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Colonnine di ricarica: agevolazioni per imprese che le installano
Viene pubblicato in GU n 36 del 13 febbraio il decreto 12 gennaio del Ministero dell'ambiente con criteri e modalità di concessione di benefici a fondo perduto a favore di nuove infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici fast e ultra-fast da realizzare nei centri urbani.
Attenzione al fatto che, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, cioè entro 30 giorni dal 14 febbraio 2023, il Ministero individua:
- il soggetto gestore,
- definisce i termini e le modalità di presentazione delle istanze di ammissione al beneficio,
- i requisiti dei soggetti beneficiari,
- le modalità per la concessione e l'erogazione dei contributi,
- nonché gli ulteriori elementi utili a disciplinare l'attuazione dell'investimento in conformità alle disposizioni in materia di PNRR.
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Fondo perduto infrastrutture di ricarica veicoli elettrici: i beneficiari
Il decreto prevede che, al fine di garantire la necessaria esperienza e affidabilità per una corretta gestione e un ottimale funzionamento delle infrastrutture nel tempo, accedono alle agevolazioni le imprese o gli RTI che, alla data di presentazione dell'istanza di ammissione al beneficio stesso, dimostrano di aver gestito infrastrutture di ricarica operative sul territorio dell'Unione europea, in misura pari ad almeno il 5% del numero di infrastrutture di ricarica per cui hanno presentato istanza e che sono stati selezionati ai sensi degli articoli 9 e 10 del decreto.
In particolare, le risorse sono assegnate all'esito di procedure di selezione nell'ambito del biennio 2023-2024 e sono ripartite per ambiti e lotti secondo quanto previsto nell'allegato 2.
Le procedure di selezione si svolgono in forma telematica nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità, della più ampia partecipazione e della tutela della concorrenza, nonché secondo modalità non discriminatorieFondo perduto infrastrutture di ricarica veicoli elettrici: le risorse
Le risorse finanziarie destinate alla copertura dei benefici sono complessivamente pari a 353.159.625 euro, cui si provvede mediante l'utilizzo delle risorse del PNRR, Missione 2, Componente 2, Investimento 4.3, del PNRR e sono ripartite annualmente come di seguito:
- a) anno 2023: 127.116.925 euro;
- b) anno 2024: 127.116.925 euro;
- c) anno 2025: 98.925.775 euro.
Fondo perduto infrastrutture di ricarica veicoli elettrici: spese ammissibili
Sono ammissibili al beneficio le spese, al netto di IVA, per:
- a) l'acquisto e la messa in opera di stazioni di ricarica da almeno 90 kW di potenza, ivi comprese le spese per l'installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio. Per tale voce di costo si considera un costo specifico massimo ammissibile pari a 50.000 euro per infrastruttura di ricarica;
- b) i costi per la connessione alla rete elettrica come identificati dal preventivo per la connessione rilasciato dal gestore di rete, nel limite massimo del 20 per cento del costo totale ammissibile per la fornitura e la messa in opera delle stazioni di ricarica, di cui alla lettera a);
- c) le spese di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi e i costi sostenuti per ottenere le pertinenti autorizzazioni, nel limite massimo del 10 per cento del costo totale ammissibile per la fornitura e messa in opera della infrastruttura di ricarica di cui alla lettera a).
Le agevolazioni sono concesse in forma di contributo in conto capitale per un importo non superiore al 40 per cento delle spese ammissibili nei limiti delle risorse finanziarie disponibili per iascuna annualità in relazione a ciascun ambito ed entro i massimali stabiliti dal regolamento di esenzione.
I soggetti beneficiari non hanno individualmente accesso a un finanziamento di importo maggiore del 30 per cento dello stanziamento complessivo di ciascun bando previsto per ciascuna delle annualità di cui all'art. 3, comma 2, anche nel caso di partecipazione in RTI.
Le agevolazioni non sono cumulabili con altri incentivi pubblici o regimi di sostegno comunque denominati, qualificabili come aiuti di Stato, destinati alla realizzazione delle medesime infrastrutture di ricarica oggetto di contribuzione ai sensi del presente decreto.
Fondo perduto infrastrutture di ricarica veicoli elettrici: procedura di ammissione
Per avere accesso alla agevolazione, il decreto prevede che le risorse sono assegnate all'esito di procedure di selezione nell'ambito del biennio 2023-2024 e sono ripartite per ambiti e lotti secondo quanto previsto nell'allegato 2.
Le procedure di selezione si svolgono in forma telematica nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità, della più ampia partecipazione e della tutela della concorrenza, nonché secondo modalità non discriminatorie definite ai sensi dell'art. 15.I soggetti beneficiari indicano nell'istanza di ammissione al beneficio di cui al presente decreto:
a) la riduzione percentuale del costo specifico massimo ammissibile di cui all'art. 7, comma 1, che intendono richiedere, comunque non inferiore all'1,25 per cento e non superiore al 50 per cento;
b) il numero di infrastrutture di ricarica che intendono realizzare, comunque non inferiore ai valori minimi indicati nell'allegato 2 con riferimento a ciascun ambito e lotto.
Allegati:
I soggetti beneficiari presentano l'istanza di ammissione nei termini e secondo le modalità stabilite ai sensi dell'art. 15 ossia in base al decreto attuativo da emanare entro l'11 marzo 2023 -
Piattaforma Nazionale Telemedicina: in arrivo 750ML dal PNRR
Viene pubblicata in data 12 ottobre sul sito di AGENAS Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali la Procedura per l’affidamento della concessione per la progettazione, realizzazione e gestione dei servizi abilitanti della Piattaforma Nazionale di Telemedicina: Accedi qui per i dettagli.
Il progetto sarà gestito attraverso una partnership pubblico-privato.
Il presidente di Agenas ha dichiarato "Questa piattaforma garantirà l’erogazione uniforme della telemedicina su tutto il territorio nazionale assicurando l’interoperabilità e l’integrazione dei vari progetti regionali, validandoli e governandoli in base a standard tecnologici comuni e misurando anche i risultati"
Il calendario per la Sanità digitale prevede ora che ogni Regione presenti il suo piano operativo e i relativi fabbisogni entro la fine di dicembre.
Per presentare i loro piani le Regioni dovranno seguire le indicazioni del primo allegato al decreto approdato l'altro ieri in Conferenza Stato Regioni e firmato dai ministri della Salute e dell’Innovazione con «le procedure di selezione delle soluzioni di telemedicina»
Nel secondo allegato al decreto si dettagliano invece i servizi che potranno essere erogati in telemedicina con il target dei pazienti a cui si punta per le cure on line.
Tra le "cure online" ci sono:
- la generica televisita ossia una visita a distanza che non può però mai essere la prima, ma di controllo. La televisita sarà prescritta dai medici del Servizio sanitario nazionale o quelli che lavorano nelle strutture private convenzionate con il Ssn che hanno in carico il paziente. La televisita dovrà essere erogata in tempo reale
- il teleconsulto-teleconsulenza col quale più professionisti sanitari si confrontano on line su di un caso clinico. Il servizio sarà erogabile, a differenza della televisita, anche in differita,
- il telemonitoraggio, rilevamento e trasmissione a distanza di parametri vitali. Le linee guida, inserite nel decreto, prevedono anche telemonitoraggi e telecontrolli di alcune categorie di pazienti cronici e cioè quelli con diabete, con patologie respiratorie, cardiologiche, oncologiche e neurologiche.
Di fatto, con il decreto e i numerosi allegati tecnici, vengono sbloccati 750 milioni del PNRR a cui le Regioni potranno accedere per far partire le cure on line su tutto il territorio, dopo le sperimentazioni a macchia di leopardo degli ultimi anni.
Si ricorda che, la Missione 6 Componente 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dedicata al potenziamento dell’Assistenza sanitaria territoriale, individua uno specifico investimento (sub-investimento 1.2.3.) per l’implementazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina con l’obiettivo in particolare di:
- favorire l’implementazione omogenea dei percorsi di telemedicina su tutto il territorio nazionale facilitando la presa in carico dei pazienti e favorendo la deospedalizzazione e potenziando la qualità delle cure di prossimità;
- colmare il divario tra le disparità territoriali e offrire maggiore integrazione tra i servizi sanitari regionali e le piattaforme nazionali attraverso soluzioni innovative;
- migliorare la qualità clinica e l’accessibilità ai servizi sanitari dei pazienti all’interno del territorio nazionale;
- dotare i professionisti sanitari di nuovi strumenti validati al fine di operare efficacemente in ogni processo sia individuale che
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Formazione digitale: due bandi PNRR al via
Contano su 13 milioni di euro i primi bandi collegati al Fondo per la repubblica digitale istituito presso il Ministero per l'innovazione tecnologica per la promozione di iniziative per il miglioramento delle competenze digitali dei cittadini
. In particolare i fondi saranno destinati a finanziare progetti formativi presentati da enti publici e enti del terzo settore, anche in partnership . I primi due bandi gia attivi sono "Futura" per le donne e "Onlife per i giovani " e sono stati presentati ieri dal Ministro Colao al Ministero.
Vediamo di seguito tutti i dettagli
Fondo per la Repubblica Digitale di cosa si tratta
L'iniziativa prevede la collaborazione tra pubblico e il privato sociale: ovvero tra tra il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e il Ministro dell’economia da una parte e dall’Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria dall’altra. e si inserisce tra gli obiettivi di digitalizzazione previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Fondo Nazionale Complementare. Tutte le informazioni sono raccolte in uno specifico portale
Come ha spiegato il Ministro Colao " Oggi l’Italia sconta un gap di formazione che rischia di aumentare le disuguaglianze territoriali e di genere, e rallentare la crescita economica del nostro Paese. Grazie al Fondo mettiamo a disposizione gli strumenti e le risorse economiche per colmare questo divario, contrastare la disoccupazione e permettere a tanti cittadini di usufruire delle preziose opportunità offerte dal digitale”. Va ricordato infatti che ad oggi ben 26milioni di cittadini sono ancora privi di competenze digitali di base, ben il 54% della popolazione tra i 16 e i 74 anni di età.
In via sperimentale il Fondo Repubblica Digitale mette a disposizione un totale di 350 milioni di euro fino al 2026.
Tale cifra sarà alimentata da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria, che godranno di un credito di imposta per i loro contributi.
Il Fondo pone un forte accento sulla valutazione d’impatto dei progetti finanziati e mira ad individuare le iniziative di formazione più efficaci ed efficienti per l’accrescimento delle competenze digitali e l’effettiva occupazione dei beneficiari nel mondo del lavoro.
ll portale Ready per la presentazione dei progetti formativi
Re@dy è la piattaforma per gli enti che intendono presentare dei progetti nell’ambito del Fondo per la Repubblica Digitale
Per accedere al portale è necessario creare un account iscrivendosi e compilando la scheda anagrafica della propria organizzazione.
La procedura prevede l’iscrizione sia del soggetto responsabile del progetto proposto sia dei singoli partner. I progetti, corredati di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilati e inviati esclusivamente online attraverso il portale Re@dy, entro la scadenza indicata nei singoli bandi.
Per assistenza o ulteriori informazioni sull’utilizzo del portale Re@dy e sulla presentazione online dei progetti, è possibile scrivere a [email protected] o contattare telefonicamente gli uffici dell’area Attività Istituzionali negli orari indicati nella sezione Contatti del sito.
I primi bandi e le scadenze per i progetti
- Futura è il bando per il finanziamento di progetti di formazione digitale per le donne (con un'età compresa tra i 18-50 anni) per facilitare l' inserimento nel mondo del lavoro. Il bando mette a disposizione 5 milioni di euro e i soggetti pubblici, privati senza scopo di lucro ed enti del terzo settore, in forma singola o in partnership, possono presentare le proprie candidature fino al 16 dicembre attraverso il portale Re@dy. Qui il bando e le faq in materia.
- Onlife è il bando rivolto invece a progetti di formazione digitalie dei NEET (15-34 anni) con 8 milioni di euro a disposizione. Anche per il bando “Onlife”, la presentazione dei progetti potrà avvenire fino al 16 dicembre attraverso la piattaforma Re@dy.
Per entrambi i bandi la durata massima dei progetti è di 15 mesi mentre ciascun percorso formativo non può superare i 9 mesi. Gli enti for profit possono essere coinvolti solo come partner sostenitori (senza quota di budget) o come fornitori per l’apporto di know how e competenze in ambito digitale.
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PNRR: l’UE approva altri fondi per l’Italia
Con un comunicato stampa del 27 settembre pubblicato sul sito dedicato al PNRR Italia Domani, si informa del fatto che la Commissione europea ha dato il via libera alla seconda rata di finanziamenti per l'Italia da 21 miliardi di euro dal Recovery fund. In particolare, da Bruxelles è arrivata la valutazione preliminare positiva della richiesta avanzata da Roma a fine giugno, che certifica il raggiungimento dei 45 obiettivi previsti nel PNRR per il primo semestre del 2022.
Dopo l’ufficializzazione della valutazione positiva preliminare si sottolinea che per l’esborso della seconda rata serviranno circa due mesi.
E’ infatti necessario il via libera finale del Comitato economico e finanziario, il braccio tecnico del Consiglio dei ministri Ue delle Finanze (Ecofin), passaggio che richiede un massimo di quattro settimane.
Successivamente, entro un altro mese dal parere tecnico, Bruxelles erogherà all’Italia la rata di 21 miliardi di euro.
Il comunicato di Italia Domani ricorda che nel primo semestre dell’anno sono state realizzate importanti riforme:
- quella che introduce la nuova sanità territoriale,
- il completamento della riforma della pubblica amministrazione,
- le norme in materia di appalti pubblici
- le riforme per il sistema dell’istruzione.
Tra gli investimenti, sono stati assegnati i fondi per le riqualificazioni e valorizzazione dei territori, per il rilancio dei borghi e del patrimonio culturale tra cui parchi e giardini storici, per il miglioramento dell'efficienza energetica di cinema, teatri e musei.
Altre risorse hanno supportato nuovi progetti di connessione digitale e nel campo della ricerca, per la strategia nazionale dell’economia circolare e per il programma nazionale per la gestione dei rifiuti, oltre a segnare passi avanti per la creazione di una filiera di produzione dell’idrogeno.
Il Governo è poi al lavoro sui 55 traguardi e obiettivi da conseguire entro fine anno e che daranno diritto a richiedere a Bruxelles la terza rata di finanziamenti, pari a ulteriori 19 miliardi di euro.
L’azione del Governo punta a realizzare in anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2022, 29 obiettivi entro la fine del mese di ottobre.
La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è espressa in favore dell'Italia: "Congratulazioni, Italia, e continua a lavorare bene! La Commissione è al vostro fianco".