-
Fondo Tematico Turismo: domande di agevolazioni dal 15.03
Con Avviso del 10 marzo il Ministero del Turismo specifica termini e modalità per presentare le domande di agevolazioni per le imprese turistiche nel contesto del Fondo Tematico Turismo Sostenibile.
La misura di cui si tratta è parte del “Fondo di Fondi Ripresa e Resilienza Italia” di cui all’articolo 8 del Decreto-Legge 6 novembre 2021, n. 152, convertito con modificazioni dalla Legge 29 dicembre 2021, n. 233, finalizzato, tra l’altro, all'attuazione della linea progettuale “Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico (Fondo dei Fondi BEI) – M1C3 intervento 4.2.3 nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (“PNRR”).
Leggi anche Fondo dei Fondi BEI: agevolazioni per il Turismo.
In particolare, l'Avviso è volto a rendere noti:
- l’identità e i riferimenti degli Intermediari Finanziari tramite cui sarà offerto il supporto finanziario a valere sul Fondo;
- le modalità e i termini di presentazione delle richieste di supporto finanziario;
- l’ammontare delle risorse finanziarie disponibili a esaurimento, oltre a eventuali specificazioni circa le tipologie di prodotti finanziari disponibili a valere su tali risorse finanziarie.
Fondo Tematico Turismo: cosa riguarda
Beneficiari delle risorse del fondo sono:
- imprese turistiche private,
- anche operanti su base di concessioni pubbliche
- o nell’ambito di schemi di partenariato pubblico-privato
- operanti sull'intero territorio nazionale,
- con accesso a molteplici prodotti finanziari quali:
- equity,
- strumenti di quasi-equity,
- finanziamenti a medio/lungo termine.
I finanziamenti saranno diretti a sostenere interventi di:
- costruzione, ristrutturazione e ammodernamento di strutture e infrastrutture turistiche,
- nonché a promuovere la transizione verde e digitale del settore, come progetti di:
- digitalizzazione ed interventi di incentivazione alla mobilità sostenibile legata al turismo.
Fondo Tematico Turismo: domande di agevolazioni dal 15.03
Ai sensi dell'art 3 dell'avviso in oggetto, a partire dal 15 marzo 2023, le richieste di finanziamento, complete di:
- una descrizione dell’investimento e/o progetto
- e di una indicazione di fabbisogno finanziario,
- nonché di ogni altra documentazione indicata nelle apposite schede approntate dagli Intermediari.
Finanziari, possono essere presentate on line agli Intermediari Finanziari medesimi, tramite seguenti indirizzi web:
- Newco – Fondo Tematico Turismo S.r.l. (Gruppo Intesa Sanpaolo / Equiter S.p.A.): fondoturismo.equiterspa.com (ovvero www.equiterspa.com/advisory/fondo-turismo)
- Banca Finint: fondoturismosostenibile.finint.com
Collegandosi ai siti web di cui al precedente punto, è possibile reperire tutte le informazioni utili per presentare le richieste di supporto finanziario, e compilare i moduli di presentazione delle medesime.
Viene specificato che le richieste di supporto finanziario sono valutate tramite istruttoria creditizia e finanziaria dagli Intermediari Finanziari secondo quanto previsto agli articoli 3 e 6 dell’Avviso del Ministero del turismo, prot. n. 19700/22 del 29 dicembre 2022.
Non si prevede la creazione di ordini di graduatoria cronologici e/o di merito, restando l’ammissione al supporto del Fondo Tematico Turismo rimessa alla valutazione degli Intermediari Finanziari
La scadenza temporale di presentazione delle proposte progettuali è il 30 giugno 2025, salvo completo assorbimento delle risorse del Fondo Tematico Turismo antecedente a tale data, di cui verrà data opportuna pubblicità.
Secondo le modalità esplicitate nei rispettivi siti web, è possibile ricevere chiarimenti dagli Intermediari Finanziari, i quali aggiornano un’apposita sezione dedicata alle risposte alle richieste più frequenti di chiarimenti ad essi pervenute.
Allegati: -
Italia Domani: il portale dedicato al PNRR
Italia Domani è il portale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro, costituito per circa la metà da sovvenzioni, concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.
Ricordiamo che la principale componente del programma NGEU è il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (Recovery and Resilience Facility, RRF), che:
- ha una durata di sei anni, dal 2021 al 2026,
- e una dimensione totale di 672,5 miliardi di euro (312,5 sovvenzioni, i restanti 360 miliardi prestiti a tassi agevolati).
L’Italia integra il PNRR con il Piano nazionale per gli investimenti complementari, con risorse aggiuntive pari a 30,6 miliardi.
Il portale consente di consultare lo stato di avanzamento di ogni investimento e le spese sostenute in modo che i cittadini potranno controllare e monitorare le informazioni relative alla realizzazione del Piano stesso.
Il portale si compone di varie sezioni consultabili dal MENU in alto tramite le quali si può scaricare il testo integrale del Piano e molti altri documenti di approfondimento utili a comprendere le singole sezioni e gli interventi rivolti alla crescita dell'economia del paese.
In ogni sezione oltre alle risorse stanziate in totale per quella sezione vengono riportati i dettagli degli interventi.
Si evidenzia che con il DL n. 13 del 24 febbraio 2023 si aggiorna la governance del Piano introducendo disposizioni in materia di coordinamento, gestione, attuazione, monitoraggio e controllo.
Visita il nostro dossier Next Generation e Recovery Found
Italia Domani: “Priorità Trasversali”
Accedendo alla sezione “Priorità Trasversali”, è possibile navigare fra le principali misure che hanno impatto:
- sui giovani, le linee di intervento di ciascuna Missione che favoriscono le opportunità per il futuro dei giovani
- sulla parità di genere, al fine di garantire con riforme, istruzione e investimenti le stesse opportunità economiche e sociali tra uomini e donne in un'ottica di gender mainstreaming.
- sulla riduzione dei divari territoriali, al fine di colmare il divario di cittadinanza valorizzando il potenziale del Sud e rafforzando i servizi sociali territoriali per il sostegno alle persone disabili e anziane.
Clicca qui per accedere a Italia Domani.
Italia Domani: “Missioni”
La sezione “Missioni” illustra i principali interventi di cui si compone il PNRR, in totale sono 6.
Clicca su ogni Missione per accedere direttamente al dettaglio della misura:
- Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
- Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica
- Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile
- Missione 4: Istruzione e ricerca
- Missione 5: Inclusione e coesione
- Missione 6: Salute
Italia Domani: “Riforme”
La sezione “Riforme” illustra i contenuti, gli obiettivi e le tempistiche previste per le riforme.
Le riforme sono parte integrante del Piano perché fondamentali per l'attuazione degli interventi.
Sono previste tre tipologie di riforme:
- le riforme orizzontali sono trasversali a tutte le Missioni del Piano, e migliorano l'equità, l'efficienza, la competitività e il clima economico del Paese.
- le riforme abilitanti, sono interventi funzionali a garantire l'attuazione del Piano e a migliorare la competitività in ambito di promozione della concorrenza, semplificazione e razionalizzazione della legislazione,
- le riforme settoriali accompagnano gli investimenti delle singole Missioni, sono innovazioni normative per introdurre regimi regolatori e procedurali più efficienti nei rispettivi ambiti
Italia Domani: “Investimenti”
nella sezione “Investimenti” sarà possibile consultare facilmente gli oltre 150 progetti di investimento contenuti nel PNRR, monitorando lo stato di avanzamento di ogni misura, i benefici per i cittadini, le attività e le scadenze previste e l’importo stabilito per ciascun anno.
Italia Domani: “Risorse”
L'Unione europea ha stanziato 191,5 mld di euro per il PNRR italiano grazie a sovvenzioni e prestiti dell'RRF (Recovery and Resilience Facility), il fondo dedicato a contrastare gli effetti della pandemia.
L'Italia, a conferma dell'impegno concreto per la ripartenza, integra l'importo con 30,6 mld di euro attraverso il Piano Complementare, finanziato direttamente dallo Stato, per un totale di 222,1 mld.
Su queste risorse sono finanziati gli interventi del Piano nazionale per gli investimenti complementari.
Tutti gli interventi previsti saranno realizzati entro 5 anni.
E' bene specificare che è stata inviata alla Commissione Ue la richiesta di pagamento della terza rata di 21.839.080.460 euro (comprensiva della quota di anticipazione del 13% ricevuta ad agosto 2021 pari a 2.839.080.460 milioni di euro).
Sono stati raggiunti, come previsto, 55 traguardi-obiettivi per il secondo semestre 2022.
L'erogazione dell’importo dovuto, pari a 19 miliardi di euro, avverrà, da parte della Commissione nei prossimi mesi, al termine dell’iter di valutazione previsto dalle procedure europee, in linea con quanto già fatto con le precedenti richieste.
Allegati: -
Incentivo assunzioni dottori di ricerca nel decreto PNRR
Il decreto PNRR approvato in bozza dal Governo la scorsa settimana è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale DL 13 del 24.2.2023.
All'art. 26, tra le Disposizioni urgenti in materia di Università e ricerca, viene previsto un esonero contributivo riservato a dottori e assegnisti di ricerca , esclusivamente a favore delle imprese che hanno finanziato l’attivazione di un dottorato innovativo finanziato dal PNRR e che poi assumono a tempo indeterminato il personale in possesso del titolo.
La misura viene finanziata nell'ambito dell’investimento 3.3 della Missione 4, Componente 2, del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con un fondo di 150 milioni per il periodo 2024 2026.
Esonero contributivo dottori di ricerca PNRR
L'agevolazione consiste nello sgravio contributivo:
- nel limite massimo di importo pari a 3.750 euro su base annua,
- riparametrato e applicato su base mensile, per 24 mesi
- con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL .
Resta inalterata l'aliquota di computo ai fini pensionistici.
Rispetto alla bozza governativa è stato espunto il riferimento allo sgravio per le assunzioni di giovani con contratto di lavoro stabile – art. 1, commi da 100 a 105 e 107, della L. 205/2017 innalzato al 100% dalla legge di bilancio 2023.
Le aziende avrebbero la possibilità di accedere a due assunzioni agevolate per ciascuna borsa di studio finanziata e sempre nel limite del regime "de minimis "
Beneficiari, come detto, sono :
- dottori di ricerca
- personale qualificato a norma degli articoli 22 e 24 della legge 240 2010 sul reclutamento universitario , ovvero assegnisti di ricerca e ricercatori a tempo determinato.
Per ulteriori dettagli operativi si deve attendere l'emanazione di un decreto ministeriale entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge 13-2023, in teoria entro il 22 maggio 2023.
L'obiettivo è quello di ampliare la ricerca e di favorire il trasferimento del know-how scientificamente e tecnologicamente elevato alle imprese . In questo senso sono previste dal Ministero della ricerca ulteriori misure come
- eventi informativi sul territorio per diffondere le informazioni sulle potenzialità di questi aspetti del PNRR
- possibilità di ampliare anche l'accesso a reti di PMI
- coinvolgimento degli atenei per un maggiore scambio con il tessuto produttivo dei territori per favorire le assunzioni di personale altamente qualificato
- possibilità per gli atenei di destinare parte dei fondi dei progetti di ricerca del PNRR anche alla stipula di polizze sanitarie integrative delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale in favore di personale docente .
-
Colonnine di ricarica: agevolazioni per imprese che le installano
Viene pubblicato in GU n 36 del 13 febbraio il decreto 12 gennaio del Ministero dell'ambiente con criteri e modalità di concessione di benefici a fondo perduto a favore di nuove infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici fast e ultra-fast da realizzare nei centri urbani.
Attenzione al fatto che, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, cioè entro 30 giorni dal 14 febbraio 2023, il Ministero individua:
- il soggetto gestore,
- definisce i termini e le modalità di presentazione delle istanze di ammissione al beneficio,
- i requisiti dei soggetti beneficiari,
- le modalità per la concessione e l'erogazione dei contributi,
- nonché gli ulteriori elementi utili a disciplinare l'attuazione dell'investimento in conformità alle disposizioni in materia di PNRR.
Leggi anche Colonnine di ricarica: 21mila stazioni in tutta Italia, vediamo dove
Fondo perduto infrastrutture di ricarica veicoli elettrici: i beneficiari
Il decreto prevede che, al fine di garantire la necessaria esperienza e affidabilità per una corretta gestione e un ottimale funzionamento delle infrastrutture nel tempo, accedono alle agevolazioni le imprese o gli RTI che, alla data di presentazione dell'istanza di ammissione al beneficio stesso, dimostrano di aver gestito infrastrutture di ricarica operative sul territorio dell'Unione europea, in misura pari ad almeno il 5% del numero di infrastrutture di ricarica per cui hanno presentato istanza e che sono stati selezionati ai sensi degli articoli 9 e 10 del decreto.
In particolare, le risorse sono assegnate all'esito di procedure di selezione nell'ambito del biennio 2023-2024 e sono ripartite per ambiti e lotti secondo quanto previsto nell'allegato 2.
Le procedure di selezione si svolgono in forma telematica nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità, della più ampia partecipazione e della tutela della concorrenza, nonché secondo modalità non discriminatorieFondo perduto infrastrutture di ricarica veicoli elettrici: le risorse
Le risorse finanziarie destinate alla copertura dei benefici sono complessivamente pari a 353.159.625 euro, cui si provvede mediante l'utilizzo delle risorse del PNRR, Missione 2, Componente 2, Investimento 4.3, del PNRR e sono ripartite annualmente come di seguito:
- a) anno 2023: 127.116.925 euro;
- b) anno 2024: 127.116.925 euro;
- c) anno 2025: 98.925.775 euro.
Fondo perduto infrastrutture di ricarica veicoli elettrici: spese ammissibili
Sono ammissibili al beneficio le spese, al netto di IVA, per:
- a) l'acquisto e la messa in opera di stazioni di ricarica da almeno 90 kW di potenza, ivi comprese le spese per l'installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio. Per tale voce di costo si considera un costo specifico massimo ammissibile pari a 50.000 euro per infrastruttura di ricarica;
- b) i costi per la connessione alla rete elettrica come identificati dal preventivo per la connessione rilasciato dal gestore di rete, nel limite massimo del 20 per cento del costo totale ammissibile per la fornitura e la messa in opera delle stazioni di ricarica, di cui alla lettera a);
- c) le spese di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi e i costi sostenuti per ottenere le pertinenti autorizzazioni, nel limite massimo del 10 per cento del costo totale ammissibile per la fornitura e messa in opera della infrastruttura di ricarica di cui alla lettera a).
Le agevolazioni sono concesse in forma di contributo in conto capitale per un importo non superiore al 40 per cento delle spese ammissibili nei limiti delle risorse finanziarie disponibili per iascuna annualità in relazione a ciascun ambito ed entro i massimali stabiliti dal regolamento di esenzione.
I soggetti beneficiari non hanno individualmente accesso a un finanziamento di importo maggiore del 30 per cento dello stanziamento complessivo di ciascun bando previsto per ciascuna delle annualità di cui all'art. 3, comma 2, anche nel caso di partecipazione in RTI.
Le agevolazioni non sono cumulabili con altri incentivi pubblici o regimi di sostegno comunque denominati, qualificabili come aiuti di Stato, destinati alla realizzazione delle medesime infrastrutture di ricarica oggetto di contribuzione ai sensi del presente decreto.
Fondo perduto infrastrutture di ricarica veicoli elettrici: procedura di ammissione
Per avere accesso alla agevolazione, il decreto prevede che le risorse sono assegnate all'esito di procedure di selezione nell'ambito del biennio 2023-2024 e sono ripartite per ambiti e lotti secondo quanto previsto nell'allegato 2.
Le procedure di selezione si svolgono in forma telematica nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità, della più ampia partecipazione e della tutela della concorrenza, nonché secondo modalità non discriminatorie definite ai sensi dell'art. 15.I soggetti beneficiari indicano nell'istanza di ammissione al beneficio di cui al presente decreto:
a) la riduzione percentuale del costo specifico massimo ammissibile di cui all'art. 7, comma 1, che intendono richiedere, comunque non inferiore all'1,25 per cento e non superiore al 50 per cento;
b) il numero di infrastrutture di ricarica che intendono realizzare, comunque non inferiore ai valori minimi indicati nell'allegato 2 con riferimento a ciascun ambito e lotto.
Allegati:
I soggetti beneficiari presentano l'istanza di ammissione nei termini e secondo le modalità stabilite ai sensi dell'art. 15 ossia in base al decreto attuativo da emanare entro l'11 marzo 2023 -
Fondo perduto fotovoltaico: entro il 27 ottobre le domande al Parco Agrisole
Dal 27 settembre alle ore 12.00 sarà possibile inviare le domande per il fondo perduto del Parco Agrisole per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Per termini e modalità scarica l'avviso del 22 agosto 2022
Attenzione al fatto che, il MIPAAF in data 23 settembre informa del fatto che è disponibile la versione aggiornata del Regolamento operativo e dell'elenco dei Codici ATECO (scarica qui l'allegato B aggiornato al 23.09) della misura PNRR "Parco Agrisolare", al fine di correggere alcuni refusi e rispondere ad alcuni temi posti all'attenzione del Ministero. Scarica qui l'avviso del 23 settembre con tutte le novità.
Inoltre, sono pubblicate inoltre ulteriori FAQ (ACCEDI QUI alla pagina del Ministero per gli aggiornamento).
Si ricorda che la predetta misura ha una dotazione di 1 miliardo e 500 milioni, tutti disponibili sin da questo primo bando ed assegnati con una procedura a sportello, tramite la piattaforma attiva da domani 27 settembre, fino ad esaurimento delle risorse finanziarie.
Ricordiamo, che il decreto 25 marzo del Ministero delle Politiche agricole recante norme per interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare nell'ambito del PNRR, Missione 2, componente 1, investimento 2.2 Parco Agrisolare veniva pubblicato in GU n 149 del 28 giugno 2022
Esso reca misure per rimuovere e smaltire i tetti esistenti e costruire nuovi tetti isolati, creare sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento e installare pannelli solari e sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori.
Obiettivo finale della misura è quello di promuovere l'installazione di pannelli fotovoltaici con una nuova capacità di generazione di 375.000 Kw da energia solare.
Il decreto fornisce le direttive necessarie all'avvio della misura tramite l'erogazione di un contributo a fondo perduto per la realizzazione dei suddetti impianti fotovoltaici.
Fondo perduto Parco Agrisole: i beneficiari
Le risorse sono destinate alla realizzazione di interventi nel settore della produzione agricola primaria per una quota pari a 1,2 miliardi di euro, mentre due quote di 150 milioni di euro sono destinate rispettivamente alla realizzazione di interventi nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in agricoli e alla realizzazione di interventi nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli.
Un importo pari almeno al 40% delle risorse complessive è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Soggetti beneficiari del fondo perduto sono:
a) Imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
b) imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO di cui all'avviso da emanarsi ai sensi dell'art. 13 del Decreto 25 marzo 2022;
c) indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all'art. 2135 del codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all'art. 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.
Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore ad euro 7.000,00.
I soggetti suddetti alla data di presentazione della domanda di agevolazione, devono possedere i seguenti requisiti:
a) essere regolarmente costituiti ed iscritti come attivi nel registro delle imprese;
b) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e possedere capacità di contrarre con la pubblica amministrazione;
c) non essere soggetto a sanzione interdittiva di cui all'art. 9, comma 2, lettere c) e d) del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, o ad altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione, compresi i provvedimenti interdittivi di cui all'art. 14 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81;
d) non avere amministratori o rappresentanti che si siano resi colpevoli anche solo per negligenza di false dichiarazioni suscettibili di influenzare le scelte delle pubbliche amministrazioni in ordine all'erogazione di contributi o sovvenzioni pubbliche;
e) essere in condizioni di regolarità contributiva, attestata da documento unico di regolarità contributiva (DURC);
f) non essere sottoposti a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione coattiva o volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo (ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale) o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
g) non essere destinatari di un ordine di recupero pendente per effetto di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara un aiuto illegale e incompatibile con il mercato interno ed essere in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
h) non essere stati destinatari, nei tre anni precedenti alla domanda, di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni concesse dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ad eccezione di quelli derivanti da rinunce;
i) non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà così come definita all'art. 2, punto 18 del regolamento GBER.Il decreto specifica che per le aziende agricole di produzione primaria, gli impianti fotovoltaici sono ammissibili agli aiuti unicamente se l'obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell'azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell'azienda agricola, compreso quello familiare.
La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.
In particolare, si intende selezionare e finanziare progetti che prevedono l'acquisto e la posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all'attività dei soggetti beneficiari, ivi compresi quelli destinati alla ricezione ed ospitalità nell'ambito dell'attività agrituristica. Unitamente a tale attività possono essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell'efficienza energetica delle strutture:
a) rimozione e smaltimento dell'amianto (o, se del caso, dell'eternit) dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente: tale procedura deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, iscritte nell'apposito registro;
b) realizzazione dell'isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato, anche al fine di migliorare il benessere animale;
c) realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d'aria): la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato; a ogni modo, il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell'aria, anche al fine di migliorare il benessere animale.Fondo perduto Parco Agrisole: presenta la domanda dal 27 settembre
Le domande di accesso agli incentivi dovranno essere presentate attraverso il portale messo a disposizione dal Gestore dei Servizi Energetici SPA dall'Area clienti.
Il caricamento delle proposte sarà possibile dalle ore 12:00 del 27 settembre fino alle ore 12:00 del 27 ottobre 2022.
Per ulteriori info è possibile consultare la sezione dedicata del sito MIPAF, clicca qui
Le istanze di ammissione al contributo potranno essere presentate personalmente dai soggetti beneficiari o per il tramite dei centri di assistenza agricola o di professionisti abilitati.
Alla domanda di agevolazione dovrà essere allegata la seguente documentazione:- a) modulo informatizzato con anagrafica del soggetto beneficiario, descrizione catastale dei manufatti oggetto di intervento, descrizione di massima dell'intervento, richiesta di contributo, dichiarazione resa ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000;
- b) relazione tecnica asseverata da parte del professionista abilitato, contenente:
- descrizione del sito e dei lavori oggetto dell'istanza di contributo;
- stima preliminare dei costi e dei lavori, distinti per tipologie di intervento come elencate all'art. 6;
cronoprogramma delle attività tecnico-amministrative necessarie alla realizzazione di ciascuno degli interventi per cui si chiede l'agevolazione, dal momento della concessione del contributo sino alla conclusione dei lavori nel rispetto delle tempistiche previste dal PNRR; - descrizione dei lavori, che deve contenere le specifiche tecniche dei materiali utilizzati per ciascuno degli interventi per cui si chiede l'agevolazione, nel rispetto del principio «non arrecare un danno significativo», di cui all'art. 17 del regolamento (UE) 2020/852, come meglio specificato nell'avviso di cui al successivo art. 13;
- visura del catasto fabbricati;
- documentazione atta all'identificazione del fabbricato;
- dossier fotografico ante operam per documentare lo stato dei luoghi e eventuali coperture in amianto alla data di
- presentazione della domanda;
- ogni altra richiesta presente nella modulistica del soggetto attuatore e disciplinata nei provvedimenti e nell'avviso di cui all'art. 13.
-
Piattaforma Nazionale Telemedicina: in arrivo 750ML dal PNRR
Viene pubblicata in data 12 ottobre sul sito di AGENAS Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali la Procedura per l’affidamento della concessione per la progettazione, realizzazione e gestione dei servizi abilitanti della Piattaforma Nazionale di Telemedicina: Accedi qui per i dettagli.
Il progetto sarà gestito attraverso una partnership pubblico-privato.
Il presidente di Agenas ha dichiarato "Questa piattaforma garantirà l’erogazione uniforme della telemedicina su tutto il territorio nazionale assicurando l’interoperabilità e l’integrazione dei vari progetti regionali, validandoli e governandoli in base a standard tecnologici comuni e misurando anche i risultati"
Il calendario per la Sanità digitale prevede ora che ogni Regione presenti il suo piano operativo e i relativi fabbisogni entro la fine di dicembre.
Per presentare i loro piani le Regioni dovranno seguire le indicazioni del primo allegato al decreto approdato l'altro ieri in Conferenza Stato Regioni e firmato dai ministri della Salute e dell’Innovazione con «le procedure di selezione delle soluzioni di telemedicina»
Nel secondo allegato al decreto si dettagliano invece i servizi che potranno essere erogati in telemedicina con il target dei pazienti a cui si punta per le cure on line.
Tra le "cure online" ci sono:
- la generica televisita ossia una visita a distanza che non può però mai essere la prima, ma di controllo. La televisita sarà prescritta dai medici del Servizio sanitario nazionale o quelli che lavorano nelle strutture private convenzionate con il Ssn che hanno in carico il paziente. La televisita dovrà essere erogata in tempo reale
- il teleconsulto-teleconsulenza col quale più professionisti sanitari si confrontano on line su di un caso clinico. Il servizio sarà erogabile, a differenza della televisita, anche in differita,
- il telemonitoraggio, rilevamento e trasmissione a distanza di parametri vitali. Le linee guida, inserite nel decreto, prevedono anche telemonitoraggi e telecontrolli di alcune categorie di pazienti cronici e cioè quelli con diabete, con patologie respiratorie, cardiologiche, oncologiche e neurologiche.
Di fatto, con il decreto e i numerosi allegati tecnici, vengono sbloccati 750 milioni del PNRR a cui le Regioni potranno accedere per far partire le cure on line su tutto il territorio, dopo le sperimentazioni a macchia di leopardo degli ultimi anni.
Si ricorda che, la Missione 6 Componente 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dedicata al potenziamento dell’Assistenza sanitaria territoriale, individua uno specifico investimento (sub-investimento 1.2.3.) per l’implementazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina con l’obiettivo in particolare di:
- favorire l’implementazione omogenea dei percorsi di telemedicina su tutto il territorio nazionale facilitando la presa in carico dei pazienti e favorendo la deospedalizzazione e potenziando la qualità delle cure di prossimità;
- colmare il divario tra le disparità territoriali e offrire maggiore integrazione tra i servizi sanitari regionali e le piattaforme nazionali attraverso soluzioni innovative;
- migliorare la qualità clinica e l’accessibilità ai servizi sanitari dei pazienti all’interno del territorio nazionale;
- dotare i professionisti sanitari di nuovi strumenti validati al fine di operare efficacemente in ogni processo sia individuale che
-
Formazione digitale: due bandi PNRR al via
Contano su 13 milioni di euro i primi bandi collegati al Fondo per la repubblica digitale istituito presso il Ministero per l'innovazione tecnologica per la promozione di iniziative per il miglioramento delle competenze digitali dei cittadini
. In particolare i fondi saranno destinati a finanziare progetti formativi presentati da enti publici e enti del terzo settore, anche in partnership . I primi due bandi gia attivi sono "Futura" per le donne e "Onlife per i giovani " e sono stati presentati ieri dal Ministro Colao al Ministero.
Vediamo di seguito tutti i dettagli
Fondo per la Repubblica Digitale di cosa si tratta
L'iniziativa prevede la collaborazione tra pubblico e il privato sociale: ovvero tra tra il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e il Ministro dell’economia da una parte e dall’Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria dall’altra. e si inserisce tra gli obiettivi di digitalizzazione previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Fondo Nazionale Complementare. Tutte le informazioni sono raccolte in uno specifico portale
Come ha spiegato il Ministro Colao " Oggi l’Italia sconta un gap di formazione che rischia di aumentare le disuguaglianze territoriali e di genere, e rallentare la crescita economica del nostro Paese. Grazie al Fondo mettiamo a disposizione gli strumenti e le risorse economiche per colmare questo divario, contrastare la disoccupazione e permettere a tanti cittadini di usufruire delle preziose opportunità offerte dal digitale”. Va ricordato infatti che ad oggi ben 26milioni di cittadini sono ancora privi di competenze digitali di base, ben il 54% della popolazione tra i 16 e i 74 anni di età.
In via sperimentale il Fondo Repubblica Digitale mette a disposizione un totale di 350 milioni di euro fino al 2026.
Tale cifra sarà alimentata da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria, che godranno di un credito di imposta per i loro contributi.
Il Fondo pone un forte accento sulla valutazione d’impatto dei progetti finanziati e mira ad individuare le iniziative di formazione più efficaci ed efficienti per l’accrescimento delle competenze digitali e l’effettiva occupazione dei beneficiari nel mondo del lavoro.
ll portale Ready per la presentazione dei progetti formativi
Re@dy è la piattaforma per gli enti che intendono presentare dei progetti nell’ambito del Fondo per la Repubblica Digitale
Per accedere al portale è necessario creare un account iscrivendosi e compilando la scheda anagrafica della propria organizzazione.
La procedura prevede l’iscrizione sia del soggetto responsabile del progetto proposto sia dei singoli partner. I progetti, corredati di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilati e inviati esclusivamente online attraverso il portale Re@dy, entro la scadenza indicata nei singoli bandi.
Per assistenza o ulteriori informazioni sull’utilizzo del portale Re@dy e sulla presentazione online dei progetti, è possibile scrivere a [email protected] o contattare telefonicamente gli uffici dell’area Attività Istituzionali negli orari indicati nella sezione Contatti del sito.
I primi bandi e le scadenze per i progetti
- Futura è il bando per il finanziamento di progetti di formazione digitale per le donne (con un'età compresa tra i 18-50 anni) per facilitare l' inserimento nel mondo del lavoro. Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro e i soggetti pubblici, privati senza scopo di lucro ed enti del terzo settore, in forma singola o in partnership, possono presentare le proprie candidature fino al 16 dicembre attraverso il portale Re@dy. Qui il bando e le faq in materia.
- Onlife è il bando rivolto invece a progetti di formazione digitalie dei NEET (15-34 anni) con 8 milioni di euro a disposizione. Anche per il bando “Onlife”, la presentazione dei progetti potrà avvenire fino al 16 dicembre attraverso la piattaforma Re@dy.
Per entrambi i bandi la durata massima dei progetti è di 15 mesi mentre ciascun percorso formativo non può superare i 9 mesi. Gli enti for profit possono essere coinvolti solo come partner sostenitori (senza quota di budget) o come fornitori per l’apporto di know how e competenze in ambito digitale.