• Sicurezza sul Lavoro

    Sicurezza: ricorsi presso ITL non più al Ministero

    L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha chiarito, con la nota n. 378/2025, in corso di pubblicazione, che le disposizioni impartite dal personale ispettivo per motivi di salute e sicurezza non devono essere impugnate presso il Ministero del Lavoro, ma davanti al Direttore dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL).

     Questo aggiornamento nasce dalla necessità di armonizzare le procedure con il mutato assetto normativo conseguente alla riforma operata dal DLgs. 149/2015, che ha trasferito le competenze ispettive dal Ministero del Lavoro all’INL.

    Ricorsi in materia di sicurezza Il contesto normativo

    L'ispettorato ricorda la differenza tra le due previsioni normative utilizzabili da parte degli ispettori 

    • Art. 10 del DPR 520/55: Consente all’ispettore del lavoro di impartire ordini immediatamente esecutivi, applicabili in ambiti come la prevenzione infortuni o la violazione di norme con margini di discrezionalità. Questo strumento ha un campo d’applicazione ristretto  per questo era residuale rispetto ad altri istituti più utilizzati, come la prescrizione obbligatoria ex art. 20 del DLgs. 758/94. La mancata ottemperanza a queste disposizioni  può comportare l’arresto fino a un mese o un’ammenda fino a 413 euro in caso di violazioni relative alla sicurezza o igiene sul lavoro, o una sanzione amministrativa (515-2.580 euro) per altre irregolarità.
    • Art. 14 del DLgs. 124/2004: Prevede disposizioni esecutive simili a quelle dell’art. 10, ma applicabili solo in caso di violazioni non già punite con sanzioni penali o amministrative. Rispetto all’art. 10, l’art. 14 dispone un sistema sanzionatorio diverso, in quanto la mancata ottemperanza alla disposizione comporta solo  una sanzione amministrativa di 1.000 euro.

    Viene quindi precisato che in precedenza  il ricorso contro una disposizione ex art. 10 doveva essere presentato al Ministro per il Lavoro entro 15 giorni, in virtù del rapporto gerarchico esistente tra il Ministero e gli ispettori. Tuttavia, con il passaggio delle competenze all’INL, tale rapporto è venuto meno. 

    Oggi, facendo riferimento a  quanto previsto  con l’art. 14 del DLgs. 124/2004, il ricorso deve essere presentato entro 15 giorni  al Direttore dell’ITL competente, che decide a sua volta entro 15 giorni.

    E' importante porre attenzione in ogni caso  al fatto che:

    • Il ricorso non sospende l’esecutività della disposizione.
    • Se il Direttore dell’ITL non decide entro il termine stabilito, il ricorso si considera respinto.

  • Sicurezza sul Lavoro

    Patente edilizia: regole e faq aggiornate

    Dal 1 ottobre 2024  è  in vigore l'obbligo  della  patente per i cantieri edili.  L'ispettorato nazionale del lavoro ha attivato il giorno 3.10  la piattaforma dedicata per le domande telematiche per il rilascio della patente  .

    L'ispettorato ha messo anche a  disposizione  un indirizzo mail  per le richieste di chiarimenti: [email protected]

    Il 17 gennaio sono state pubblicate nuove faq di chiarimenti su casi  specifici  come:

    • Autocertificazione dei requisiti al momento della richiesta di rilascio
    • Requisiti obbligatori per il rilascio della patente
    • Gestione delle variazioni nei requisiti dopo la richiesta
    • Obblighi per le imprese familiari e i lavoratori occasionali
    • Distinzione tra “esenzione giustificata” e “non obbligatorio”
    • Obblighi per imprese con certificazione SOA in III classifica
    • obbligo per servizi di soccorso e antincendio

    Vediamo di seguito tutti i dettagli .

    Patente edilizia per imprese e autonomi: decorrenza e requisiti

    E' stato pubblicato il 2 marzo 2024 in Gazzetta Ufficiale il decreto legge relativo alle misure di attuazione del PNRR  nel 2024  DL 19/2024 . Qui il testo convertito in legge il 30 aprile   2024 . 

    All'interno, anche a seguito della sciagura verificatasi nel cantiere edile di Firenze e di altri gravi incidenti successivi ,  sono state introdotte nuove misure  per il rafforzamento delle tutele per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro .  Sono previsti  ad esempio

    1.  maggiori controlli con finanziamenti per nuove assunzioni di ispettori e dell'interoperabilità delle banche dati  interessate. 
    2. il rafforzamento del sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi tramite una "patente" a  crediti destinata a certificare il rispetto delle norme antinfortunistiche  per i soggetti che operano nei  cantieri edili, sulla falsariga di quella delle patenti di guida..

    Nello specifico  il DL  19 2024 interviene sull'articolo 27  del TU sicurezza (81/2008)   e introduce l'obbligo :

    • per imprese e lavoratori autonomi , 
    • a far data dal 1° ottobre 2024  
    • ai fini dell'accesso ai cantieri edili 
    • del  possesso di una patente rilasciata, in formato digitale, dalla competente sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro. 

    ATTENZIONE  Non sono tenute al possesso della patente  le imprese con attestato di qualificazione SOA  di livello almeno III di cui all'articolo 100, comma 4, del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36.

    Il Decreto prevede siano  necessari i seguenti requisiti da parte del responsabile legale dell’impresa o del lavoratore autonomo richiedente:

    • a) iscrizione alla camera di commercio industria e artigianato;
    • b) adempimento, da parte del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori dell’impresa,  o dal lavoratore autonomi, degli obblighi formativi  specificati dall’articolo 37 del decreto  ( sui quali si attende ancora il decreto attuativo);
    • d) possesso del documento unico di regolarità contributiva in corso di validità (DURC);
    • e) possesso del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR);
    • f) possesso del Documento Unico di Regolarità Fiscale (DURF).

    Nelle more del rilascio della patente è comunque consentito fino al 1 novembre  lo svolgimento delle attività  previa autocertificazione dei requisiti via PEC all’Ispettorato del lavoro.

    Patente sicurezza cantieri edili: punti, sospensione e modalità di recupero

    La patente è dotata di un punteggio iniziale di trenta crediti e consente ai soggetti di operare nei cantieri temporanei o mobili con una dotazione minima di  15 crediti.

     La patente subisce le decurtazioni correlate alle risultanze degli accertamenti e dei conseguenti provvedimenti definitivi emanati verso i titolari dalle autorità competenti per violazioni agli articoli del  Testo unico della sicurezza D.LGS. 81/2008  .

     In particolare sono previste le seguenti decurtazioni : 

    EVENTI  PUNTI TAGLIATI
     per accertamento delle violazioni di cui all’Allegato I 10 crediti
    per accertamento delle violazioni che espongono i lavoratori ai rischi indicati nell’Allegato XI 7 crediti 
    provvedimenti sanzionatori di cui all’articolo 3, comma 3 e seguenti, del decreto-legge 22 febbraio 2002, n. 12 convertito dalla legge 23 aprile 2002, n. 73: 5 crediti 
     riconoscimento della responsabilità datoriale di un infortunio sul luogo di lavoro da cui sia derivata morte del lavoratore 20 crediti 
     riconoscimento della responsabilità datoriale di un infortunio sul luogo di lavoro da cui sia derivata inabilità permanente 15 crediti
     un'inabilità temporanea assoluta che importi l'astensione dal lavoro per più di quaranta giorni: 10 crediti 

    SOSPENSIONE PATENTE EDILIZIA

    Nei casi infortuni da cui derivi  morte o un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, l’Ispettorato del lavoro può sospendere, in via cautelativa, la patente fino a un massimo di dodici mesi. 

    L’ispettorato nazionale del lavoro definirà  i criteri, e le procedure e i termini del provvedimento di sospensione. Gli atti ed i provvedimenti emanati in relazione al medesimo accertamento ispettivo non potranno comportare una decurtazione superiore a 20 crediti.

     L’amministrazione che ha formato gli atti e i provvedimenti definitivi   deve dare  notizia, entro trenta giorni dalla notifica:

    •  ai destinatari, e 
    • alla competente sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, la quale procede entro 30 giorni alla decurtazione dei crediti.

    RECUPERO DEI CREDITI 

     I crediti decurtati possono essere reintegrati a seguito della frequenza di corsi di formazione , da parte del soggetto titolare

    Ciascun corso consente di riacquistare cinque crediti, a condizione della trasmissione di copia del relativo attestato di frequenza alla competente sede dell’Ispettorato nazionale del lavoro.

     I crediti riacquistati non possono superare complessivamente il numero di 15. 

    Trascorsi due anni dalla notifica degli atti e dei provvedimenti  previa trasmissione alla competente sede dell’Ispettorato nazionale del lavoro di copia dell’attestato di frequenza di uno dei corsi la patente è incrementata di un credito per ciascun anno successivo al secondo, sino ad un massimo di dieci crediti, qualora l’impresa o il lavoratore autonomo non siano stati destinatari di ulteriori atti o provvedimenti .

     Il punteggio è inoltre incrementato di cinque crediti in relazione alle imprese che adottano i modelli di organizzazione e di gestione di cui all’articolo 30. 

    Una dotazione inferiore a quindici crediti della patente non consente alle imprese e ai lavoratori autonomi di operare nei cantieri temporanei o mobili , fatto salvo il completamento delle attività oggetto di appalto o subappalto in corso al momento dell’ultima decurtazione dei crediti.

    Patente sicurezza cantieri: le sanzioni previste

    L'eventuale attività in cantieri temporanei o mobili  da parte di una impresa o un lavoratore autonomo privi della patente o in possesso di una patente recante un punteggio inferiore a quindici crediti comporta:

    • il pagamento di una sanzione amministrativa da euro 6.000 ad euro 12.000, non soggetta alla procedura di diffida di cui all’articolo 301-bis e 
    • l’esclusione dalla partecipazione ai lavori pubblici di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 per un periodo di sei mesi.

    Patente sicurezza in edilizia: nuovi obblighi

    In tema di obblighi per i committenti si prevede che il committente o il responsabile dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori ad un'unica impresa o ad un lavoratore autonomo debbano :

    • a)  verificare l'idoneità tecnico-professionale delle imprese affidatarie, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione alle funzioni o ai lavori da affidare, con le modalità di cui all'allegato XVII. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavori non comportano rischi particolari  il requisito  si considera soddisfatto mediante presentazione del certificato di iscrizione alla Camera di commercio  e del DURC, corredato da autocertificazione sugli altri requisiti previsti
    • b)  chiedere  alle imprese esecutrici una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all'INPS), all'INAIL e alle casse edili, nonché una dichiarazione relativa al contratto collettivo pplicato ai lavoratori dipendenti. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavori non comportano rischi particolari di cui all’allegato XI, il requisito  si considera soddisfatto mediante presentazione DURC e dell'autocertificazione relativa al contratto collettivo applicato;
    • b-bis) verificare il possesso della patente nei confronti delle imprese esecutrici o dei lavoratori autonomi, anche nei casi di subappalto, ovvero, per le imprese che non sono tenute al possesso della patente ai sensi del comma 8 del medesimo art. 27, dell’attestato di qualificazione SOA;”
    • c)  trasmettere all’amministrazione concedente, prima dell’inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire o della denuncia di inizio attività, copia della notifica preliminare di cui all’articolo 99, il documento unico di regolarità contributiva delle imprese e dei lavoratori autonomi, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 16-bis, comma 10, DL n. 185 2008 , convertito in legge e una dichiarazione attestante l’avvenuta verifica della ulteriore documentazione».

    Patente sicurezza cantieri: le istruzioni per le domande e autocertificazioni

    il  Decreto  attuativo  sulle modalità per l'ottenimento della patente per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili, DM 132 del 18.9.2024 .   ha specificato alcuni aspetti operativi. Tra le novità , rispetto al decreto istitutivo:

    •  possibilità di incremento fino a un massimo di 100 crediti,  in base a vari fattori, come la storicità dell'azienda investimenti in salute e sicurezza sul lavoro, per formazione dei lavoratori, in particolare quelli stranieri, 
    • l'attribuzione dei crediti in caso di fusione o trasformazione societaria, con l'azienda risultante che conserva il punteggio più alto. 
    • Sulla sospensione della patente in caso di infortuni gravi o mortali nei cantieri, imputabili almeno per colpa grave al datore di lavoro, ai dirigenti o ai preposti, fino a 12 mesi, l'ispettorato del lavoro conserva una titolarità nella valutazione 
    • I crediti decurtati possono essere recuperati fino a un massimo di 15 crediti in base alla valutazione di una Commissione INL -INAIL. con attività formative e investimenti in materia di salute e sicurezza.

    Pubblicata con sollecitudine il 23 settembre anche la circolare dell'Ispettorato del lavoro n. 4/2024 che specifica le modalità di domanda e fornisce il modello per le autocertificazioni dei requisiti.

    L'ispettorato precisa che  in attesa della predisposizione della piattaforma telematica, era possibile presentare, utilizzando il modello allegato, una  autocertificazione/ dichiarazione sostitutiva concernente il possesso dei requisiti richiesti dall’art. 27, comma 1, del decreto legislativo 09 aprile 2008, n. 81, valida come patente provvisoria per proseguire le proprie attivita 

    L’invio della autocertificazione/dichiarazione sostitutiva  andava  effettuato, tramite PEC, all’indirizzo  [email protected]. e  ha  efficacia fino alla data del 31 ottobre 2024. 

    FAQ  AGGIORNATE AL 4.10.2024 

    In data 4 ottobre l'ispettorato ha pubblicato le prime 4 faq di chiarimenti. Qui il testo

    La sezione FAQ è stata aggiornata con ulteriori  12  risposte il 15 ottobre 2024

    Il 17 gennaio  2025 sono apparse altre  9 FAQ   Vedi qui 

  • Lavoro Dipendente

    FIS e Fondo bilaterale professioni: riduzione contributi 2025

    Con la circolare 5 del 20 gennaio  2025 INPS  pubblica le istruzioni sulla riduzione della aliquota del contributo ordinario dello 0,50% di finanziamento 

    •  del Fondo di integrazione salariale (FIS) e 
    • del Fondo di solidarietà bilaterale per le attività professionali, r(di cui due terzi a carico del datore di lavoro e un terzo a carico dei lavoratori).

     introdotta con i decreti interministeriali 21 luglio 2022 e 21 maggio 2024, di adeguamento alla legge 234 2021 (legge di Bilancio 2022).

    Inoltre è stata prevista una specifica riduzione sulla contribuzione addizionale, in relazione ai trattamenti di integrazione salariale ordinaria e straordinaria.

    Entrambe le riduzioni  decorrono dal 1° gennaio 2025,

    La circolare  fornisce in particolare le istruzioni operative e contabili.  Di seguito le principali indicazioni .

    Riduzione contributi a FIS e Fondo bilaterale professioni : le nuove norme

    FIS 

    La circolare ricorda in primo luogo che i. Fondo di integrazione salariale (FIS) dal 1° gennaio 2022, era è finanziato da contributi ordinari:

    • 0,50% per datori di lavoro con media fino a 5 dipendenti nel semestre di riferimento.
    • 0,80% per datori con media superiore a 5 dipendenti.

    Dal 1° gennaio 2025, è prevista una riduzione del 40% del contributo per i datori con media fino a 5 dipendenti (aliquota ridotta a 0,30%), purché non abbiano richiesto assegni di integrazione salariale per almeno 24 mesi.

    Fondo solidarietà  attività professionali

    Per quanto riguarda il  Fondo di solidarietà bilaterale per le attività professionali con il D.I. 21 maggio 2024 viene aggiornato secondo la normativa sugli ammortizzatori sociali per cui i contributi ordinari  sono differenziati per dimensione aziendale:

    • 0,50% fino a 5 dipendenti.
    • 0,80% da 5,1 a 15 dipendenti.
    • 1% oltre i 15 dipendenti.

    Inoltre sempre dal 1° gennaio 2025,  è prevista la riduzione del 40% dell’aliquota dello 0,50% (ridotta a 0,30%) per i datori fino a 5 dipendenti che non abbiano presentato domanda di integrazione salariale per almeno 24 mesi.

    Riduzione del contributo addizionale (CIGO/CIGS/CIGD)

    In base alla normativa ordinaria   contributi addizionali  sono variabili in base all’utilizzo dei trattamenti di integrazione salariale:

    • 9% per i primi 52 settimane (quinquennio mobile).
    • 12% tra 52 e 104 settimane.
    • 15% oltre 104 settimane.

    Dal 1° gennaio 2025, per datori di lavoro che non abbiano usufruito di trattamenti per almeno 24 mesi le aliquote sono le seguenti:

    • 6% fino a 52 settimane.
    • 9% tra 52 e 104 settimane.

    Istruzioni operative e codice autorizzazione

    Dal 1° gennaio 2025, la procedura centralizzata dell’INPS attribuirà automaticamente il codice autorizzazione “2Q” per identificare i datori di lavoro aventi diritto alla riduzione.

    In caso di perdita dei requisiti (ad esempio, presentazione di una nuova domanda di integrazione salariale), il codice sarà rimosso automaticamente dalla procedura.

    I datori di lavoro possono segnalare situazioni relative all’esonero tramite il Cassetto Previdenziale del Contribuente.

    • Sezione: Posizione Aziendale.
    • Oggetto: Riduzione contributo ordinario FIS/Fondo attività professionali.

    La procedura di calcolo INPS sarà aggiornata per applicare automaticamente la riduzione dell’aliquota, se spettante da periodo gennaio 2025 .

    La circolare specifica che l'assenza di fruizione per almeno 24 mesi decorrenti dal giorno successivo al termine dell’ultimo periodo di trattamento fruito.  sarà verificata su:

    Tutte le unità produttive riconducibili al datore di lavoro.

    Tutte le matricole contributive associate al codice fiscale aziendale.

    Applicazione dell’aliquota ridotta:

    • 6% per periodi di integrazione salariale fino a 52 settimane in un quinquennio mobile.
    • 9% per periodi tra 52 e 104 settimane in un quinquennio mobile.

    Per periodi superiori a 104 settimane, resta applicabile l’aliquota ordinaria del 15%.

    Mantenimento delle condizioni per la riduzione:

    Se il datore di lavoro presenta una nuova domanda di integrazione salariale, la riduzione del contributo addizionale non sarà più applicabile. In tal caso, l’aliquota ordinaria tornerà ad essere applicata.

    Gestione dei pagamenti:

    I datori di lavoro devono utilizzare i codici di versamento già esistenti per il pagamento dei contributi, che resteranno invariati anche dopo l’applicazione delle nuove aliquote.

  • Lavoro Dipendente

    Stop alla Naspi per i rimpatriati disoccupati dal 1 gennaio

    La legge di bilancio  2025 ormai in vigore (legge 207 2024) contiene al capo V  numerosi articoli in materia di lavoro . 

    Vediamo in particolare l'art 1 comma 187  che si occupa dei lavoratori rimpatriati a seguito di  licenziamento  o mancato  rinnovo di contratti di lavoro stagionale e prevede lo stop all'indennità di disoccupazione   dal 2025. 

    Con il messaggio 184 del 17 gennaio INPS ha comunica il recepimento della novità e il blocco della funzione nella piattaforma online  che riguarda le cessazioni intervenute dal 1 gennaio 2025 (v. ultimo paragrafo).

    Indennità di disoccupazione rimpatriati

    La legge 25 luglio 1975, n. 402  aveva previsto  che in  caso  di  disoccupazione  derivante  da:

    •  licenziamento ovvero da  
    • mancato  rinnovo  del  contratto  di  lavoro  stagionale da parte del  datore  di  lavoro  all'estero,  

    i  lavoratori  italiani rimpatriati,  nonche'  i  lavoratori  frontalieri,  avessero  diritto  al  trattamento  ordinario di disoccupazione per un periodo di 180 giorni, detratti  eventuali periodi  indennizzati  in  base  ad  accordi  internazionali.  

    Per  lo  stesso  periodo  avevano diritto   agli assegni familiari ed all'assistenza sanitaria per se' e per i familiari a carico.

    Erano richieste le seguenti  condizioni

    • che il rimpatrio fosse intervenuto entro il  termine  di  180 giorni dalla data del licenziamento o dalla fine del  contratto  di  lavoro  stagionale  e 
    •  che  il lavoratore  interessato  si  fosse  iscritto all'ufficio di collocamento  del luogo di residenza sul territorio italiano entro il termine di 30  giorni  dalla  data di entrata in vigore della  legge o dalla data del rimpatrio, ovvero, per i frontalieri, dalla data del mancato  rinnovo del contratto di lavoro.

    La novità della legge di bilancio 2025

    L'art 1 comma 187 del ddl bilancio  introduce una sospensione del diritto  affermando che  "la legge 25 luglio 1975, n. 402, non si  applica alle cessazioni del rapporto di lavoro intervenute a partire dal 1° gennaio 2025" 

    Nella stringata formulazione  dell'articolo non sono presenti precisazioni  sul fatto che la misura sia sperimentale  o, diversamente,  sul fatto che la legge  venga abrogata . Occorre attendere quindi  eventuali chiarimenti dai dossier parlamentari o dal Ministero del lavoro.

    Si ricorda che restano comunque  valide le previsioni relative a prestazioni previste da accordi  bilaterali di sicurezza sociale  in ambito UE disciplinati dal Reg 883/2004.

    Stop Naspi: i chiarimenti INPS

    Nel messaggio INPS precisa che il blocco riguarda le cessazioni del rapporto di lavoro intervenute a decorrere dal 1° gennaio 2025.

    Pertanto, è stata inibita, nella relativa procedura, la possibilità di presentare le domande di disoccupazione in oggetto da parte del cittadino e degli Istituti di patronato, riguardanti cessazioni di lavoro intervenute dal 1° gennaio 2025.

    A tale riguardo, si precisa che le Strutture territoriali dell’INPS non devono porre in essere alcun adempimento, in quanto la procedura provvede automaticamente alla reiezione delle citate istanze, indicando la motivazione giuridica del mancato accoglimento.

    Resta possibile l'invio di domande relative a cessazioni del rapporto di lavoro avvenute fino al 31 dicembre 2024,  per le quali si confermano le indicazioni già fornite con la circolare n. 106 del 22 maggio 2015 e con il messaggio n. 1328 del 2 aprile 2024.

  • Rubrica del lavoro

    Contributi autonomi, artigiani e commercianti 2025: le novità

    Tra le misure  inserite  nella nuova  legge di bilancio 2025  sono presenti alcune  agevolazioni contributive per  i lavoratori  autonomi.

    Si tratta   in particolare :

    • della detraibilità dei versamenti contributivi oltre le aliquote ordinarie ( per un massimo del 2%), che interessa anche i dipendenti,   e, 
    • per artigiani e commercianti,  la riduzione al 50% dei versamenti per i neoiscritti del 2025
    • riconfermato inoltre lo sgravio per le lavoratrici madri che si amplia alle autonome.

    Si dovranno attendere le istruzioni INPS per  i dettagli operativi. Vediamo intanto in sintesi le  nuove norme.

    Riduzione per nuove iscrizioni artigiani e commercianti

    Come noto la disciplina delle gestioni  speciali per gli  artigiani commercianti  prevede che la base di  calcolo del contributo pensionistico degli artigiani e degli esercenti attività  commerciali (nonché dei relativi collaboratori familiari) non possa essere  inferiore a un  minimo annuo, pari, nell’anno 2024, a   18.415 euro.  Per i soggetti che aderiscono al regime fiscale forfettario, la base di calcolo suddetta è ridotta  nella misura del 35 per cento

    La legge di bilancio 2025 prevede per  chi si  iscriverà per la prima volta nel 2025  alla gestione Artigiani e Commercianti la possibilità di  chiedere:

    • una riduzione transitoria della contribuzione,
    •  nella misura del  cinquanta per cento
    • della durata di trentasei mesi.

    La facoltà in esame  è  ammessa  anche per  le nuove iscrizioni di  collaboratori familiari. 

    L'applicazione sarà con ogni probabilità chiarita nei dettagli operativi da una circolare INPS.

     La norma di legge specifica che la riduzione per trentasei mesi, decorre dalla data di avvio dell’attività di impresa o  di primo ingresso nella società. Da quel momento i trentasei mesi sono in ogni  caso computati senza soluzioni di continuità.  

    La scelta della riduzione in esame  andrà effettuata  dall’assicurato mediante una  comunicazione telematica all’INPS.

    L’agevolazione  rientra  nel regime  cosiddetto de minimis, relativo agli aiuti di Stato che possono essere  concessi agli operatori economici senza la procedura di autorizzazione della  Commissione europea

    L'articolo  specifica che tale riduzione  è alternativa rispetto ad altre misure agevolative  che prevedano riduzioni della contribuzione, come ad esempio la riduzione  per i contribuenti in forfettario. Una opzione esclude quindi l'altra.

    Va anche sottolineato che per i casi in cui, in seguito alla riduzione al 50 % , la contribuzione risultasse  inferiore a quella minima summenzionata, i mesi di assicurazione pensionistica sono ridotti in proporzione alla somma versata .

    Deducibilità versamenti contributi maggiorati per dipendenti e autonomi INPS

    Gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive  e alla Gestione separata  INPS, con primo accredito contributivo successivo  al 1° gennaio 2025, possono incrementare il montante contributivo individuale versando all’INPS:

        gli importi calcolati con una maggiorazione della  aliquota a proprio carico

        non superiore a due punti percentuali. 

    Queste somme saranno deducibili   dal reddito complessivo per il 50 per cento  dell’importo.

    Sgravio contributivo madri lavoratrici autonome

    L'Esonero contributivo per le lavoratrici con almeno due figli  (escluso il lavoro domestico)  già in vigore per le dipendenti , sarà riconosciuto anche alle lavoratrici autonome:

    1. che non abbiano optato per il regime forfetario. 
    2.  con  reddito  non  superiore all'importo di 40.000 euro ( il reddito di riferimento è parametrato al valore del minimale annuo di retribuzione).

    L'agevolazione dura fino al compimento dei 10 anni del figlio piu piccolo

    Per le modalità applicative  si attende un decreto ministeriale attuativo.

  • Lavoro Dipendente

    Visite sorveglianza sanitaria: cosa cambia dal 2025

    La legge 203 2024 il cd Collegato lavoro  introduce alcune novità sulla sorveglianza sanitaria dei lavoratori, in particolare sulle visite mediche preventive, previste dall’articolo 41 del Decreto Legislativo 81/2008.

    Giova forse ricordare che la  visita medica preventiva serve a verificare che non ci siano problemi di salute che impediscano al lavoratore di svolgere il lavoro assegnato, valutando così se è idoneo per quella specifica mansione. La legge chiarisce che la visita preventiva può essere fatta prima dell’assunzione come parte dell’obbligo di sorveglianza sanitaria, quando richiesto.

     Vediamo cosa cambia dal  12 gennaio 2025 , data di  entrata in vigore della nuova legge.

    Le nuove regole sulle visite preventive

    La prima importante novità  in tema di visite preventive è  che il datore di lavoro non può più scegliere di far svolgere la visita preassuntiva al dipartimento di prevenzione dell’ASL: sarà sempre il medico competente a occuparsene. 

    Inoltre, il medico, durante la visita preventiva, deve considerare eventuali esami clinici o diagnostici già effettuati dal lavoratore e riportati nella sua cartella sanitaria, per evitare di ripetere esami inutili, purché siano ancora validi per gli scopi della visita.

    Accertamenti su tossicodipendenza e alcol dipendenza

    Un’altra modifica riguarda il termine per definire, con un accordo tra Stato, Regioni e Province autonome, le modalità di accertamento per tossicodipendenza e alcol dipendenza nei lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria. La scadenza, inizialmente fissata al 31 dicembre 2009, è stata posticipata al 31 dicembre 2024.

    Ricorsi contro i giudizi del medico competente

    Infine la legge chiarisce che i ricorsi contro i giudizi del medico competente, anche per le visite preventive, devono essere presentati all’azienda sanitaria locale (ASL) di riferimento. Prima, il ricorso poteva essere gestito dall’organo di vigilanza  sul lavoro territorialmente competente, ma ora viene semplificata la procedura per evitare dubbi interpretativi, tenendo conto delle competenze anche dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

    Il lavoratore ha 30 giorni di tempo, a partire dalla comunicazione del giudizio, per presentare ricorso. Una volta ricevuto, l’ASL può confermare, modificare o revocare il giudizio, anche dopo eventuali accertamenti aggiuntivi.

  • Edilizia

    Distacco lavoratori edili: nuovi modelli iscrizione e guida CNCE

    Sono  accessibili online, nella sezione “Mobilità Internazionale” del sito della Commissione Nazionale Casse Edili  – CNCE, i moduli unici nazionali necessari per l’iscrizione di imprese e lavoratori in distacco presso le Casse Edili e le Edilcasse.

    Questi moduli, disponibili in diverse lingue, sono stati sviluppati per semplificare e uniformare gli adempimenti richiesti, grazie a istruzioni comuni inviate alle Casse per gestire in modo più efficace le imprese impegnate in distacco transnazionale.

    I moduli e le istruzioni sono stati sviluppati nell’ambito del progetto CNCE Incontra, grazie alla collaborazione tra la CNCE e le Casse. Con il supporto del progetto europeo Post-meet, questi materiali sono stati rivisti, tradotti in sette lingue (italiano, inglese, albanese, polacco, romeno, sloveno e spagnolo) e promossi per garantire una maggiore accessibilità.

    Procedura per l’iscrizione di lavoratori stranieri alla CNCE

     Si ricorda che le imprese straniere devono inviare alla Cassa competente territorialmente:

    • Modulo unico completo oppure
    • Modulo unico ridotto, se corredato dalla comunicazione preventiva di distacco già trasmessa alle autorità italiane.

    I lavoratori, invece, devono inoltrare una scheda anagrafica contenente le coordinate bancarie e una copia del documento d’identità per accedere ai benefici offerti dalle Casse.

    Casse edili la guida multilingue per le imprese edili in distacco

    La CNCE informa che parallelamente, è stata aggiornata la guida al distacco presente sul sito, in linea con le recenti modifiche ai moduli per l’esonero dall’iscrizione in Cassa, validi per le imprese regolarmente registrate presso istituzioni equivalenti in Austria, Francia, Germania e San Marino. 

    Qui il testo della GUIDA

    Sono stati inoltre rivisti i moduli per le imprese edili italiane che desiderano inviare lavoratori in questi paesi.

    Nei prossimi mesi, la CNCE rilascerà una guida multilingue dettagliata, finanziata sempre dal progetto Post-meet, che offrirà ulteriori chiarimenti sulle normative italiane per le imprese edili in distacco.

    Nella sezione Mobilità internazionale del sito CNCE sono presenti anche molte FAQ   sul tema e link a portali  nazionali internazionali per ulteriori informazioni