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    Commercialista e attività di impresa: chiarimenti sulla incompatibilità

    Con il pronto ordini del 19 settembre il CNDCEC risponde in tema di incompatibilità della qualifica di socio di società di capitali.

    In particolare, viene specificato che l’art. 4, co. 1, lett. c), del Decreto legislativo n. 139 del 28 giugno 2005 dispone l’incompatibilità tra l’esercizio della professione e “l'esercizio, anche non prevalente, né abituale dell'attività di impresa, in nome proprio o altrui e, per proprio conto, di produzione di beni o servizi, intermediaria nella circolazione di beni o servizi, tra cui ogni tipologia di mediatore, di trasporto o spedizione, bancarie, assicurative o agricole, ovvero ausiliarie delle precedenti”. 

    Si tratta dei casi di gestione dell’impresa svolta per proprio conto, in nome proprio o altrui, ossia per soddisfare un interesse commerciale proprio.

    Nel caso in cui l’attività di impresa sia esercitata per il tramite di una società di capitali precedenti note del Consiglio hanno chiarito che l’incompatibilità ricorre nel caso in cui l’iscritto sia titolare di un interesse economico prevalente nella società (ad es. socio di maggioranza) e rivesta contestualmente, nella medesima, la carica di amministratore con tutti o ampi poteri gestori

    Alla luce di tali indicazioni, formulano le seguenti considerazioni: 

    a) lo status di socio di minoranza di società di capitali è da ritenersi sempre compatibile con l’esercizio della professione a meno che non si accerti che l’iscritto eserciti il proprio controllo o influenza sulla società (ad esempio per il tramite del soggetto che risulti essere il socio di maggioranza) e gestisca, attraverso soggetti terzi, la società. Come chiarito dalle citate note interpretative, “qualora si accerti che, di fatto, l’iscritto socio di società di capitali gestisca, amministri e liquidi attraverso prestanomi o fiduciari, ovvero in virtù di clausole statutarie che devolvano ai soci le decisioni in merito alla gran parte degli atti di gestione, la valutazione dovrà essere fatta avendo riguardo a tali circostanze sulla base dei criteri esposti al Caso n. 11”  Tali criteri (relativi alla fattispecie di iscritto all’albo socio con interesse economico prevalente in una società di capitali ovvero di società cooperativa, mutua assicuratrice, consortile e altri enti commerciali e contemporaneamente presidente, consigliere delegato, amministratore unico o liquidatore con ampi o tutti i poteri gestionali) evidenziano che “la partecipazione al capitale sociale realizzata tramite l’utilizzo del coniuge non legalmente separato o di parenti entro il 4° grado, prestanomi, fiduciari, società nazionali o estere riferibili all’iscritto all’albo o da lui controllate, di conviventi risultanti nello stato di famiglia etc., rende incompatibile l’attività quando siano dimostrati e provato i rapporti giuridici di cui sopra e/o l’influenza dell’iscritto sui detti soggetti e l’interesse economico dello stesso”.

    b) l’assunzione della carica di amministratore in assenza di ampi poteri gestori senza la contestuale presenza di un interesse economico prevalente in una società di capitali è sempre compatibile con l’esercizio della professione a meno che non si accerti che, come nel caso precedente, l’iscritto eserciti il proprio controllo o influenza sulla società (ad esempio per il tramite del soggetto che risulti essere il socio di maggioranza) e gestisca, attraverso un soggetto terzo, la società. 

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    Piano di pagamento straordinario dei debiti: la proposta del CNDCEC

    Con una nota pubblicata in data 14 settembre il CNDCEC chiede:

    • semplificazione normativa
    • riorganizzazione dei codici tributari e del calendario fiscale
    • un piano di pagamento straordinario dei debiti di natura fiscale e contributiva

    Il Presidente dei Commercialisti in un dibattito sul futuro del sistema tributario, svoltosi a Roma, al quale hanno partecipato anche le parti politiche ha dichiarato: “chiunque si troverà a gestire il dossier fiscale dopo il 25 settembre e anche a prescindere dalle diverse proposte avanzate nel corso della campagna elettorale, non dovrebbe rinunciare a lavorare a questi obiettivi prioritari, senza i quali da un lato il nostro fisco non imboccherà in maniera convincente la strada di un corretto rapporto tra amministrazione finanziaria, contribuenti e professionisti intermediari, dall’altro non si riuscirà a dare un contributo concreto a imprese e famiglie in difficoltà estrema.  L’architettura del nostro sistema fiscale risale agli inizi degli anni ’70. Nel mezzo secolo che è seguito, questo assetto normativo è stato contornato da una miriade di provvedimenti, sovente estemporanei e basati su esigenze di gettito contingenti o sulla volontà di agevolare alcuni comparti, spesso in conseguenza di promesse elettorali”.

    Per i commercialisti va varata una riforma tributaria organica, che superi l’enorme bibliografia legislativa, e affronti in modo ordinato e coordinato le regole alla base delle diverse aree di tassazione. Un obiettivo, peraltro, previsto anche dal PNRR.

    Piano di pagamento straordinario dei debiti garantito dallo Stato: la proposta del CNDCEC

    De Nuccio ha lanciato la proposta di un piano di pagamento straordinario dei debiti fiscali e contributivi supportato da garanzia pubblica. “La situazione in cui versano imprese, lavoratori e famiglie sempre più in difficoltà nel far fronte ai propri debiti tributari e contributivi pregressi, ci impone di puntare a agevolare il pagamento di quanto dovuto”

    L’idea avanzata è che lo Stato garantisca le banche e le altre istituzioni finanziarie per finanziamenti finalizzati alla rateizzazione di tributi e contributi dovuti.

    I finanziamenti avrebbero una durata non superiore a 15 anni, con la possibilità di avvalersi di un preammortamento fino a 36 mesi con copertura pari al massimo al 70% dell’importo finanziato. 

    L’erogazione del finanziamento dovrebbe essere accompagnata dalla predisposizione da parte di un commercialista di uno specifico piano di rientro che attesti la capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni. 

    Infine le altre proposte avanzate dai commercialisti riguardano:

    • una riforma complessiva dell’IRPEF, con una revisione dell’attuale curva di tassazione che privilegi il lavoro andando ulteriormente a sgravare i redditi medi (da 15 a 50.000 euro), che equipari i livelli di tassazione tra lavoro dipendente e autonomo a garanzia dell’equità orizzontale del prelievo e preveda una soglia di esenzione più alta dell’attuale, maggiorata per i giovani,
    • una profonda revisione delle deduzioni e detrazioni fiscali e l’eliminazione di tributi di modesta entità e scarso gettito, nonché il superamento definitivo e generalizzato dell’IRAP.
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    Avvocati: opportunità di lavoro presso il CNDCEC

    Con informativa del 25 agosto, il CNDCEC rende noto che entro il 29 settembre sarà possibile presentare domanda per l'iscrizione alla Short list di avvocati esterni per l'affidamento di incarichi professionali.

    Gli interessati, aventi i requisiti, potranno presentare domanda esclusivamente a mezzo posta elettronica, utilizzando il fac similie reso disponibile (SCARICA QUI il format) e inviandolo al seguente indirizzo:

    con indicazioni in oggetto della dicitura "AVVISO PUBBLICO PER LA COSTITUZIONE DI UNA SHORT LIST DI AVVOCATI ESTERNI"

    Attenzione al fatto che non saranno prese in considerazione altre modalità di presentazione delle candidature.

    Short list Avvocati presso il CNDCEC

    Nella domanda, tra le altre informazioni richieste dovrà essere indicato il "ramo di prevalente specializzazione giusta preferenza professionale acquisita e rilevabile dal curriculum vitae"

    La short list sarà divisa in quattro sezioni di specializzazione:

    1. civile
    2. penale
    3. amministrativo
    4. lavoro

    E' bene specificare che il compenso al professionista sarà determinato all'atto dell'affidamento dell'incarico e proporzionato al contenuto e alle caratteristiche della prestazione richiesta tenuto conto dei parametri previsti dal DM n 55/2014 e dal DM n 37/2018.

    La liquidazione della parcella avverrà a seguito dell'invio  al CNDCEC della fattura elettronica.

    SCARICA QUI IL TESTO DELL'AVVISO per conoscere tutti i dettagli utili alla presentazione della domanda.

    Si rimanda inoltre alle sezione specifica dedicata del CNDCEC consultabile al seguente link:

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    Digitalizzazioni Ordini Commercialisti: previsto un interfaccia web gratuita

    Con informativa del 1 agosto il CNDCEC rende noto che è in fase di avvio il progetto di digitalizzazione degli Ordini Territoriali. Il presidente dei commercialisti Elbano de Nuccio spiega come il progetto nasca dalla “necessità di avviare un percorso di armonizzazione a livello nazionale dei servizi resi agli iscritti nell’Albo”. 

    Il Consiglio Nazionale “ha ritenuto di dover porre le basi per la progettazione e la realizzazione di un portale Internet del Consiglio Nazionale e degli Ordini territoriali uniforme nella struttura dei contenuti, nella navigazione e nell’interfaccia utente e di un sistema unitario per la gestione della contabilità e di altri servizi di interesse comune”.

    Viene inoltre chiarito che l’interfaccia web, che sarà messa a disposizione di tutti gli Ordini Territoriali a titolo gratuito, consentirà, di fornire agli iscritti servizi analoghi attraverso modalità di accesso uniformi.

    Al contempo i portali dei singoli Ordini territoriali potranno essere automaticamente integrati ed aggiornati con i servizi del Consiglio Nazionale.

    Il progetto prevede anche la creazione di un canale di comunicazione bidirezionale tra gli Ordini territoriali ed il Consiglio Nazionale per la gestione di un sistema unitario di contabilità ed altri servizi in grado di garantire le autonomie locali e, al tempo stesso, di consentire la realizzazione di sinergie gestionali e l’implementazione di regole operative omogenee.

    L’iniziativa avrà lo scopo di assicurare che la progettazione, la realizzazione, la gestione e il monitoraggio dei servizi pubblici digitali erogati dagli Ordini Territoriali ai propri iscritti, secondo quanto definito dal Codice dell’Amministrazione Digitale, avvenga in piena attuazione delle “Linee guida di design per i siti internet e i servizi digitali della Pubblica Amministrazione” emanate dall’Agid nel mese di luglio 2022 in tema di accessibilità, affidabilità, trasparenza e sicurezza, semplicità di consultazione ed esperienza d’uso, monitoraggio dei servizi, interfaccia utente, integrazione delle piattaforme abilitanti e licenze. Il Consiglio nazionale aggiornerà costantemente gli Ordini territoriali sugli sviluppi dell’iniziativa.