:
- codice fiscale del condominio ed estremi del documento d'identità dell’amministratore pro tempore con dichiarazione di quest’ultimo di essere in possesso dei requisiti di legge di cui all’articolo 71-bis delle “Disposizioni per l'attuazione del Codice Civile e disposizioni transitorie” o del condomino delegato per i condomìni fino a 8 partecipanti, in caso di posa in opera sulle parti comuni degli edifici condominiali;
- delibera assembleare di autorizzazione dei lavori sulle parti comuni di cui agli articoli 1117 e 1117-bis del codice civile con la dichiarazione da parte dell’amministratore che tale delibera non è stata impugnata nel termine di cui all’articolo 1137 codice civile;
- copia delle fatture elettroniche relative all’acquisto e all’installazione dell’infrastruttura di ricarica;
- estratti del conto corrente dal quale risultino i pagamenti connessi alle fatture elettroniche relative all’acquisto e all’installazione dell’infrastruttura di ricarica; i pagamenti dei titoli di spesa oggetto di richiesta di erogazione devono essere effettuati attraverso un conto corrente intestato al soggetto beneficiario ed esclusivamente per mezzo di bonifici bancari oppure mediante SEPA Credit Transfer, oppure mediante carta di credito o di debito intestata al beneficiario del contributo;
- relazione finale relativa all'investimento realizzato e alle relative spese sostenute;
- idonea certificazione di conformità rilasciata da un installatore, che attesti l’avvenuta installazione dell’infrastruttura;
- i dati del conto corrente sul quale richiedere l’accreditamento del contributo.
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Tax credit imprese piccoli comuni sardi: codici tributo
Con Risoluzione n 34 del 2 luglio viene istituito il codice tributo per il tax crediti dei piccoli comuni sardi.
Tax crediti comuni sardi: i beneficiari e il codice tributo
Ricordiamo che l'articolo 13, comma 2, lett. d) della legge regionale della Regione Autonoma della Sardegna 9 marzo 2022, n. 3, al fine di sostenere lo sviluppo dei piccoli Comuni, riconosce, alle condizioni ivi indicate, un contributo sotto forma di credito d'imposta a favore delle imprese operanti nei comuni oggetto di agevolazione.
Con delibera 14 dicembre 2023, n. 44/16, sono state approvate le “Direttive di attuazione art. 13 “Disposizioni in materia di contrasto allo spopolamento”, commi 2, lettera d) e 5, 5-bis e 6, della legge regionale 9 marzo 2022, n. 3 e sono state autorizzate l'Agenzia Sarda delle Entrate e la Direzione generale dei Servizi Finanziari, ognuna per quanto di competenza, a stipulare convenzioni, o ogni necessario accordo, con l'Agenzia delle entrate per l'attuazione dell'articolo 13, comma 2, lettera d), della legge regionale n. 3/2022 e delle direttive.
Con convenzione del 10 giugno 2024 stipulata tra l’Agenzia delle entrate, la Regione Autonoma della Sardegna e l'Agenzia Sarda delle Entrate è stato regolato il servizio per l’utilizzo in compensazione, mediante il modello F24, del credito di imposta in argomento.
L’Agenzia Sarda delle Entrate, ai sensi dell’articolo 3, comma 4, di tale convenzione, trasmette all’Agenzia delle entrate l’elenco dei dati dei soggetti ammessi a fruire dell’agevolazione e l’importo del credito concesso, nonché le eventuali variazioni.
Ciascun beneficiario può visualizzare l’ammontare dell’agevolazione fruibile in compensazione, comunicato dall’Agenzia Sarda delle Entrate, tramite il proprio cassetto fiscale accessibile dall’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.
Ciò premesso, per consentire l’utilizzo in compensazione da parte dei beneficiari della suddetta agevolazione, tramite modello F24 da presentare esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento, è istituito il seguente codice tributo:- “7033” denominato “Credito d’imposta a favore delle imprese operanti nei piccoli Comuni della Regione Sardegna, di cui all’articolo 13, comma 2, lett. d) della legge regionale della Regione Autonoma della Sardegna 9 marzo 2022, n. 3”
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Bonus colonnine domestiche 2024: regole per i controlli
Con Decreto MIMIT del 19 giugno, vengono pubblicate le regole per i controlli sulla spettanza del bonus colonnine di ricarica 2024 per i privati.
Legga anche: Bonus colonnine domestiche 2024: le regole per le domande.
Bonus colonnine domestiche 2024: regole per i controlli
Il decreto, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 9 del decreto 12 giugno 2024, definisce, per l’annualità 2024, le modalità e le procedure con cui vengono effettuati i controlli documentali volti ad accertare la sussistenza delle condizioni soggettive ed oggettive per la concessione ed erogazione dei contributi di cui alla lettera f- bis) del comma 1, dell’articolo 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 6 aprile2022, come introdotta dall’articolo 1, comma 1, lettera a) del DPCM 4 agosto 2022 , nonché il rispetto dei requisiti previsti dal decreto 12 giugno 2024.
L’attività di controllo ha ad oggetto l’accertamento della veridicità dei fatti e delle qualità auto dichiarate, nella domanda di concessione ed erogazione del contributo presentata ai sensi dell’articolo 7 del decreto 12 giugno 2024, dai soggetti beneficiari con dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, la documentazione di spesa e la tracciabilità dei pagamenti rendicontati, nonché il rispetto dei requisiti tecnico- amministrativi previsti per le infrastrutture di ricarica.
II controlli sono effettuati a campione, nel limite massimo del 10% (dieci percento) delle erogazioni effettuate. Nel caso in cui il campione verificato restituisca una percentuale di revoche deliberate superiore al 30% (trenta per cento) del campione stesso, l’analisi verrà estesa fino ad un massimo del 20% delle erogazioni effettuate.
La popolazione di riferimento, ordinata secondo un criterio cronologico, è suddivisa in gruppi composti da 100 (cento) elementi. Da ogni gruppo viene estratto un elemento ogni 10 (dieci) domande erogate.L'accertamento documentale produce esito negativo:
- a) nel caso in cui la documentazione fornita risulti carente, anche a seguito di integrazione;
- b) nel caso in cui venga accertato che il soggetto beneficiario in qualunque fase del procedimento abbia reso dichiarazioni mendaci o esibito atti falsi o contenenti dati non rispondenti a verità;
- c) nel caso in cui risultino insoddisfatti i requisiti e le condizioni disciplinate dal presente decreto, dal DPCM 6 aprile 2022 e successive modificazioni e integrazioni, nonché dal decreto 12 giugno 2024;
- d) nel caso di indisponibilità a fornire la documentazione richiesta.
L’accertamento documentale a esito negativo comporta la revoca parziale o totale del contributo erogato ed il conseguente recupero dell’indebito