• Rubrica del lavoro

    Intelligenza artificiale nel lavoro: al via l’Osservatorio del Ministero

    Con la firma del decreto ministeriale di attuazione della legge n. 132 del 2025, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha ufficialmente istituito  il 15 dicembre 2025 l’Osservatorio sull’adozione dei sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro.

     Il provvedimento dà concreta attuazione al quadro normativo nazionale di recepimento dell’AI Act europeo, segnando l’avvio di una struttura stabile di coordinamento e analisi volta a monitorare l’impatto dell’IA su occupazione, competenze, diritti e condizioni di lavoro, e a supportare le decisioni pubbliche in una fase di profonda trasformazione tecnologica.. 

    La finalità non è solo di monitoraggio, ma  di offerta di strumenti operativi per un’integrazione sostenibile delle tecnologie nei processi produttivi e organizzativi. In questa cornice, l’Osservatorio nasce anche come dispositivo di analisi: individua settori e professioni maggiormente influenzati dall’introduzione dell’IA e contribuisce a orientare strategie nazionali per un’adozione consapevole ed equilibrata, supportata da una analisi anche dal punto di vista etico.

    L’avvio operativo dell’Osservatorio è previsto all’inizio del 2026, con la nomina di tutti i componenti e la pubblicazione dei primi documenti strategici e di analisi. 

    Osservatorio IA Lavoro: le norme e il contesto

    L’Osservatorio si colloca dentro un perimetro normativo e strategico che combina fonti nazionali ed europee. 

    Nella sezione “Normative” dedicata all’Osservatorio, il Ministero richiama espressamente:

    •  la Legge n. 132 del 23 settembre 2025, 
    • l’AI Act – Regolamento (UE) 2024/1689 e 
    • il GDPR – Regolamento (UE) 2016/679, a conferma del fatto che l’adozione di sistemi di IA in ambito lavorativo richiede un presidio integrato di  regole per i sistemi ad alto impatto, garanzie sulla protezione dei dati personali e coerenza con le tutele proprie del rapporto di lavoro. 

    Tra i riferimenti utili è indicato anche il “Decreto Nuove Competenze” (file pdf), richiamo coerente con l’impostazione ministeriale che considera l’aggiornamento professionale e il rafforzamento delle competenze come leva essenziale per gestire l’innovazione. 

     Sul piano delle politiche e degli indirizzi,  l’iniziativa  si pone in continuità con la Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026 e con il lavoro di confronto istituzionale maturato nel contesto del G7 Lavoro e Occupazione. 

     In questo quadro, l’Osservatorio è presentato come progetto “in evoluzione”: una prima versione informativa e di accompagnamento, destinata ad arricchirsi progressivamente anche grazie alle Linee guida per l’implementazione dell’IA nel mondo del lavoro, per le quali è stata svolta una consultazione pubblica attraverso il portale ParteciPA.

    I dettagli operativi

    Sul versante operativo, l’Osservatorio avrà un ruolo pratico e orientato alle decisioni: analisi costanti, individuazione delle aree più esposte, proposte di soluzioni concrete e supporto alle strategie nazionali sull’adozione dell’IA nel lavoro. 

     In particolare, viene valorizzata la collaborazione con INAPP per sviluppare una strategia integrata sull’utilizzo dell’IA nel mercato del lavoro, elemento che rafforza l’impianto tecnico-analitico dell’iniziativa. 

     Un asse trasversale riguarda la formazione: l'Osservatorio intende contribuire ad accrescere anche le competenze digitali e trasversali e di promuovere percorsi che aiutino lavoratori e imprese a governare i cambiamenti. 

     In parallelo, un passaggio centrale è rappresentato dalle Linee guida,  dopo la consultazione pubblica sulla prima bozza, saranno ulteriormente progressivamente arricchite da questa nuova attività.

    Osservatorio IA nel lavoro e Commissione etica

    Un presidio centrale dell’Osservatorio è rappresentato dalla Commissione Etica, alla cui guida è stato designato il professor Paolo Benanti, docente presso l’Università Luiss Guido Carli e Presidente della Commissione per l’Intelligenza Artificiale per l’informazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 

    La Commissione Etica avrà il compito di fornire un orientamento etico generale all’azione dell’Osservatorio, contribuendo a garantire che l’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro sia coerente con i principi di centralità della persona, trasparenza, responsabilità e verificabilità delle decisioni automatizzate. 

    In tale prospettiva, il contributo del prof. Benanti è finalizzato ad assicurare che l’innovazione tecnologica rappresenti uno strumento di supporto e potenziamento del lavoro umano, che resta fondamentale come ha sottolineato la ministra Calderone nella presentazione dell'iniziativa.

  • Rubrica del lavoro

    Autoimpiego e Resto al Sud 2.0 si puo fare domanda: le regole

    Il Ministero del Lavoro, di concerto con il MEF e il Ministro per gli Affari Europei e il PNRR, ha emanato il Decreto 11 luglio 2025 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.193 del 21.08.2025, che definisce criteri e modalità attuative degli esoneri e degli incentivi previsti dagli articoli 17 e 18 del DL 60/2024 (Decreto coesione).

    Il provvedimento disciplina in maniera organica le misure a sostegno dell’autoimpiego giovanile, distinguendo tra 

    • Autoimpiego per il Centro-Nord
    • Resto al Sud , destinata al Mezzogiorno

    e introducendo novità operative di rilievo.

    Da ieri 15 ottobre è attiva la piattaforma INVITALIA per le domande . Qui il decreto direttoriale del 8. ottobre 2025 con le specifiche tecniche operative.

    Scarica il testo del decreto dell'11.07.2025 pubblicato in GU.

    Il decreto mira a promuovere l’inclusione attiva e l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani under 35, attraverso l’avvio di attività autonome, imprenditoriali e libero-professionali. 

    La gestione è affidata a: 

    • ENM – Ente Nazionale Microcredito (formazione e accompagnamento); 
    • Invitalia (istruttoria, concessione ed erogazione degli incentivi, tutoring); 
    • Sviluppo Lavoro Italia S.p.A. (coordinamento e supporto ai CPI e agli enti coinvolti)

    Destinatari: chi può presentare domanda

    I beneficiari sono giovani tra i 18 e i 35 anni non ancora compiuti che si trovano, secondo l'art. 5 del presente decreto, in una delle seguenti condizioni:

    • disoccupati, inoccupati o inattivi, inclusi quelli in condizione di marginalità, vulnerabilità sociale o discriminazione (secondo la definizione del Programma Nazionale Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027). ;
    • disoccupati inseriti nel Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori).

    I soggetti beneficiari devono essere in possesso di almeno uno dei requisiti di cui sopra, alla data di avvio dell'iniziativa economica.

    I beneficiari devono presentare una dichiarazione sostitutiva (DSAN) a conferma della propria condizione.

    Iniziative economiche ammissibili

    Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative economiche avviate dai soggetti beneficiari nel mese precedente la data di presentazione della domanda di agevolazione e che risultano inattive alla medesima data

    Le iniziative economiche devono essere finalizzate all'avvio di attività: 

    • di lavoro autonomo mediante apertura di partita IVA; 
    • di impresa individuale regolarmente iscritta al registro delle imprese;
    • di impresa in forma societaria, regolarmente iscritta al registro delle imprese, nelle seguenti forme giuridiche:
      • societa' in nome collettivo; 
      • societa' in accomandita semplice;
      • societa' a responsabilita' limitata;
      • societa' cooperativa.
        E' ammessa la partecipazione alle società, di soggetti non rientranti nella categoria di beneficiari di cui al presente decreto, se il controllo e l'amministrazione della società alla data di iscrizione della stessa al registro delle imprese e per i successivi tre anni sono detenuti da soggetti rientranti nelle categorie di cui all'art. 5.
    • libero-professionali anche nella forma di societa' tra professionisti.

    Non si considerano in possesso dei requisiti di cui all'art. 5 i titolari ovvero i soci di un'attivita' che, anche se cessata nei sei mesi precedenti la presentazione della domanda, risulta avere un codice Ateco identico, fino alla terza cifra di classificazione delle attivita' economiche, a quello corrispondente all'iniziativa economica oggetto della domanda di agevolazione.

    Incentivi per il Centro-Nord (Misura ACN)

    Per le regioni del Centro-Nord (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, ecc.) sono previsti:

    1. Voucher a fondo perduto fino a 30.000 euro (elevabili a 40.000 € per spese innovative, digitali o green); 
    2. Contributi su programmi di investimento: 
      • fino al 65% per progetti fino a 120.000 €; 
      • fino al 60% per progetti fino a 200.000 €. 

    Le spese ammissibili comprendono: macchinari, ICT, consulenze tecnico-specialistiche (limite 30%), marchi, brevetti, opere edili fino al 50%. Sono escluse spese su terreni, immobili, consulenze legali/fiscali, costi di gestione.

    Incentivi per il Mezzogiorno (Misura Resto al Sud 2.0)

    Per Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna sono previsti incentivi più consistenti

    1. Voucher a fondo perduto fino a 40.000 euro (50.000 € se innovativi/digitali/green); 
    2. Contributi su programmi di investimento: 
      • fino al 75% per progetti fino a 120.000 €; 
      • fino al 70% per progetti fino a 200.000 €. 

    Anche in questo caso valgono le stesse regole su spese ammissibili ed esclusioni

    Procedura e concessione dei contributi

    Le domande saranno presentate esclusivamente online tramite il portale Invitalia con accesso tramite SPID, CIE o CNS. È richiesta la firma digitale.

    La procedura è a sportello valutativo, con tre fasi: 

    • verifica di ammissibilità; 
    • verifica dei requisiti; 
    • valutazione del merito progettuale. 

    Documenti da allegare:

    • descrizione dell’iniziativa;
    • business plan (per investimenti strutturati);
    • DSAN per attestazione dei requisiti.

    Invitalia decide entro 90 giorni dalla domanda. L’erogazione avviene in due momenti: Stato Avanzamento Lavori (SAL), con presentazione di spese pari al 30–70% del progetto; Saldo finale, entro 3 mesi dall’ultimo pagamento.

    Tutoring finanziato e obbligatorio

    Ogni iniziativa ammessa riceve  anche servizi di tutoring per 5.000 €, suddivisi in: 

    • 4.000 € per supporto tecnico Invitalia (iter autorizzativo, rendicontazione spese, monitoraggio);
    • 1.000 € per supporto gestionale ENM (marketing, contratti, gestione finanziaria e rapporti con banche/fornitori).

    Il tutor accompagna il beneficiario per tutta la durata dell’avvio, prevenendo inadempienze che potrebbero comportare la revoca.

    Allegati:
  • Rubrica del lavoro

    Indennità fermo pesca: al via i pagamenti 2025

    E' stato pubblicato sul sito del Ministero del lavoro il  Decreto direttoriale n. 2987 del 8 ottobre 2025, con il quale  la Direzione generale degli ammortizzatori sociali   ha autorizzato il  riconoscimento  dell'indennità  cd Fermo pesca pari ad 30 euro giornalieri,  prevista come ogni anno per i casi di sospensione dal lavoro, dovuta a periodi di fermo pesca obbligatorio e non, ai lavoratori dipendenti da imprese adibite alla pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca. 

    Il Decreto a fronte di 4.241 istanze presentate ha autorizzato la corresponsione in favore di 12.288 posizioni lavorative di una indennità giornaliera o

    • n. 668.917 giornate di fermo pesca obbligatorio con un importo di euro 20.067.510,00;
    • n. 180.404 giornate di fermo pesca non obbligatorio per un numero massimo di 40 giornate l’anno autorizzabili per ciascun lavoratore, con un importo di euro 5.412.120,00.

    La corresponsione agli aventi diritto  sarà gestita delle Capitanerie di Porto, sede di Direzione Marittima

    Le risorse finanziarie stanziate per l’anno 2024 saranno messe a disposizione delle Direzioni Marittime entro il 31 ottobre 2025.

    Indennità fermo pesca a chi spetta

    1 –  INDENNITA' FERMO PESCA OBBLIGATORIO 

    L’indennità  è concessa se la sospensione dell’attività di pesca è conseguente a periodi di arresto obbligatorio  relativo a 

    • disciplina della pesca con il sistema a strascico, 
    •  disciplina della pesca dei piccoli pelagici del Mar Mediterraneo e misure specifiche per il MareAdriatico;
    •  disciplina della pesca dei molluschi bivalvi;
    •  disciplina della pesca del pesce spada nel Mediterraneo;
    •  disciplina della pesca del pesce alalunga nel Mediterraneo.

    2 – INDENNITA' PER FERMO PESCA NON OBBLIGATORIO 

    1. Nei casi di sospensione dell’attività lavorativa derivante da misure di arresto temporaneo non obbligatorio l’indennità giornaliera onnicomprensiva fino ad un importo massimo di trenta euro  è concessa per massimo quaranta giorni nell’arco dell’anno. Viene ̀ riconosciuta anche nella giornata del sabato, da considerarsi quale giornata lavorativa.

     L’indennità è riconosciuta esclusivamente ai lavoratori imbarcati su unità di pesca che non hanno  esercitato alcuna attività di pesca cioè rimaste all’ormeggio.

    Si ricorda anche che l'indennità non spetta ai titolari lavoratori autonomi, armatori e armatori imbarcati.

     L’indennità  è concessa se la sospensione dell’attività di pesca è conseguente a:

    a) adozione di provvedimenti di fermo obbligatorio  delle Amministrazioni competenti sul territorio, motivati da ragioni quali limitazioni all’uscita ed entrata dal porto per insabbiamento, stabilite 

    in base all’articolo 62 del Codice della Navigazione, che hanno comportato il mancato esercizio di alcuna attività di pesca per le giornate indicate; periodi di fermo aggiuntivi rispetto a quelli obbligatori già previsti dalla normativa vigente, allorché siano stabiliti su proposta dei consorzi di gestione della pesca regolarmente costituiti e che rappresentino almeno il 70% delle imprese registrate nell’areale delimitato, con provvedimento del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali – Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura o della competente Autorità regionale nel caso di Regioni Autonome a Statuto Speciale, o del Capo del compartimento marittimo che ne stabilisce l’efficacia per tutte le imprese, anche non consorziate, che esercitino quel determinato tipo di pesca nell’area in cui opera il consorzio medesimo, che hanno comportato il mancato esercizio di alcuna attività di pesca per le giornate indicate;

    b) indisponibilità per malattia del comandante dell’unità da pesca, certificata dall’Autorità sanitaria marittima, che ha comportato il mancato esercizio di alcuna attività di pesca per le giornate indicate;

    c) arresto o interdizione temporanei dell’attività di pesca per singole specie, conseguenti a misure disposte in ambito nazionale e dell’Unione europea, che hanno comportato il mancato esercizio di alcuna attività di pesca per le giornate indicate;

    d) allerte meteomarine emanate, anche per parte della giornata di pesca, dal Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica (CNMCA) dell’Aeronautica Militare, attraverso avvisi di burrasca diramati dal servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare.

  • Rubrica del lavoro

    8xmille: dallo Stato 23 milioni alla lotta contro le dipendenze

    Il Ministero della Salute ha istituito, con il decreto del 5 agosto 2025, un fondo straordinario per finanziare interventi di prevenzione e recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche, comprese le dipendenze da gioco d’azzardo.Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 229 del 2 ottobre 2025 ed è pienamente operativo 

    Per l’anno 2025, il fondo ammonta a 23.276.969 euro, e rappresenta uno strumento di potenziamento dei servizi sociosanitari dedicati alle persone con dipendenze, con particolare attenzione alle comunità terapeutiche accreditate.

    Le risorse dell’8xmille

    La caratteristica principale del provvedimento è che le risorse stanziate provengono dalla quota statale dell’8 × mille dell’IRPEF, riassegnata per finanziare interventi a rilevanza sociale e sanitaria.

    Ogni anno, la parte della quota dell’8 × mille non destinata dai contribuenti a una confessione religiosa resta a disposizione dello Stato, che la può indirizzare a progetti in ambito sociale, culturale o umanitario.

    Per il 2025, il Ministero della Salute ha scelto di utilizzare queste somme per rafforzare la rete nazionale di cura e riabilitazione delle dipendenze, destinandole in modo mirato alle strutture che erogano prestazioni sanitarie comprese nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

    Le somme del fondo sono ripartite tra tutte le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, comprese quelle a statuto speciale.

    La distribuzione avviene secondo le quote di accesso al fabbisogno sanitario nazionale standard riferite al 2024, stabilite nell’intesa della Conferenza Stato-Regioni del 28 novembre 2024.

    La Tabella A allegata al decreto riporta in dettaglio l’importo assegnato a ciascun territorio. Le risorse sono vincolate all’erogazione, presso le comunità terapeutiche accreditate, di prestazioni aggiuntive rispetto a quelle già finanziate nel 2024.

    Si tratta, in particolare, di trattamenti specialistici, terapeutico-riabilitativi e pedagogico-riabilitativi rivolti a persone con dipendenze patologiche, erogati in regime residenziale e conformi ai LEA.

    Obbligo di rendicontazione delle Regioni entro gennaio 2027

    Le Regioni e le Province autonome dovranno trasmettere al Ministero della Salute una rendicontazione finale entro il 31 gennaio 2027, contenente:

    • il numero e la tipologia delle prestazioni erogate grazie ai fondi dell’8 × mille,
    • la spesa effettivamente sostenuta,
    • i dati raccolti secondo il modello standard allegato al decreto.

    La rendicontazione dovrà dimostrare il carattere aggiuntivo delle prestazioni rispetto a quelle finanziate con risorse ordinarie, garantendo trasparenza e tracciabilità nell’utilizzo dei fondi.

    Questo provvedimento rappresenta un esempio significativo di utilizzo mirato della quota statale dell’8 × mille per finanziare interventi di forte impatto sociale e sanitario.

  • Rubrica del lavoro

    Assunzione badanti extra-quote per over 80 e disabili: guida alla domanda

    Con i decreti flussi  degli ultimi anni e  il DL 145 2024  si sono aperti canali diversificati per l’ingresso di lavoratori domestici extracomunitari.

     In particolare, per l’assistenza a anziani over 80 e persone con disabilità, è stato previsto un canale extra-quota, introdotto in via sperimentale  per il 2025 con 10.000 posti dedicati e prorogato almeno il 2026, dalla  bozza di decreto approvato dal Governo e in attesa di pubblicazione in Gazzetta. 

    Questo canale consente alle famiglie di assumere badanti senza dover attendere il click day, garantendo maggiore flessibilità rispetto al sistema tradizionale delle quote numeriche. 

    La misura, inserita nella bozza di modifica del Testo unico sull’immigrazione (Dlgs 286/1998), potrebbe non diventare strutturale: al momento è confermata fino al 2026.

    Come e a chi fare domanda – Il requisito di reddito

    Per accedere al canale extra-quota le famiglie devono presentare una domanda di nulla osta al lavoro allo Sportello Unico per l’Immigrazione, ma non direttamente: la trasmissione avviene tramite le associazioni datoriali firmatarie del CCNL domestico (come Assindatcolf, Domina, Fidaldo, ecc.) o tramite agenzie per il lavoro autorizzate.  La procedura è stata semplificata dal 2025

    L’Ispettorato territoriale del lavoro verifica i requisiti reddituali del datore di lavoro, la conformità del contratto e il rispetto della normativa. Una volta rilasciato il nulla osta, il lavoratore può entrare in Italia e firmare il contratto di soggiorno. 

    Nei primi 12 mesi di attività il badante deve svolgere esclusivamente mansioni di assistenza familiare, e un eventuale cambio di datore richiede l’autorizzazione dell’Ispettorato.

    In merito al requisito del reddito il Ministero specifica che  si considera è il reddito imponibile. 

    • in caso di  nucleo familiare composto solo dalla  persona da assistere  non può essere inferiore a € 20.000,00 annui,
    • nel caso in cui la famiglia anagrafica del datore di lavoro sia composta da più familiari conviventi il limite che sale a € 27.000,00,

    Possono concorrere nella formazione del requisito reddituale del datore di lavoro:

    • il reddito del coniuge e dei parenti entro il secondo grado di parentela, anche se non conviventi;
    • eventuali redditi esenti certificati (come, ad esempio, l'assegno di invalidità). 

    Badanti extra quote e decreto flussi

    Al di fuori delle situazioni di assistenza a grandi anziani e disabili, le famiglie che intendono assumere colf o baby sitter devono seguire la procedura ordinaria prevista dal decreto flussi triennale 2026-2028. 

    Per questo comparto sono previste 9500 quote nel 2025, 13.600 quote nel 2026, 14.000 nel 2027 e 14.200 nel 2028, con il consueto click day fissato a febbraio. 

    La differenza sostanziale è quindi che, mentre per colf e baby sitter valgono ancora tetti numerici e tempistiche rigide, per i badanti destinati ad anziani over 80 e disabili resta aperto un canale extra-quota più flessibile, che consente alle famiglie di presentare domanda in qualsiasi momento dell’anno, senza vincoli di click day e con priorità di istruttoria da parte dello Sportello unico

    Anno Canale Categorie interessate Quota / Limite Click day Finestra di domanda Dove / Come si presenta Note operative
    2025 Extra-quota (fuori flussi) Badanti per anziani over 80 e persone con disabilità 10.000 ingressi sperimentali; a settembre risultano posti ancora disponibili: No Fino a dicembre 2025 (salvo esaurimento): Domanda di nulla osta allo Sportello Unico per l’Immigrazione
    tramite associazioni datoriali firmatarie CCNL o agenzie per il lavoro:contentReference[oaicite:2]{index=2}
    Verifica requisiti reddituali a cura dell’Ispettorato;
    nei primi 12 mesi il lavoratore opera solo nell’assistenza familiare;
    cambio datore solo con autorizzazione ITL
    2025 Decreto flussi (ordinario) Colf e baby sitter (e altri comparti secondo quote) Contingenti del decreto flussi (febbraio) Secondo calendario del decreto flussi Procedura standard decreto flussi Per colf/baby sitter resta il canale con quote e click day
    2026 Extra-quota (proroga) Badanti per anziani over 80 e persone con disabilità Senza tetti numerici rigidi nella bozza; misura attiva nel 2026 No Domande presentabili durante l’anno (secondo decreto) Domanda di nulla osta allo Sportello Unico tramite associazioni datoriali o agenzie per il lavoro Resta il vincolo dei 12 mesi in assistenza familiare;
    possibile che la norma sia prorogata solo per il 2026 (non strutturale):
    2026 Decreto flussi triennale 2026-2028 Colf e baby sitter (comparto domestico non rientrante in extra-quota) 13.600 (2026) – 14.000 (2027) – 14.200 (2028) (febbraio) Secondo calendario annuale Procedura standard decreto flussi Per colf/baby sitter permane il sistema a quote e click day

    FAQ

    Quali documenti e requisiti servono?

    Perché la domanda sia accolta, il datore di lavoro deve dimostrare:

    • di avere un reddito sufficiente a sostenere il rapporto di lavoro;
    •  di stipulare un contratto conforme al CCNL domestico;
    • di rispettare tutte le procedure previste dalla normativa sull’immigrazione.

    Lo Ispettorato territoriale del lavoro è l’ente incaricato di verificare i requisiti reddituali e la correttezza della procedura. Solo dopo la verifica positiva, viene rilasciato il nulla osta.

    Quanto tempo ci vuole per il nulla osta?

    I tempi non sono sempre rapidi. Nel 2025, ad esempio, in città come Roma e Milano i nulla osta per domande presentate a febbraio non erano ancora stati rilasciati diversi mesi dopo. È quindi importante muoversi per tempo e monitorare l’avanzamento della pratica presso l’associazione o l’agenzia che segue la domanda.

    Quali sono le categorie che accedono  al canale extra-quota?

    • Badanti per anziani over 80;
    • Badanti per persone con disabilità certificata.

    Esclusi dal canale extra-quota:

    • Colf che svolgono attività domestica generica;
    • Baby sitter;
    • Badanti per anziani sotto gli 80 anni non certificati come “grandi anziani”.

    Per questi casi resta il decreto flussi ordinario, con posti contingentati e click day

    Associazioni datoriali con cui fare domanda

    Ecco le principali associazioni  datoriali a cui rivolgersi 

    Fidaldo – Federazione Italiana Datori di Lavoro Domestico  Sito ufficiale: https://www.fidaldo.it/

     È un raggruppamento che comprende associazioni come Assindatcolf, Nuova Collaborazione, ADLD, ADLC. 

    Domina – Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico

    Sito: https://associazionedomina.it

    ADLD – Associazione Datori di Lavoro Domestico adld.it

    ASSIDALDEF – Associazione Italiana Datori di Lavoro Domestici e Familiari .Assidaldef.it

    E' possibile anche  fare domanda tramite i patronati delle associazioni sindacali CGIL CISL UIL e le Agenzie private autorizzate

  • Rubrica del lavoro

    Assicurazione sanitaria dipendenti all’estero: la tassazione dei premi

    Un ente di diritto pubblico, controllato da un Ministero ma  dotato di autonomia regolamentare e finanziaria , ha presentato interpello in merito al trattamento fiscale dei premi relativi a una polizza sanitaria stipulata a favore del proprio personale presso le sedi estere. 

    In particolare, l’ente ha evidenziato che, in base al proprio Statuto, il personale di ruolo in servizio all’estero è soggetto alle stesse disposizioni previste per i dipendenti del Ministero di riferimento

    La polizza copre malattia, infortunio e maternità ed è estesa ai familiari a carico conviventi. Il premio è interamente sostenuto dall’ente e varia a seconda delle caratteristiche del dipendente (singolo o con nucleo familiare). Per i lavoratori in Italia l’eventuale estensione al nucleo familiare è a carico del dipendente, mentre per i lavoratori all’estero la spesa è sostenuta dall'ente.

    L’ente istante ha finora trattato i premi come fringe benefit imponibili, ai sensi dell’articolo 51 del TUIR. Tuttavia, essendo dal 2021 la copertura sanitaria nei paesi non soggetti a  divenuta obbligatoria per legge per il personale all’estero e i relativi familiari conviventi, si chiedeva  se tali somme potessero qualificarsi come contributi previdenziali o assistenziali obbligatori, quindi essere  esclusi dalla base imponibile.

    La posizione prospettata dal contribuente

    Nell’istanza, l’ente ha sostenuto che i premi relativi alla copertura sanitaria per i dipendenti all’estero non dovrebbero configurarsi come benefit, bensì come contributi obbligatori. Tale impostazione comporterebbe la non imponibilità fiscale e previdenziale delle somme, equiparandole ai contributi assistenziali o previdenziali versati in ottemperanza a una disposizione normativa.

    Diversamente, i premi corrisposti per i lavoratori in Italia o in Stati esteri nei quali è garantita l’assistenza sanitaria diretta  resterebbero imponibili, in quanto privi del requisito dell’obbligatorietà.

    L’ente ha quindi chiesto all’Agenzia delle Entrate di confermare l’esclusione dall’imponibile per i dipendenti in servizio all’estero in territori privi di copertura sanitaria pubblica, facendo leva sull’articolo 14 del proprio Statuto e sulla disposizione normativa che autorizza il Ministero a stipulare polizze private obbligatorie in tali circostanze.

    La risposta dell’Agenzia: premi imponibili

    Con la risposta n. 249 del 2025, l’Agenzia ha richiamato il principio di onnicomprensività sancito dall’articolo 51, comma 1, del TUIR, secondo il quale costituiscono reddito di lavoro dipendente tutte le somme e i valori percepiti in relazione al rapporto di lavoro, salvo espresse deroghe. Tra queste, l’articolo 51, comma 2, lettera a), prevede l’esclusione solo per i contributi previdenziali e assistenziali versati in ottemperanza a disposizioni di legge.

    Secondo l’Amministrazione finanziaria, i premi assicurativi in esame non possono essere assimilati né ai contributi assistenziali – che rispondono a finalità solidaristiche verso soggetti in stato di bisogno – né ai contributi previdenziali, finalizzati a prestazioni obbligatorie per legge. Si tratta invece di polizze assicurative private, prive delle caratteristiche richieste per l’esclusione dall’imponibilità.

    Pertanto, i premi corrisposti dall’ente, anche per i dipendenti in servizio all’estero, concorrono a formare reddito di lavoro dipendente e sono soggetti a tassazione.

    Con questa pronuncia, l’Agenzia delle Entrate ribadisce un principio di carattere generale: le deroghe al regime di imponibilità dei redditi da lavoro dipendente sono di stretta interpretazione e non possono essere estese a fattispecie non espressamente contemplate dal legislatore.

  • Rubrica del lavoro

    IA e piattaforme digitali: le nuove occupazioni entro il 2030

    Il mercato del lavoro sta attraversando una trasformazione senza precedenti, guidata dall’intelligenza artificiale (IA), dalla digitalizzazione e dalla transizione ambientale e demografica. 

    Secondo il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum, entro il 2030 si registrerà un saldo occupazionale positivo a livello globale: 170 milioni di nuovi posti creati, a fronte di 92 milioni di ruoli eliminati, con un incremento netto di 78 milioni di occupati. 

    Le professioni più richieste nei prossimi anni saranno legate ai big data, alla finanza tecnologica e all’IA applicata, ma non solo: gran parte delle 804 professioni censite dall’Istat in Italia subiranno trasformazioni, con l’intelligenza artificiale che da un lato genererà nuove figure, dall’altro ne cancellerà alcune, e soprattutto andrà a integrare e potenziare le mansioni già esistenti .

    Scenario occupazionale globale 2030 Posti di lavoro
    Nuovi posti creati 170 milioni
    Posti eliminati 92 milioni
    Saldo netto +78 milioni

    IA nei settori produttivi: opportunità e sfide

    L’intelligenza artificiale sta già modificando numerosi ambiti professionali. Nel settore sanitario, il machine learning supporta diagnosi e medicina personalizzata; nella finanza contribuisce alla gestione dei rischi e al contrasto delle frodi; nel marketing rende possibili campagne predittive e personalizzate. La visione artificiale trova applicazioni in sicurezza e mobilità, mentre l’IA generativa sta entrando nel mondo della formazione e dell’educazione, affiancando docenti e formatori nella creazione di contenuti interattivi.

    Tuttavia, l’adozione diffusa dell’IA richiede due condizioni fondamentali: accessibilità per le piccole e medie imprese tramite centri di competenza territoriali e formazione continua dei lavoratori, per ridurre il rischio di un divario tra chi acquisisce nuove competenze e chi rimane escluso dal mercato. L’uso dell’IA deve inoltre essere responsabile, inclusivo e coerente con i diritti e le tutele dei lavoratori.

    Scarica qui il testo integrale del Report

    Le piattaforme digitali e la direttiva UE 2024/2831

    Un ulteriore fronte riguarda le piattaforme digitali, che intermediano domanda e offerta di lavoro nei settori del delivery, dei trasporti, dei freelance e della formazione online.

     Secondo le stime UE, i lavoratori tramite piattaforma passeranno da 28 milioni nel 2022 a 43 milioni entro il 2025. A tutela di questa platea, gli Stati membri dovranno recepire entro dicembre 2026 la direttiva 2024/2831, volta a migliorare le condizioni di lavoro ed evitare che decisioni totalmente automatizzate – dalla determinazione dei compensi alle selezioni – incidano negativamente sui lavoratori

    In Italia, la sfida sarà bilanciare la realtà di rapporti spesso ibridi tra lavoro autonomo e dipendente con la necessità di costruire un sistema di diritti sociali universali, valido a prescindere dal contratto applicato. Intanto, le stesse piattaforme stanno introducendo competenze legate all’IA nei propri organici, in particolare di  profili “nativi dell’IA” capaci di progettare nuovi flussi di lavoro con le nuove tecnologie.

    Alcui dati rilevanti per l’Italia

    Il rapporto dedica analisi specifiche ai principali paesi, a pag 157 è illustrata in dettaglio la situazione italiana. I dati piu rilevanti sono sintetizzati nella tabella seguente : 

    Indicatore Valore per l’Italia
    Aziende con programmi IA attivi 96 %
    Adozione politiche DEI 88 %
    % competenze da aggiornare entro 5 anni 38 %
    Turnover strutturale previsto entro il 2030 18 %
    Employer che vedono la mancanza di competenze come ostacolo 63 %
    Aziende con piani di riqualificazione strutturati 50 %
    Lavoratori aggiornati nel ruolo 29 %
    Lavoratori riassegnati internamente 19 %
    Lavoratori senza formazione prevista 11 %