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Agricoltura: reintrodotti gli elenchi trimestrali
Con la circolare 115 del 31 dicembre 2024 INPS ricorda che la normativa introdotta con il decreto-legge n. 63/2024 e la relativa legge di conversione n. 101/2024 ha apportato alcune modifiche importanti all'articolo 38 del decreto-legge n. 98/2011.
In sintesi: sono stati reintrodotti gli elenchi trimestrali che riportano le variazioni dei dati relativi agli operai agricoli a tempo determinato. Questi elenchi, previsti in passato ma poi eliminati nel 2020, hanno ora una funzione puramente informativa, senza valore di notifica legale.
La circolare comunica anche che l'INPS è autorizzato a pubblicare un elenco straordinario per recuperare le variazioni non notificate correttamente dal luglio 2020. Questo elenco, una volta pubblicato online, sarà considerato valido come notifica legale per tutte le variazioni incluse.
Elenchi trimestrali agricoltura le novità 2025
L'istituto precisa quindi che attualmente sussistono due modalità per i lavoratori per essere informati sulle variazioni:
- Notifica individuale con valore legale (raccomandata o PEC).
- Comunicazione tramite gli elenchi trimestrali, che non ha valore legale.
Eccezionalmente tutte le variazioni riportate nell'elenco straordinario saranno legalmente valide dal momento della pubblicazione.
I lavoratori possono quindi verificare i propri dati aggiornati sul sito INPS o tramite l'app mobile ufficiale.
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DSU ISEE 2025: richieste anche con App INPS mobile
l'INPS con il messaggio 4508 del 31 dicembre comunica una ulteriore implementazione dei servizi online riguardante in particolare la richiesta dell'ISEE 2025 .
Nell’ambito delle attività di innovazione previste dai progetti dell’Istituto per l’attuazione del PNRR e mirate a rendere disponibili all’utenza informazioni e servizi in logica multicanale, nell’App INPS Mobile il servizio “ISEE” è stato arricchito con la nuova funzionalità “Acquisisci dichiarazione” che consente di presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) Mini precompilata.
DSU Mini: quando non si può utilizzare
L'istituto ricorda che il modello DSU Mini può essere utilizzato per la richiesta di prestazioni sociali, nella gran parte delle situazioni
In alcuni casi però il modello MINI non è sufficiente; in particolare non può essere presentato quando ricorre una delle seguenti situazioni:
- richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario;
- presenza nel nucleo di persone con disabilità e/o non autosufficienti;
- presenza nel nucleo di figli i cui genitori non siano coniugati tra loro, né conviventi;
- esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi e assenza della Certificazione Unica o sospensione degli adempimenti tributari.
Si ricorda, infine, che l’App “INPS Mobile” è disponibile, sia per la piattaforma Android, sia per il sistema operativo iOS di Apple scaricabile dagli store autorizzati
DSU cos’è , quali documenti servono?
La dichiaraione Unica DSU è neccessaria per ottenere la propria certificazione ISEE aggiornata . L’INPS calcola infatti l’ ISEE sulla base della DSU (e anche di altre informazioni acquisite dall’Agenzia delle Entrate) e lo rende disponibile al dichiarante entro dieci giorni lavorativi dalla ricezione della DSU.
La DSU Si puo inviare per via telematica sul sito dell'INPS cliccando su INIZIA ACQUISIZIONE oppure
- utilizzando il servizio DSU precompilata. Sul sito INPS sono disponibili le guide tutorial
- utilizzando i servizi gratuiti offerti dai Patronati.
Il modello della DSU è stato rinnovato più volte: qui il nuovo modello e le istruzioni valide dal 1 gennaio 2024 (DM 13.12.2023
Per la compilazione della DSU per l'ISEE (sia per autocompilarla che da portare a un CAF/patronato che effettua la procedura) servono i seguenti documenti:
- codice fiscale e documenti di identità del dichiarante e codice fiscale di tutti i componenti;
- contratto d’affitto e copia dell’ultimo canone versato, in caso si risieda in affitto;
- documenti che attestano i redditi percepiti nel secondo anno precedente (per il 2023 è il 2021),ovvero Modello 730 o Modello Unico e Modelli CUD ed eventualmente:
- documenti o certificazioni relative a redditi esenti , indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini Irpef,redditi prodotti all’estero, borse e/o assegni di studio,assegni di mantenimento per coniuge e figli;
- dichiarazione IRAP per imprenditori agricoli;
- documenti che riguardano il patrimonio mobiliare e immobiliare posseduto al 31 dicembre 2021, relativi a
- depositi bancari o postali, libretti di deposito, titoli di stato, obbligazioni, azioni, BOT, CCT, buoni fruttiferi, fondi di investimento, forme assicurative di risparmio e qualsiasi altra forma di gestione del patrimonio mobiliare anche detenuto all’estero;
- giacenza media annua di depositi bancari e/o postali;
- patrimonio netto che risulta dall’ultimo bilancio per lavoratori autonomi e società;
- certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni, e/o altra documentazione sul patrimonio immobiliare, anche se detenuto all’estero con valore IVIE
- Certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto e/o la costruzione degli immobili di proprietà;
- Targa o estremi di registrazione al PRA di autoveicoli e motoveicoli con una cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni da diporto, posseduti alla data di presentazione della dichiarazione.
Inoltre, in caso di persone con invalidità all’interno del nucleo familiare è necessario presentare anche
- certificati di invalidità;
- spese pagate per il ricovero in strutture residenziali e per l’assistenza personale.
Giova ricordare che da luglio 2023 è attivo il Portale unico Isee dell’Inps per la DSU, in cui sono riunite in un unico punto di accesso le due diverse modalità dichiarazione DSU per l’Isee, sia precompilato che non precompilato
L'istituto sottolinea che l'accesso avviene con SPID, CNS o SPID e che è necessario dare conferma della lettura dell'informativa sulla privacy per poter procedere.
La piattaforma consente di :
- consultare le DSU precedenti o
- compilare una nuova DSU ,selezionando anche per quale prestazione è richiesta , per cui viene proposto il modello utile (assegno unico; reddito/pensione di cittadinanza; servizi alla persona/reddito e casa/agevolate minorenni; prestazioni socio-sanitarie per le persone disabili; servizio alla persona; universita).
Nel Portale UNICO ISEE sono presenti inoltre video tutorial di aiuto alla compilazione, simulatori , faq e una chat di assistenza virtuale.
Portale Unico ISEE precompilato
Una delle principali semplificazioni offerte dal Portale Unico ISEE riguarda l'inserimento dei dati degli altri componenti del nucleo familiare maggiorenni, che possono dare la loro autorizzazione on line sempre tramite le credenziali in Spid, Cie o Cns.
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Cassa Forense: pensioni con contributivo dal 2025
Cambiamenti sostanziali in arrivo per la previdenza degli avvocati con ridimensionamento degli assegni di pensione integrata al minimo, per affrontare le difficolta finanziarie prospettiche, dovute all'innalzamento dell'aspettativa di vita .
Con un comunicato sul sito istituzionale il Presidente di Cassa Forense Militi ha infornato dell'approvazione dei ministeri vigilanti giunta il 23 maggio 2024, sulla delibera del CDA per cui dal primo gennaio 2025 entrerà in vigore la riforma del sistema previdenziale con calcolo contributivo delle pensioni.
Aumenta l'aliquota contributiva ma scendono però i contributi minimi dovuti. Si prospetta una riduzione delle pensioni minime che daai 13.942 euro annui del 2024,arriverà gradualmente a 10.250 euro annui nel 2029, con rivalutazione su base Istat, a partire dal 2030.
Ecco i dettagli applicativi per vecchi e nuovi iscritti.
Riforma Cassa forense: le novità in sintesi
Tra le principali modifiche al Regolamento spiccano l’introduzione del sistema di calcolo contributivo “pro rata” per gli assegni pensionistici, a partire dal 1° gennaio 2025 e il mantenimento del sistema di calcolo misto per gli iscritti attuali, mentre i nuovi iscritti godranno della pensione contributiva unica.
Prevista anche una riduzione dei contributi minimi e la revisione delle aliquote contributive.
QUI ILTESTO DEL REGOLAMENTO 2025
Contributi Minimi
Anno Contributo minimo soggettivo (€) Contributo minimo integrativo (€) 2024 3.355 850 2025 2.750 350 Il contributo soggettivo passa al 16% per il reddito 2025, al 17% nel 2026 ed al 18% a partire dal 2027.
Il tetto reddituale del 2025 sarà pari a € 130.000, oltre il quale continua ad essere dovuto il contributo del 3%.
Il versamento della prima rata del soggettivo è stato posticipato al 30 settembre, unificandolo con il termine previsto per la presentazione del modello
Conseguentemente si riduce anche il trattamento minimo sarà di:
- 12.500 euro tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2026,
- 11.400 euro nel successivo biennio e
- 10.250 euro a partire dal 2029
con una successiva rivalutazione prevista a partire dal 2030.
Sono previsti ancora gli incentivi per i giovani avvocati sotto i 35 anni, come il versamento ridotto della metà dei contributi minimi per i primi sei anni di iscrizione.
Ulteriori novità includono :
- la possibilità per i pensionati attivi di continuare a versare contributi con aliquota al 12%, accompagnata dalla reintroduzione dei supplementi triennali di pensione.
- Sono introdotte agevolazioni per la regolarizzazione spontanea dei contributi, con una riduzione delle sanzioni al 60%, e
- l'estensione della durata delle rateazioni dei debiti oltre i 10.000 euro, che potranno essere dilazionati fino a 6 anni.
Riforma Cassa forense: i requisiti per la pensione
I requisiti per ottenere la pensione nel nuovo Regolamento Unico della Previdenza Forense, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025, variano a seconda del regime di calcolo applicabile:
- Professionisti già iscritti (sistema di calcolo misto)
Rimangono invariati i requisiti per il diritto alla pensione per coloro a cui si applica il regime misto, che combina una parte del sistema retributivo (fino al 31 dicembre 2024) e una parte del sistema contributivo (dal 1° gennaio 2025 in poi).
- Professionisti con regime contributivo (iscritti dal 1° gennaio 2025):
Pensione di vecchiaia:
A 70 anni: con almeno 5 anni di contributi versati.
A 65 anni: con almeno 35 anni di contributi versati e un importo della pensione almeno pari al trattamento minimo vigente nell'anno di decorrenza.
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Rinnovo ccnl giornalisti FNSI dal 2025
E' stato firmato il 18 dicembre 2024 e avrà vigenza dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2027 il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro di natura giornalistica che hanno sottoscritto Fnsi, Anso (Associazione Nazionale della Stampa Online) e Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici).
Vediamo le principali novità introdotte dal rinnovo contrattuale:
CCNL giornalisti FNSI : gli aumenti retributivi
RETRIBUZIONE
Previsto un aumento retributivo, in cifra fissa, che a regime sarà di 100 euro lordi al mese (per 13 mensilità). suddivisi in due tranches:
- prima tranche di 50 euro entrerà in vigore a gennaio 2025,
- la seconda decorrerà dal mese di gennaio 2026;
Vengono rivisti gli aumenti periodici di anzianità: gli scatti biennali salgono da 7 a 8. L’ottavo scatto verrà riconosciuto dal mese di gennaio 2027;
PERMESSI
Vengono inoltre aumentati:
- da 2 a 4 l’anno, giorni di permesso retribuito per la partecipazione ai corsi della Formazione Professionale Continua prevista dall’Ordine dei giornalisti
- da 10 a 12 i permessi annuali retribuiti in favore di chi viene eletto negli Organi direttivi di Inpgi, Casagit e Consigli degli Ordini professionali.
ASSICURAZIONI
E' confermata l’assicurazione per gli infortuni extraprofessionali col mantenimento delle coperture che i giornalisti avevano sino al 31 dicembre 2023, derivante della precedente disciplina Inpgi. I
Rinnovata e migliorata anche la Convenzione con Casagit per il Piano Sanitario ‘Salute Azienda’, dedicata al Contratto Fnsi-Anso-Fisc. Il piano è stato aggiornato (a contribuzione invariata per giornalisti e aziende) con un miglioramento delle prestazioni erogate in favore dei colleghi.
Infine viene riconfermato l’accordo sul lavoro autonomo per co.co.co. e free lance.
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NASPI obbligo di comunicazione redditi presunti entro il 31.1
Nel messaggio 4353 2024 INPS ha comunicato che a partire dal mese di dicembre 2024, tramite la nuova “Piattaforma di Proattività” finanziata con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è partita una campagna di comunicazione rivolta ai percettori dell'indennità mensile di disoccupazione NASpI .
L'obiettivo è di ricordare l'obbligo per i disoccupati che stanno ricevendo l’indennità NASpI e che hanno effettuato la dichiarazione 2024 con reddito annuo presunto diverso da “zero”.
Questi lavoratori devono effettuare la dichiarazione del reddito presunto per l’anno 2025, anche se pari a “zero”, entro il 31 gennaio 2025, al fine di poter continuare a fruire dell’indennità NASpI.
Comunicazione reddituale NASPI-COM
La dichiarazione reddituale va inviata attraverso il modello NASpI-COM, sul sito istituzionale www.inps.it mediante autenticazione con
- SPID almeno di livello 2,
- CIE 3.0,
- CNS,
- PIN dispositivo (rilasciato dall’Istituto solo per i residenti all’estero non inpossesso di un documento italiano ,
- “App IO”,
- eIDAS,
digitando nel motore di ricerca “NASpI: indennità mensile di disoccupazione”.
In alternativa, la comunicazione può essere presentata anche tramite gli Istituti di patronato.
ATTENZIONE Il mancato invio del modulo o la presenza di informazioni incomplete o errate comporta la sospensione dell’erogazione della prestazione spettante.
L’Istituto precisa che gli utenti saranno contattati :
- tramite e-mail o SMS, qualora siano disponibili l’indirizzo di posta elettronica o il recapito telefonico oppre
- tramite posta elettronica certificata (PEC) o con lettera cartacea.
Inoltre, indipendentemente dal canale utilizzato, gli utenti possono visualizzare tale comunicazione anche all'interno dell'Area riservata “MyINPS”.
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Domanda Assegno Unico: nuova videoguida personalizzata
Continuano le novità sulla procedura i domanda dell'Assegno unico universale per i figli che diventa ancora piu semplice e intuitiva . Dopo il Messaggio n. 4253 del 13 dicembre 2024 .INPS comunica di aver ha predisposto anche una videoguida personalizzata destinata a coloro che riceveranno il primo pagamento mensile dell’AUU a seguito della presentazione della domanda e viene reso disponibile automaticamente dopo l’invio della disposizione di pagamento.
Vediamo le ultime comunicazioni dell'Istituto in merito, ricordando che non cambiano le modalità di accesso al servizio, che comprende sia l'invio delle richieste che la consultazione delle domande già presenti , ed è accessibile tramite:
- Portale INPS con SPID, CIE o CNS.
- Contact Center INPS telefonico ai numeri 803.164 (rete fissa) o 06 164.164 (rete mobile).
- Istituti di patronato.
Domanda Assegno Unico: Gestione IBAN , modifiche, subentri
1. Integrazione al Sistema Unico di Gestione IBAN (SUGI)
La gestione dei pagamenti è stata semplificata grazie all’integrazione con la piattaforma SUGI. Ad esempio, durante la presentazione o la modifica della domanda, è possibile selezionare uno degli IBAN già registrati presso l’INPS per altre prestazioni o fornire un nuovo IBAN.
2. Accredito diretto al tutelato
I tutori di minori o soggetti interdetti possono ora indicare un IBAN intestato o cointestato al soggetto tutelato per ricevere l’accredito diretto dell’assegno.
3. Semplificazione della presentazione della domanda
Ottimizzazioni sono state introdotte per le domande che prevedono maggiorazioni per:
- Nuclei familiari con ISEE non superiore a 25.000 euro.
- Genitori entrambi lavoratori.
In particolare, se i genitori sono gli stessi per tutti i figli nella domanda, l’acquisizione delle informazioni è più semplice e veloce.
4. Subentro del genitore superstite
In caso di decesso del genitore richiedente:
- Se l’assegno era percepito al 50%, il genitore superstite riceverà automaticamente l’intero assegno dal mese successivo.
- Se l’assegno era percepito al 100% dal genitore deceduto, è necessario verificare la responsabilità genitoriale dell’altro genitore. Il sistema crea una nuova domanda d’ufficio, che viene messa in stato di “Evidenza al cittadino” affinché il genitore superstite possa confermare la responsabilità genitoriale tramite un flag.
Assegno unico: modifiche in caso di morte di un genitore
Con il messaggio 2304 del 20 giugno 2024 INPS aveva comunica il rilascio di nuove funzioni per la gestione della maggiorazione prevista per le famiglie con due genitori lavoratori, nel caso venga successivamente a mancare uno dei genitori.
L'istituto precisa che
- In caso di presentazione di una nuova domanda di assegno unico e universale da parte di un nucleo familiare monogenitoriale, con motivazione "altro genitore deceduto”, la procedura propone la compilazione di un ulteriore campo con il codice fiscale del genitore deceduto,
- Nell’ipotesi di domanda già presentata da un nucleo familiare monogenitoriale per decesso dell’altro genitore, il richiedente riceve una comunicazione della possibilità di integrare la stessa al fine di usufruire della maggiorazione in esame. L’integrazione con il codice fiscale del genitore deceduto può essere effettuata accedendo alla sezione "Consulta e gestisci le domande già presentate", e selezionando la voce "Modifica" e successivamente “Scheda”.
- Viene richiesto nel caso non sia trascorso più di un quinquennio dall’evento, di firmare una autodichiarazione sullo svolgimento di attività lavorativa
Si precisa anche che nel caso in cui il decesso di uno dei due genitori avvenga in corso di fruizione della prestazione di AUU, l’Istituto provvede in automatico al subentro del genitore superstite nella domanda e continua a riconoscere la maggiorazione per genitori entrambi lavoratori.
La maggiorazione viene erogata per i periodi successivi al 1° giugno 2023 fino al termine del quinquennio successivo all’evento del decesso e nell'ambito del limite di godimento dell'assegno unico e universale.
L'istituto chiariva infine le modalità di subentro in caso di decesso del genitore richiedente con ripartizione al 100 per cento per provvedimento giudiziario.
Domanda di AUU e subentro di un nuovo Patronato
Con il messaggio 1108 del 14 marzo 2024 INPS aveva comunicato la disponibilità di una nuova funzione nella procedura di domanda di assegno unico e universale per i figli a carico. In particolare diventa possibile conferire ai patronati il mandato di assistenza per modifiche a domande che fossero già state presentate in autonomia o da un diverso Patronato.
La funzione “Subentro Patronato” ed è disponibile per gli operatori di Patronato nella sezione “Consulta e gestisci le domande già presentate”, alla voce “Subentro Patronato”. Necessario pero che il richiedente abbia fornito i dati di contatto nell'area MYinps per consentire la controverifica in tempo reale della modifica
La nuova funzionalità viene anche rilasciata per gli operatori delle Strutture territoriali dell’Istituto che possono gestire le richieste di subentro dal cittadino nel caso non siano presenti i dati di contatto
Gli operatori del nuovo patronato Per accedere alla funzionalità Subentro devono inserire :
- il numero della domanda
- il codice fiscale del richiedente,
- cliccare sul pulsante “Subentro Patronato” e confermare con codice numerico di riscontro che viene condiviso con il richiedente tramite SMS per conferma del nuovo incarico .
ATTENZIONE A questo fine necessario che i contatti del richiedente l’Assegno Unico siano correttamente inseriti e aggiornati nella sezione “Contatti” dell’area riservata MyINPS nel sito istituzionale www.inps.it. In caso contrario, il cittadino deve rivolgersi alla Struttura territoriale INPS per procedere direttamente
Per il subentro , l’operatore di Patronato deve allegare in procedura il mandato di assistenza e rappresentanza mediante la funzionalità “Scegli file” e confermare l’operazione.
Conclusa la fase di caricamento della documentazione e dopo avere confermato di avere ricevuto il mandato di assistenza, la domanda è immediatamente visibile nell’elenco delle domande gestite dall’Istituto di Patronato subentrante.
Inoltre, nel corso della giornata viene inviata all’Istituto di Patronato uscente una PEC per informarlo che il cittadino ha conferito mandato ad altro soggetto.
Assegno unico la video guida personalizzata
La nuova video guida è stata progettata per dare ai neogenitori e più in generale ai nuovi richiedenti, destinatari di primo pagamento dell’AUU piena consapevolezza dei propri diritti (anche mediante pop up di approfondimento) e per facilitarli nell’uso autonomo dei servizi online, ai quali possono accedere nella scena finale tramite i quattro pulsanti (call to action) di seguito indicati:
- MyINPS, per monitorare le notifiche dei successivi pagamenti che saranno disposti;
- ISEE precompilato, per presentare una nuova DSU e ottenere l’ISEE, riferimento essenziale per il calcolo dell’AUU;
- Modifica e consulta la domanda di Assegno Unico Universale che hai già presentata, per variare la modalità di pagamento (nel caso l’utente abbia scelto il bonifico domiciliato e l’importo dell’AUU spettante sia superiore a 1000 euro);
- Portale delle Famiglie, per richiedere altre prestazioni come, ad esempio, i congedi parentali.
Due le modalità indicate dall'INPS nel messaggio per ACCEDERE ALLA VIDEO GUIDA PERSONALIZZATA E INTERATTIVA
- da SMS/EMAIL di notifica >www.inps.it> MyINPS (autenticazione con codice fiscale e credenziali SPID/CIE/CNS) > avviso PRIMO PAGAMENTO ASSEGNO UNICO UNIVERSALE >leggere l’avviso e cliccare sul link per aprire la video guida
- su App IO e INPS mobile (autenticazione con codice fiscale e credenziali SPID/CIE/CNS) > Notifica avviso > leggere l’avviso “PRIMO PAGAMENTO ASSEGNO UNICO UNIVERSALE” e cliccare su “VAI AL VIDEO”
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Sfruttamento lavoratori: niente reato in caso di mansioni intellettuali
La sentenza della Corte di Cassazione n. 43662/2024 analizza un caso di presunto sfruttamento lavorativo e intermediazione illecita di manodopera e introduce un importante principio ovvero la non applicabilità della norma alle mansioni intellettuali come l'attività di docenza, oggetto del procedimento..
La vicenda coinvolgvae un'amministratrice di una cooperativa scolastica accusata di aver imposto condizioni di sfruttamento ai lavoratori, approfittando del loro stato di bisogno e richiedendo la restituzione parziale della retribuzione. Le accuse sono state confermate in primo grado, portando all'applicazione di misure cautelari.
La difesa ha contestato sia la validità degli elementi probatori sia la carenza di motivazione nell'ordinanza che disponeva le misure.
La Corte di Cassazione ha evidenziato alcune criticità nell'impostazione accusatoria, tra cui l'inadeguata motivazione che aveva portato all'adozione delle misure cautelari. Ha rilevato che gran parte della motivazione era costituita dalla riproposizione degli atti del pubblico ministero, senza un'adeguata analisi critica degli elementi indiziari e dei ruoli specifici degli imputati.
Inoltre, si è soffermata, come detto sull'applicabilità del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art. 603-bis c.p.) ai contesti di lavoro intellettuale. Ecco le conclusioni
Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro manuale
La sentenza della Corte di Cassazione pone una riflessione importante sull'applicabilità del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art. 603-bis c.p.) ai contesti di lavoro intellettuale. La Corte evidenzia che la norma in questione è stata originariamente concepita per contrastare fenomeni specifici di sfruttamento della "manodopera" nel settore agricolo e successivamente ampliata con la legge n. 199/2016 per includere anche situazioni analoghe in altri contesti lavorativi caratterizzati da condizioni di sfruttamento.
Tuttavia, la Corte sottolinea che il termine "manodopera", utilizzato nel testo della norma, ha un significato specifico, semanticamente legato a lavori manuali o a basso contenuto qualificativo. Questo limite semantico non consente di estendere automaticamente la norma a prestazioni intellettuali, come nel caso analizzato, dove il lavoro riguardava l'insegnamento. A differenza della "manodopera", il lavoro intellettuale si caratterizza per il valore individuale e identitario del contributo del lavoratore, che non può essere ridotto a un generico sfruttamento di gruppo.
Inoltre, la Corte osserva che estendere la norma a contesti non previsti dal legislatore originario, senza un'adeguata base normativa, violerebbe il principio di tassatività e determinatezza del diritto penale.
Questo principio vieta interpretazioni analogiche estensive in materia penale, salvo che non siano chiaramente previste dalla legge. Pertanto, la Corte conclude che non è possibile ricondurre il lavoro intellettuale, come quello svolto dagli insegnanti nel caso di specie, all'ambito applicativo dell'art. 603-bis c.p., trattandosi di una fattispecie giuridica pensata per condizioni di sfruttamento tipiche di lavori manuali