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Fondoprofessioni 2025: al via formazione individuale e per piccoli gruppi
Dopo l’Avviso 07/25, destinato a finanziare interventi formativi monoaziendali con budget di 1,6 milioni di euro, il Consiglio di Amministrazione di Fondoprofessioni ha approvato il 18 giugno 2025 , pubblicato pochi giorni fa l’Avviso 08/25, destinato al finanziamento di piani formativi su misura per studi professionali e aziende aderenti al fondo.
L’iniziativa, che mette a disposizione 600.000 euro ripartiti su due sportelli (da 300.000 euro ciascuno), promuove interventi altamente personalizzati rivolti a 1-3 dipendenti, attraverso modalità di formazione individuale o in piccoli gruppi, esclusivamente in presenza e con un taglio operativo concreto.
Avviso 8 2025 Fondoprofessioni : destinatari e contributi
L’Avviso si rivolge a studi professionali e aziende già aderenti a Fondoprofessioni (adesione verificabile tramite il “Cassetto previdenziale” INPS) e i beneficiari dei percorsi possono essere dipendenti a tempo indeterminato, determinato o apprendisti.
Gli enti proponenti devono incaricare un Ente attuatore accreditato, che seguirà tutte le fasi: dall’analisi dei fabbisogni fino alla rendicontazione. L’Ente attuatore può presentare progetti per un massimo di 20.000 euro per ciascuno sportello.
Dal punto di vista dei beneficiari, in particolare, è data priorità a due categorie di lavoratori:
- neoassunti (assunti da meno di 6 mesi) e
- over 55.
Il contributo massimo ottenibile per ciascun piano formativo è di 4.000 euro, con un tetto di 100 euro all’ora per ciascun partecipante e una durata minima obbligatoria di 16 ore.
Non sono ammesse attività erogate esclusivamente in aula né in modalità a distanza: viene invece incoraggiata la formazione on the job e l’affiancamento operativo.
Gli interventi dovranno concludersi entro 12 mesi dalla data di approvazione, con rendicontazione finale a costi reali e verifica ex post da parte di revisori legali accreditati
Fondoprofessioni avviso 8 2025: piani formativi e scadenza domande
I piani formativi vanno condivisi con le Parti sociali secondo le modalità previste dal Protocollo disponibile sul sito del Fondo.
- Per lo Sportello 1, la richiesta di condivisione deve essere inviata entro il 2 ottobre 2025, mentre la domanda di finanziamento va caricata sulla piattaforma online entro le ore 17:00 del 17 ottobre 2025.
- per lo Sportello 2, la richiesta scade il 21 novembre mentre la domanda di contributo va effettuata entro il 19 dicembre 2025.
La documentazione da allegare è articolata e comprende:
- Domanda firmata e timbrata dal legale rappresentante;
- copie documenti di identità;
- Bozza del piano e accordo di condivisione con le Parti sociali;
- Visura camerale o certificato di attribuzione della partita IVA;
- Schermata del Cassetto previdenziale INPS attestante l’adesione a Fondoprofessioni;
- Eventuale documentazione che attesti lo status di neoassunto.
Caratteristiche dei piani formativi per Fondoprofessioni
Ogni piano formativo deve prevedere:
- Una durata compresa tra 8 e 40 ore;
- Un numero di partecipanti tra 4 e 20 allievi, inquadrati tra i lavoratori destinatari;
- Un contributo massimo concedibile pari a 20.000 euro.
Le attività possono essere svolte in due modalità:
- Formazione in presenza, con un contributo pari a 23 euro per ora per partecipante;
- Formazione a distanza sincrona (FAD), con un contributo pari a 22 euro per ora per partecipante.
L'intervento formativo dovrà essere erogato da un ente attuatore iscritto all’apposito Albo di Fondoprofessioni, incaricato anche della gestione amministrativa e rendicontativa del piano.
Obiettivi , valutazione e assistenza
Uno dei tratti distintivi dell’Avviso 08/25 è il forte orientamento alla personalizzazione formativa.
Ogni progetto deve partire da un’analisi dettagliata dei fabbisogni professionali e definire obiettivi di apprendimento misurabili, legati al ruolo del lavoratore e al contesto aziendale. La progettazione deve fare riferimento anche a standard nazionali ed europei come l’Atlante del Lavoro, DigComp, EntreComp, ESCO, LifeComp e OCSE-PIAAC.
A fine percorso è prevista una valutazione individuale degli apprendimenti, mediante test strutturati, semi-strutturati o pratici. Solo in caso di esito positivo verrà rilasciata un’attestazione trasparente e spendibile, redatta secondo il modello-base di Fondoprofessioni. Il punteggio minimo per l’ammissione al finanziamento è di 60 punti su 100, assegnati secondo criteri qualitativi che valorizzano il grado di personalizzazione, l’impatto sugli over 55 o sui neoassunti, e la chiarezza degli obiettivi formativi.
Infine, i datori di lavoro che applicano il CCNL Studi professionali e aderiscono a Ebipro potranno richiedere anche il rimborso del 100% della retribuzione per un massimo di 40 ore annue per dipendente in formazione
Per supporto operativo o per accedere alla piattaforma di presentazione, Fondoprofessioni è contattabile via email all’indirizzo [email protected] o telefonicamente al numero 06/54210661.
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Fondo nuove competenze FNC3: nuovo finanziamento
Il ministero del lavoro ha pubblicato il 23 maggio 2025 un nuovo decreto di ulteriore finanziamento del Fondo nuove competenze 2025 ridenominato Fondo Competenze per l'innovazione (vedi i dettagli al penultimo paragrafo), a seguito dell'elevato numero di domande pervenute, per 318,8 milioni di euro.
La dotazione finanziaria è pertanto aumentata ad un miliardo e 49 milioni di euro.
Per effetto delle nuove risorse finanziarie reperite dal Governo, sarà possibile valutare 13.046 domande, di cui
- n. 1.921 domande presentate dalle aziende organizzate in filiera,
- n. 857 domande presentate dai sistemi formativi e
- n. 10.268 domande presentate dai singoli datori di lavoro.
Si ricorda che è già disponibile online, alla voce FAQ della piattaforma dedicata FNC3 un primo elenco delle istanze e domande che, in base alla prima dotazione finanziaria dell’avviso,
- sono ammissibili alla prossima valutazione e che
- rientrano nella capienza di risorse disponibili per tipologia di intervento (filiera, sistemi formativi e istanza singola) e per categoria di Regione (più sviluppate, in transizione, meno sviluppate).
Viene specificato che la pubblicazione ha valore solo informativo e verrà aggiornata. Con i nuovi stanziamenti l'elenco verrà certamente aggiornato.
Le aziende riceveranno comunicazioni ufficiali e potranno poi verificare lo stato di avanzamento delle proprie domande o istanze tramite la piattaforma informatica dedicata a Fnc3, disponibile nel Portale per le politiche attive del lavoro Apre in una nuova scheda.
QUI l’elenco delle istanze ammissibili alla valutazione (file xlsx).
Giova ricordare che il decreto relativo al Fondo Nuove Competenze, giunto alla sua terza edizione, che finanzia parte del costo orario dei lavoratori coinvolti in percorsi formativi, concordati tra datori di lavoro e parti sindacali, era stato pubblicato il 26 novembre 2024 sul sito istituzionale del Ministero del Lavoro, dopo una lunga attesa di vari mesi. Il termine per la presentazione delle domande è scaduto il 10 aprile scorso.
Rivediamo nei paragrafi seguenti tutti i dettagli sulla misura, con le specifiche operative per il 2024 (v. all'ultimo paragrafo)Scarica qui il testo del decreto
Qui il testo integrale dell'avviso Fondo nuove competenze 3
Qui il decreto direttoriale del 5.12.2024
Fondo nuove competenze: cos’è, a cosa serve
Il Fondo Nuove Competenze FNC era stato istituito dal Decreto Rilancio 34 2020 e rifinanziato dal Decreto Agosto (n.104/2020) per contribuire alla formazione dei lavoratori nelle imprese in crisi per la pandemia Covid.
E' stato poi rifinanziato per sostenere la ripresa economica, anche alla luce delle nuove esigenze di sostenibilità e digitalizzazione richiesti dal mercato mondiale.
grazie anche alle risorse del fondo europeo React EU per il PNRR
Lo strumento è stato molto apprezzato dalle imprese in quanto prevede la possibilità di ottenere finanziamentI a fondo perduto per:
- le quote di retribuzione e
- i contributi previdenziali
dei lavoratori , per i periodi dedicati in percorsi formativi adattati alle nuove esigenze produttive dell’impresa .
Per ottenere il finanziamento dei progetti è necessaria la firma di accordi sindacali preventivi .
I corsi di formazione previsti dagli accordi possono essere erogati :
- sia da enti pubblici e privati accreditati a livello nazionale o regionale, quali, ad esempio, università, scuole, Its, centri di ricerca, enti formativi di categoria
- che dalla stessa impresa che ha presentato domanda di contributo.
Fondo nuove competenze 3 – edizione 2024 di cosa si tratta
In risposta a due interpellanze parlamentari di aprile 2025 il Governo si era impegnato ad investire ancora nella formazione dei lavoratori e chiarito che con " il Programma nazionale Giovani, donne e lavoro, cofinanziato dal Fondo sociale europeo Plus, prevede la priorità del finanziamento del Fondo nuove competenze con una dotazione di circa 800 milioni.
Tra le novità della nuova edizione, spicca la possibilità di includere nei percorsi formativi finanziati anche il personale non ancora assunto, con una percentuale di rimborso del 100% della retribuzione favorendo l’integrazione tra formazione e selezione,
Vincenzo Caridi, capo dipartimento del Ministero del Lavoro, aveva evidenziato come il Fondo intenda promuovere la rete tra imprese, la transizione digitale e green e l’inclusione generazionale, oltre a prevedere incentivi per la formazione dei lavoratori stagionali prima dell’avvio dell'attività.
Lo strumento è di importanza strategica nel Programma nazionale Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027 e ha finora coinvolto:
- oltre 14.000 aziende e
- 700.000 lavoratori
per più di 93 milioni di ore di formazione.
Fondo nuove competenze per l’innovazione 2024: aree di intervento
Analogamente alla seconda edizione, i beneficiari sono i datori di lavoro privati, comprese le società a partecipazione pubblica, che abbiano sottoscritto accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati a percorsi di formazione per il miglioramento delle competenze dei lavoratori.
Si conferma che gli accordi devono essere concordati con le rappresentanze sindacali e devono includere i seguenti elementi,:
- Progetti formativi per i lavoratori.
- Numero di lavoratori coinvolti nei percorsi.
- Quota dell’orario lavorativo da destinare allo sviluppo delle competenze.
- Eventuale coinvolgimento di lavoratori disoccupati, preselezionati dal datore di lavoro, nei percorsi formativi.
Le aree di intervento includono:
- Sistemi tecnologici e digitali.
- Intelligenza artificiale.
- Sostenibilità e impatto ambientale.
- Economia circolare.
- Transizione ecologica.
- Efficientamento energetico.
- Welfare aziendale e benessere organizzativo.
Il piano deve inoltre documentare le competenze già possedute dai lavoratori e prevedere interventi di formazione personalizzati in base ai fabbisogni specifici. La progettazione deve essere coerente con gli obiettivi di apprendimento indicati nel decreto ministeriale 115/2024, riferiti ai repertori di competenze di settore.
Fondo nuove competenze per l’innovazione 2024: i finanziamenti
La dotazione iniziale del Fondo ammontava a 730 milioni di euro, suddivisa in tre categorie principali:
- Sistemi formativi (25% delle risorse): destinati a gruppi di imprese guidati da un big player, in linea con la direttiva UE 2023/2775.
- Filiere formative (25% delle risorse): rivolte a imprese di piccole e medie dimensioni (PMI), preferibilmente inserite in distretti territoriali, reti produttive o filiere con vocazione economica specifica.
- Singoli datori di lavoro (50% delle risorse): per interventi diretti da parte di singole imprese.
Massimali di finanziamento
Il contributo massimo varia in base alla tipologia di intervento:
- Sistemi formativi: fino a 12 milioni di euro per ciascun gruppo, con un limite del 60% dei lavoratori dipendenti coinvolti del big player capofila.
- Filiere formative: fino a 8 milioni di euro per progetto.
- Datori di lavoro singoli: massimo 2 milioni di euro, con l’obbligo di presentare una sola domanda di contributo.
Modalità di finanziamento
Come nella seconda edizione, il Fondo copre:
- il 60% della retribuzione oraria e
- il 100% dei contributi previdenziali e assistenziali per le ore dedicate alla formazione.
ATTENZIONE novità 2024
Per i percorsi presentati da sistemi formativi o filiere formative, la quota retributiva finanziabile sale all’80%.
Il 100% della retribuzione oraria è coperto per lavoratori disoccupati da oltre 12 mesi, assunti con contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca successivamente alla pubblicazione del decreto ministeriale e prima dell’inizio della formazione.
AGGIORNAMENTO 23 MAGGIO 2025
Con decreto del 23 maggio 2025 il Ministero del lavoro integra la dotazione finanziaria prevista dell’art. 1 dell’Avviso Fondo Nuove Competenze “Competenze per l'Innovazione" come segue:
- 1. pari a euro 68.877.347,00 a valere sulle risorse ex art. 10 bis del decreto – legge 6 novembre 2021, n. 152, convertito con modificazioni dalla L. 29 dicembre 2021 n. 233, impegnate con il Decreto Direttoriale n. 482 del 20.12.2024;
- 2. pari a euro 250.000.000,00 a valere sul Programma Operativo Complementare SPAO, Asse1 “Occupazione”, Priorità di investimento 8.v “Adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori al cambiamento”,
Per effetto dello stanziamento , la dotazione complessiva è rimodulata come segue:
- euro 730.000.000,00 a valere sulle risorse rivenienti dal Programma Nazionale “Giovani, donne e lavoro” cofinanziato dall’Unione europea, Priorità 3 “Nuove competenze per le transizioni digitale e verde”,
- euro 68.877.347,00 a valere sulle risorse ex art. 10 bis del decreto – legge 6 novembre 2021, n. 152, convertito con modificazioni dalla L. 29 dicembre 2021 n. 233, per le Regioni più sviluppate (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, PPA Bolzano e Trento, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto)
- euro 250.000.000,00 a valere sul Programma Operativo Complementare SPAO, Asse 1 “Occupazione”, Priorità di investimento 8.v “Adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori al cambiamento”, ripartiti come segue:
1. euro 160.000.000,00 alle Regioni più sviluppate
2. euro 10.000.000,00 alle Regioni in transizione (Abruzzo, Marche, Umbria)
3. euro 80.000.000,00 alle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.
Fondo nuove competenze 3 (2024): la procedura operativa
Per la presentazione dell’istanza, il datore di lavoro dovrà allegare:
- Accordo collettivo: conforme a quanto previsto dal § 5 dell’Avviso.
- Progetto formativo: redatto in base al § 7 dell’Avviso.
- Delega (se necessaria): accompagnata da documento di identità sia del delegante che del delegato, in conformità all’art. 38 comma 3-bis del DPR 445/2000.
- Autocertificazioni di rappresentatività: in caso di assenza di rappresentatività sindacale interna.
PROCEDURA OPERATIVA
Gli accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro devono essere sottoscritti a partire dal 26 novembre 2024.
Le informazioni richieste al punto 4.5 dell’Avviso devono essere caricate sulla piattaforma informatica.
La fase istruttoria inizierà il 10 febbraio 2025, seguendo il criterio cronologico di presentazione.
GESTIONE DEL CONTRIBUTO
Richiesta di anticipazione: È possibile richiedere fino al 40% dell’importo finanziabile, previa presentazione di una fideiussione bancaria o assicurativa valida per 24 mesi.
Saldo: Può essere richiesto al completamento delle attività formative, entro e non oltre 365 giorni solari dalla data di approvazione dell’istanza.
ECCEZIONI E VARIAZIONI
Il § 11 dell’Avviso disciplina le variazioni ammesse dopo la presentazione dell’istanza.
Il § 14 prevede eccezioni per la formazione di disoccupati con successiva assunzione stagionale nei settori del turismo e dell’agricoltura (contratti di almeno 120 giorni, come da codici ATECO specificati nell’allegato_01).
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Formazione digitale gratuita per disoccupati: Corso EDO del Ministero del Lavoro
È partita il 19 maggio 2025 l’iniziativa EDO – Educazione Digitale per l’Occupazione, promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) e finanziata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Si tratta di un corso online e gratuito di 16 ore, pensato per migliorare le competenze digitali di base dei cittadini in cerca di occupazione.
Al termine è previsto un test finale e il rilascio di un attestato riconosciuto da presentare ai Centri per l’Impiego per rafforzare il propriio cv e ottenere proposte di lavoro
La partecipazione non è aperta a tutti: l’invito viene inviato esclusivamente ai cittadini disoccupati o in transizione lavorativa che risultano registrati nei sistemi pubblici SIISL o SIU.
Questi sistemi includono chi ha sottoscritto un Patto per il Lavoro o beneficia di misure come il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL).
L'invito arriva tramite email o SMS personalizzati contenenti il link alla piattaforma e-learning.
A chi è rivolto e cosa prevede il corso EDO
Il corso EDO si rivolge a utenti già inseriti nei percorsi di politica attiva del lavoro, ovvero:
- disoccupati presi in carico dai Centri per l’Impiego e profilati nel sistema SIISL.
L’accesso alla piattaforma avviene tramite SPID o CIE, in un ambiente digitale moderno, sicuro e fruibile anche da smartphone. È pensato per essere semplice e inclusivo, conforme agli standard di accessibilità WCAG 2.1
Il contenuto del corso è composto da 56 moduli formativi, sviluppati in collaborazione con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, suddivisi in 4 aree principali:
- Alfabetizzazione su dati e informazioni (navigazione, valutazione, gestione contenuti);
- Comunicazione e collaborazione (interazione online, identità digitale, netiquette);
- Creazione di contenuti digitali (sviluppo, copyright, programmazione);
- Sicurezza informatica (protezione dati e dispositivi).
I moduli sono interattivi, ricchi di esercitazioni pratiche e pensati per essere completati in autonomia
Vedi qui la brochure ministeriale per ulteriori dettagli
Come partecipare e ottenere l’attestato
Una volta ricevuto l’invito tramite email o SMS, il cittadino potrà visitare la landing page del progetto e accedere alla piattaforma con il proprio link personalizzato.
Da quel momento, avrà 15 giorni di tempo per completare le 16 ore di formazione e superare il quiz finale a 20 domande.
Al termine del corso, sarà possibile rivolgersi ai Centri per l’Impiego della propria Regione per il rilascio dell’attestato di partecipazione
In caso di dubbi o problemi tecnici, sè disponibile un servizio di assistenza online tramite URP, con una sezione di FAQ aggiornata e la possibilità di richiedere supporto diretto.
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Riforma degli Istituti Tecnici: ruolo rafforzato per le imprese
E' apparso nella Gazzetta Ufficiale n. 81 del 7 aprile 2025,Il Decreto-Legge 7 aprile 2025, n. 45, che introduce misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026.
In particolare, l’articolo 1 del decreto prevede il riordino degli istituti tecnici, con l’introduzione di nuovi indirizzi e quadri orari a partire dall’anno scolastico 2026/2027.
La riforma, prevista dalla Missione 4, Componente 1 del PNRR, mira ad allineare maggiormente i percorsi formativi alle esigenze del tessuto produttivo del Paese, in particolare verso l’innovazione digitale e il piano nazionale Industria 4.0.
Il decreto stabilisce che, entro 180 giorni dalla sua pubblicazione, dovrà essere adottato un regolamento per definire gli indirizzi, le articolazioni, i quadri orari e i risultati di apprendimento dei diversi istituti tecnici, basandosi sul profilo educativo, culturale e professionale dello studente e sul curricolo dei percorsi di istruzione tecnica.
Viene anche specificato il numero complessivo delle classi attivate negli istituti tecnici non potrà essere superiore a quello delle classi presenti nell’anno scolastico 2023/2024.
Qui il testo completo del decreto con gli allegati su competenze previste al termine dei percorsi formativi e la suddivisione delle discipline negli anni di corso.
Di seguito una sintesi degli aspetti principali.
Riforma istituti tecnici: profilo educativo, culturale e professionale dello studente
L'Allegato A al decreto 45 2025 definisce il profilo educativo, culturale e professionale dello studente degli istituti tecnici, delineando le competenze chiave da acquisire al termine del percorso quinquennale. Tra queste, spiccano la capacità di affrontare problemi complessi, l'adozione di un approccio sistemico e l'applicazione di metodi scientifici e tecnologici. Il profilo include anche competenze linguistiche, digitali e relazionali, fondamentali per l'inserimento in contesti lavorativi dinamici e internazionali. Per le aziende, questo significa poter contare su giovani formati con un bagaglio di competenze trasversali e specialistiche, pronti a contribuire efficacemente ai processi produttivi e all'innovazione.
Riforma istituti tecnici: inuovi programmi
L'Allegato B dettaglia invece il curricolo dei percorsi di istruzione tecnica, suddiviso in
- un'area di istruzione generale e
- un'area di indirizzo.
L'area generale comprende discipline comuni a tutti gli indirizzi, come italiano, matematica, scienze e lingue straniere, mentre l'area di indirizzo è specifica per ciascun settore (economico o tecnologico-ambientale) e può essere adattata alle esigenze del territorio e del mondo del lavoro.
Il curricolo prevede anche una quota di autonomia del 20% dell'orario complessivo, che le scuole possono utilizzare per introdurre moduli formativi in collaborazione con le imprese locali.
Questo offre alle aziende l'opportunità di partecipare attivamente alla formazione degli studenti, contribuendo a sviluppare competenze specifiche richieste dal mercato e favorendo un più rapido inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
Riforma Istituti Tecnici: suddivisione delle discipline
Nello specifico si prevede la seguente suddivisione delle Discipline e Monte Ore nei nuovi Istituti Tecnici
Discipline e Monte Ore Annuale negli Istituti Tecnici Area Disciplina Anno Monte Ore Annuale Istruzione Generale Lingua e letteratura italiana 1° – 5° 132 ore Istruzione Generale Lingua inglese (con metodologia CLIL dal 3° anno) 1° – 5° 99 ore Istruzione Generale Matematica 1° – 5° 132 ore Istruzione Generale Storia e cittadinanza 1° – 5° 66 ore Istruzione Generale Scienze integrate 1° – 2° 66 ore Indirizzo Economico Economia aziendale 2° – 5° 132 ore Indirizzo Economico Discipline giuridiche ed economiche 2° – 5° 99 ore Indirizzo Tecnologico-Ambientale Fisica 1° – 2° 66 ore Indirizzo Tecnologico-Ambientale Chimica 1° – 2° 66 ore Indirizzo Tecnologico-Ambientale Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica 1° – 2° 99 ore Indirizzo Tecnologico-Ambientale Discipline tecnologiche specifiche dell’indirizzo 3° – 5° 132 ore Area Territoriale (opzionale) Moduli formativi in collaborazione con le imprese locali 3° – 5° Fino a 99 ore -
Finanziamenti per formazione in Tunisia: invio domande dal 27.2
E' stato pubblicato in Gazzetta ufficiale pochi giorni fa l' Avviso pubblico della società in house del Ministero del lavoro "Sviluppo Italia" finalizzato al finanziamento di progetti di formazione professionale e civico-linguistica rivolti a cittadini della Repubblica di Tunisia , con risorse a valere sul Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2021-2027 – OS2 Migrazione legale e Integrazione, lettera p) Misure pre-partenza e percorsi di orientamento, formazione, informazione nei Paesi di origine
L'avviso ha l’obiettivo di promuovere canali legali di ingresso in Italia attraverso percorsi di formazione svolta nel paese di origine e di assistenza nel periodo di ingresso in Italia.
Le iniziative previste mirano a migliorare l’adeguamento delle competenze professionali e civico-linguistiche dei partecipanti, in modo da favorire il loro inserimento lavorativo e rispondere alle esigenze del mercato del lavoro italiano. Il programma contribuisce altresì all’attuazione degli accordi tra Italia e Tunisia in materia di migrazione, supportando la gestione strutturata dei flussi migratori e incentivando una migrazione qualificata e regolare.
Finanziamenti formazione all’estero Sviluppo Italia: i soggetti ammessi
Al fine di consentire una più stretta correlazione tra l’effettiva richiesta di specifiche professionalità nel territorio nazionale e le attività formative pre-partenza, sono ammessi a presentare proposte progettuali in qualità di Soggetto Proponente Unico o – in caso di partenariato – Associato i seguenti soggetti con sede legale in Italia, elencati anche nelle Linee Guida adottate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con Decreto Direttoriale n. 27/2023.
- a. Regioni e Province Autonome e loro enti strumentali;
- b. Enti locali, loro unioni e consorzi, così come elencati all’art. 2 del D.Lgs. n. 267/2000 ovvero loro singole articolazioni purché dotate di autonomia organizzativa e finanziaria;
- c. Organizzazioni nazionali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, nonché proprie associazioni e articolazioni;
- d. Organismi paritetici ed enti bilaterali, posti in essere dalle Organizzazioni di rappresentanza datoriale
- e sindacale comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;
- e. Organizzazioni internazionali governative e intergovernative;
- f. Organizzazioni della società civile e altri soggetti senza finalità di lucro iscritti all’Elenco pubblicato e aggiornato periodicamente dall'Agenzia per la Cooperazione italiana ;
- g. Associazioni senza scopo di lucro o altri soggetti privati (enti, fondazioni, cooperative sociali, onlus, etc.) iscritti al Registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività a favore degli immigrati,
- h. Enti del terzo Settore iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS);
- i. Operatori pubblici e privati accreditati per lo svolgimento di servizi al lavoro, ai sensi del D.Lgs. n. 276/2003 e del D.Lgs. n. 150/2015;
- j. Organismi accreditati dalle singole Regioni/Province Autonome per lo svolgimento di attività di formazione professionale e servizi al lavoro ai sensi del Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale del 25 maggio 2001 n. 166;
- k. Università e Istituti di ricerca; ITS Academy ai sensi della Legge 15 luglio 2022 n. 99;
- l. Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti
Nel caso di partenariato, il Soggetto Proponente e i Partner dovranno stipulare un Accordo di Partenariato utilizzando il Mod. C – “Accordo di Partenariato”.
Formazione professionale in Tunisia: caratteristiche dei progetti
Le proposte formative dovranno prevedere l’organizzazione di corsi di formazione professionale e civico-linguistica pre-partenza nella Repubblica di Tunisia.
Tali corsi dovranno avere una durata minima di 150 ore e articolarsi in quattro moduli obbligatori:
- Lingua italiana (almeno 100 ore), con il raggiungimento del livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue;
- Educazione civica (almeno 10 ore), per fornire conoscenze sui principi costituzionali, il funzionamento delle istituzioni e il contesto socio-culturale italiano;
- Formazione professionale (almeno 35 ore), comprendente anche nozioni sui diritti dei lavoratori, il lessico settoriale e l’orientamento al lavoro;
- Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro (almeno 5 ore), con nozioni generali in materia di prevenzione e tutela della sicurezza.
Le attività formative potranno essere erogate in modalità mista (presenza e FAD), ma con un limite massimo del 25% delle ore in formazione a distanza, ad eccezione del modulo di lingua italiana, che dovrà essere svolto almeno per il 75% in presenza.
Le proposte progettuali saranno valutate sulla base della loro idoneità tecnica, della coerenza con gli obiettivi dell’Avviso e della sostenibilità economica.
Saranno considerate ammissibili solo le domande che rispettano i criteri stabiliti, e sarà redatta una graduatoria con l’elenco delle proposte idonee al finanziamento.
La pubblicazione degli esiti avverrà sul sito istituzionale dell’ente promotore, e i soggetti selezionati dovranno attenersi agli obblighi di rendicontazione e monitoraggio delle attività, garantendo la corretta attuazione delle iniziative approvate.
Formazione professionale in Tunisia: domande
Le modalità di partecipazione prevedono la presentazione di una proposta progettuale da parte dei soggetti proponenti, attraverso l’apposita “Piattaforma Ingressi Formati all’Estero” (PIF) sul sito servizi.lavoro.gov
La candidatura deve essere compilata in ogni sua parte e corredata della documentazione richiesta, secondo le specifiche indicate nell’Avviso e negli allegati .
Le domande potranno essere presentate esclusivamente online, tra il 27 febbraio 2025 e il 17 marzo 2025.
Il rispetto della scadenza è vincolante, e farà fede la data e l’ora riportate nella ricevuta generata automaticamente dalla piattaforma
Formazione professionale in Tunisia: modalità di finanziamento
Per quanto riguarda il finanziamento, il budget complessivo destinato all’Avviso ammonta a 2.000.000,00 euro, sufficienti per la formazioe di 1000 cittadini tunisini
Ciascuna proposta progettuale potrà prevedere un finanziamento variabile, in base al numero di destinatari formati con esito positivo,
con un massimo di 500.000,00 euro per progetti che coinvolgano almeno 250 partecipanti.
Giova sottolineare che per "formati con esito positivo" si intendono i partecipanti ai corsi di formazione pre-partenza che:
- Hanno frequentato almeno l'80% delle ore di formazione previste dal programma, comprendendo i moduli di lingua italiana, educazione civica, formazione professionale e sicurezza sul lavoro.
- Hanno superato con successo gli esami finali, che attestano: Il raggiungimento del livello A1 di conoscenza della lingua italiana, L’acquisizione delle competenze professionali previste dal corso, con rilascio di un’attestazione
Solo i partecipanti che soddisfano questi requisiti saranno computati ai fini del raggiungimento degli obiettivi del progetto e del relativo finanziamento.
Il contributo sarà erogato sulla base di una rendicontazione a costi reali e sarà soggetto a verifiche amministrative e contabili.
La graduatoria finale sarà stilata in base a criteri di qualità del partenariato, coerenza con gli obiettivi dell’Avviso e sostenibilità economica della proposta.
L’erogazione dei contributi finanziari avverrà in più fasi e sarà subordinata al rispetto delle condizioni previste nell’Avviso. In particolare, i pagamenti seguiranno questo iter:
- Anticipo – Dopo l’approvazione della proposta progettuale e la stipula dell’accordo di finanziamento, il Soggetto Proponente potrà ricevere un anticipo sui fondi assegnati, la cui percentuale sarà stabilita in base alle regole del programma FAMI.
- Erogazioni intermedie – Sono previsti pagamenti in corso d’opera, subordinati alla presentazione di documentazione che attesti lo stato di avanzamento delle attività formative e la rendicontazione delle spese sostenute.
- Saldo finale – Il saldo sarà corrisposto solo dopo la conclusione del progetto, previa verifica della corretta attuazione delle attività e della rendicontazione finale da parte di SLI. Il riconoscimento delle spese sarà vincolato anche alla dimostrazione del raggiungimento degli obiettivi, ossia il numero di destinatari formati con esito positivo.
L’erogazione dei contributi è inoltre subordinata alla regolarità contributiva (DURC) del Soggetto Proponente, che deve permanere per tutta la durata del procedimento
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Progetto Rete: voucher da 10.000€ per ogni stagista
Il Progetto Rete, promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani, attraverso il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, e in collaborazione con Invitalia, ha aperto una nuova opportunità per le imprese italiane interessate a ospitare giovani stagisti.
Attraverso il Voucher stage, le aziende potranno offrire ai giovani diplomati e laureati l’opportunità di acquisire competenze professionali e orientarsi nel mercato del lavoro, ricevendo un sostanzioso contributo economico per ogni stagista. Ecco tutti i dettagli e il modello di manifestazione di interesse.
La scadenza è alle 17.00 dell'8 novembre
Voucher stage Progetto Rete: come funziona
Le imprese italiane, con almeno 30 dipendenti, possono partecipare alla call per ospitare fino a tre stagisti, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, presso le loro sedi in Italia o negli altri paesi dell'Unione Europea.
L'obiettivo del Progetto Rete è quello di favorire lo sviluppo delle competenze dei giovani, stimolando la loro vocazione imprenditoriale e agevolando l'accesso al mercato del lavoro.
Per ogni stagista formato, l’impresa riceverà da Invitalia un contributo sotto forma di voucher di 10.000 euro, al termine dei sei mesi di stage. Le imprese che sceglieranno di co-finanziare il periodo di formazione avranno maggiori possibilità di ottenere i voucher, aumentando l’attrattiva dell’offerta e dimostrando il loro impegno nel sostenere i talenti emergenti.
Il Progetto Rete Giovani 2030 ha stanziato una dotazione complessiva di 10 milioni di euro per questa iniziativa, con una riserva del 50% destinata agli stage che si svolgeranno all'estero. Questo contributo non solo consente alle aziende di investire in nuovi talenti, ma offre ai giovani una concreta occasione di sviluppo professionale in contesti lavorativi stimolanti e dinamici.
Voucher stage progetto Rete come partecipare
La call è aperta fino alle ore 17.00 dell' 8 novembre 2024 e le imprese interessate possono presentare la propria domanda sulla piattaforma dedicata, accessibile dal sito rete.giovani2030.it.
Una volta selezionata, l'impresa avrà la possibilità di gestire autonomamente la selezione e la contrattualizzazione dei candidati.
Qui il documento di manifestazione di interesse delle imprese –
ATTENZIONE tutte le domande verranno considerate, indipendentemente dall'ordine cronologico di presentazione.
Progetto Rete Hub territoriali per la formazione
Il Progetto Rete non si ferma qui: prevede anche l’apertura di diversi Hub territoriali, pensati per offrire orientamento e formazione gratuita ai giovani. Attualmente gli hub attivi si trovano a Nuoro, Verona, Salerno e Novara, ognuno con una specifica vocazione territoriale.
- Hub Nuoro: economia verde e circolare, con focus su bio-energia e rinnovabili, agrifood e servizi alle imprese.
- Hub Verona: cultura e imprese creative, con laboratori innovativi.
- Hub Salerno: agrifood, per rafforzare competenze nel settore agroalimentare.
- Hub Novara: meccatronica, chimica verde e moda, con percorsi formativi specializzati.
Nei prossimi mesi apriranno nuovi Hub a L’Aquila, Palermo, Brindisi e in altre città italiane, ampliando l'offerta di orientamento e formazione a livello nazionale.
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Licei quadriennali tecnologici e integrazione con ITS: legge in GU
La Legge 8 agosto 2024, n. 121 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 196 del 22 agosto 2024, introduce diverse novità riguardanti l'istituzione di una filiera formativa tecnologico-professionale. La legge entra in vigore il 6 settembre 2024.
Viene prevista una integrazione tra
- percorsi di istruzione secondaria sperimentale quadriennale,
- ITS Academy,
- percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP), e
- quelli di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS).
Le Regioni possono aderire a questa filiera, programmando i percorsi in accordo con il quadro nazionale e le risorse disponibili.
Viene prevista l'istituzione di "campus" che integrano vari percorsi formativi in funzione delle esigenze territoriali. I campus possono essere collegati ai poli tecnico-professionali esistenti, se presenti nel territorio, che rappresentano già una forma di integrazione tra diverse istituzioni formative e il mondo del lavoro; i campus potranno espandere ulteriormente queste collaborazioni.
In particolare la legge prevede dunque
- l'istituzione di Percorsi Sperimentali quadriennali di istruzione secondaria di secondo grado ,che garantiranno agli studenti l'acquisizione delle competenze richieste sia dal sistema educativo che dal mercato del lavoro.
- modalità di accesso agli ITS Academy: Studenti con diploma professionale possono accedere agli ITS Academy previa validazione dei percorsi formativi attraverso un sistema di valutazione basato sui risultati delle prove INVALSI.
- Promozione di campus, pensati come reti che integrano l'offerta formativa di diversi istituti, come gli ITS Academy, istituti di istruzione secondaria superiore, enti di formazione professionale, università, e altri soggetti pubblici e privati già esistenti. I campus sono progettati per rispondere alle esigenze specifiche dei territori in cui si trovano.
Per il coordinamento dei nuovi percorsi sono istituiti :
- una struttura tecnica presso il Ministero dell'Istruzione per promuovere la filiera formativa e favorire l'adesione al sistema nazionale di valutazione e
- un comitato di monitoraggio per valutare e proporre aggiornamenti ai percorsi formativi in base alle esigenze del sistema produttivo e delle specificità territoriali.
Decreti Attuativi Necessari
- Decreto del Ministro dell'Istruzione:
Entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge, è previsto un decreto che definirà i criteri per la stipula degli accordi tra le regioni e gli enti formativi e le modalità di adesione alle reti della filiera formativa.
- Decreto per il Comitato di Monitoraggio:
Entro 90 giorni, sarà emanato un decreto per istituire il Comitato di monitoraggio nazionale presso la Struttura tecnica del Ministero dell'Istruzione.
- Decreto per il Fondo di Promozione dei Campus:
Sarà necessario un decreto per stabilire i criteri di valutazione delle proposte progettuali dei campus, necessario per l'accesso ai fondi stanziati.