-
INAIL i dati 2022 su infortuni e malattie professionali
E' stata presentata il 4 ottobre 2023 la Relazione annuale Inail sugli infortuni e le malattie professionali registrati dall'INAIL nel 2022.
Qui il testo integrale della Relazione
Il commissario straordinario, Fabrizio D’Ascenzo, ha illustrato a Roma i principali dati sull’andamento di infortuni e malattie professionali in rapporto agli anni precedenti e le attività realizzate dall'istituto in materia di ricerca, prevenzione, riabilitazione oltre che sui risultati economici e sugli obiettivi prioritari per il futuro. Di seguito una sintesi delle principali informazioni.
Dati INAIL 2022
Nel 2022 sono stati denunciati all’Inail 703.432 infortuni sul lavoro, il 24,6 in piu rispetto al 2021 . L’aumento è dovuto sia ai contagi professionali da Covid-19, passati dai 49mila del 2021 ai 120mila del 2022, sia agli infortuni “tradizionali”, che hanno fatto registrare un incremento di oltre il 13%.
Circa il 15% è avvenuto “fuori dal luogo di lavoro , cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, ovvero nel tragitto tra casa e lavoro
Gli infortuni con esito mortale sono stati 1.208, con un decremento del 15,2% rispetto alle 1.425 del 2021. Questa contrazione è legata interamente ai decessi causati dal contagio da Covid-19, passati dagli oltre 230 casi del 2021 agli otto del 2022. Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono stati 606, in calo del 21,7% rispetto ai 774 dell’anno precedente. Quelli avvenuti “fuori dell’azienda” sono 365, pari a circa il 60% del totale (45 casi sono ancora in istruttoria). Gli incidenti plurimi, che hanno cioè causato la morte di più lavoratori, nel 2022 sono stati 19 per un totale di 46 decessi, 44 dei quali stradali.
INFORTUNI 2021 2022 Modalità di accadimento
Numero nel 2021
Numero nel 2022
Variazione percentuale
In occasione di lavoro
479.837
609.566
+ 27,04%
In itinere
84.575
93.866
+ 10,99%
Totale
564.412
703.432
+24,63%
MALATTIE PROFESSIONALI
Le patologie lavoro correlate denunciate sono state quasi 61mila in crescita del 9,9% rispetto al 2021 e in calo dello 0,9% rispetto al 2020
Il commissario ha specificato che aAl momento è stata riconosciuta la causa professionale a circa 22mila casi, mentre il 9% è ancora in istruttoria.
Si fa notare che le denunce riguardano le malattie e non i lavoratori ammalati, che sono circa 42mila, di cui 16.500 con causa professionale riconosciuta.
LE CAUSE E I SETTORI PIU COLPITI
“L’invecchiamento della popolazione attiva tra i fattori che aumentano l’esposizione al rischio” ha fatto notare il commissario D’Ascenzo, con una incidenza degli infortuni degli over 50enni, in aumento, pari al 36,4% degli infortuni in complesso e al 50,5% dei casi mortali”.
I settori della sanità e assistenza sociale sono stati i piu colpiti, a causa dei numerosi contagi da Covid del 2022. Al netto delle infezioni, però, il primo posto spetta alle costruzioni, in cui si registra anche il numero più alto di casi mortali, seguito dai trasporti e dal commercio.
Attività INAIL per la prevenzione
Con l'occasione il commissario ha sottolineato come sia “Indispensabile rafforzare ulteriormente la sinergia tra istituzioni, parti sociali, lavoratori e imprese… per un confronto costante con l’obiettivo di diffondere la cultura della prevenzione per la crescita sociale ed economica del Paese”.
Ha ricordato inoltre le seguenti iniziative annuali
- Per il bando Isi 2023, iniziativa unica nel suo genere in Italia e in Europa, è previsto un aumento delle risorse con lo stanziamento di mezzo miliardo di euro. Diminuito invece nel 2022 a 27mila il numero di istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzione presentate dalle aziende l’anno scorso, con una diminuzione complessiva del premio Inail di circa 164 milioni di euro.
- Inail ha organizzato a partire dallo scorso marzo, il Forum della prevenzione “Made in Inail”, percorso di confronto con istituzioni, enti locali e parti sociali sulle strategie più efficaci di contrasto agli infortuni e alle malattie professionali, che ha toccato tutto il territorio nazionale.
- con il bando Bric sono attivati progetti di ricerca con oltre 200 partner per più di 11 milioni di euro.
- il Bando innovazione tecnologica (Bit), promosso insieme al competence center Artes 4.0 ha messo invece a disposizione di start up, micro, piccole e medie impresedue milioni di euro per la ricerca di soluzioni innovative per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei contesti industriali.
Attività di assistenza INAIL e nuovi obiettivi
Prosegue la sperimentazione clinica nel Centro Protesi di Budrio e nel Crm di Volterra , con un forte impulso allo sviluppo delle protesi attive di arto superiore e inferiore e alle ortesi motorizzate sia per gli atleti paralimpici che per la realizzazione dei dispositivi protesici per la vita quotidiana.
Dal punto di vista delle prestazioni sanitarie, per “prime cure” e protesico-riabilitative, nel 2022 l’Inail ha fornito circa 7,3 milioni di prestazioni sanitarie per infortuni e malattie professionali e più di 521mila prestazioni per “prime cure”.
Alla voce investimenti, il commissario straordinario ha ricordato il Programma scuole innovative, che “ha l’obiettivo di riaffermare il ruolo centrale della scuola, attraverso la realizzazione di strutture con elevati standard di sicurezza, tecnologici e ambientali, aperte alle esigenze del territorio e con la creazione di ambienti dove possono essere sperimentati nuovi modelli di apprendimento”, le iniziative urgenti di elevata utilità sociale nel campo dell’edilizia sanitaria, per un valore complessivo di oltre cinque miliardi di euro”
Tra le priorità per il futuro sono stati citati in particolare l’ampliamento della tutela ai settori ancora esclusi e al lavoro autonomo.
-
Ispezioni sul lavoro: si possono richiedere ?e come?
Per la segnalazione di violazioni in materia di lavoro, legislazione sociale e salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è possibile richiedere l'intervento degli ispettori del lavoro.
La Richiesta può essere presentata all’Ispettorato territoriale del lavoro (ITL) competente da
- lavoratori,
- rappresentanti sindacali o
- altri soggetti interessati a segnalare irregolarità nello svolgimento di un rapporto di lavoro di cui siano a conoscenza.
Va utilizzato il modello 31 disponibile sul sito dell'ispettorato anche in molte lingue straniere (inglese, francese, romeno, cinese, arabo, bengalese, punjabi, urdu, ucraino, russo)
Il Modulo deve essere accompagnato da tutti gli elementi di prova a disposizione del segnalante (ad es. contratto di lavoro, busta paga, prove testimoniali, fogli recanti le ore e i giorni di presenza al lavoro, etc.).
ATTENZIONE il modulo RI non è utilizzabile per impugnare un licenziamento.
Le modalità per la consegna del modello 31
Per presentare una richiesta d’intervento è possibile:
- consegnare il modulo personalmente all’ITL avente sede nella provincia in cui si trova il luogo di lavoro o
- inviarlo per posta ordinaria o posta elettronica, allegando copia del documento di identità e della documentazione utile a sostegno di quanto dichiarato
Violazioni segnalabili all'ispettorato
Con il modello RI possono essere segnalate in particolare irregolarità come:
- rapporti " in nero" o effettuate con modalità diverse da quelle statuite per contratto
- mancata retribuzione o mancato pagamento di tfr straordinari rimborsi spese ecc
- mancato rispetto di orari e tempi di lavoro, pause e riposi,
- utilizzo di videosorveglianza
L'ispettorato ricorda che :
- per le prestazioni a carattere assistenziale quali assegni nucleo familiare, trattamenti per astensione/congedo di maternità o malattia, la richiesta viene trasmessa all’INPS o potrà essere richiesto di farlo al denunciante
- nei casi previsti l’Ispettorato del lavoro territorialmente competente può, mediante un proprio funzionario avviare il tentativo di conciliazione sulle questioni segnalate”.
- per le richieste di intervento per le quali può maturare la prescrizione dei crediti di lavoro e dei contributi previdenziali il denunciante, onde salvaguardare i propri diritti, deve attivarsi inviando al datore di lavoro con raccomandata a/r un atto formale di messa in mora, per interrompere i termin della prescrizione previsti per legge.
-
Sicurezza: nel Decreto Lavoro obbligo di formazione per il datore
Il decreto lavoro 48 2023 recentemente varato dal Governo se da un lato alleggerisce gli obblighi di trasparenza dei contratti di lavoro a carico dei datori, dall'altro richiede a questi ultimi nuovi adempimenti per il rafforzamento della sicurezza in particolare per il settore edile , sulle procedure in capo al medico competente, ecc..
Vediamo di seguito le novità previste.
Sicurezza e medico competente
Cambiano alcune norme del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro n
In particolare viene stabilito l’obbligo di nominare il medico competente per l'effettuazione della sorveglianza sanitaria ogni qualvolta la valutazione dei rischi lo suggerisca.
il medico competente ha l’obbligo di richiedere al lavoratore, in occasione delle visite di assunzione, la cartella sanitaria rilasciata dal precedente datore di lavoro, da utilizzare ai fini del rilascio del parere di idoneità.
In caso di grave impedimento del medico competente che precluda temporaneamente l’adempimento degli obblighi di legge, lo stesso medico deve segnalare per iscritto al datore di lavoro il nominativo di un sostituto in possesso dei requisiti.
Formazione e controlli per la sicurezza
Per il settore delle costruzioni, si prevede l’obbligo di estendere anche ai lavoratori autonomi le misure di tutela per la salute e sicurezza previste dal titolo IV del Testo unico per i cantieri temporanei o mobili.
E' previsto un più attento monitoraggio sul corretto svolgimento dell’attività formativa e sul rispetto della normativa di riferimento sia da parte dei soggetti che erogano la formazione sia da parte dei soggetti destinatari della stessa. per contrastare condotte di simulazione di attività formative con conseguente rilascio di attestati non veritieri.
In tema di “verifica periodica successiva” sulle attrezzature di lavoro, i soggetti privati abilitati a ricoprire il ruolo di incaricato di servizio pubblico risponderanno agli organi di vigilanza territorialmente competenti per le attività da loro svolte.
I noleggiatori di attrezzature di lavoro devono acquisire e conservare agli atti, per tutta la durata del noleggio o della concessione dell'attrezzatura, un’autocertificazione del soggetto che prende a noleggio le attrezzature, o del datore di lavoro, che attesti l'avvenuta formazione e addestramento specifico.
Si impone al datore di lavoro l’obbligo di formazione specifica nel caso di utilizzo di proprie attrezzature di lavoro per attività professionali. Per chi non si adegua scatta la pena dell'arresto da tre a sei mesi o l'ammenda da 2.500 a 6.400 euro.
Sicurezza e rafforzamento ispezioni
Grazie a una maggiore condivisione delle banche dati degli enti coinvolti, obbligatoria e gratuita sono previsti più controlli sulle imprese che evidenziano fattori di rischio in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, di lavoro irregolare ovvero di evasione od omissione contributiva,
Le stesse informazioni saranno rese disponibili anche alla Guardia di finanza per lo svolgimento delle attività ispettive in materia di lavoro irregolare e evasione od omissione contributiva, previo parere del Garante per la protezione dei dati personali.
Si prevede un maggiore ruolo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro nell'attività di polizia giudiziaria anche nella Regione Siciliana e nelle Province autonome di Trento e di Bolzano.
INAIL dovrà individuare, nell’ambito del personale in servizio, un contingente di personale ispettivo qualificato da impiegare sul territorio della Regione siciliana nonché delle
Province autonome di Trento e di Bolzano.
-
Protocollo sicurezza Porti italiani con MIT e INAIL
E' stato firmato il 12 aprile e pubblicato il 14 aprile 2023 sul sito INAIL un nuovo Protocollo d’intesa tra Ministero delle infrastrutture, INAIL e Assoporti, l'associazione delle strutture portuali italiane, per la realizzazione di attività finalizzate alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e alla diffusione della cultura della sicurezza .
Il documento è stato elaborato dopo una fase di approfondita indagine sulla situazione da parte di Infor.MO, sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi sul lavoro. E' emerso che i lavoratori portuali che si infortunano sono principalmente facchini e addetti alla movimentazione merci e al magazzino, seguiti dai conduttori di mezzi pesanti e camion e dai meccanici, riparatori e manutentori macchine su navi. La maggioranza degli incidenti avviene nelle aree operative (banchine) o di viabilità e stoccaggio (piazzali) dei porti, mentre sulle navi le zone più a rischio sono quelle interessate dalle operazioni di carico e scarico merci. Le modalità più frequenti sono:
- gli investimenti, in quanto è ancora necessaria la presenza del lavoratore pur in cicli produttivi ad automazione crescente,
- le cadute dall’alto di gravi e
- le cadute dall’alto o in profondità dell’infortunato.
Il protocollo ha durata triennale dalla data della stipula e ha le seguenti finalità
- – implementazione di strumenti e metodologie semplificati per una rilevazione degli incidenti sul lavoro in ambito specificamente portuale, con una evidenza di quelli connessi alle operazioni e servizi portuali;
- – azioni di formazione/informazione e sensibilizzazione volti a favorire interventi di prevenzione nelle imprese;
- – iniziative congiunte di comunicazione e promozione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nella realizzazione delle attività programmate, le Parti prevedono il coinvolgimento, laddove necessario, dei competenti soggetti istituzionali, delle Organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori del settore e delle Associazioni di categoria delle imprese portuali stipulanti il CCNL Lavoratori dei Porti, che insieme a Inail fanno parte del sistema di promozione della salute e sicurezza.
Gli ambiti di collaborazione saranno regolati attraverso la stipula di specifici Accordi attuativi realizzati a livello territoriale, che dovranno indicare:
– gli obiettivi da conseguire, le specifiche attività da espletare, gli impegni da assumere e la relativa tempificazione;
– la composizione del Comitato territoriale, composto dal Segretario Generale e dal dirigente responsabile della sicurezza dell’AdSP e da analoghi
rappresentanti dell’Inail, che condividerà i risultati raggiunti con il Comitato di coordinamento;
– gli impegni in termini di risorse umane e strumentali, necessari per la realizzazione delle specifiche attività oggetto dell’Accordo attuativo, in regime di pariteticità, nonché i tempi e le modalità di attuazione;
– gli aspetti riguardanti la proprietà intellettuale dei prodotti realizzati, nonché il diritto alla riproduzione ed alla diffusione dei prodotti stessi;
– la durata dell’Accordo attuativo, che non può eccedere la durata del Protocollo d’intesa.
-
Sicurezza industrie chimiche: linee guida INAIL 2023
INAIL ha reso disponibile ieri un nuovo volume di istruzioni per la sicurezza e la salute sul lavoro . Si tratta in particolare di nuove “Linee di indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica” che si affiancano alle altre numerose pubblicazioni utili per la diffusione della cultura della salute e della sicurezza e la conoscenza delle buone pratiche organizzative, tecniche e gestionali già esistenti. Vel la pena sottolineare che l’Italia, con un valore di produzione di oltre 50 miliardi di euro nel 2020, è il terzo produttore chimico europeo, dopo Francia e Germania. Nel nostro Paese operano circa 2.800 imprese chimiche, di cui oltre l’85% è rappresentato da PMI, che impiegano oltre 110.000 addetti.
Linee di indirizzo sicurezza industrie chimiche 2023
Le Linee di indirizzo per l'industria chimica vogliono fornire alle imprese, in particolare a quelle di piccole e medie dimensioni, un supporto operativo funzionale all’adozione di sistemi di gestione finalizzati ad aumentare il livello di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nello specifico, le imprese hanno in tal modo la possibilità di sviluppare un approccio compatibile con il percorso necessario per conseguire la certificazione secondo lo schema previsto dallo standard UNI ISO 45001:2018 .
Nel contributo presente nell’appendice A sono riportate anche le indicazioni per l'adozione di un modello organizzativo e gestionale relativo alla responsabilità amministrativa degli Enti, di cui al decreto legislativo n. 231 del 2001 s.m.i., che rispetti i requisiti previsti all’art. 30 del d.lgs. 81/08 e s.m.i..
Nella premessa al documento si sottolinea che è possibile estendere l’approccio del sistema di gestione della salute e sicurezza a tutte le altre aree della sostenibilità ( ad esempio ambiente, energia, gestione responsabile del prodotto lungo l’intero ciclo di vita, responsabilità sociale) in linea con quanto previsto per il settore della chimica, dal Programma Responsible Care.
Nel documento vengono anche illustrati esempi di buone pratiche da poter adottare nei differenti contesti che possono essere spunti e
suggerimenti per migliorare ulteriormente le condizioni di salute e sicurezza anche nelle aziende già attrezzate.
I documenti di riferimento
• Normativa applicabile in materia di salute e sicurezza sul lavoro. TU 81/2001 QUI la versione aggiornata al 2022
• Norme tecniche di riferimento:
- “Linee guida per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSSL) UNI–INAIL Ed. 2001”
- “Norma UNI EN ISO 19011:2018”
- ISO/IEC Directives, Part 1, Consolidated ISO Supplement, 2013, Annex SL, Appendix 2 UNI ISO 45001:2018
- “Responsible Care Self Assessment WebTool”
• “Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per gli addetti all’Industria chimica, chimico – farmaceutica, delle fibre chimiche e dei settori abrasivi, lubrificanti e GPL”
• Accordi sindacali nazionali e aziendali
Allegati: -
Sicurezza, nomina per un solo responsabile in azienda
Con l'interpello 3 2022 del 20 dicembre 2022, la Commissione interpelli del Ministero del lavoro ha risposto alla domanda di un dipartimento di polizia locale e del relativo sindacato, che chiedeva se la figura del Reponsabile del servizio di prevenzione e protezione ai fini della sicurezza, la cui nomina è obbligatoria per il datore di lavoro, come previsto dal decreto lgs 81 2008, possa essere individuato in piu figure all'interno dell'organizzazione oppure debba essere unico.
Nella risposta la Commissione ripercorre la normativa sui caratteri e la funzione del servizio e del suo responsabile concludendo (in maniera non esplicita in verità) che se ne deduce l'unicità della figura del RSPP in quando tra le sue funzioni è indicato il coordinamento del citato servizio, ruolo che non puo che fare capo ad un unica persona.
Il servizio prevenzione e protezione per la sicurezza
- il “responsabile del servizio di prevenzione e protezione” è descritto dalla normativa come: “persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi”
- il “servizio di prevenzione e protezione dai rischi” come “insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori”;
Il datore di lavoro è tenuto dunque a organizzare il servizio di prevenzione e protezione prioritariamente all’interno della azienda o della unità produttiva, personalmente eo attraverso l' incarico persone o servizi esterni
Tra gli obblighi previsti esplicitamente all'art. 17 del TU Sicurezza c'è infatti la nomina di
- un responsabile del servizio, come descritto sopra, sempre nominato al singolare nell'articolato, e
- degli eventuali ulteriori addetti al servizio.
Qui il testo del d.lgs 81 2008 – (testo Unico Sicurezza) aggiornato al 2022.
-
Verifiche Ispettorato del lavoro: i dati 2022
L'emergenza sicurezza sul lavoro non si ferma purtroppo, con continui casi di infortuni mortali che si aggiungono alla lunga lista di incidenti meno gravi. Sempre alto anche il livello di irregolarità amministrative riscontrate. Si ricorda infatti che, come evidenziato dai dati Inail, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e agosto sono state 484.561 (+38,7% rispetto allo stesso periodo del 2021), 677 delle quali con esito mortale (-12,3%). In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 39.367 (+7,9%)
L'Ispettorato Nazionale del Lavoro ha reso noti ieri in un comunicato sul proprio sito noti i risultati dell'attività di vigilanza e verifica messa in campo dal 1 gennaio al 30 settembre 2022 su input della Direzione Centrale per la tutela, la vigilanza e la sicurezza del lavoro.L'attività ispettiva registra un deciso incremento e anche le regolarizzazioni ma la percentuale di problematiche riscontrate rende evidente la necessità di una vigilanza ancora maggiore.
In particolare sono state:
- 12.522 le ispezioni effettuate in materia di salute e sicurezza (nell'intero arco del 2021 erano state 13.924), che hanno riguardato tutti i settori produttivi, con un focus particolare su quelli a maggiore rischio infortunistico, tra i quali l'edilizia.
- la percentuale di irregolarità riscontrata, si attesta purtroppo alla percentuale di oltre l'83%.
- 6.196 i provvedimenti di sospensione dell'attività di impresa complessivamente adottati: 4.085 per impiego di personale in nero e 2.111 per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza.
A seguito dell'adozione delle sospensioni, l'83% delle imprese ha provveduto alla regolarizzazione e, conseguentemente, i provvedimenti adottati dagli ispettori sono stati revocati.
In merito il direttore dell'ispettorato nazionale ha dichiarato che "E' utile sottolineare il dato delle sospensioni sotto un duplice profilo:
- quello dell'incremento dei provvedimenti adottati a seguito dei verbali ispettivi (basti pensare che nell'arco del 2021 erano stati circa la metà: 3.971 provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale, mentre nei soli primi 9 mesi di quest'anno le sospensioni sono state 6.196) e
- quello della regolarizzazione conseguente ai provvedimenti. Una percentuale così elevata di revoche, pari all'83%, testimonia un forte impatto in materia di recupero della legalità come lavoro regolare e sicuro".
Il direttore Giordano ha messo l'accento anche su un altro dato comparativo: "Al 21 ottobre 2021, data di entrata in vigore del Decreto Legge 146, convertito nella Legge 215, nello stesso periodo preso in considerazione dall'ultimo report (1 gennaio-30 settembre) erano solo 9 le sospensioni determinate da motivi di sicurezza, a fronte delle 2111 registrate nel 2022. Ciò dimostra che l'incremento dell'attività dell'Ispettorato del Lavoro porta a risultati immediati e positivi per i lavoratori e per le stesse imprese, che possono mettersi a norma senza interruzione dell'attività. La legalità del lavoro deve essere sentita come bene comune".