-
Credito d’imposta ricerca e sviluppo innovazione e design
Ecco il testo del decreto del MISE del 26 maggio 2020 pubblicato GU Serie Generale n.182 del 21.07.2020, contenente le disposizioni applicative del nuovo credito d'imposta, per attività di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e di design (di cui all'art. 1, commi 198-207, della legge 27 dicembre 2019, n. 160) attuativo del Piano Transizione 4.0, in particolare:
- la definizione delle attività di ricerca e sviluppo (art. 2),
- delle attività di innovazione tecnologica (art. 3)
- e delle attività di design e ideazione estetica ammissibili (art. 4);
- l'individuazione, nell'ambito delle attività di innovazione tecnologica, degli obiettivi di innovazione digitale 4.0 e degli obiettivi di transizione ecologica rilevanti per la maggiorazione dal 6 al 10 per cento dell'aliquota del credito d'imposta (art. 5);
- la determinazione e la documentazione delle spese ammissibili al credito d'imposta (art. 6).
La misura si pone l’obiettivo di stimolare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e per favorirne i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
La misura del credito d'imposta
Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico:
- il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 12% delle spese agevolabili nel limite massimo di 3 milioni di euro.
Attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati:
- il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro
- il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro in caso di attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.
Attività di design e ideazione estetica per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo e della ceramica, e altri individuati con successivo decreto ministeriale:
- il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione. La base di calcolo del credito d’imposta deve essere assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili.
Nel rispetto dei massimali indicati, e a condizione della separazione analitica dei progetti e delle spese ammissibili pertinenti alle diverse tipologie di attività, è possibile applicare il beneficio anche per più attività ammissibili nello stesso periodo d’imposta.
Allegati: -
Codice della Strada
Pubblichiamo il Testo vigente del Nuovo Codice della Strada (Decreto Legislativo del 30 aprile 1992, n. 285).
In Allegato anche Tabella dei punteggi previsti dall'art. 126-bis aggiornata con le modifiche introdotte dal c.d. decreto Bianchi (Decreto Legge 3 agosto 2007, n. 117, convertito dalla Legge 2 ottobre 2007, n. 160) e dalla Legge 29 luglio 2010, n. 120.
Titolo I – Disposizioni generali (artt. 1-12)
Allegati:
Titolo II – Della costruzione e tutela delle strade (artt. 13-45)
Titolo III – Dei veicoli (artt. 46-114)
Titolo IV – Guida dei veicoli e conduzione degli animali (artt. 115-139)
Titolo V – Norme di comportamento (artt. 140-193)
Titolo VI – Degli illeciti previsti dal presente codice e delle relative sanzioni (artt. 194-224)
Titolo VII – Disposizioni finali e transitorie (artt. 225-240)
TABELLA dei punteggi - Senza categoria
Riforma dei giudici di pace: in gazzetta il decreto in vigore il 15 agosto
Ecco il testo definitivo del decreto legislativo 13 luglio 2017, n. 116 portante la Riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace, nonche' disciplina transitoria relativa ai magistrati onorari in servizio, a norma della legge 28 aprile 2016, n. 57.
Pubblicato in Gazzetta n. 177 del 31 luglio 2017 – Entrata in vigore prevista 15 agosto 2017.
Il decreto, in attuazione della legge 29 aprile 2016, n. 57, prevede ulteriori disposizioni sui giudici di pace, nonché una disciplina transitoria relativa ai magistrati onorari già in servizio, in particolare ha introdotto:
- uno statuto unico della magistratura onoraria, applicabile ai giudici di pace, ai giudici onorari di tribunale e ai vice procuratori onorari, inserendo i primi due nell’ufficio del giudice di pace, a sua volta sottoposto ad un radicale ripensamento;
- la previsione dell’intrinseca temporaneità dell’incarico;
- la riorganizzazione dell’ufficio del giudice di pace;
- la rideterminazione del ruolo e delle funzioni dei giudici onorari e dei vice procuratori onorari;
- il riconoscimento della precipua natura formativa delle attività svolte presso le rispettive strutture organizzative;
- l’individuazione dei compiti e delle attività delegabili dal magistrato professionale al magistrato onorario;
- la regolamentazione dei compensi, in modo da delineare un quadro omogeneo;
- l’articolazione di un regime previdenziale, assistenziale e assicurativo adeguato in ragione dell’onorarietà dell’incarico.
Si delinea dunque una disciplina omogenea relativamente alle modalità di conferimento dell’incarico; alla sua durata temporanea, limitata, a regime, a non più di due quadrienni e da svolgersi in modo da assicurare la piena compatibilità con lo svolgimento di altre attività; al tirocinio formativo; alla necessità di conferma dopo il primo quadriennio; alla modulazione delle funzioni con l’attribuzione ai magistrati onorari sia di compiti di supporto all’attività dei magistrati professionali, sia di funzioni propriamente giudiziarie; alla formazione e ai criteri di liquidazione dei compensi.
In particolare, si prevede che i giudici onorari di pace esercitino, presso l’ufficio del giudice di pace, la giurisdizione in materia civile e penale e la funzione conciliativa in materia civile, nel rispetto delle disposizioni dei codici di procedura civile e penale e delle leggi speciali.
Inoltre, i giudici onorari di pace sono assegnati alla struttura organizzativa denominata “ufficio per il processo”, costituita presso il tribunale del circondario nel cui territorio ha sede l’ufficio del giudice di pace cui sono assegnati. A questi si può delegare, nel settore civile, oltre che il compimento di atti istruttori civili di non particolare complessità, anche la pronuncia dei provvedimenti che definiscono i seguenti procedimenti:
- a) procedimenti di volontaria giurisdizione, in materie diverse dalla famiglia, inclusi gli affari di competenza del giudice tutelare;
- b) procedimenti in materia di previdenza e assistenza obbligatoria;
- c) procedimenti di impugnazione o di opposizione avverso provvedimenti amministrativi;
- d) cause relative a beni mobili di valore non superiore ad euro 50.000, nonché relative al pagamento a qualsiasi titolo di somme di denaro non eccedenti il medesimo valore;
- e) cause risarcimento danni prodotti dalla circolazione dei veicoli e dei natanti, purché il valore della controversia non superi euro 100.000;
- f) procedimenti di espropriazione presso terzi, purché il valore del credito pignorato non superi euro 50.000.
Si prevede poi un significativo ampliamento della competenza del giudice di pace attraendovi un insieme di cause e di procedimenti civili attualmente di competenza del tribunale, ritenuti di minore complessità. Tale spostamento di competenza opererà, per espressa previsione normativa, a decorrere dal 2021, cioè da quando i nuovi giudici onorari immessi secondo le disposizioni del presente decreto avranno terminato la fase formativa, comprendente il tirocinio e il primo biennio all’interno dell’ufficio per il processo.
Sul modello dell’ufficio per il processo in ogni procura della Repubblica presso i tribunali ordinari, è istituito l’ufficio di collaborazione del procuratore della Repubblica, che si avvale, secondo le determinazioni organizzative del Procuratore della Repubblica, dei vice procuratori onorari, del personale di segreteria, di coloro che svolgono lo stage o la formazione professionale presso gli uffici giudiziari.
Il coordinamento e la vigilanza delle attività dei vice procuratori onorari è affidato al procuratore della Repubblica.
Il decreto contiene poi uno specifico regime transitorio per i magistrati onorari in servizio alla data della riforma e per i procedimenti civili e penali assegnati e assegnabili ai giudici onorari di pace in servizio alla data di entrata in vigore del decreto. I magistrati onorari che ne facciano domanda potranno quindi essere confermati nell’incarico per un periodo massimo di quattro quadrienni, da computare a far data dal giugno 2016, purché confermati ad ogni scadenza quadriennale dal Consiglio superiore della magistratura. L’incarico cesserà comunque al compimento del sessantottesimo anno di età.
Allegati: -
Sharing economy: la proposta di legge in Italia
Pubblichiamo il testo della proposta di legge, atto N. 3564, sulla disciplina delle piattaforme digitali per la condivisione di beni e servizi e disposizioni per la promozione dell'economia della condivisione.
La proposta di legge si compone di 12 articoli, e ha come finalità quella di promuovere l'economia della condivisione e le forme di consumo consapevole. Tra gli obiettivi specifici coerenti con la finalità generale sopra indicata la proposta di legge individua:
- la razionalizzazione delle risorse l'incremento dell'efficienza e della disponibilità di beni, servizi e infrastrutture, anche nella P.A.;
- il contrasto degli sprechi e la riduzione dei costi;
- la partecipazione attiva dei cittadini alla costruzione di comunità resilienti in cui si sviluppano relazioni che abbiano come obiettivo l'interesse generale comune o la cura dei beni comuni;
- nuove opportunità di crescita, occupazione e imprenditorialità basate su un modello di sviluppo economico, ambientale e sociale sostenibile;
- l'innovazione tecnologica e digitale.
Si prevede inoltre che, per il conseguimento degli obiettivi sopra indicati sia disciplinata l'attività delle piattaforme digitali per la condivisione di beni e servizi operanti su mercati a due versanti.
I mercati a due versanti si connotano in quanto vi è un una piattaforma, gestita da un operatore terzo, che
Allegati:
costituisce un collegamento fisico e virtuale fra due gruppi interdipendenti di soggetti (i due "versanti" del mercato) e grazie alla quale i soggetti interagiscono per conseguire reciproche utilità.