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Pensione precoci: posticipato il termine per le domande
L'INPS, con il messaggio n. 598 del 17 febbraio 2025, ha comunicato la modifica della scadenza per la presentazione delle domande di riconoscimento delle condizioni di accesso alla pensione anticipata per i lavoratori precoci.
Questo aggiornamento è stato introdotto dall’articolo 29 della legge 203/2024 (Collegato Lavoro) per uniformare le scadenze a quelle dell’APE sociale.
Nello specifico a partire dal 12 gennaio 2025, le richieste devono essere inoltrate entro le seguenti date:
- 31 marzo (prima scadenza utile);
- 15 luglio;
- 30 novembre (solo in caso di risorse residue).
Le domande verranno valutate dall'INPS tenendo conto sia della presenza dei requisiti richiesti sia delle risorse finanziarie disponibili al termine delle attività di monitoraggio.
Requisiti per la Pensione Anticipata dei Lavoratori Precoci
Giova ricordare che possono accedere al trattamento i lavoratori che:
- hanno accumulato almeno 12 mesi di contributi effettivi prima del compimento del 19° anno di età e che
- abbiano 41 anni di contributi previdenziali, indipendentemente dall’età anagrafica.
Inoltre, devono rientrare in almeno una delle seguenti categorie:
- Disoccupati da almeno tre mesi dopo la cessazione del trattamento di sostegno al reddito;
- Caregiver che assistono da almeno sei mesi un familiare convivente con grave disabilità;
- Invalidi con una percentuale pari o superiore al 74%;
- Lavoratori impiegati in mansioni gravose per almeno sette anni negli ultimi dieci (o sei anni negli ultimi sette);
- Lavoratori addetti a mansioni usuranti.
Pensione Anticipata dei Lavoratori Precoci: istruzioni precedenti
Riportiamo di seguito le istruzioni pubblicate dall'INPS con la circolare n. 33 2018 di istruzioni sulla disciplina del pensionamento anticipato per i lavoratori precoci con 41 anni di contributi, dopo le modifiche introdotte dalla legge di bilancio 2018
L'istituto chiarisce che dal 1° gennaio 2018, sono state introdotte le modifiche all’articolo 1, comma 199, della legge 232/2016,concernenti :
- l’accesso al beneficio del pensionamento anticipato con riferimento all’assistenza e la convivenza con soggetti portatori di handicap grave che ora riguarda anche i familiari di secondo grado, nel caso i familiari di primo grado siano deceduti o abbiano compiuto i settanta anni o siano anch'essi affetti da patologie invalidanti;
- l’arco temporale di riferimento per lo svolgimento di attività c.d. gravose, ampliato a chi li ha svolti per 7 anni negli ultimi dieci o 6 negli ultimi sette ( si deve trattare di periodi coperti da contribuzione versata o figurativa in costanza di lavoro)
Inoltre sono state definite nuove attività lavorative con svolgimento difficoltoso e rischioso per cui danno diritto ad accedere all'agevolazione dell'anticipo pensionistico alle seguenti categorie:
- -operai dell'agricoltura, della zootecnia e della pesca;
- – pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
- – lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nell’ambito di applicazione del decreto legislativo n. 67 del 2011;
- – marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.
Infine non è piu richiesto, per rientrare nel pensionamento anticipato riservato ai lavoratori precoci, di avere svolto attività per le quali si applicano voci di tariffa INAIL con un tasso medio non inferiore al 17 per mille.
Non ci sono state modifiche invece sulla categoria degli invalidi che abbiano una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%
La circolare specifica inoltre per i lavoratori precoci che intendano usufruire del requisito agevolato dei 41 anni di contributi resta confermato il meccanismo di adeguamento all’incremento della speranza di vita previsto a decorrere dal 1° gennaio 2019.
Pensione anticipata lavoratori precoci: come fare domanda
Gli interessati possono presentare le domande attraverso il servizio dedicato.
In alternativa, si può fare la domanda tramite:
- Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
- enti di patronato e intermediari dell'Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
ATTENZIONE :
Se i requisiti sono maturati entro il 31 marzo, la domanda di riconoscimento può essere presentata insieme a quella di pensione.
In caso contrario, sarà necessario richiedere prima il riconoscimento dei requisiti e , dopo l’autorizzazione dell'INPS , inoltrare la richiesta di pensionamento vera e propria.
Le domande presentate oltre il 31 marzo e il 15 luglio, ma comunque entro il 30 novembre, verranno considerate solo se, dopo il monitoraggio delle richieste precedenti, rimarranno risorse disponibili.
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Pensioni 2025: importi aggiornati e date pagamento –
Con il messaggio 613 del 18 febbraio INPS rettifica una delle tabelle della Circolare n. 23 del 28 gennaio 2025 nella quale erano stati illustrati gli aggiornamenti relativi alla rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali per l'anno in corso.
La circolare aveva chiarito anche i criteri per il calcolo degli aumenti, le modalità di pagamento e le fasce di rivalutazione in base all'importo percepito.
Nell'allegato 2 sono fornite le tabelle complete con importi e limiti reddituali per il diritto alle prestazioni collegate al reddito e alle prestazioni assistenziali.
Al paragrafo 3 la tabella corretta relativa alle Pensioni sociali
Pensioni 2025 principali novità sulla rivalutazione
Rivalutazione dei trattamenti previdenziali – Criteri generali
La perequazione automatica delle pensioni per il 2025 è regolata dal decreto del 15 novembre 2024. La rivalutazione è calcolata considerando il cumulo perequativo di tutte le pensioni erogate a un soggetto. Alcune prestazioni assistenziali e di accompagnamento non sono soggette a rivalutazione.
Indice di rivalutazione definitivo per il 2024
L’indice di rivalutazione per il 2024 è stato fissato definitivamente a +5,4%, senza necessità di conguagli. Gli importi del trattamento minimo sono stati:
- Mensile: 598,61 €
- Annuale: 7.781,93 €
Indice di rivalutazione provvisorio per il 2025
Per il 2025 l’indice provvisorio è fissato a +0,8%, con possibilità di adeguamento successivo. Gli importi aggiornati del trattamento minimo sono:
- Mensile: 603,40 €
- Annuale: 7.844,20 €
Modalità di attribuzione della rivalutazione per il 2025
L’indice di rivalutazione si applica secondo le seguenti fasce:
100% per pensioni fino a 4 volte il minimo (fino a 2.394,44 €)
90% tra 4 e 5 volte il minimo (2.394,45 – 2.993,05 €)
75% oltre 5 volte il minimo (oltre 2.993,06 €)
Fasce di Rivalutazione 2025
Fascia Importo (€) % Rivalutazione Aumento (€) Fino a 4 volte il TM 100% 0,80% Oltre 4 e fino a 5 volte il TM 90% 0,72% Oltre 5 volte il TM 75% 0,60% Rivalutazione per residenti all’estero
Nel 2025 i pensionati residenti all’estero con trattamenti superiori al minimo INPS non ricevono rivalutazione.
Rivalutazione per vittime del terrorismo
Le pensioni per vittime del terrorismo e stragi ricevono un aumento minimo dell’1,25%, anche se l’indice ISTAT è inferiore.
Rivalutazione delle prestazioni assistenziali e risarcitorie
- Pensioni sociali e assegni sociali rivalutati con l’indice generale (+0,8%).
- Prestazioni per invalidi civili, ciechi e sordomuti aumentano dell’1,6% rispetto al 2024.
- Maggiorazioni sociali per pensioni minime ("milione") aumentano di 8 € al mese.
- Rivalutazione delle quote di pensione per ex coniugi e figli (+0,8%).
Pensioni 2025 le date di pagamento
Nella tabella seguente le date esatte di pagamento presso uffici postali e banche. Si ricorda che :
- nelle banche i pagamenti vengono effettuati in primo giorno "bancabile" di ogni mese (cioè feriale non prefestivo) , mentre
- in Posta l'accredito avviene nel primo giorno ferial, anche prefestivo.
Fa eccezione gennaio per il quale è previsto il secondo giorno sia nelle banche che negli uffici postali.
Mese
Giorno disponibilità valuta
Poste
Banche
Gennaio
3
Febbraio
1
3
Marzo
1
3
Aprile
1
Maggio
2
Giugno
3
Luglio
1
Agosto
1
Settembre
1
Ottobre
1
Novembre
3
Dicembre
1
Aumento pensioni minime e Pensioni sociali corrette
Incremento per pensioni minime
L’incremento straordinario delle pensioni minime, introdotto nel 2023, è prorogato fino al 2026 con le seguenti aliquote:
2025: +2,2% → Importo massimo mensile 616,67 €
2026: +1,3%
Anno Importo Mensile (€) Importo Annuale (€) 2024 598,61 7.781,93 2025 603,40 7.844,20 PENSIONI SOCIALI – LIMITI DI REDDITO E DETERMINAZIONE DELL’IMPORTO MENSILE (pensioni liquidate a soggetti non invalidi civili o sordomuti)
Anno
Reddito annuo del pensionato (RP)
Reddito annuo del pensionato cumulato con il reddito del coniuge (RT)
Importo mensile da detrarre dalla pensione sociale
Importo mensile pensione sociale
2024
ZERO
<
14.000,99
Zero
440,42
>
5.725,46
Qualunque
440,42
Zero
<
5.725,46
>
19.726,45
440,42
Zero
<
5.725,46
<
14.000,99
RP/13
<
5.725,46
>
14.000,99
e <
19.726,45
RP / 13 (*) oppure
(RT – 14.000,99) / 13 (*)
2025
ZERO
<
14.113,00
Zero
443,95
>
5.771,35
Qualunque
443,95
zero
<
5.771,35
>
19.884,35
443,95
zero
<
5.771,35
<
14.113,00
RP/13
<
5.771,35
>
14.113,00
e <
19.884,35
RP / 13 (*) oppure
(RT – 14.113,00) / 13 (*)
Pensioni 2025 requisiti e gestione fiscale
Requisiti anagrafici per l’accesso alla pensione di vecchiaia: L’età minima per il pensionamento e per l’assegno sociale nel 2025 resta 67 anni.
Nell'allegato 3 sono forniti i dati per il pensionamento nei paesi legati da convenzioni internazionali con l'Italia.
Gestione fiscale
- IRPEF: La tassazione delle pensioni è calcolata sul reddito complessivo del pensionato.
- Conguagli fiscali: Gli eventuali importi a debito vengono recuperati sulle pensioni di gennaio e febbraio 2025.
- Esenzione per superstiti orfani: La pensione non concorre alla formazione del reddito fino a 1.000 €.
Novità Pensioni ai superstiti e Prestazioni assistenziali INPS 2025
- Pensioni ai superstiti:
Se il penultimo contitolare scade nel 2025, il pagamento continua solo per l’ultimo superstite.
Se tutti i contitolari sono scaduti, il pagamento viene sospeso senza dichiarazione reddituale aggiornata.
Azzeramento assegni di invalidità con revisione sanitaria in corso.
Sospensione assegni familiari se mancano dati reddituali aggiornati.
Prestazioni di invalidità civile soggette a revisione sanitaria
I beneficiari di invalidità civile mantengono i propri diritti anche in attesa della visita di revisione. Le pensioni e le indennità vengono confermate fino al completamento del controllo medico da parte dell’INPS.
- Indennità per lavoratori con particolari patologie
Le indennità per lavoratori affetti da talassemia major, drepanocitosi e altre patologie croniche vengono rinnovate automaticamente per il 2025, con importi adeguati alla rivalutazione del trattamento minimo.
- Trasformazione delle pensioni di invalidità civile in assegno sociale
Le pensioni di invalidità civile si trasformano in assegno sociale al compimento di 67 anni, a condizione che il beneficiario abbia i requisiti reddituali richiesti.
Se mancano dati reddituali aggiornati, viene erogato l’assegno sociale base, senza maggiorazioni.
- Prestazioni di Accompagnamento a Pensione
Le prestazioni di accompagnamento alla pensione (es. Ape Sociale, esodi, fondi di solidarietà) non vengono rivalutate, mantenendo l’importo stabilito alla decorrenza.
- Azzeramento delle prestazioni in scadenza nel 2025
Le prestazioni in scadenza durante il 2025 vengono interrotte automaticamente nel mese di termine previsto. Se prevista, la tredicesima viene pagata con l’ultima mensilità.
I pagamenti vengono separati per consentire una corretta gestione fiscale
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Ape sociale 2025: requisiti e modalità per le domande
Con il messaggio 502 del 10 febbraio 2025 INPS comunica che è stato aggiornato l'applicativo per la presentazione dell’istanza di certificazione di APE sociale di cui all’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, come modificato dall’articolo 1, comma 175, della legge n. 207/2024.
Si tratta dell’anticipo pensionistico rivolto a lavoratori dipendenti e autonomi che rispondono a specifici requisiti di svantaggio. La prima scadenza utile è il 30 marzo 2025
Questa agevolazione, attiva già dal 2017 e prorogata anche per i 2025, offre un’indennità economica fino a 1500 euro mensili a chi desidera lasciare il lavoro prima del raggiungimento dell’età pensionabile, consentendo di accedere a un sostegno finanziario anticipato fino al momento della pensione.
Di seguito analizziamo in dettaglio chi può accedere all’Ape Sociale, quali sono i requisiti e la procedura da seguire per presentare la domanda entro il termine stabilito.
Ape sociale, di cosa si tratta
L’Ape Sociale è un’indennità economica parametrata alla pensione maturata, entro un limite massimo di 1500 euro, riservata a specifiche categorie di lavoratori che a causa di particolari condizioni personali o lavorative, desiderano accedere a un anticipo pensionistico rispetto alla normale età pensionabile. Si rivolge a lavoratori con difficoltà socio-economiche che si trovano in condizioni di disoccupazione, caregiving, riduzione di capacità lavorativa del 74% o che hanno svolto lavori particolarmente gravosi
Ape sociale 2025 : tutti i requisiti e le categorie di beneficiari
L’Ape Sociale è riservata a lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata.
Per beneficiare dell’Ape Sociale, il lavoratore deve soddisfare specifici requisiti di età, anzianità contributiva e condizione lavorativa:
- Età: Almeno 63 anni e 5 mesi.
- Anzianità Contributiva: Almeno 30 anni di contributi versati; per i lavori gravosi, il requisito contributivo sale a 36 anni o a 32 anni in alcune categorie particolari. (vedi sotto)
- Cessazione dell’Attività Lavorativa: Al momento della domanda, il lavoratore non deve essere titolare di alcuna pensione diretta e deve avere cessato ogni attività lavorativa, sia dipendente sia autonoma.
Le donne possono inoltre beneficiare di una riduzione del requisito contributivo di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.
Le categorie specifiche ammissibili sono:
- Disoccupati: Lavoratori che hanno perso il lavoro per licenziamento (anche collettivo), dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, con un minimo di 30 anni di anzianità contributiva.
- Caregiver: Lavoratori con un minimo di 30 anni di anzianità contributiva, che assistono, da almeno sei mesi, il coniuge o un parente convivente di primo grado con disabilità grave (Legge 104, art. 3 comma 3). Sono ammissibili anche i caregiver di parenti o affini di secondo grado se i genitori della persona con disabilità sono deceduti, mancanti o affetti da patologie invalidanti.
- Invalidità: Lavoratori con una capacità lavorativa ridotta almeno del 74% e con un minimo di 30 anni di anzianità contributiva.
- Lavoratori con Mansioni Gravose: Dipendenti con almeno 36 anni di contributi che abbiano svolto lavori gravosi per almeno sette anni negli ultimi dieci anni o sei anni negli ultimi sette anni. L'anzianità richiesta è di 32 anni per gli operai edili.
APE sociale: gli step e i documenti per la domanda
Per ottenere l'APE SOCIALE è necessario richiedere all'INPS la verifica dei requisiti e successivamente inviare domanda di pensione telematica Se è già avvenuta la cessazione dell'attività lavorativa i due passaggi possono essere effettuati contemporaneamente
La verifica dei requisiti può essere effettuata tramite il portale INPS, nella sezione dedicata all’“APE Sociale – Anticipo pensionistico – Verifica requisiti”.
Qui, il lavoratore può consultare le informazioni necessarie per capire se rientra tra i beneficiari dell’Ape Sociale e utilizzare il servizio telematico.
La domanda può essere inviata direttamente o appoggiandosi a un Patronato.
I passaggi sono i seguenti
- Accedere al Portale INPS: Collegarsi al sito dell’INPS e accedere con le proprie credenziali digitali SPID o CIE o CNS
- Inviare la Domanda di Verifica: Compilare la richiesta online e inviarla per avviare la verifica dei requisiti.
- Attendere la Risposta INPS: l’INPS comunicherà l’esito della domanda entro 30 giorni dalla data di presentazione.
- Domanda di Accesso alla Prestazione: Dopo aver ottenuto la conferma del possesso dei requisiti, il lavoratore deve presentare la domanda di accesso alla prestazione vera e propria. Tale domanda va inoltrata all’INPS per non perdere alcuna mensilità del trattamento, subito dopo la cessazione dell’attività lavorativa.
I requisiti che devono essere perfezionati prima del 31 dicembre, sono:
-lo stato di disoccupato e la cessazione da almeno 3 mesi dei relativi trattamenti;
-il requisito di assistenza del portatore di handicap da almeno 6 mesi continuativi;
-lo stato invalidante uguale o superiore al 74%.
Invece il requisito temporale per i lavori gravosi deve sussistere alla data di presentazione della domanda di accesso.
Sono richiesti i seguenti documenti :
- -lettera di licenziamento o dimissioni per giusta causa, oppure verbale di risoluzione consensuale;
- -un'attestazione del o dei datore/datori di lavoro redatta sul modello predisposto dall'INPS, nel quale indicare i periodi di lavoro prestato , il contratto collettivo applicato, le mansioni svolte ed il livello di inquadramento attribuito, nonché, con riferimento alle attività lavorative svolte;
- -nel caso dell'edilizia, gli operai edili possono sostituire le attestazioni del datore di lavoro, con una dichiarazione, firmata dai responsabili delle Casse edili, dalla quale risultino i periodi durante i quali sono stati iscritti alle Casse.
APE Sociale : quali sono le scadenze 2025
Si ricorda infine che le domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’indennità di APE Sociale possono essere presentate entro
- la data del 31 marzo 2025.
- del 15 luglio o comunque
- non oltre il 30 novembre 2025, per le eventuali residue risorse finanziarie.
Le risposte dell'INPS giungeranno quindi :
entro il 30 giugno 2025 per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 31 marzo 2025;
entro il 15 ottobre 2025 per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 15 luglio 2025;
entro il 31 dicembre del 2025 per le domande di verifica delle condizioni presentate oltre 15 luglio ma entro il 30 novembre del medesimo anno.
ATTENZIONE: se sono già stati perfezionati tutti i requisiti richiesti può essere inviata contestualmente anche la domanda di accesso alla prestazione.
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Medici e docenti riammessi in servizio dopo la pensione: istruzioni INPS
La circolare INPS n. 30 del 30 gennaio 2025 illustra gli effetti contributivi e della sospensione delle pensioni per i dirigenti medici e sanitari del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), i dirigenti sanitari del Ministero della Salute e i docenti universitari di medicina e chirurgia, riammessi in servizio dopo il pensionamento per vecchiaia (non prima del 1° settembre 2023) fino al compimento del 72° anno di età.
Le novità derivano dalla legge 23 febbraio 2024, n. 18, che ha modificato il decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215 consentendo la riammissione in servizio dei professionisti sanitari già pensionati, su richiesta, fino al 72° anno di età, entro il 31 dicembre 2025.
Coloro che scelgono di riprendere servizio devono optare tra mantenere il trattamento pensionistico o ricevere lo stipendio per il nuovo incarico.
In caso di scelta dello stipendio, la pensione viene sospesa fino alla fine dell’incarico.
Vediamo le principali indicazioni in sintesi.
Medici e docenti riammessi in servizio : iscrizione e Contribuzione
I riammessi in servizio devono iscriversi alla Cassa che eroga la loro pensione (CPS o CTPS) e versare i contributi secondo le aliquote ordinarie:
- CPS: 32,65% (23,80% a carico del datore, 8,85% a carico del lavoratore).
- CTPS: 33,00% (24,20% a carico del datore, 8,80% a carico del lavoratore).
Gli obblighi contributivi per trattamento di fine servizio (TFS) o di fine rapporto (TFR) variano a seconda del tipo di contratto.
Permanenza dell’iscrizione al Fondo Credito e obblighi per la NASpI: dopo il servizio, è possibile richiedere una quota aggiuntiva di pensione o un’indennità una tantum.
Medici e docenti riammessi in servizio : indicazioni per i Flussi Contributivi
I datori di lavoro devono trasmettere mensilmente i dati tramite il flusso Uniemens/ListaPosPA con specifici codici (vedi tabella).
Resta fermo l'obbligo di correzione delle denunce non conformi indicando l’elemento V1, Causale 5 per correggere i dati comunicati in modo errato.
Tabella Uniemens:Categoria di Lavoratori Codice <Tipo Impiego> Codice <Tipo Servizio> Note Dirigenti medici e sanitari del SSN, Dirigenti sanitari del Ministero della Salute 50 4 – Servizio Ordinario Riammissione ai sensi dell’Art. 4, comma 6-bis, D.L. 215/2023 (Legge 18/2024) Docenti universitari che svolgono attività assistenziali in medicina e chirurgia 51 4 – Servizio Ordinario Stesse condizioni dei dirigenti medici -
Pensione PA a 70 anni: novità e chiarimenti ministeriali
Con la legge di bilancio 2025 (art. 1, comma 165, della legge 207/2024), il legislatore ha introdotto la possibilità per le pubbliche amministrazioni di trattenere in servizio il personale, sia dirigenziale sia non dirigenziale, fino al compimento del settantesimo anno di età. Tale misura si configura come un’opportunità con precisi limiti e requisiti , limitata al 10% delle facoltà assunzionali disponibili, e riservata esclusivamente a quei dipendenti che abbiano conseguito valutazioni di performance eccellenti.
Nei giorni scorsi è stata emanata una direttiva dal Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che chiarisce l'applicazione e pone l’accento sull’importanza del trasferimento di competenze: l’obiettivo dichiarato è affiancare ai nuovi assunti personale con un consolidato bagaglio di esperienza, garantendo un accompagnamento efficace durante il ricambio generazionale in atto.
Vediamo di seguito la norma e i chiarimenti sui requisiti e criteri di applicazione
Pensioni PA: criteri di applicazione del trattenimento in servizio dal 2025
Le indicazioni operative chiariscono che il trattenimento in servizio non rappresenta un diritto per il lavoratore, bensì una scelta discrezionale dell’amministrazione, subordinata al consenso del dipendente interessato.
La direttiva sottolinea come l’individuazione dei dipendenti da trattenere debba basarsi su criteri rigorosi: saranno considerati idonei soltanto coloro che abbiano ottenuto giudizi di performance ottimi o eccellenti, eliminando così ogni automatismo.
È altresì escluso il personale appartenente a magistrature, forze armate, polizia e vigili del fuoco. La misura, inoltre, prevede un’attenta valutazione preliminare da parte degli enti, che devono accertare la dimensione e durata delle esigenze funzionali.
Prevista anche una durata minima del trattenimento auspicabilmente non inferiore a un anno, ad evitare abusi e disomogeneità eccessiva di applicazione In particolare, per il personale dirigenziale, gli incarichi potranno essere rinnovati o conferiti ex novo anche per periodi inferiori al minimo triennale stabilito dal decreto legislativo n. 165/2001, purché siano rispettati i limiti ordinamentali.
La normativa precisa infine che il trattenimento deve avvenire senza soluzione di continuità rispetto alla cessazione del servizio, escludendo ipotesi di richiamo successivo. Rimangono però esclusi dalla proroga quei dipendenti già beneficiari di deroghe precedenti, come nel caso di chi opera nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Trattenimento in servizio PA 2025: dettagli operativi e tabella età pensione
In sintesi si evidenziano i seguenti dettagli operativi
67 anni come nuovo limite ordinamentale:
A partire dal 2025, è stato abrogato l'obbligo di collocamento a riposo d'ufficio a 65 anni per chi matura i requisiti pensionistici.
Il limite per il pensionamento d'ufficio è fissato a 67 anni.
Trattenimento fino a 70 anni:
Possibile solo su iniziativa dell'amministrazione per massimo il 10% delle facoltà assunzionali.
Riservato a chi ha conseguito valutazioni di merito elevate ("ottimo" o "eccellente").
Deve essere documentata nei Piani Integrati di Attività e Organizzazione (PIAO) l’esigenza organizzativa e la durata della proroga.
Condizioni aggiuntive per dirigenti:
I dirigenti possono avere incarichi rinnovati per una durata inferiore ai 3 anni previsti, purché rispettino i limiti dell’età massima (70 anni).
Esclusioni:
Non sono previste proroghe per il personale già in deroga per altri motivi.
Non applicabile a categorie specifiche come magistrati, forze dell’ordine e vigili del fuoco.
Tabella di sintesi
Età di Pensionamento nella Pubblica Amministrazione
Categoria Età di Pensionamento Ordinaria Requisiti Aggiuntivi o Deroghe Pensione ordinaria 67 anni Età minima per il pensionamento, salvo eccezioni. Trattenimento in servizio Fino a 70 anni – Valutazione di performance "ottima" o "eccellente".
– Necessità organizzative documentate.
– Consenso del dipendente.Deroghe precedenti escluse – Dipendenti già trattenuti per altri motivi (es. PNRR) non prorogabili. Categorie escluse – Magistrature, Forze Armate, Forze di Polizia, Vigili del Fuoco. -
Cessione quinto: controlli automatici sui rinnovi dal 2025
Con il messaggio 85 del 10 gennaio 2025 INPS informa sulla nuova funzione di controllo sul rinnovo dei contratti di finanziamento stipulati dai pensionati INPS mediante cessione di un quinto della pensione, regolato dall'articolo 39 del D.P.R. n. 180/1950.
La nuova funzione presente sulla piattaforma prevede il blocco automatico di eventuali richieste di rinnovo che non rispettino i limiti previsti dalla normativa vigente.
Vediamo di seguito i dettagli sulla normativa e le novità.
Controlli automatici e procedura “Quote Quinto”
Va ricordato che l'articolo 39 stabilisce che i pensionati possono rinegoziare i prestiti con banche o finanziarie solo rispettando precisi limiti temporali:
- almeno due anni per cessioni quinquennali e
- quattro anni per quelle decennali.
Inoltre, se il prestito precedente è stato estinto anticipatamente, deve passare almeno un anno prima di stipularne uno nuovo.
infine, la Banca d'Italia impone che almeno due quinti delle rate del vecchio contratto siano stati pagati prima di rinnovarlo.
L'INPS come ente che gestisce i pagamenti informa quindi che è stata implementata una funzione automatica nel sistema "Quote Quinto" per bloccare i rinnovi che non rispettano i limiti di legge. La documentazione cartacea o inviata tramite PEC sarà accettata solo se riguarda casi specifici, come l'estinzione del prestito.
Per i contratti in sospeso notificati prima dell'attivazione del sistema automatico, le verifiche sono effettuate manualmente.
Rinnovi cessione quinto: Esempi pratici e deroghe
Il messaggio 85 2025 precisa quindi che :
- I prestiti quinquennali possono essere rinnovati con un piano decennale anche prima di due anni, a patto che il vecchio finanziamento sia estinto.
- I tempi di attesa per il rinnovo si calcolano in base ai due quinti delle rate, con arrotondamenti al mese più vicino.
- Alcuni prestiti trasferiti dalla busta paga alla pensione non seguono queste regole.
- L' INPS non verifica la condizione di un anno minimo di attesa dopo l'estinzione anticipata, lasciandola alla responsabilità delle parti coinvolte.
-
Pensioni 2025: tutte le novità della legge di bilancio
Vediamo in sintesi le principali misure previste per la previdenza nella legge di bilancio 2025, approvata in Senato definitivamente senza discussione e in attesa di pubblicazione in Gazzetta. Come anticipato negli ultimi giorni le novità sono limitate, con nuove proroghe per gli anticipi con Opzione Donna, APE sociale e Quota 103, piccoli aumenti delle pensioni sociali, la conferma dell'incentivo contributivo per chi resta in servizio, un accesso agevolato alla pensione anticipata per chi ha versato a partire dal 1996 e può far valere le rendite della previdenza integrativa ai fini del raggiungimento della soglia minima dell'assegno di pensione.
Novità pensioni 2025: anticipi solo con sistema contributivo
Malgrado i recenti buoni risultati del gettito fiscale 2023, viste le necessità di riconfermare le misure di riduzione del cuneo fiscale per la classe media, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, non ha potuto assicurare molte risorse per la previdenza.
Si ricorda che lo scorso anno la spesa per le pensioni si è impennata di quasi l'8% per l'aumento dell'inflazione e il Ministro Giorgetti proprio in questa stagione aveva affermato: "con questa denatalità impossibile pensare ad aumentare la spesa pensionistica", né nel breve né nel medio periodo.
Nelle prime indiscrezioni si parlava di uscite anticipate solo per alcune categorie, come le forze armate , e di introdurre Quota 41, anche se in versione contributiva, (che avrebbe richiesto tra i 600 milioni e un miliardo di euro), mentre Forza Italia spingeva invece per un innalzamento deciso delle pensioni minime.
L'intervento si conferma invece in continuità con le misure introdotte con l'ultima legge di bilancio, seguendo la linea tracciata con il bonus Maroni, che incentiva la permanenza al lavoro e rinunciando alla riforma complessiva che doveva mandare in soffitta la legge Fornero.
Le novità includono dunque nuovamente la proroga di
- Quota 103 nella versione "contributiva",
- l'Ape Sociale e
- Opzione Donna.
Il cosiddetto bonus Maroni , cioè il taglio sui contributi da versare all'INPS con aumento del netto, verrà esentato da imposte e viene esteso anche a chi accede alla pensione anticipata " classica" (senza requisito di età ma con 42 anni e 10 mesi di contributi o 41 anni e 10 mesi per le donne)
Prevista anche la possibilità prolungare il servizio nella Pubblica Amministrazione fino a 70 anni.
Si rafforza infine l'agevolazione per le pensioni determinate con il sistema contributivo per le madri con 4 figli per le quali l’età di accesso alla pensione sarà abbassata di 16 mesi, invece che i 12 attuali.
Pensioni 2025: fondi integrativi per l’anticipo dei contributivi
Un emendamento al testo iniziale del DDL bilancio approvato in extremis in Commissione alla Camera prevede che dal 1° gennaio 2025, ai soli fini del raggiungimento dell’importo soglia mensile dell'assegno sociale stabilito per l’accesso alla pensione di vecchiaia e anticipata e solo su richiesta dell’assicurato, può essere computato anche il valore teorico di una o più prestazioni di rendita di forme pensionistiche di previdenza complementare cui l’assicurato abbia aderito.
Ciò significa che dal 2025 i lavoratori interamente contributivi (coloro che hanno iniziato a versare contributi dal 1995) potranno accedere alla pensione anticipata a partire dai 64 anni di età, sfruttando la possibilità di cumulare una quota della rendita proveniente dalla previdenza complementare.
Tuttavia, il requisito contributivo salirà da 20 a 25 anni, per poi aumentare ulteriormente a 30 anni dal 2030. Inoltre, continuerà ad applicarsi l’adeguamento agli eventuali miglioramenti nella speranza di vita.
La quota integrativa di previdenza complementare consentirà di raggiungere più facilmente la soglia minima di trattamento richiesta per usufruire di questa opzione di pensionamento. La soglia corrisponde a tre volte l’assegno sociale (pari a 534,41 euro mensili).
Restano invariate per ora le agevolazioni per le donne con figli con soglie fissate a:
- 2,8 volte l’assegno sociale per le donne con un figlio e
- 2,6 volte per quelle con due o più figli.
Dal 2030, però, questa soglia salirà a 3,2 volte l’assegno sociale per compensare i costi della misura.
Per i lavoratori contributivi che non aderiscono alla previdenza integrativa, i requisiti per l'anticipo, secondo la Legge Fornero rimarranno invariati: 64 anni di età e 20 anni di contributi.
La norma prevede anche che per consentire una scelta consapevole da parte dell’assicurato, contestualmente alla domanda di pensione, le forme di previdenza complementare dovranno mettano a disposizione la proiezione certificata attestante l’effettivo valore della rendita mensile.
Un decreto del Ministro del lavoro di concerto con il Ministro dell'economia dovrà individuare i criteri di computo e le modalità di richiesta e di certificazione della proiezione della rendita.
Aumenti pensioni minime e assegni sociali
Per quanto riguarda le pensioni già in essere, non è stata confermata la proroga del meccanismo di rivalutazione per fasce introdotto per il biennio 2023-24 che si trasforma in sistema a scaglioni su cui viene applicata in modo diverso la rivalutazione annuale .
Viene esclusa la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge n. 448 del 1998, per i pensionati residenti all’estero, per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori al trattamento minimo INPS.
Aumenti assegni:
- Solo per l’anno 2025, l’importo mensile dell'assegno sociale è aumentato di 8 euro e sale di 104 euro la soglia di reddito massimo per averne diritto.
- (Attualmente l’importo dell’assegno per il 2024 è pari a 534,41 euro per 13 mensilità, mentre Il limite di reddito è pari a 6.947,33 euro annui e 13.894,66 euro, se il soggetto è coniugato).
- Per le pensioni minime si riconferma nei prossimi due anni lo stesso aumento previsto dall'articolo 1, comma 310, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 pari a
- 2,2 punti percentuali per l'anno 2025 e
- 1,3 punti percentuali per l'anno 2026 (incremento che si applica al netto del primo, comprensivo della perequazione automatica al valore ISTAT)