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    Bonus 1000 euro per i figli: aperto il bando Cassa Forense

    Cassa forense ha comunicato  che è stato pubblicato il bando  n. 10/2022  per il bonus 1000 euro per i figli degli iscritti.

    Il bando descrive i criteri e le modalità di domanda  per l’assegnazione  dei  contributi per  i figli nati/adottati/affidati:

    1. dal 1° novembre 2019
    2.  al 31 dicembre 2021.

    Il contributo, erogato in unica soluzione, è di € 1.000,00 per ciascun figlio .

    Il contributo è erogato a uno solo dei genitori anche se richiesto da entrambi

    Il termine di scadenza per l’invio della domanda di partecipazione è fissato al 15 dicembre 2022.

    Bonus 1000  euro figli 

    Sono destinatari del bando coloro che, alla data di presentazione della domanda, siano

    • iscritti alla Cassa o iscritti all'Albo con procedimento di iscrizione alla Cassa in corso, 
    • non sospesi dall'Albo ai sensi dell'art. 20 della L. n° 247/12, né cancellati dall’Albo, e
    • in regola con le prescritte comunicazioni reddituali alla Cassa (modelli 5); 
    •  con reddito  netto professionale dichiarato nel Mod. 5/2022  inferiore a € 50.000,00;
    •  per coloro che non erano tenuti all’invio del Mod. 5/2022, aver prodotto un reddito netto professionale da attività forense inferiore ad € 50.000,00;

    Modalità e termini della domanda

    La domanda per l'assegnazione del contributo deve essere inviata entro le ore 24,00 del 15 dicembre 2022 esclusivamente tramite l’apposita procedura on-line attivata sul sito internet  della Cassa www.cassaforense.it, raggiungibile a questo LINK

    Unitamente alla domanda il richiedente deve allegare  la scansione di:

    a) certificazione o autocertificazione attestante la nascita/adozione/affidamento  preadottivo del figlio 

    b) attestazione ISEE in corso di validità alla data di presentazione della domanda o alla  data di riscontro alla richiesta di integrazione trasmessa dalla Cassa. 

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    Professionisti e Gestione separata: le istruzioni INPS aggiornate

    Con la sentenza n. 104 del 22 aprile 2022, la Corte Costituzionale ha  posto fine a una diatriba di lungo corso tra INPS e  professionisti iscritti agli Ordini     sull'obbligo di iscrizione alla Gestione separata artt. 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335 come interpretato dall’art. 18, comma 12, del decreto-legge 6 luglio 2011, n.98.

    La Consulta ha  affermato  che “sono obbligati ad iscriversi alla Gestione separata INPS non solo i soggetti che svolgono abitualmente attività di lavoro autonomo il cui esercizio non sia subordinato all’iscrizione ad appositi albi professionali, ma anche i soggetti che, pur svolgendo attività il cui esercizio sia subordinato a tale iscrizione, non hanno tuttavia, per ragioni reddituali, l’obbligo di iscriversi alla cassa di previdenza professionale e restano quindi obbligati al versamento del solo contributo cosiddetto integrativo, il cui pagamento non crea una vera e propria posizione previdenziale.

     La decisione conferma dunque la norma di interpretazione del DL 98 2011  illustrata nella circolare INPS 99-2011.

     La stessa  sentenza ha però precisato  anche che  sono incostituzionali le sanzioni  ai professionisti non  tenuti alla iscrizione alla propria Cassa di riferimento  per  basso reddito e neppure  iscritti alla gestione separata INPS, per il periodo anteriore all'entrata  in vigore della norma  di interpretazione autentica del 2011.  

    Con la circolare 107 del 3 ottobre 2022,  l'istituto si adegua  oraalla decisione della Consulta e fornisce le indicazioni operative.

    In sintesi, si conferma che sono obbligati all' iscrizione alla Gestione separata INPS : 

    1.i soggetti che esercitano per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo, il cui esercizio non sia subordinato all’iscrizione ad appositi Albi professionali;
    2.i soggetti che, pur svolgendo attività iscrivibili ad appositi Albi professionali, non siano tenuti al versamento del contributo soggettivo presso le Casse di appartenenza;
    3.i soggetti che, pur svolgendo attività iscrivibili ad appositi Albi professionali, abbiano esercitato eventuali facoltà di non versamento/iscrizione, in base alle previsioni dei rispettivi Statuti o regolamenti.

     Questi  soggetti  sono  comunque esonerati dal pagamento delle sanzioni civili per la mancata iscrizione alla medesima Gestione separata INPS  fino all’anno di imposta 2011.

    La sentenza della Corte Costituzionale estende i suoi effetti esclusivamente ai rapporti non ancora esauriti alla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 27 aprile 2022.

    L’esclusione delle sanzioni civili avverrà d’ufficio, senza necessità di presentazione di istanze da parte dei soggetti interessati. 

    Con successivo messaggio l’Istituto renderà note le modalità operative per le istanze di rimborso delle somme  già versate a titolo di sanzioni civili.

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    Parametri forensi, decreto firmato: le novità in arrivo

    Lo schema di decreto  delineato dal Ministero della Giustizia con le possibili modifiche al  Decreto Ministeriale 55/2014  in tema di parametri per la definizione delle tariffe professionali forensi è stato  approvato dalle commissioni parlamentari  ed è stato firmato  in questi giorni dalla Ministra Cartabia . Si appresta a breve ad essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale non appena avuto l'ok della Corte dei Conti.

    Il   testo comprende 4 articoli ed un allegato con l'aggiornamento delle tabelle  e  indica le modalità per la definizione degli importi  nei casi in cui non sia stato definito il compenso in modo consensuale. 

    I principali aspetti di novità sono:

    1.  aumento delle tariffe minime del 5%, 
    2. percentuale fissa di variazione rispetto ai parametri
    3. tariffa oraria  compresa tra 200 e 300 euro 
    4. incentivi alle risoluzioni extra giudiziali
    5. penalità per cause pretestuose
    6. limiti alla valutazione discrezionale affidata al giudice

    Va ricordato che  la pattuzione del compenso degli avvocati  è libera, affidata all'accordo tra le parti  e i parametri non sono vincolanti  infatti sono nati per la  definizione da parte del giudice nell'attribuione dei costi  di causa  Resta possibile utiizzarli come punto di  i riferimento per stilare le parcelle, anche perche la conformità a questi valori serve a valutare l'equità del compenso in caso di contenziosi con  i clienti “forti” (banche, assicurazioni e grandi imprese).

    Vediamo piu in dettaglio i punti di novità.

    Le novità della riforma dei parametri forensi

    • Viene prevista, come suggerito dal Consiglio nazionale forense una percentuale fissa del 50% per aumenti e diminuzioni dei  valori medi individuati dai parametri in relazione alle varie fasi del processo 
    • Per ridurre il contenzioso e al contempo remunerare comunque l'assistenza professionale utile a questo scopo , la bozza di decreto prevede un compenso  aumentato del 25% rispetto  a quello stabilito  per la fase decisionale del processo. L'aumento sale al  30% nei casi di accordo  per conciliazione e negoziazione assistita.
    • Allo stesso modo vengono penalizzati in maniera maggiore (con percentuale che passa dal 50% attuale al 75%), i compensi in caso di riconoscimento della responsabilità processuale (azione o resistenza in giudizio con malafede o colpa grave). 
    • Per i giudizi in Cassazione  prevista una maggiorazione del compenso  per il deposito della memoria di parte , per garantire la remunerazione di una attività spesso molto distante del momento del ricorso o controricorso,  per cui normativa e giurisprudenza possono avere subito cambiamenti che richiedono un nuovo studio difensivo 
    • una tabella specifica è  dedicata alle procedure concorsuali 
    • debutto della tariffa oraria con un minimo di 200 euro all’ora e un massimo 500. Questa proposta del CNF si rifà all'esperienza dei grandi studi legali internazionali ed è stata definita nella delibera l 535 dopo averla  posto in consultazione di 58 consigli dell'Ordine e 8 associazioni forensi
    • Per le attività in ambito penale si prevede un compenso maggiorato in caso di indagini  complesse e urgenti  mentre per le cause amministrative è previsto un aumento del 20% del parametro per la fase introduttiva 
    • Nel penale, i compensi cresceranno quando le indagini difensive si sono rivelate particolarmente complesse e urgenti e si prevede una disposizione specifica per il processo minorile, 
    • Per l'ambito amministrativo incremento del 20% per la fase introduttiva.
    • Il CNF ha anche proposto l’eliminazione  dalla legge  dell’espressione “di regola”  e l'introduzione invece di una specifica disposizione  che prevede che il giudice nella liquidazione  non possa  discostarsi dal parametro minimo " salvo gravi ed eccezionali ragioni, da indicare espressamente nella motivazione”.