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Contributo vigilanza cooperative: versamento entro l’8.10
Con Decreto del 26 maggio 2023 pubblicato in GU n 159 del 10 luglio il MIMIT fissa il contributo di vigilanza dovuto
- dalle società cooperative,
- dalle banche di credito cooperativo,
- e dalle società di mutuo soccorso,
per il biennio 2023-2024.
Il versamento del contributo è previsto entro l’8.10.2023.
Per quanto riguarda il calcolo del contributo, si fa presente che la collocazione in una delle fasce previste dalle tabelle che seguono, richiede il possesso contestuale di tutti i parametri ivi previsti.
Inoltre l’ammontare del contributo deve essere calcolato sulla base dei parametri rilevanti dal bilancio al 31.12.2022 ovvero dal bilancio chiuso nel corso del medesimo esercizio 2022.
Contributo di vigilanza cooperative 2023/2024
Il contributo dovuto dalle società cooperative per lo svolgimento dell'attività di vigilanza sugli stessi enti è corrisposto, per il biennio 2023/2024, sulla base dei parametri e nella misura indicata nella tabella a seguire:
Fasce Importo (in euro) Numero Soci Capitale sottoscritto Fatturato a 280,00 Fino a 100 Fino a euro 5.160,00 Fino a euro 75.000,00 b 680,00 Da 101 a 500 Da euro 5.160,01 a euro 40.000,00 Da euro 75.000,01 a euro 300.000,00 c 1.350,00 Superiore a 500 Superiore a euro 40.000,00 Da euro 300.000,01 a euro 1.000.000,00 d 1.730,00 Superiore a 500 Superiore a euro 40.000,00 Da euro 1.000.000,01 a euro 2.000.000,00 e 2.380,00 Superiore a 500 Superiore a euro 40.000,00 Superiore a euro 2.000.000,00 Per fatturato deve intendersi il “valore della produzione” di cui alla lettera A) dell’art. 2425 c.c.
Per quanto riguarda le cooperative edilizie, il fatturato è determinato prendendo come riferimento il maggior valore tra l’eventuale incremento di valore dell’immobile, come rilevato rispettivamente nelle voci B-II (Immobilizzazioni materiali) e C-I (Rimanenze) dello Stato Patrimoniale (art.2424 c.c.) e la voce A (Valore della produzione) del Conto economico (art. 2425 c.c.).
È poi prevista la maggiorazione del 50% per le società cooperative assoggettabili a revisione annuale ai sensi dell’art. 15 L. 59/1992 ciò vale anche per le cooperative edilizie iscritte nell’Albo nazionale che hanno avviato o realizzato un programma edilizio. La maggiorazione prevista per le cooperative sociali di cui all'art.3 L. 381/1991, è invece del 30%. Come previsto dalla L. 59/1992, la maggiorazione è del 10% per le cooperative edilizie di abitazione e loro consorzi, ivi compresi quelli aventi sede nelle regioni a statuto speciale.
Contributo di vigilanza banche 2023/2024
Per il contributo dovuto dalle banche di credito cooperativo per lo svolgimento dell'attività di vigilanza sugli stessi enti e' corrisposto, per il biennio 2023/2024, sulla base dei parametri e nella misura indicata nella tabella a seguire:
Fasce Importo (in euro) Numero Soci Totale attivo (migliaia di euro) a 1.980,00 Fino a 980 Fino a 124.000 b 3.745,00 Da 981 a 1680 Da 124.001 a 290.000 c 6.660,00 Oltre 1680 Oltre 290.000 Contributo di vigilanza società di mutuo soccorso 2023/2024
Per il contributo dovuto dalle società di mutuo soccorso per lo svolgimento dell'attività di vigilanza sugli stessi enti è corrisposto, per il biennio 2023/2024, sulla base dei parametri e nella misura indicata nella tabella a seguire:
Fasce Importo (in euro) Numero Soci Contributi Mutualistici (in euro) a 280,00 Fino a 1.000 Fino a 100.000 b 560,00 Da 1.001 a 10.000 Da 100.001 a 500.000 c 840,00 Oltre 10.000 Oltre 500.000 Contributo vigilanza cooperative: modalità di versamento
I contributi sono riscossi esclusivamente tramite l’Agenzia delle entrate, utilizzando il modello F24 ed i seguenti codici tributo:
Codice Descrizione 3010 Contributo biennale – maggiorazioni del contributo (ad esclusione del 10% dovuta dalle cooperative edilizie) – interessi per ritardato pagamento 3011 Maggiorazione del 10% dovuta dalle cooperative edilizie – interessi per ritardato pagamento 3014 sanzioni Le società cooperative, le banche di credito cooperativo e le società di mutuo soccorso non aderenti ad associazioni nazionali di rappresentanza possono utilizzare per il pagamento il modello F24 precompilato, disponibile collegandosi e registrandosi al portale delle cooperative, all’indirizzo internet Ministero dello Sviluppo Economico – Portale delle Cooperative (mise.gov.it)
Invece, per quanto riguarda i contributi di pertinenza delle associazioni nazionali di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del movimento cooperativo, dovuti dalle società cooperative, dalle banche di e dalle società di mutuo soccorso che risultano ad esse associate, sono riscossi con le modalità stabilite dalle associazioni stesse.
Le società cooperative, le banche di credito cooperativo e le società di mutuo soccorso che aderiscono ad una associazione nazionale di rappresentanza prima del termine stabilito per il versamento del contributo sono tenute a effettuare il versamento all'associazione. Nel caso in cui tale adesione avvenga successivamente al suddetto termine di versamento, il contributo deve essere versato al Ministero dello sviluppo economico.
Contributo vigilanza cooperative: termine per il versamento
Il versamento del contributo deve essere eseguito entro l’8 ottobre 2023 (90 giorni dalla pubblicazione del decreto). Tuttavia, cadendo il termine di domenica, può essere effettuato entro il giorno successivo.
Per le società cooperative, le banche di credito cooperativo e le società di mutuo soccorso che ritardano od omettono – in misura totale o parziale – di effettuare il pagamento dovuto si provvederà ai sensi dell'art. 4, co. 2, e dell'art. 5 del D.M. 18.12.2006 che stabilisce le modalità di accertamento e di riscossione dei contributi in questione.
Il termine del pagamento per le società cooperative, le banche di credito cooperativo e le società di mutuo soccorso:
- di nuova costituzione è di 90 giorni dalla data di iscrizione nel registro delle imprese. La fascia contributiva in tal caso è determinata sulla base dei soli parametri rilevabili al momento dell’iscrizione nel registro delle imprese;
- iscritte nel registro delle imprese dopo il 31.12.2023 sono invece esonerate dal pagamento del contributo.
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Ingresso lavoratori stranieri: al via i corsi di formazione all’estero
I lavoratori extracomunitari formati all'estero possono entrare in Italia per lavoro al di fuori delle quote di ingresso stabilite dal Governo .
Lo aveva previsto il decreto legge 20 2023, detto Decreto Cutro .
Il ministero del lavoro ha fornito a luglio 2023 le Linee guida che definiscono le caratteristiche dei percorsi formativi professionali e civico- linguistici perche tale formazione sia considerata adeguata e le modalità di invio dei progetti da parte degli enti interessati ed ha aggiornato pochi giorni fa anche le faq in materia .
Le indicazioni sono rivolte soprattutto a enti locali , ETS, organizzazioni e agenzie per il lavoro che intendano proporre e gestire tali attività all'estero per favorire l'ingresso in Italia di nuovi lavoratori formati per i settori lavorativi con maggiori difficolta di reperimento del personale
Vediamo i principali aspetti della normativa.
Formazione professionale ai fini dell’ingresso in Italia: due aspetti
Il cd. "Decreto Cutro" (D.L. 20/2023, come convertito dalla Legge 50/2023) ha modificato l'articolo 23 del Testo Unico dell'immigrazione (D. Lgs. 286/1998), ponendo al di fuori delle quote del Decreto Flussi gli ingressi dei cittadini stranieri non comunitari residenti all'estero che abbiano completato programmi di formazione professionale e civico-linguistica, purché approvati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Le Linee guida fornite a questo proposito, specificano che i corsi dovranno essere gratuiti e dovranno fornire ai partecipanti :
- conoscenze specifiche per l'esercizio di una determinata professione o attività lavorativa, ivi incluse nozioni di sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro, diritti e doveri dei lavoratori
- competenze linguistiche e civiche, per avviare un processo di integrazione sociale e culturale, che comprendono:
- conoscenza della lingua italiana di livello A1 ,
- conoscenze dei principi della costituzione italiana e delle istituzioni pubbliche.
Formazione professionale stranieri: beneficiari e organizzatori
I corsi sono indirizzati a :
- cittadini stranieri residenti in Paesi terzi
- apolidi e stranieri rifugiati, presenti in Paesi Terzi di primo asilo o di transito.
Possono essere soggetti proponenti, cioè organizzatori e gestori delle attività formative , singolarmente o in forma di partenariato:
- Regioni/Province autonome e altri Enti locali, loro unioni e consorzi (così come elencati all'art. 2 del d.lgs. n. 267/2000), ovvero loro singole articolazioni purché dotate di autonomia organizzativa e finanziaria
- Organizzazioni nazionali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, nonché proprie associazioni e articolazioni
- Organizzazioni internazionali ed intergovernative
- Enti e associazioni operanti nel settore dell'immigrazione iscritti al Registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività a favore degli immigrati
- Università e Istituti di ricerca, ITS Academy, Centri Provinciali per l'Istruzione degli adulti (CPIA), di cui al D.P.R 263/2012 e al Decreto 12 marzo 2015
- Operatori pubblici e privati accreditati per lo svolgimento di servizi al lavoro ai sensi del D.lgs. 276/2003 e del D.lgs. 150/2015
- Organizzazioni della società civile e altri soggetti senza finalità di lucro iscritti all'Elenco dell'Agenzia per la Cooperazione italiana
- Enti del terzo Settore iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS)
- Organismi accreditati dalle singole Regioni/Province Autonome per lo svolgimento di attività di formazione professionale e servizi al lavoro ai sensi del Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale del 25 maggio 2001 n. 166.
Formazione per l’ingresso di lavoratori stranieri: progetti e programmi
I progetti delle attività formative dovranno contenere:
– i profili professionali e i relativi settori d’impiego, sulla base di un’accurata analisi dei fabbisogni del mercato del lavoro italiano;
– le modalità di selezione dei destinatari della formazione nel Paese di realizzazione del programma ;
– le modalità dettagliate delle attività di formazione ovvero durata e della data prevista di inizio , modalità didattiche e strumenti previste (lezione frontale, FAD, laboratori professionali)
– l’indicazione del soggetto attuatore, delle risorse umane coinvolte, delle risorse strumentali, sedi operative nel Paese di intervento;
– le modalità di coordinamento con Istituzioni e/o altri soggetti pubblici/privati locali;
– le fonti di finanziamento, nel rispetto del divieto di oneri in capo ai partecipanti;
– modalità di realizzazione dell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro in Italia ai fini dell’inserimento lavorativo dei destinatari formati;
– modalità per la valutazione e il monitoraggio del percorso proposto.
I programmi formativi dovranno dovranno necessariamente prevedere:
Per la FORMAZIONE CIVICO LINGUISTICA:
- almeno 100 ore di attività per il conseguimento di conoscenza della lingua italiana almeno al livello A1 (Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. La certificazione potrà essere fornita tramite un test organizzato dall’ente formatore secondo l’art. 4, co.1, Lett. A del DI 7.12. 2021.oppure con certificazione rilasciata da enti certificatori (Università per Stranieri di Perugia, Università per Stranieri di Siena, Università degli Studi Roma Tre, Società Dante Alighieri, Università per stranieri «Dante Alighieri» di Reggio Calabria) o da un Istituto di cultura italiana all’estero
- almeno 10 ore di attività per la conoscenza dei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica, dell'organizzazione e del funzionamento delle Istituzioni pubbliche e del contesto socio-culturale italiano;
Per la FORMAZIONE PROFESSIONALE :
- la durata dei moduli tecnici va rapportata al tipo di attività lavorativa , coerentemente con 'atlante del lavoro e delle professioni . E' richiesto il superamento di un esame finale.
Devono essere previsti anche moduli su
- diritti dei lavoratori,
- elementi di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ( (modulo obbligatorio generale di 4 ore, cui vanno aggiunti moduli di formazione specifica, differenziata in base alla classificazione di rischio del settore e della mansione del lavoratore (rischio basso, 4 ore; rischio medio, 8 ore; rischio alto, 12 ore)
- competenze trasversali su aggiornamento e supporto alla ricerca attiva del lavoro.
Ingresso lavoratori stranieri: come inviare i progetti
I soggetti proponenti devono inviare al MLPS ([email protected]) il programma di formazione professionale e civico-linguistica, che sarà esaminato da una Commissione interministeriale
Inoltre in fase di avvio andrà inviato l'elenco dei partecipanti
Tutte le eventuali variazioni, rispetto al programma approvato, andranno comunicate al MLPS.
Al termine, allo stesso indirizzo, si dovrà comunicare l’elenco di quanti hanno concluso con successo la formazione e una relazione conclusiva
Procedura di ingresso dopo la formazione professionale
Come detto il cittadino straniero che ha completato con successo il percorso di formazione professionale e civico-linguistica potrà fare fare ingresso e soggiornare in Italia per lavoro subordinato.
A questo fine sono necessari
- richiesta nominativa presentata da un datore di lavoro
- domanda di visto di ingresso presentata entro sei mesi dalla conclusione del corso di formazione,
Il nulla osta al visto viene garantito al di fuori dalle quote di ingresso previste annualmente dal Governo.
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Sport e periferie: domande dal 1 settembre
Con avviso del 28 luglio il Dipartimento per lo sport informa del fatto che è pubblicato l'Avviso "Sport e Periferie 2023" per promuovere lo sviluppo di infrastrutture sportive e favorire l'inclusione sociale, il benessere e la coesione delle comunità locali.
Nel dettaglio dal 1° settembre sarà possibile caricare le proposte progettuali sulla Piattaforma preposta.
In particolare vengono stanziati 75 milioni di euro destinati a progetti dei Comuni con meno di 100.000 mila abitanti.
Sport e periferie: i beneficiari
L'Avviso è aperto a:
- tutti i Comuni insistenti sul territorio italiano,
- con popolazione fino a 100.000 abitanti (ovvero 7941 Comuni su 7986, secondo l’ultimo aggiornamento ISTAT)
- che non abbiano già beneficiato di finanziamenti a valere sul Fondo Sport e Periferie in relazione agli avvisi pubblicati negli anni 2020 e 2022.
Per quanto concerne gli avvisi pubblicati prima del 2020, compresi i piani pluriennali, il Comune potrà partecipare al presente bando a condizione che l’intervento finanziato sia stato compiutamente realizzato e ne sia in corso la fruizione da parte degli utenti.
Le richieste di contributo non potranno essere superiori a 700mila euro per ciascun intervento e dovranno prevedere una quota di cofinanziamento in funzione della popolazione residente.
Sport e periferie: obiettivi
L'iniziativa mira a valorizzare l'importanza dello sport come strumento fondamentale per migliorare la qualità della vita nelle zone periferiche delle città. Attraverso l'assegnazione di finanziamenti mirati alla rigenerazione urbana, l'avviso si propone di raggiungere le seguenti finalità:
- Ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale,
- Migliorare la qualità urbana e riqualificare il tessuto sociale,
- Incrementare la sicurezza urbana, anche attraverso la promozione di attività sportiva,
- Diffondere la cultura del rispetto e della giustizia sociale,
Vediamo gli ambiti di intervento.
La realizzazione e/o rigenerazione degli impianti sportivi destinati all’attività agonistica e localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane nonché la diffusione, nelle stesse aree, delle attrezzature sportive necessarie per l’allestimento di strutture e impianti
Il completamento e/o adeguamento degli impianti sportivi esistenti, destinati all’attività agonistica nazionale e internazionale.
Sport e periferie: domande dal 1 settembre
La presentazione delle domande potrà essere effettuata a partire dalle ore 12:00 del 1° settembre 2023 e fino alle ore 12:00 del 10 ottobre 2023, esclusivamente sull’apposita Piattaforma messa a disposizione dal Dipartimento per lo Sport raggiungibile all’indirizzo:
Per eventuali richieste di chiarimento scrivere a [email protected].
Il Ministro Abodi in merito alla iniziativa ha dichiarato: “Con la pubblicazione dell’avviso Sport e Periferie 2023 da parte del nostro Dipartimento per lo sport offriamo un ulteriore e significativo contributo al miglioramento delle infrastrutture sportive dei comuni italiani sotto i 100.000 abitanti. Le politiche pubbliche sportive partono dalla base, dai luoghi socialmente più esposti, dove maggiore è l'esigenza di riqualificazione dell'impiantistica sportiva, e questa misura rappresenta una grande opportunità di sviluppo sostenibile a favore di una maggiore e migliore pratica sportiva nei territori, a vantaggio di chi pratica lo sport in tutte le sue declinazioni e di chi ci lavora. I 75 milioni di euro stanziati dal Governo per questo bando sono una grande opportunità per rigenerare aree urbane e recuperare quelle disagiate, riqualificando, quindi, anche il tessuto sociale. Lo sport è una delle principali 'difese immunitarie sociali', fattore strategico per perseguire l'obiettivo del miglioramento della qualità della vita ed è, quindi, opportuno per i comuni potersi predisporre con impianti sportivi sempre più adeguati, sicuri, intelligenti tecnologicamente, educati dal punto di vista ambientale e accessibili per tutte le forme di disabilità.”
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Festival, Cori e bande: domande di contributi entro il 18.09. A chi spettano
Il Ministero della Cultura con un avviso del 28 agosto informa della pubblicazione del bando “FESTIVAL, CORI E BANDE”
In particolare, viene pubblicato il D.M. 277 del 24 agosto 2023 recante “Procedura per l’individuazione dei soggetti e dei relativi progetti da sostenere, nell’anno 2023, nel settore dei festival, cori e bande” in corso di registrazione presso gli organi di controllo, che ai sensi del DI n.189/2023, destina per il 2023 la somma di euro 3 milioni al sostegno di festival, cori e bande.
Bando Festival, Cori e Bande: i beneficiari dei contributi 2023
Viene stabilito che, possono presentare domanda di contributo i seguenti soggetti:
- Le associazioni nazionali operanti nel campo della coralità e della musica popolare tradizionale. Gli eventi di qualità realizzati da associazioni nazionali rappresentative nel settore corale e/o bandistico dovranno essere realizzati e/o circuitati su aree territoriali interregionali, nazionali o internazionali;
- Le associazioni regionali non aderenti alle suddette associazioni nazionali operanti nel campo della coralità e della musica popolare tradizionale. Gli eventi di qualità realizzati dalle associazioni regionali rappresentative degli organismi corali e bandistici, dovranno essere realizzati e/o circuitati su aree territoriali vaste;
- Fondazioni di rilevanza nazionale ed internazionale operanti nel campo della coralità e della musica popolare tradizionale. Gli eventi di qualità realizzati da Fondazioni di rilevanza nazionale ed internazionale operanti nel settore corale e/o bandistico dovranno essere realizzati e/o circuitati su aree territoriali interregionali, nazionali o internazionali.
- Fondazioni e associazioni create o partecipate da enti pubblici allo scopo di promuovere l’educazione musicale popolare tradizionale;
- In via residuale, raggruppamenti tra almeno quattro diverse associazioni aderenti ad associazioni regionali che aderiscono ad associazioni nazionali per attività di circuitazione interregionale.
- In via residuale, raggruppamenti temporanei tra almeno quattro enti pubblici territoriali. Al momento della presentazione della domanda il raggruppamento tra almeno quattro enti pubblici territoriali può non essere costituito ma l’ente pubblico territoriale proponente deve presentare dichiarazione di impegno a costituire il raggruppamento in caso di finanziamento. Gli eventi di qualità realizzati dagli organismi di cui alla presente lettera dovranno essere circuitati su aree territoriali vaste e non circoscritte con interessamento del territorio di almeno quattro Comuni.
Attenzione al fatto che NON sono ammessi a partecipare al bando Festival, Cori e Bande 2023:
- i singoli gruppi corali,
- e/o singole bande musicali,
considerato il livello nazionale della procedura.
I soggetti di cui al comma 1, (su indicato) lettere a) b) c) d) ed e) dell’articolo 2 del bando devono essere in possesso dei seguenti requisiti ovvero i soggetti della lettera f) avvalersi di organismi in possesso dei seguenti requisiti:
- previsione nell’atto costitutivo di finalità coerenti con il presente decreto;
- operatività da almeno 5 anni;
- sede legale e operativa in Italia;
- rispetto della normativa nazionale e comunitaria vigente in materia di rapporti di lavoro e del CCNL dei lavoratori del settore eventualmente impiegati.
Bando Festival, Cori e Bande:predenta la domanda
L'avviso precisa che, la domanda, firmata digitalmente dal legale rappresentante, a pena di inammissibilità, dovrà essere presentata entro e non oltre le ore 16 del 18 settembre 2023, utilizzando esclusivamente i modelli predisposti e resi disponibili nella sezione della piattaforma online della Direzione generale Spettacolo all’indirizzo https://spettacolo.cultura.gov.it e dovrà essere corredata dalla dichiarazione sostitutiva di certificazione resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, comprovante la sussistenza dei requisiti soggettivi di partecipazione al bando.
Il comunicato del Ministero precisa che "La presente procedura è subordinata alla registrazione del D.M. 277 del 24 agosto 2023 da parte degli organi di controllo, pertanto la presentazione dell’istanza non costituisce un’aspettativa giuridicamente rilevante in relazione al riconoscimento di alcuna utilità giuridica e/o economica a favore degli organismi proponenti e dei progetti presentati".
Allegati: -
Servizio civile digitale: resta un mese per le domande
Con un comunicato del Dipartimento per le politiche giovanii del 20 luglio si apprende di nuove opportunità per i giovani nel servizio civile digitale con retribuzione fissata dal Bando appena pubblicato.
Nel dettaglio, è disponbile il Bando SCD 2023 per:
- la selezione sezione di 4.629 giovani tra i 18 e 28 anni,
- da impiegare in 213 progetti,
- afferenti a 76 programmi di intervento di Servizio civile digitale
- da realizzarsi in Italia,
già finanziati con Decreto del dipartimento delle politiche giovanili del 4 luglio 2023 n 595.
Servizio civile digitale giovani: domande all'ente scelto entro il 28.09
Viene specificato che, gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite:
- PC,
- tablet e smartphone,
- all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it.
Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14:00 del 28 settembre 2023.
I progetti (Consulta qui l'Allegato con l'elenco di quelli disponibili) hanno una durata di 12 mesi.
L’avvio in servizio è previsto entro il 28 dicembre 2023.
Attenzione al fatto che, alcuni progetti prevedono una riserva di posti dedicati ai giovani con minori opportunità e/o un periodo di tutoraggio da uno a tre mesi.
Gli aspiranti operatori volontari possono presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto ed un’unica sede.
L’importo dell’assegno mensile per lo svolgimento del servizio è attualmente pari ad € 507,30.
Per poter partecipare alla selezione occorre innanzitutto individuare il progetto di SCU.
Per avere l'elenco dei progetti di SCU in Italia occorre utilizzare il motore di ricerca “Scegli il tuo progetto in Italia”, disponibile nella sezione Progetti della pagina preposta.
Nella pagina di dettaglio del progetto viene visualizzato anche il numero delle domande pervenute per quella sede; questo dato è aggiornato al giorno precedente la visualizzazione.
Dopo aver selezionato il progetto d’interesse, occorre consultare la home page del sito dell’ente, dove è pubblicata la scheda contenente gli elementi essenziali del progetto.
Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda sulla piattaforma DOL occorre che il candidato sia riconosciuto dal sistema e in particolare:
- I cittadini italiani residenti in Italia o all’estero possono accedervi esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale agid.gov.it/it/piattaforme/spid sono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi offre e come si richiede. Per la Domanda On-Line di Servizio civile occorrono credenziali SPID di livello di sicurezza 2.
- I cittadini di Paesi appartenenti all’Unione europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, se non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo una procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.
Accedi da qui al sito del Dipartimento per le politiche giovanili, per ulteriori info necessarie alla candidatura.
Allegati: -
Agevolazioni 2023 enti sportivi: la Piattaforma del Dipartimento per lo sport
Con un avviso di fine giugno il dipartimento per lo sport informa del fatto che, per favorire e semplificare la partecipazione ai Bandi e agli Avvisi da parte dei potenziali beneficiari, il Dipartimento si è dotato di una nuova Piattaforma.
In particolare, la Piattaforma sarà adattata ai diversi Avvisi che saranno pubblicati dal Dipartimento relativi alle varie agevolazioni in corso a cui gli enti sportivi potranno di volta in volta accedere.Bandi e avvisi settore sportivo 2023: l'elenco di quelli attivi
Dal sito del dipartimento è possibile apprendere che al momento sono disponibili i seguenti bandi e avvisi 2023:
- “Eventi sportivi di rilevanza nazionale e internazionale”,
- “Sport Bonus 2023: Avviso di apertura 1^ finestra”,
- “Fondo perduto per impianti sportivi”,
- "Fondo perduto per impianti natatori".
La Piattaforma è raggiungibile qui: https://avvisibandi.sport.governo.it/ e offre una GUIDA PER REGISTRAZIONE/LOGIN E PROFILAZIONE ENTE.
Nel dettaglio, gli enti interessati alla registrazione possono procedere come segue:
- Entrare nella piattaforma del Dipartimento per lo Sport cliccando qui: https://avvisibandi.sport.governo.it
- Effettuare la registrazione/login cliccando in alto a destra su “Accedi all’area personale”:
- Accedere tramite SPID
- successivamente sarà possibile effettuare la profilazione dell'ente sempre seguendo i passaggi suggeriti nella guida del Dipartimento dello sport.
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5×1000: on line gli elenchi degli esclusi 2022
L'agenzia delle Entrate con un comunicato stampa del 22 giugno informa della pubblicazione di un aggiornamento relativo al 5×1.000.
In particolare, si informa che sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono pubblicati gli elenchi per la destinazione del 5 per mille 2022 con i dati relativi alle preferenze espresse dai contribuenti in dichiarazione.
Nel dettaglio, si tratta di 71.674 soggetti tra Enti del Terzo Settore e Onlus, Ricerca sanitaria e scientifica, Associazioni sportive dilettantistiche, Enti per la tutela dei beni culturali e paesaggistici, Enti gestori delle aree protette e quasi 8.000 Comuni.
In particolare, nella categoria degli Enti del Terzo Settore e Onlus sono compresi:
- gli enti iscritti al Registro unico nazionale del terzo settore (Runts), gestito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,
- le organizzazioni non lucrative di utilità sociale iscritte all’Anagrafe delle Onlus, gestita dall’Agenzia delle Entrate, accreditati al contributo.
Attenzione al fatto che l’elenco degli enti ammessi e di quelli esclusi è consultabile online, nell’area tematica “5 per mille”, insieme agli importi attribuiti.
L'agenzia specifica che l’elenco degli ammessi comprende in totale 71.674 enti, suddivisi per categoria:
- Enti del Terzo Settore e Onlus (50.301),
- Associazioni sportive dilettantistiche (12.751),
- enti impegnati nella ricerca scientifica (427),
- enti che operano nel settore della sanità (105),
- enti dei beni culturali e paesaggistici (160)
- enti gestori delle aree protette (24).
Nell’elenco figurano anche 7.906 Comuni, a cui sono destinati oltre 16 milioni di euro.
Viene inoltre precisato che n base alle scelte espresse dai cittadini, il 5 per mille 2022 distribuirà oltre 510 milioni di euro cosi suddivisi:
- alla categoria degli Enti del Terzo Settore e Onlus andranno oltre 324 milioni di euro,
- alla ricerca sanitaria quasi 81 milioni di euro
- alla ricerca scientifica saranno destinati nel complesso oltre 68 milioni di euro.
- ai Comuni 16 milioni di euro)
- alle Associazioni sportive dilettantistiche 17,4 milioni,
- agli Enti per la tutela dei beni culturali e paesaggistici 2,3 milioni
- agli Enti gestori delle aree protette 814mila euro