• Studi di Settore

    ISA 2025 e Concordato Preventivo: modalità di acquisizione di ulteriori dati

    Con il provvedimento n. 176087/2025 dell’Agenzia delle Entrate, pubblicato l’11 aprile 2025, vengono stabilite le modalità operative per l’acquisizione degli ulteriori dati utili ai fini:

    • dell’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA) per il periodo d’imposta 2024;
    • dell’elaborazione della proposta di concordato preventivo biennale per i periodi d’imposta 2025 e 2026.

    Il provvedimento assume una particolare rilevanza per i commercialisti e gli altri intermediari incaricati della trasmissione telematica, i quali dovranno seguire regole precise per l’acquisizione, massiva o puntuale, degli ulteriori dati fiscali richiesti dall’Agenzia.

    Scarica il testo del provvedimento dell'11 aprile e relativi allegati:

    • Allegato 1.1 – Specifiche deleghe massive ISA 2025  – pdf
    • Allegato 1.2 – Specifiche deleghe massive ISA tracciati record 2025  – xlsx
    • Allegato 2.1 – Specifiche tecniche ISA precalcolato 2025  – pdf
    • Allegato 2.1 – Specifiche tecniche ISA precalcolato 2025 – Schema xsd  – zip
    • Allegato 2.2 – Guida file precalcolato ISA 2025  – pdf
    • Allegato 3 – Elementi di riscontro relativi alle dichiarazioni dei soggetti deleganti  – pdf

    Richiesta di acquisizione massiva: due percorsi in base alla delega

    Intermediari già delegati al cassetto fiscale

    Gli intermediari incaricati della trasmissione telematica, già in possesso della delega alla consultazione del cassetto fiscale del contribuente, possono inviare tramite Entratel un file con l’elenco dei contribuenti per i quali richiede i dati ISA e quelli utili al concordato. Il file, controllato secondo specifiche tecniche (allegati 1.1 e 1.2), deve indicare:

    • codice fiscale del richiedente;
    • codice fiscale dei deleganti con attestazione della delega.

    L’attivazione della fornitura massiva degli ulteriori dati necessari ai fini dell’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale e della elaborazione della proposta di concordato preventivo biennale è subordinata alla positiva verifica che la delega alla consultazione del cassetto fiscale dei deleganti sia attiva alla data di invio della richiesta.

    Il file può essere preparato tramite il software “precalcolate ISA2025” di predisposizione reso disponibile dall’Agenzia delle entrate ovvero secondo le specifiche tecniche utilizzando il software di controllo reso disponibile dall’Agenzia delle entrate.

    A partire dal 30 aprile 2025 sarà possibile inviare le richieste per ottenere le forniture dei dati relativi alle “precalcolate ISA2025".

    Intermediari non ancora delegati

    Fino all’attivazione delle nuove funzionalità per la comunicazione delle deleghe (punto 12 del provv. 375356/2024), gli intermediari senza delega attiva alla consultazione del cassetto fiscale del contribuente, devono raccogliere deleghe cartacee o elettroniche, unitamente a copia di un documento di identità in corso di validità del contribuente delegante.

    La delega contiene almeno le seguenti informazioni:

    • codice fiscale e dati anagrafici/denominazione del contribuente delegante;
    • codice fiscale e dati anagrafici dell’eventuale rappresentante legale / negoziale, ovvero tutore del delegante;
    • periodo di imposta a cui si riferisce il modello ISA;
    • data di conferimento della delega.

    Successivamente, gli intermediari devono inviare all’Agenzia delle Entrate — tramite il servizio telematico Entratel — un file con l’elenco dei contribuenti per i quali sono stati autorizzati a richiedere i dati.

    Il file deve contenere:

    • il codice fiscale dell’intermediario richiedente;
    • per ciascun contribuente delegante:
      • il codice fiscale del contribuente;
      • il codice fiscale del rappresentante legale, negoziale o del tutore, se presente;
      • il numero e la data della delega, si ricorda infatti, che le deleghe acquisite sono numerate e annotate, giornalmente, in un
        apposito registro cronologico, con indicazione dei seguenti dati:
        • numero progressivo e data della delega;
        • codice fiscale e dati anagrafici/denominazione del contribuente delegante;
        • estremi del documento di identità del sottoscrittore della delega.;
      • il tipo e numero del documento d’identità di chi ha firmato la delega;
      • gli elementi di riscontro tratti dalla dichiarazione IVA 2024 (anno d’imposta 2023) o, se assente, dal modello ISA 2024 – periodo d’imposta 2023, secondo quanto riportato nell’allegato 3 del provvedimento.

    Nel file deve anche essere inclusa una dichiarazione sostitutiva di atto notorio (ai sensi dell’art. 47 del DPR n. 445/2000), con la quale l’intermediario attesta:

    • di aver ricevuto una specifica delega per richiedere i dati;
    • di conservare gli originali delle deleghe per 10 anni presso la propria sede o ufficio;
    • che i dati riportati nel file coincidono con quelli presenti negli originali delle deleghe.

    L’invio del file non è sufficiente: la fornitura dei dati da parte dell’Agenzia è subordinata alla verifica positiva degli elementi di riscontro forniti.

    Allegati:
  • Agevolazioni per le Piccole e Medie Imprese

    Sostegno allo sviluppo delle zone montane: misure per le imprese e i cittadini

    La V Commissione permanente (Bilancio, tesoro e programmazione), il 27 marzo 2025, ha deliberato di riferire favorevolmente sul disegno di legge recante "Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane" (C. 2126-A), già approvato dal Senato e modificato nel corso dell'esame in sede referente dalla Commissione Bilancio, composto da 33 articoli.

    Il provvedimento dichiara che la crescita economica e sociale delle aree montane è un obiettivo di interesse nazionale, considerata la loro importanza strategica per la tutela ambientale, la gestione delle risorse naturali, la biodiversità, il paesaggio, il turismo e la coesione delle comunità locali.

    Vediamo nel dettaglio alcune delle misure previste per imprese e cittadini. Tutte queste iniziative perseguono alcuni macro-obiettivi comuni:

    • Contrastare lo spopolamento e favorire il ripopolamento stabile dei piccoli centri montani;
    • Incentivare investimenti produttivi sostenibili;
    • Favorire l’inclusione sociale, anche attraverso un miglior accesso ai servizi essenziali (sanità, scuola, connessione internet);
    • Promuovere la tutela ambientale e l'uso consapevole delle risorse naturali.

    Misure rivolte alle imprese

    Credito d'imposta per imprese agricole, forestali e associazioni fondiarie

    Gli imprenditori agricoli, i consorzi forestali e le associazioni fondiarie con sede e attività prevalente nei comuni montani possono ottenere un credito d'imposta per gli investimenti destinati a:

    • la produzione di servizi ecosistemici e ambientali;
    • il miglioramento della qualità ambientale e climatica.

    Questo incentivo è concesso in regime de minimis ai sensi delle normative UE sugli aiuti di Stato.

    Credito d'imposta per giovani imprenditori

    Un altro credito d'imposta è previsto per:

    • le piccole e microimprese localizzate nei comuni montani;
    • titolari d'impresa e soci che non abbiano compiuto 41 anni;
    • anche per società e cooperative dove più del 50% del capitale è detenuto da under 41.

    Sgravi contributivi per il lavoro agile

    Questo mira a sostenere l'imprenditorialità giovanile nelle aree montane e a favorire il ricambio generazionale.

    Per le aziende che:

    • assumono a tempo indeterminato giovani under 41;
    • consentono loro di lavorare in modalità agile da piccoli comuni montani (popolazione inferiore a 5.000 abitanti);
    • è previsto uno sgravio contributivo per gli anni 2026-2030.

    Condizione essenziale: il lavoratore deve stabilire residenza e domicilio stabile nel comune montano.

    Accesso agevolato a infrastrutture e comunicazioni

    Il testo prevede il potenziamento della connettività digitale e della copertura della rete mobile nei territori montani, anche tramite accordi tra enti pubblici e operatori privati. 

    Questo favorirà l'accesso delle imprese alle tecnologie digitali e ai mercati, aumentando la competitività.

    Misure rivolte ai cittadini

    Contributo alla natalità

    È previsto un contributo una tantum per ogni figlio nato o adottato e iscritto all'anagrafe di un comune montano con popolazione ≤ 5.000 abitanti. Il contributo è cumulabile (salvo diversa specifica) con l'assegno unico familiare e mira a contrastare lo spopolamento.

    Contributi e crediti d'imposta per l'abitazione

    I cittadini (in particolare sanitari e personale scolastico) che si trasferiscono per motivi di lavoro in comuni montani possono accedere a:

    • Contributi sotto forma di credito d'imposta per l'affitto o per l'acquisto della casa.
    • Importo massimo:
      • €2.500 annui (60% della spesa);
      • €3.500 nei comuni con minoranze linguistiche.

    Il beneficio vale sia per i lavoratori della sanità sia per il personale scolastico, incentivando così la residenzialità.

    Agevolazioni per gli studenti

    Per favorire l'accesso all'istruzione superiore nei territori montani:

    • sono previste borse di studio per studenti universitari o di alta formazione;
    • è incentivato anche l'uso della didattica digitale per chi vive lontano dai centri universitari.

    Allegati:
  • Dichiarazione 730

    Dichiarazione dei redditi precompilata 2025 disponibile online dal 30 aprile

    Dal 30 aprile 2025 saranno disponibili per la consultazione e stampa, nell'appostita area riservata del sito delle Entrate, i modelli della propria dichiarazione precompilata 730 e Redditi PF 2025

    Lo ha definito l'Agenzia delle Entrate con il Provvedimento n. 193922 del 23 aprile 2025 (qui in allegato il testo del Provvedimento, foglio informativo e specifiche tecniche).

    Il contribuente direttamente, il suo eventuale rappresentante e gli altri soggetti dallo stesso specificatamente delegati o autorizzati, a partire quindi dal 30 aprile 2025, accedono ai seguenti documenti:

    • dichiarazione dei redditi precompilata riferita all’anno d’imposta 2024;
    • elenco delle informazioni attinenti alla dichiarazione precompilata disponibili presso l’Agenzia delle entrate, con distinta indicazione dei dati inseriti e non inseriti nella dichiarazione precompilata stessa e relative fonti informative (Allegato 1). Per quanto riguarda le informazioni risultanti dalla Certificazione Unica, nell’elenco sono riportati anche i dati relativi ai compensi per prestazioni di lavoro autonomo, nonché alle indennità e provvigioni, da indicare nel modello Redditi persone fisiche.

    In caso di presentazione diretta della dichiarazione, il contribuente, dopo aver effettuato l’accesso, può inviare
    telematicamente
    la dichiarazione accettata o modificata o integrata direttamente all’Agenzia delle entrate a partire dal 15 maggio.

    Precompilata 2025: i soggetti abilitati all’accesso e modalità operative

    Dal 30 aprile 2025, i contribuenti potranno accedere all’area riservata dell’Agenzia delle Entrate mediante SPID, CNS, CIE o credenziali Entratel/Fisconline.

    Nella sezione dedicata, il contribuente potrà:

    • visualizzare e stampare la propria dichiarazione;
    • accettare o modificare il modello precompilato;
    • trasmettere la dichiarazione o annullarla, se necessario;
    • consultare ricevute e comunicazioni relative.

    Soggetti autorizzati

    Oltre al diretto interessato, possono accedere:

    • il rappresentante legale (tutore, curatore, amministratore di sostegno, genitore);
    • una persona di fiducia designata;
    • l’erede, debitamente abilitato.

    Il provvedimento introduce, in via sperimentale, anche la presentazione semplificata del modello 730 per lavoratori dipendenti e pensionati, ovvero una modalità guidata e intuitiva che consente di confermare o modificare direttamente i dati. Per approfondire leggi anche "730/2025 precompilato: il modello semplificato"

    Precompilata 2025: i dati inseriti automaticamente dall’Agenzia delle Entrate e novità

    L’Agenzia delle entrate inserisce nella dichiarazione precompilata i dati dei seguenti oneri detraibili e deducibili ed i dati relativi ai rimborsi di oneri, trasmessi da soggetti terzi:

    • quote di interessi passivi e relativi oneri accessori per mutui in corso;
    • premi di assicurazione sulla vita, causa morte e contro gli infortuni e premi per assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi;
    • contributi previdenziali e assistenziali;
    • contributi versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare, anche tramite lo strumento del Libretto Famiglia;
    • spese sanitarie e relativi rimborsi;
    • spese veterinarie;
    • spese universitarie e spese per corsi statali post diploma di Alta formazione e specializzazione artistica e musicale e relativi rimborsi;
    • contributi versati alle forme di previdenza complementare;
    • spese funebri;
    • spese relative agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e agli interventi finalizzati al risparmio energetico;
    • spese relative ad interventi di sistemazione a verde degli immobili;
    • erogazioni liberali nei confronti delle ONLUS, delle associazioni di promozione sociale, delle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico e delle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica;
    • spese per la frequenza degli asili nido e relativi rimborsi;
    • spese per la frequenza scolastica e relativi rimborsi;
    • spese per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale ed interregionale e relativi rimborsi;
    • rimborsi erogati per l’acquisto di occhiali da vista ovvero di lenti a contatto correttive (cd. “bonus vista”);
    • rimborsi erogati dalla Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, per le spese sostenute per procedure di adozione o affidamento preadottivo di minori stranieri, concluse tramite Ente autorizzato;
    • oneri versati per il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione.

    L’Agenzia delle entrate, inoltre, utilizza ai fini della elaborazione della dichiarazione precompilata i dati relativi alle spese da ripartire su diverse annualità desumibili dalla dichiarazione presentata dal contribuente per l’anno precedente.

    Rispetto agli anni precedenti, il 2025 porta alcune importanti estensioni nei dati caricati automaticamente dall’Agenzia:

    • Redditi da energia rinnovabile: i proventi da vendita di energia da fonti rinnovabili sono ora considerati;
    • Redditi frontalieri: compresi quelli dei lavoratori frontalieri in Svizzera;
    • Redditi da regime forfetario e regime di vantaggio: per la prima volta sono utilizzati anche i dati di fatture elettroniche e corrispettivi;
    • Rimborsi “bonus vista” e rimborsi CAI per adozioni internazionali.

    Inoltre, i dati delle spese sanitarie, scolastiche, funebri, assicurative, di ristrutturazione edilizia ed energetica, nonché le erogazioni liberali, vengono integrati automaticamente nella precompilata.

    Allegati:
  • Agevolazioni per le Piccole e Medie Imprese

    Nuovo decreto Energia 2025: approvato in via definitiva dal Senato

    Diventa legge il nuovo Decreto Energia (c.d. Decreto Bollette, DL del 28 febbraio 2025 n. 19) che raccoglie una serie di misure per sostenere famiglie e imprese nel fronteggiare l'aumento dei costi energetici. 

    Scarica il testo del disegno di legge del decreto Energia con le modifiche apportate in sede di conversione – AC 2281-A

    Nella seduta del 23 aprile 2025, con 99 voti favorevoli, 62 contrari e un astenuto, il Senato ha approvato definitivamente il testo precedentemte approvato dalla Camera il 16 aprile e ora in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

    Il provvedimento prevede contributi straordinari, riduzioni tariffarie e incentivi per migliorare la trasparenza nel settore energetico, brevemente vediamo quali.

    Bonus energia per le famiglie a basso reddito

    Una delle principali novità riguarda l'estensione del bonus sociale per l'energia elettrica e il gas. Il limite dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) per accedere al contributo straordinario è stato innalzato a 25.000 euro. Questo permetterà a un numero maggiore di famiglie di beneficiare di un sostegno economico diretto sulle bollette energetiche. 

    In particolare si prevede che:

    • il contributo previsto per le famiglie con un ISEE inferiore a 25.000 euro sarà di 200 euro,
    • mentre per i nuclei familiari con un ISEE fino a 9.530 euro, già beneficiari del bonus sociale, l'importo del contributo sarà superiore, superando i 500 euro

    Questa misura mira a garantire un sostegno più consistente alle famiglie con maggiori difficoltà economiche. 

    Riduzione del costo dell’energia per le imprese

    Le imprese beneficeranno di un finanziamento da 600 milioni di euro attraverso il Fondo per la transizione energetica nel settore industriale. Il decreto prevede anche l’azzeramento per sei mesi della componente ASOS per le aziende con potenza disponibile superiore a 16,5 kW, riducendo così il costo dell’energia per il settore produttivo.

    Maggiore trasparenza nelle offerte luce e gas

    Una delle novità più rilevanti riguarda la trasparenza delle tariffe di energia elettrica e gas. L’ARERA avrà 60 giorni per adottare misure che semplifichino le offerte commerciali, rendendo più chiari i costi per i consumatori. Tra le misure previste:

    • Definizione di documenti standardizzati per le offerte di energia e gas.
    • Riduzione e semplificazione dei componenti tariffari.
    • Obbligo per i fornitori di adottare strumenti più trasparenti per i consumatori.

    Proroga per il mercato libero per i clienti vulnerabili

    Il decreto include anche una proroga di due anni dell'obbligo per i clienti vulnerabili di passare al mercato libero dell'energia. Questo significa che tali clienti potranno continuare a usufruire delle condizioni del mercato tutelato fino al 31 marzo 2027, offrendo loro maggiore protezione e stabilità in un periodo di volatilità dei prezzi energetici.

    Riduzione dei costi energetici nel settore sportivo

    L’articolo 4-quinquies, aggiunto dalla Camera, prevede l’introduzione di misure di sostegno all’incremento dei costi energetici nel settore sportivo, in particolare, il Fondo per il sostegno del settore sportivo istituito con la legge n. 205/2017 viene incrementato di 10 milioni di euro per l’anno 2025, destinati all'erogazione di contributi a fondo perduto al fine di ridurre i costi dell’energia sostenuti da impianti natatori e piscine energivori gestiti da associazioni e società sportive iscritte nel registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche, di cui al decreto legislativo n. 39/2021.

    Allegati:
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    Intelligenza artificiale e imprese: cosa prevede il nuovo disegno di legge A.C. 2316

    Con l’approvazione al Senato lo scorso 20 marzo 2025, il disegno di legge A.C. 2316 recante Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale e ora all’esame della Camera, pone le basi per una disciplina nazionale organica sull’intelligenza artificiale (IA), affiancandosi al Regolamento (UE) 2024/1689 (AI Act).

    Ricordiamo che il disegno di legge di iniziativa governativa recante disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale era stato presentato al Senato della Repubblica in data 20 maggio 2024, approvato in
    prima lettura il 20 marzo 2025 
    e quindi trasmesso alla Camera dei deputati dove è stato assegnato alle Commissioni riunite IX Trasporti e telecomunicazioni e X Attività produttive.

    Il provvedimento definisce princìpi generali e misure settoriali per uno sviluppo antropocentrico, trasparente e sicuro dell’IA. Per le imprese, si tratta di un pacchetto di novità che mira a coniugare innovazione e competitività con la tutela dei diritti e l’uso responsabile della tecnologia.

    Cosa cambia per le imprese

    Promozione dello sviluppo economico e della competitività

    Il disegno di legge punta a rafforzare la competitività del sistema economico nazionale attraverso l’adozione di sistemi IA nei settori produttivi e organizzativi. Lo Stato e le autorità pubbliche sono chiamati a:

    • promuovere l’utilizzo dell’IA per aumentare la produttività e facilitare l’avvio di nuove attività economiche;
    • favorire la nascita di un mercato dell’IA innovativo, equo e concorrenziale;
    • garantire alle imprese l’accesso a dati di alta qualità per lo sviluppo di soluzioni intelligenti;
    • orientare le piattaforme di e-procurement delle amministrazioni pubbliche verso fornitori che utilizzano data center localizzati in Italia, assicurando così la sovranità e la sicurezza dei dati strategici.

    Ricerca e innovazione: una rete pubblico-privata

    Il legislatore intende rafforzare le sinergie tra imprese, enti di ricerca e centri tecnologici, sostenendo la ricerca collaborativa e la valorizzazione economica dei risultati. Il disegno di legge sottolinea l’importanza della cooperazione tra attori pubblici e privati nella costruzione di un ecosistema IA dinamico.

    Accesso e uso dei dati: una futura disciplina dedicata

    È prevista una delega al Governo per l’adozione di una normativa organica su dati, algoritmi e metodi matematici per l’addestramento dei modelli IA. Saranno definiti i diritti e gli obblighi delle imprese, le tutele per gli interessati e un quadro sanzionatorio, con competenza giudiziaria affidata alle sezioni specializzate in materia di impresa.

    Investimenti nei settori strategici

    Il disegno di legge prevede misure di sostegno agli investimenti nel campo dell’intelligenza artificiale, della cybersicurezza e del calcolo quantistico, favorendo iniziative imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico.

    IA nei rapporti di lavoro: diritti e obblighi

    L’impiego dell’IA nell’organizzazione del lavoro è consentito nel rispetto della dignità dei lavoratori e dei principi di trasparenza, affidabilità e non discriminazione. Il datore di lavoro deve informare i dipendenti dell’uso di strumenti di IA, secondo quanto già previsto dal d.lgs. n. 152/1997. 

    Per monitorare l’evoluzione del fenomeno è stato istituito un Osservatorio nazionale sull’adozione dell’IA nel mondo del lavoro, con il compito di promuovere anche percorsi formativi per lavoratori e datori.

    Tutela della proprietà intellettuale e trasparenza dei contenuti

    Un altro aspetto rilevante per le imprese è la protezione del diritto d’autore: l’art. 25 del disegno di legge estende la disciplina anche alle opere generate con l’ausilio di IA, imponendo obblighi di informazione verso gli utenti e contrastando l’uso ingannevole di contenuti artificiali.

    Conformità all’AI Act: nessun onere duplicato

    Il provvedimento si coordina espressamente con il Regolamento (UE) 2024/1689 e non introduce obblighi aggiuntivi rispetto a quelli già previsti dal diritto europeo per sistemi e modelli IA. Le imprese sono quindi tenute ad adeguarsi agli standard comunitari, ma all’interno di un quadro nazionale coerente con le specificità italiane.

    Allegati:
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    Decreto Sicurezza 2025: ecco tutte le novità e il testo pubblicato in GU

    Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'11.04.2025 e già in vigore il nuovo Decreto Sicurezza (D.L. n. 48/2025), un provvedimento ampio che interviene su vari fronti: contrasto al terrorismo, tutela delle forze dell’ordine, sicurezza urbana, lotta alla criminalità organizzata e gestione dell’ordine pubblico. 

    Vediamo i principali contenuti. 

    Più strumenti contro terrorismo e criminalità organizzata

    Il decreto introduce nuove fattispecie di reato, come la detenzione di materiale con finalità di terrorismo, punita con la reclusione da 2 a 6 anni, e la diffusione online di istruzioni per compiere atti violenti o sabotaggi (art. 270-quinquies.3 c.p.). Rafforzati anche i controlli sui noleggi auto, che dovranno essere segnalati anche per i reati di mafia e criminalità organizzata.

    Novità in materia antimafia

    Cambia la disciplina della documentazione antimafia: il prefetto potrà, in casi eccezionali, escludere temporaneamente alcune decadenze per evitare che un imprenditore individuale perda ogni mezzo di sostentamento. Le modifiche si estendono anche alla gestione e alla destinazione dei beni sequestrati e confiscati, per garantire maggiore efficienza e trasparenza.

    Sostegno rafforzato alle vittime di usura: nasce la figura dell’esperto

    L’art. 33 del Decreto Sicurezza 2025 prevede che gli operatori economici vittime del reato di usura, beneficiari dei mutui erogati ai sensi dell’art. 14 della legge 108/1996, siano affiancati da un esperto incaricato di assisterli nel percorso di rilancio economico e reinserimento nel circuito legale.

    Per approfondire leggi l'articolo Vittime di usura: mutui con il controllo di esperti 

    Occupazioni abusive: pene più severe e sgomberi immediati

    Nasce il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui (art. 634-bis c.p.), punito con fino a 7 anni di reclusione. Prevista la possibilità per la polizia giudiziaria di disporre il rilascio immediato dell’immobile occupato, anche senza mandato del giudice, in caso di occupazioni illegittime.

    Più tutele per forze dell’ordine e personale di sicurezza

    Viene rafforzata la tutela penale per le forze di polizia: aumentano le pene per lesioni, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, con aggravanti specifiche. Gli operatori potranno essere dotati di bodycam, con un investimento statale da oltre 20 milioni nel triennio. Introdotto anche un sostegno economico per le spese legali fino a 10.000 euro per agenti coinvolti in procedimenti giudiziari relativi al servizio.

    Proteste e manifestazioni

    Rivolte negli istituti penitenziari e nei centri per migranti

    Nuovo reato di “rivolta” in carcere (art. 415-bis c.p.) e nei centri di trattenimento per migranti (art. 14, co. 7.1 del T.U. immigrazione):

    • Reclusione da 1 a 5 anni (carcere) o 1 a 4 anni (Cpr) per chi partecipa con violenza, minaccia o resistenza all’autorità.
    • Fino a 18 anni di reclusione se la rivolta provoca morte o lesioni gravi.
    • Pene più alte per chi organizza o guida la rivolta.
    • È punita anche la resistenza passiva se impedisce l’azione degli agenti.

    Proteste su strada e blocchi ferroviari

    L’art. 14 del decreto trasforma in reato (prima era solo un illecito amministrativo) l’impedimento alla libera circolazione su strada o ferrovia:

    • Reclusione fino a 1 mese o multa fino a 300 euro. 
    • Se il blocco è organizzato da più persone riunite: reclusione da 6 mesi a 2 anni.

    Lotta all’accattonaggio e alla truffa

    Si inaspriscono le pene per chi impiega minori nell’accattonaggio (fino a 5 anni di reclusione) e per le truffe commesse in aree pubbliche o su mezzi di trasporto. La truffa con l’aggravante dell’abuso di minorata difesa sarà ora punibile con arresto in flagranza.

    Stretta sulla cannabis light

    Novità anche sul fronte della cannabis. L'art. 18 modifica ed integra gli articoli 1 e 2 della legge n. 242 del 2016, in tema di promozione della coltivazione della filiera agroalimentare della canapa, in particolare si chiarisce che la promozione della coltivazione della canapa è ammessa soltanto a livello di filiera industriale e per le finalità espressamente previste dalla legge, senza possibilità di interpretazioni estensive. Inoltre, viene sostituito il riferimento all’incentivazione al “consumo finale” di semilavorati con quello diretto alla “realizzazione di semilavorati di canapa” provenienti da filiere prioritariamente locali e per gli usi consentiti dalla legge.

    Viene, altresì, introdotto il nuovo comma 3-bis per chiarire che, fermo restando la disciplina in materia di stupefacenti, e salvo l’ipotesi di produzione agricola di semi destinati agli usi consentiti dalla legge entro i limiti di contaminazione stabiliti dal Decreto del Ministro della salute, la legge n. 242/2016 non si applica all’importazione, alla lavorazione, alla detenzione, alla cessione, alla distribuzione, al commercio, al trasporto, all’invio, alla spedizione, alla consegna, alla vendita al pubblico e al consumo di prodotti costituiti da infiorescenze di canapa, anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, o contenenti tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli oli da esse derivati. 

    Il predetto divieto non ricomprende, tuttavia, la produzione agricola di semi destinati agli usi consentiti dalla legge entro i limiti di contaminazione.

    Carcere e tutela dei minori

    Modificata la disciplina sulle detenzioni di madri con figli piccoli: la custodia in carcere sarà ammessa solo in istituti con misure attenuate. Previsti anche incentivi all'apprendistato per i detenuti e semplificazioni per l’accesso al lavoro esterno.

    Misure per migranti e centri di trattenimento

    Pene più severe per chi partecipa a rivolte nei centri di trattenimento per migranti, con reclusione fino a 18 anni nei casi più gravi. Semplificate anche le procedure per costruire nuovi centri.

    Allegati:
  • Lavoro Dipendente

    Indennità malattia maternità INPS 2025

    A seguito dell'aggiornamento ISTAT del  limite minimo di retribuzione giornaliera e degli altri valori per il calcolo delle contribuzioni dovute per la generalità dei lavoratori dipendenti con la circolare INPS 72 2025  l'istituto indica le retribuzioni di riferimento  e gli importi  minimi  delle prestazioni economiche di 

    • malattia, di 
    • maternità/paternità e di
    • tubercolosi.

    Di seguito l'elenco completo dei contenuti della circolare :

    Premessa

    A) Retribuzioni di riferimento nell’anno 2025

    1) Lavoratori soci di società e di enti cooperativi, anche di fatto, di cui al D.P.R. 30 aprile 1970, n. 602, articolo 4 (malattia, maternità/paternità e tubercolosi)

    2) Lavoratori agricoli a tempo determinato (malattia, maternità/paternità e tubercolosi)

    3) Compartecipanti familiari e piccoli coloni (malattia, maternità/paternità e tubercolosi)

    4) Lavoratori italiani operanti all’estero in Paesi extracomunitari con i quali non sono in vigore accordi di sicurezza sociale (malattia, maternità/paternità e tubercolosi)

    5) Lavoratori italiani e stranieri addetti ai servizi domestici e familiari (maternità/paternità)

    6) Lavoratori autonomi: artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni, mezzadri, imprenditori agricoli professionali, pescatori autonomi della piccola pesca marittima e delle acque interne (maternità/paternità)

    B) Importi da prendere a riferimento, nell’anno 2025, per altre prestazioni

    1) Lavoratori iscritti alla Gestione separata di cui alla legge n. 335/1995 (maternità/paternità, congedo parentale, assegni per il nucleo familiare, malattia e degenza ospedaliera)

    2) Assegno di maternità di base di cui all’articolo 74 del D.lgs n. 151/2001 (c.d. assegno di maternità dei Comuni, importo prestazione e limite reddituale)

    3) Assegno di maternità per lavori atipici e discontinui di cui all’articolo 75 del D.lgs n. 151/2001(c.d. assegno di maternità dello Stato)

    4) Limiti di reddito ai fini dell’indennità del congedo parentale nei casi previsti dall’articolo 34, comma 3, del D.lgs n. 151/2001

    5) Articolo 42, comma 5, del D.lgs n. 151/2001. Indennità economica e accredito figurativo per i periodi di congedo riconosciuti in favore dei familiari di disabili in situazione di gravità

    Prestazioni INPS 2025: i valori di riferimento

    Riportiamo di seguito i valori principali comunicati dell'INPS:

    Minimali retributivi per liquidazione prestazioni nel 2025:

    • Lavoratori soci di società ed enti cooperativi: 57,32 euro/giorno
    • Lavoratori agricoli a termine: 50,99 euro/giorno
    • Compartecipanti familiari e piccoli coloni (reddito valido per il 2024): 63,06 euro
    • Lavoratori italiani all’estero:  Retribuzioni convenzionali determinate con DM 16 gennaio 2025 

    Retribuzioni convenzionali orarie per lavoratori domestici (calcolo indennità congedo maternità/paternità 2024):

    • 8,40 euro (se retribuzione oraria effettiva ≤ 9,48 euro)
    • 9,48 euro (se retribuzione oraria effettiva tra 9,48 e 11,54 euro)
    • 11,54 euro (se retribuzione oraria effettiva > 11,54 euro)
    • 6,11 euro (se orario > 24 ore settimanali)

    Valori di riferimento per indennità di maternità/paternità e congedo parentale per lavoratori autonomi:

    • Artigiani e commercianti: 57,32 euro
    • Pescatori: 31,85 euro
    • Coltivatori diretti, coloni, mezzadri, imprenditori agricoli professionali: 50,99 euro

    Assegno di maternità:

    Concesso dai Comuni: 407,40 euro/mese (totale 2.037 euro)

    Assegno di maternità dello Stato: 2.508,04 euro

    Indennità di congedo parentale (DLgs. 151/2001, art. 34, comma 3):

    • Importo annuo trattamento minimo pensionistico (provvisorio per il 2025): 7.844,20 euro
    • Limite di reddito del richiedente (2,5 volte l’importo pensionistico): 19.610,50 euro

    Allegati: