• Lavoro Dipendente

    Codici ATECO 2025: INPS da il via all’adeguamento automatico

    Con la Circolare n. 71 del 31 marzo 2025 INPS  ha annunciato l'adozione della nuova classificazione delle attività economiche ATECO 2025, predisposta dall'ISTAT, a partire dal 1° aprile 2025. Con il Messaggio n. 1471 del 13 maggio 2025, INPS  comunica che è partito l’aggiornamento automatico delle matricole aziendali  per tutte le aziende già iscritte al 1° aprile 2025. 

    Si ricorda che la classificazione ATECO, che rappresenta la versione italiana della nomenclatura europea NACE, è stata aggiornata per riflettere meglio i cambiamenti nella realtà economica nazionale. L'aggiornamento riguarda i codici ATECO a 5 e 6 cifre, in coerenza con la classificazione NACE vigente.

    La circolare prevede anche l'aggiornamento del "Manuale di classificazione dei datori di lavoro ai fini previdenziali ed assistenziali"

    Leggi per maggiori dettagli Nuovi codici ATECO 2025 operativi dal 1 aprile 

    Codici ATECO 2025 nuove iscrizioni e variazioni

    L'INPS adotta l'ATECO 2025 nei propri sistemi informativi per classificare le attività economiche dei datori di lavoro, utilizzando un documento di transcodifica fornito dall'ISTAT per garantire la corrispondenza tra i vecchi e i nuovi codici. 

    Le nuove iscrizioni aziendali dal 1° aprile 2025 devono indicare il codice ATECO 2025, mentre per le aziende già esistenti l'Istituto provvederà progressivamente ad aggiornare i codici. 

    ATTENZIONE Nel caso in cui un datore di lavoro disponga solo del codice ATECO 2007 al momento dell'iscrizione, la procedura permette di inserire tale codice, proponendo automaticamente il corrispondente codice ATECO 2025. Questo si applica, ad esempio, alle imprese costituite prima del 1° aprile 2025 che assumono dipendenti successivamente, senza aver ancora ricevuto il nuovo codice ATECO 2025 dalla CCIAA.

    È stato istituito  inoltre un nuovo codice statistico contributivo (CSC) 70713 per le attività di consulenza, con le stesse caratteristiche del CSC 70708

     Per le richieste di variazione contributiva, verrà attribuito provvisoriamente un codice ATECO 2025 basato sul codice ATECO 2007 presente nell'archivio, soggetto a consolidamento una volta completata la fase di riattribuzione.

    Per la Gestione separata, i committenti dovranno utilizzare il codice ATECO 2025 nei flussi UniEmens trasmessi dal 1° aprile 2025.

    Per i soggetti già presenti, la classificazione attuale rimarrà valida fino a eventuali variazioni o ricodifiche. ATTENZIONE Per artigiani e commercianti, l'aggiornamento delle procedure per l'acquisizione dei codici ATECO 2025 sarà comunicato in seguito.

    ATECO 2025 al via l’aggiornamento automatico per aziende già attive

    Con il Messaggio n. 1471 del 13 maggio 2025, INPS comunica che è partito l’aggiornamento automatico dell’ATECO per tutte le aziende già iscritte al 1° aprile 2025, in stato “Attiva” o “Riattivata”.

    La conversione viene eseguita ogni giorno, e ogni azienda riceve notifica via PEC con:

    • nuovo codice ATECO 2025
    • nuovo codice statistico contributivo (CSC)

    Come sapere se è stata fatta la conversione?

    Gli intermediari abilitati ricevono un report settimanale con le matricole aggiornate, il nuovo codice ATECO e il CSC.

    Se il codice non è corretto?

    Il datore di lavoro può inviare richiesta di rettifica tramite il Cassetto Previdenziale del Contribuente, sezione “Attribuzione codice ATECO 2025”, allegando:

    • visura camerale
    • statuto
    • altri documenti utili

    Attenzione alle matricole sospese o riattivate

    Le matricole sospese riceveranno il codice ATECO 2025 al momento della riattivazione.

    L’operatore di sede INPS:

    1. accede alla procedura “Iscrizione e Variazione Azienda”
    2. registra i dati per l’assegnazione automatica dell’ATECO 2025
    3. invia comunicazione tramite PEC al datore o all’intermediario

  • Concorsi e offerte di lavoro

    Concorso magistratura tributaria, a breve le prove scritte: istruzioni e materiali

    Sulla Gazzetta Ufficiale concorsi dell'11 aprile 2025   è stato pubblicato il diario delle prove del primo concorso   indetto  con  decreto  del direttore generale del Dipartimento della giustizia tributaria  prot. RR 46 del 30 maggio 2024 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale  della Repubblica italiana – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» n. 46 del 7 giugno 2024, si svolgeranno nei giorni 28 e 29 maggio  2025  presso l'Ergife Palace Hotel sito in largo Lorenzo Mossa n. 8 – 00165 Roma.   

    Il ministero  precisa che l'ingresso dei candidati all'interno dei locali, dove  saranno eseguiti i controlli di rito, sara' consentito a  partire  dalle  ore 8,00 e fino alle ore 9,30, ora in cui  i  cancelli  esterni  verranno chiusi. Saranno ammessi all'esame esclusivamente i candidati presenti all'interno dei cancelli entro le ore 9,30. 

     Ai fini della partecipazione alle prove i  candidati  dovranno presentarsi, a  pena  di  non  ammissione  alla  effettuazione  delle  stesse, muniti di uno dei seguenti documenti di identita' in corso di validita',  leggibile  e  visibile  in  ogni  sua  parte:  

    • carta   di identita'; 
    • passaporto; 
    • patente di guida;  
    • tessera  ministeriale  Mod. AT.

    Inoltre, dovranno essere muniti della tessera  di  riconoscimento  rilasciata ai sensi dell'art. 2, comma 2, lettera b). 

    Qui il testo completo dell'AVVISO.

    Il 18 febbraio scorso era stato pubblicato l'avviso con i risultati della prova preselettiva  ( allegato qui) 

    Il TESTO  del bando IN PDF è allegato in fondo all'articolo 

    Si ricorda che nel  decreto PNRR  pubblicato in Gazzetta Ufficiale il  2 marzo 2024  erano state  ridisegnate le prove, annullando la proposta di un concorso semplificato 

    Vediamo nei paragrafi successivi come i dettagli sulle  prove,  le materie da preparare  ed alcuni esempi di quiz  risolti. 

    Per l preparazione sono disponibili

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    Concorso magistrati tributari 2024:  le prove

    Come preannunciato nel  DL PNRR 19-2024   il bando prevede 

    1.  una prova preselettiva, 
    2. una prova scritta  (che comprende due elaborati teorici e una prova pratica) e
    3.  una prova orale.

    La prova preselettiva si è svolta  il 14 febbraio 2025 presso la Nuova Fiera di Roma, Via Portuense, 00148 Roma RM, icandidati convocati secondo la seguente ripartizione:

    • 14 febbraio 2025 – ore 10,00 – iniziali cognomi dei candidati convocati: dalla lettera “A” fino alla lettera “K”
    • 14 febbraio 2025 – ore 15,00 – iniziali cognomi dei candidati convocati: dalla lettera “L” fino alla lettera “Z”

    Erano esonerati dalla prova  preselettiva:

    •  i candidati diversamente abili che hanno dichiarato, nell’apposito spazio della domanda di partecipazione, una percentuale di invalidità pari o superiore all’80% (ottanta per cento), e che hanno allegato alla domanda la necessaria documentazione sanitaria a supporto, e 
    • le altre categorie di candidati esonerati dalla prova preselettiva, ai sensi dell’articolo 7, comma 3, del bando, e che abbiano ricevuto una  comunicazione della conferma dell’esonero da parte della Commissione.

    PROVA PRESELETTIVA 

    La prova preselettiva consiste nella soluzione di 75 quesiti a risposta multipla nel tempo massimo di 60 minuti. 

    Verrà assegnato 1 punto per ogni risposta esatta; -0,33 punti per ogni risposta errata o multipla; 0 punti per ogni mancata risposta,

    Verranno ammessi allo scritto un numero di candidati pari a tre volte i posti a concorso. 

    PROVA SCRITTA 

    La prova scritta consiste in due  elaborati    tra i tre seguenti,  individuati mediante sorteggio da effettuarsi nell’imminenza della prova:

    • – elaborato teorico vertente sul diritto tributario;
    • – elaborato teorico vertente sul diritto civile o commerciale;
    • – prova teorico-pratica consistente nella redazione di una sentenza in materia tributaria.

     La prova è valutata in ventesimi, e sono ammessi alla prova orale i candidati che ottengono un punteggio non inferiore a dodici ventesimi in ciascun elaborato.

    PROVA ORALE 

    Infine la prova orale  verterà sulle seguenti materie:

    • diritto tributario e diritto processuale tributario
    • diritto civile e diritto processuale civile
    • diritto penale
    • diritto costituzionale
    • diritto amministrativo
    • diritto commerciale
    • diritto dell’Unione europea
    • contabilità aziendale e bilancio
    • elementi di informatica giuridica
    • lingua straniera (indicata nella domanda, a scelta fra inglese, spagnolo, francese e tedesco)

    La prova si considererà superata ottenendo un punteggio non inferiore a sei decimi in ciascuna delle materie, un giudizio di sufficienza nel colloquio nella lingua straniera prescelta, e comunque una votazione complessiva – tra prova scritta e prova orale – non inferiore a 90 punti. 

    Concorso magistrati  tributari: nuova Commissione 

    Il decreto 75 2023 aveva previsto novità sulla commissione di concorso, che  sarà  composta da un maggior numero di commissari, ovvero:

    1. dal  presidente di una corte di giustizia tributaria di secondo grado, che la presiede,
    2. da venti magistrati scelti tra magistrati tributari, ordinari, amministrativi, contabili e  militari con almeno quindici anni di anzianità,
    3.  da quattro professori universitari di ruolo, di cui uno titolare dell'insegnamento di diritto tributario, gli altri titolari di uno  degli insegnamenti delle altre materie oggetto di esame, 
    4. da due avvocati iscritti all'albo speciale dei patrocinanti dinanzi alle magistrature superiori, nominati  su proposta del Consiglio nazionale forense e 
    5. da due dottori commercialisti con almeno quindici anni di anzianità, nominati su proposta del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

    Non potranno  essere nominati componenti della commissione  coloro che, nei dieci anni precedenti, hanno prestato, a qualsiasi titolo e modo,  attività di docenza nelle scuole di preparazione al concorso per magistrato tributario,  ordinario, amministrativo e contabile.

    Potranno inoltre  essere nominati i commissari supplenti destinati a sostituire i titolari in caso di  assenza o di impedimento.

    Concorso magistrati tributari 2024 le dichiarazioni della Presidente

    La presidente Lussana il 24 settembre 2024  aveva chiarito sulla conclusione del concorso e tirocinio che   l’effettivo inserimento dei nuovi giudici nelle Corti richiederà poi  un tirocinio di sei mesi per i candidati selezionati.

    Inoltre ,  nel periodo di transizione le Corti di primo e secondo grado continueranno a svolgere le loro funzioni, nonostante la mancanza di nuovi giudici. A questo proposito il Consiglio di presidenza sta valutando la possibilità di prorogare l’età pensionabile degli attuali giudici per evitare una paralisi del sistema.

    E' stato anche sottolineato che la formazione continua sarà cruciale per garantire l’adeguamento alle innovazioni e il mantenimento della qualità delle decisioni. 

    Allegati:
  • Incentivi assunzioni ed esoneri contributivi

    Bonus assunzioni 2025 pubblicati i decreti

    A quasi un mese della firma dei ministri sono stati pubblicati sul sito del Ministero del lavoro i due decreti di attuazione per  gli incentivi per l'assunzione previsti dal DL Coesione  60 2024 detti

    I provvedimenti definiscono i criteri e le modalità operative dell’esonero contributivo totale per l’assunzione a tempo indeterminato o la trasformazione del contratto in un rapporto di lavoro stabile, di

    1.  lavoratori under 35 che non sono mai stati occupati a tempo indeterminato e 
    2. di donne prive di impiego regolarmente retribuito. 

     Le misure di esonero contributivo  sono state accolte positivamente, sebbene ci siano state alcune critiche riguardo alla tempistica e ai criteri di accesso ai bonus.

    Scarica qui il testo del Decreto Coesione 

    La comunicazione dell'approvazione da parte della commissione UE sugli incentivi  per le assunzioni  di giovani e donne nel Mezzogiorno nell'ambito degli Aiuti di Stato era giunta il 31 gennaio, 

    Il Decreto Coesione, entrato in vigore l'8 maggio 2024, ha introdotto questi incentivi per promuovere l'occupazione giovanile e femminile, con un investimento di 1,1 miliardi di euro, in parte finanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+). L'obiettivo è ridurre i divari territoriali e creare nuove opportunità di lavoro stabile, soprattutto nel Mezzogiorno. 

    Vediamo  di seguito piu in dettaglio tutti gli incentivi mentre per l'applicazione dei Bonus Giovani e Donne si attendono ora anche  le istruzioni operative INPS .

    Decreto Coesione: incentivi assunzioni lavoro dipendente

    Al capo IV del decreto Coesione, Misure per il lavoro, per quanto riguarda il lavoro dipendente, si segnalano tre nuovi bonus contributivi  per l'assunzione di giovani, donne e  soggetti over 35 residenti  nella Zona economica speciale del Mezzogiorno. 

    In particolare i beneficiari sono:

    1.   i  giovani sotto i 35 anni, che non abbiano avuto mai contratti  a tempo indeterminato, potranno  essere assunti  fino a dicembre 2025 con uno sgravio contributivo totale fino a 500 euro mensili per due anni, estendibile a 650 euro in specifiche regioni meridionali. Potrà essere utilizzato anche per assunzioni successive se il primo datore di lavoro non ne fruisce interamente per interruzione del rapporto (art . 22)
    2.  Per le lavoratrici svantaggiate (disoccupate  da almeno 24 mesi o sei mesi per le residenti nel Mezzogiorno), il bonus è analogo, con esonero totale fino a 650 euro mensili per 24 mesi, applicabile alle assunzioni dal 1 luglio 2024 al 31 dicembre 2025 (art 23)
    3. Un simile esonero è previsto anche  per  tutte le assunzioni , senza limiti di età  (esclusi dirigenti e lavoratori domestici) nella Zona Economica Speciale del Mezzogiorno, ( ovvero Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia,  Calabria e Sardegna)  estendendosi fino  a 30 mesi.

    Gli esoneri NON sono  cumulabili con altri  esoneri   ma sono  compatibili  senza  alcuna  riduzione con la maggiorazione del  costo  ammesso  in  deduzione  in  presenza di nuove  assunzioni  di  cui  all'articolo  4  del  decreto  legislativo 30 dicembre 2023, n. 216. 

    Dopo l'approvazione UE Il Ministro del Lavoro  Calderone e il nuovo ministro degli affari europei Foti hanno sottolineato che  “L’investimento di 1,1 miliardi di euro, previsto dal decreto coesione n. 60/2024, per incentivare e sostenere il lavoro delle donne del sud, dei giovani e delle categorie più svantaggiate, finanziato in parte dal fondo FSE+, è un passo in avanti importante per creare nuove opportunità di lavoro a tempo indeterminato e rafforzare così le politiche occupazionali nella nostra Nazione, riducendo i divari territoriali. Alleggerire la pressione della disoccupazione, soprattutto nel Mezzogiorno, è un obiettivo strategico non solo per il governo Meloni ma per tutta l’Unione europea”.

    Decreto Coesione: sgravi contributivi in dettaglio

    1 – BONUS GIOVANI  2024-2025

    L'Art .22 del Decreto Coesione  prevede per  i datori di lavoro privati che: 

    • dal 1°  settembre  2024  e  fino  al  31  dicembre 2025 assumono a tempo indeterminato (o trasformano i contratti a termine in  indeterminati)
    • personale non dirigenziale   che alla  data  dell'assunzione  non hanno compiuto  35 anni  e non sono  stati mai occupati a tempo indeterminato.
    •   per  un  periodo  massimo di ventiquattro mesi,
    •  l'esonero dal versamento  del  100  per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro  (esclusi i premi INAIL)
    •  nel limite massimo di  500 euro su base  mensile ,   nei  limiti  della  spesa  autorizzata  e dei criteri  di  ammissibilita'  previsti  dal  Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021 – 2027.

     Resta  ferma  l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. 

    Sono esclusi i rapporti di lavoro domestico e  rapporti  di apprendistato. (Ma l'esonero  spetta  anche  nei  casi  di  precedente  assunzione con contratto di lavoro di  apprendistato non confermato) 

     ATTENZIONE : per i datori di lavoro privati che assumono  lavoratori  in una sede o unita' produttiva ubicata nelle regioni  Abruzzo,  Molise, Campania, Basilicata,  Sicilia,  Puglia,  Calabria  e  Sardegna,  il l limite massimo di importo  sale a  650 euro su base mensile 

    l'esonero contributivo NON  spetta ai datori di lavoro che,  nei  sei  mesi precedenti l'assunzione, abbiano effettuato  licenziamenti  individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a  licenziamenti collettivi,   nella medesima unita' produttiva. 

     Il  licenziamento  nei  sei  mesi  successivi  all'assunzione  incentivata  della lavoratrice e di altro dipendente nella stessa mansione,  comporta  la  revoca  dell'esonero  e  il  recupero  del  beneficio.

    Le risorse stanziate sono pari a 34,4 milioni di euro  per  l'anno 2024, di 458,3 milioni di euro per l'anno 2025, di 682,5  milioni  di euro per l'anno 2026 e di 254,1 milioni  di  euro  per  l'anno  2027.                 

    2 – BONUS DONNE  

    All'art 23 si prevede  un simile esonero totale  per

    • le assunzioni a  tempo  indeterminato effettuate   tra il 1 gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 per un  periodo  massimo di ventiquattro mesi,
    • nel limite massimo di importo pari a 650 euro  su  base  mensile   per
    • donne  di  qualsiasi eta', prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno  sei mesi, residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica  per il Mezzogiorno,  e per 
    •   donne  di  qualsiasi  eta'  prive  di  un  impiego  regolarmente  retribuito  da  almeno   ventiquattro   mesi,   ovunque  residenti. 

     E' richiesto un conseguente  incremento occupazionale netto calcolato sulla  base  della  differenza  tra  il numero dei lavoratori occupati rilevato in ciascun mese e  il  numero  dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti.

    Il limite di spesa di 7,1 milioni di  euro  per  l'anno  2024, 107,3 milioni di euro per l'anno 2025, 208,2  milioni  di  euro  per l'anno  2026  e  di  115,7  milioni  di  euro  per  l'anno  2027.

    3- Bonus  Piccole imprese  Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno  (Art. 24)

    Infine,  ai datori di  lavoro  privati  che  occupano  fino  a  10  dipendenti nel mese di assunzione e che

    •  assumono presso  una  sede  o  unita' produttiva ubicata in una delle regioni della  Zona  economica  Speciale unica per il Mezzogiorno
    •  dal 1° settembre 2024 al 31  dicembre  2025 
    • soggetti under 35  disoccupati da almeno ventiquattro mesi oppure 
    •  soggetti che  alla  data  dell'assunzione  incentivata sono stati occupati a  tempo  indeterminato  alle  dipendenze  di  un diverso datore di lavoro che ha beneficiato parzialmente dell'esonero
    •  e' riconosciuto, per un periodo massimo di ventiquattro  mesi, l'esonero dal versamento del  100  per  cento  dei  complessivi contributi  previdenziali  a  carico  dei  datori  di   lavoro,   con  esclusione dei premi e contributi INAIL,
    •   nel  limite  massimo di importo pari a  650  euro  su  base  mensile  per  ciascun  lavoratore. 

    ATTENZIONE questa ultima misura non ha ancora avuto l' approvazione europea.

    Decreto Coesione: le misure per il lavoro autonomo

    Il decreto contiene come detto anche incentivi per l'autoimpiego attraverso il finanziamento delle attività imprenditoriali e libero-professionali nel Nord e Centro Italia, e un programma specifico per il Sud e le aree sismiche del Centro.

    Nello specifico , all'art 16  si  prevede un decreto del ministro del lavoro che definirà in dettaglio due   specifiche azioni di sostegno ad attività imprenditoriali e libero-professionali, finanziate a valere sul Programma nazionale Giovani   denominate, rispettivamente, 

    1. Autoimpiego centro-nord Italia e
    2. Investire al Sud – Resto al Sud 2.0.

    In entrambi i casi saranno  destinatari dell’intervento:

    a) persone giovani di età inferiore ai trentacinque anni;

    b) persone disoccupate da almeno dodici mesi;

    c) persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, come  definiti dal Piano nazionale giovani, donne e lavoro;

    d) persone inattive, come definite dal Piano nazionale giovani, donne e lavoro;

    e) donne inoccupate, inattive e disoccupate;

    f) disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali destinatari delle misure del  programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori GOL.

    e saranno ammissibili a finanziamento,  le seguenti iniziative:

    1. erogazione di servizi di formazione e di accompagnamento alla progettazione  preliminare per l’avvio delle attività  definita su base territoriale e di concerto con le Regioni interessate, in coerenza con il Programma Giovani, Donne e Lavoro e con il programma GOL;
    2. tutoraggio, finalizzato all’incremento delle competenze e al supporto dei soggetti di  cui sopra  nello svolgimento delle attività
    3. interventi di sostegno consistenti nella concessione di incentivi in favore dei soggetti  destinatari degli interventi.

    Decreto Coesione: le altre misure per il lavoro

    Gli altri articoli del capo IV  del Decreto Coesione  prevedevano:

    1.  l'iscrizione d'ufficio  dei percettori NASPI nella piattaforma SIISL  
    2. la previsione di un nuovo decreto ministeriale per consentire l'utilizzo del SIISL da parte dei datori di lavoro e dei lavoratori  per l'inserimento di offerte o ricerche di lavoro 
    3. la modifica dei limiti di importo degli appalti ai fini dell'applicazione dell'obbligo, per il responsabile del progetto, negli appalti pubblici, e  committente, negli appalti privati, di verifica della congruità dell'incidenza della manodopera sull'opera complessiva.

  • Privacy

    Geolocalizzazione lavoratori in smart working: sanzione del Garante Privacy

    Il Garante per la protezione dei dati personali è intervenuto nei confronti di un ente pubblico regionale, in seguito a un reclamo presentato da una dipendente e a una segnalazione del Dipartimento della Funzione Pubblica. Entrambe le segnalazioni riguardavano l’uso, da parte dell’ente, di sistemi di geolocalizzazione per controllare i lavoratori in smart working tramite l’applicazione “Time Relax”.

    In particolare, l’ente richiedeva ai dipendenti in lavoro agile di effettuare timbrature in entrata e uscita tramite dispositivi elettronici, abilitando la localizzazione, per verificare la compatibilità della posizione effettiva con quanto previsto negli accordi individuali. In almeno un caso, tali informazioni sono state utilizzate per avviare un procedimento disciplinare nei confronti della persona interessata.

    Ecco i dettagli sulla decisione del Garante in  merito.

    Smart working e geolocalizzazione: le violazioni evidenziate dal Garante

    Il Garante ha riscontrato nell'attività del ente  numerose violazioni della normativa in materia di protezione dei dati personali, in particolare del Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e del Codice Privacy (D.lgs. 196/2003). Le principali criticità sono:

    • Illiceità del trattamento dei dati

    Il monitoraggio della posizione geografica dei lavoratori risultava finalizzato a verificare il rispetto delle condizioni dell’accordo di lavoro agile, rappresentando un controllo diretto dell’attività lavorativa. Tale finalità non è ammessa dalla legge e contrasta con i principi di proporzionalità e rispetto della libertà morale del lavoratore.

    • Assenza di base giuridica idonea

    L’ente ha giustificato il trattamento facendo riferimento a una propria delibera e a un accordo con i sindacati. Tuttavia, secondo il Garante, questi atti non bastano a legittimare il trattamento. Inoltre, il consenso del lavoratore, richiesto dall’app per attivare la localizzazione, non è considerato valido in ambito lavorativo a causa dello squilibrio tra le parti.

    • Violazione dei principi di minimizzazione e finalità

    La raccolta sistematica di coordinate GPS eccedeva quanto strettamente necessario per la gestione del rapporto di lavoro, comportando un’intrusione nella sfera privata non giustificata.

    • Informativa carente

    I documenti aziendali non contenevano tutte le informazioni previste dall’art. 13 del GDPR. I lavoratori non erano adeguatamente informati su come e perché venivano trattati i loro dati di geolocalizzazione.

    • Assenza di valutazione d’impatto

    L’ente non aveva effettuato la valutazione preventiva dei rischi sui diritti e le libertà delle persone interessate, nonostante il trattamento implicasse un elevato grado di rischio.

    • Uso improprio a fini disciplinari

    I dati geolocalizzati sono stati utilizzati per avviare un procedimento disciplinare, anche se successivamente sospeso. Secondo il Garante, questo utilizzo era illecito, essendo basato su dati raccolti per altre finalità e comunque senza una base giuridica adeguata.

    La decisione e i limiti alla sorveglianza sul lavoro agile

    l Garante ha  quindi dichiarato illecito il trattamento e ha comminato una sanzione amministrativa pecuniaria di 50.000 euro. Ha inoltre disposto la pubblicazione dell’ordinanza sul proprio sito istituzionale per ragioni di trasparenza e funzione deterrente, data la gravità della condotta e il numero significativo di lavoratori coinvolti.

    L’ente, da parte sua, ha dichiarato di aver interrotto il trattamento contestato e disattivato la funzione di geolocalizzazione dell’applicazione, adottando misure correttive in autotutela.

    Il provvedimento ribadisce il  principio cardine  generale per cui il controllo dell’attività lavorativa deve avvenire nel rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori, senza trasformarsi in sorveglianza invasiva.

    Il datore di lavoro può ricorrere a strumenti tecnologici solo se strettamente necessari per finalità organizzative, produttive, di sicurezza o tutela del patrimonio, e comunque solo in forma indiretta e limitata. Ogni trattamento di dati personali deve poggiare su basi giuridiche solide, essere proporzionato e preceduto da un’attenta valutazione dei rischi.

    Va anche sottolineato  il principio  dell’inadeguatezza del consenso del lavoratore come fondamento giuridico nei rapporti di lavoro, riaffermando l’esigenza di tutele rafforzate nei contesti contrattuali asimmetrici come quello tra dipendente e datore pubblico o privato.

  • Senza categoria

    Patenti Nautiche: nasce l’Anagrafe Digitale Nazionale

    Con il Decreto 11 marzo 2025, n. 67, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 maggio 2025, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha introdotto il regolamento attuativo per l’istituzione e la gestione dell’Anagrafe nazionale delle patenti nautiche.

     Il provvedimento, adottato di concerto con il Ministero dell’Interno, il Ministero per la Pubblica Amministrazione e la Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Innovazione tecnologica, rappresenta un tassello chiave nel processo di digitalizzazione delle banche dati pubbliche connesse alla navigazione da diporto. 

    Il regolamento entrerà in vigore dal 24 novembre 2025, ossia dopo 180 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Non sono previsti oneri aggiuntivi per la finanza pubblica: le amministrazioni interessate dovranno operare con le risorse disponibili a legislazione vigente.

    Ecco tutti i  dettagli del provvedimento  e cosa cambia in pratica per gli utenti.

    Anagrafe nazionale delle patenti nautiche: come sarà

    L’Anagrafe nazionale delle patenti nautiche nasce in attuazione degli articoli 39 e 39-bis del Codice della nautica da diporto (D.lgs. 171/2005). L’obiettivo è realizzare una base dati unica e informatizzata, centralizzata presso il Centro elaborazione dati della Direzione generale per la motorizzazione, che consenta di gestire in modo coordinato le informazioni sulle patenti nautiche rilasciate in Italia.

    Il regolamento si inserisce nell’ambito delle iniziative di riforma amministrativa previste dal Codice dell’Amministrazione Digitale (D.lgs. 82/2005), con riferimento all’interoperabilità tra pubbliche amministrazioni e alla tutela dei dati personali in conformità al Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR).

    Il sistema informativo dell’anagrafe è articolato in cinque sezioni principali, ognuna delle quali raccoglie e gestisce un determinato insieme di dati relativi ai titolari di patente nautica:

    1. Sezione anagrafica: contiene i dati personali (nome, cognome, codice fiscale, luogo e data di nascita, residenza).
    2. Sezione patenti: registra tutte le informazioni relative al rilascio, rinnovo, sospensione, revoca e duplicazione delle patenti.
    3. Sezione prescrizioni e limitazioni: ospita le eventuali limitazioni mediche o operative annotate sulla patente.
    4. Sezione violazioni: documenta le infrazioni accertate da organi competenti che comportano sanzioni amministrative accessorie.
    5. Sezione sinistri marittimi: raccoglie i dati relativi a incidenti con responsabilità del titolare, sanzioni e sentenze di condanna.

    Il sistema consente una visione selettiva o complessiva delle informazioni, a seconda del profilo di accesso abilitato.

    Anagrafe nazionale delle patenti nautiche: gestione e aggiornamento dei dati

    La trasmissione e l’aggiornamento dei dati nell’anagrafe avverranno in modalità telematica, attraverso i soggetti abilitati indicati nel decreto, tra cui:

    • Le Capitanerie di porto;
    • Gli Uffici circondariali marittimi;
    • Gli Uffici della motorizzazione civile;
    • Gli organi accertatori (ad es. Polizia, Guardia Costiera) e le autorità competenti per l’irrogazione di sanzioni.

    Tutti i dati relativi a rilascio, rinnovo, duplicati, sanzioni e incidenti devono essere trasmessi entro 5 giorni dalla notifica del provvedimento che li genera. 

    Per le patenti rilasciate prima dell’entrata in vigore del regolamento, l’inserimento dei dati avverrà in modo dinamico al momento di operazioni come rinnovi o sospensioni.

    Le pubbliche amministrazioni possono accedere ai dati contenuti nell’anagrafe esclusivamente per finalità istituzionali e nei limiti necessari. L’accesso avviene attraverso i servizi resi disponibili dalla piattaforma digitale di interoperabilità (art. 50-ter, D.lgs. 82/2005).

    Il decreto distingue tra accesso gratuito (per gli enti titolari dei dati) e accesso oneroso (per altre autorità pubbliche richiedenti).

    Anagrafe nazionale patenti nautiche: Tutela dati personali e sicurezza

    Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è titolare del trattamento dei dati. Le informazioni raccolte nell’anagrafe sono trattate esclusivamente per finalità di:

    • sicurezza della navigazione;
    • prevenzione e repressione degli illeciti;
    • ottimizzazione dei procedimenti amministrativi;
    • supporto alle attività istituzionali di altri enti pubblici.

    Il sistema è dotato di misure di sicurezza informatica per garantire la riservatezza, integrità e disponibilità dei dati, in linea con il Piano di sicurezza predisposto dal Centro elaborazione dati. L’accesso ai dati è consentito solo a soggetti autorizzati e viene tracciato per finalità di controllo.

    Il Ministero, inoltre, svolge attività di monitoraggio costante e, in caso di violazioni, è tenuto a informare il Garante per la protezione dei dati personali, secondo le modalità previste dal GDPR.

    Le pubbliche amministrazioni possono accedere ai dati contenuti nell’anagrafe esclusivamente per finalità istituzionali e nei limiti necessari. L’accesso avviene attraverso i servizi resi disponibili dalla piattaforma digitale di interoperabilità (art. 50-ter, D.lgs. 82/2005).

    Il decreto distingue tra accesso gratuito (per gli enti titolari dei dati) e accesso oneroso (per altre autorità pubbliche richiedenti).

    Anagrafe nazionale delle patenti nautiche: cosa cambia per gli utenti?

    Il nuovo regolamento introduce alcune novità pratiche, ma non modifica le condizioni per il rilascio, il rinnovo o l’uso delle patenti nautiche. Tuttavia, impatta il modo in cui le informazioni vengono gestite, registrate e controllate, con conseguenze concrete per gli utenti in diverse situazioni:

    1. Accesso e tracciabilità delle informazioni

    PRIMA: le informazioni relative alla patente nautica (rilascio, rinnovo, violazioni, revoche) erano conservate presso l’ufficio che aveva rilasciato il documento, senza un archivio nazionale condiviso.

    DOPO: ogni operazione che riguarda la patente è inserita in tempo reale nell’Anagrafe nazionale e diventa consultabile dalle autorità competenti (Capitanerie, motorizzazione, organi di polizia, ecc.).

     Impatto per l’utente: maggiore trasparenza e tracciabilità, ma anche maggiore esposizione a controlli incrociati (es. in caso di violazioni o incidenti in mare).

    2. Unificazione dei dati

    PRIMA: i dati anagrafici e operativi erano sparsi tra più enti, ciascuno con propri archivi.

    DOPO: viene creato un solo fascicolo digitale per ciascun titolare, con dati personali, abilitazioni, limitazioni, infrazioni e incidenti.

    Impatto per l’utente: in caso di richieste o procedimenti (es. duplicato, revisione, accertamento di infrazioni), le autorità non dovranno più richiedere documenti pregressi all’utente: li avranno già disponibili in anagrafe.

    3. Migliore interoperabilità tra uffici

    Le operazioni vengono caricate telematicamente in tempo reale da Capitanerie, Uffici marittimi, Motorizzazione e organi accertatori.

    Impatto per l’utente: tempi potenzialmente più rapidi per aggiornamenti (es. un rinnovo o una sospensione risulta immediatamente), ma anche riduzione dei margini di errore o omissione nei dati (es. sanzioni o revoche trasmesse entro 5 giorni).

    4. Migrazione dei dati pregressi

    Le patenti già rilasciate prima del 24 novembre 2025 non saranno caricate subito, ma solo al momento del primo evento utile (es. rinnovo, duplicato, sospensione).

    Impatto per l’utente: chi ha una patente in corso di validità non subirà alcuna modifica immediata; l’anagrafe si popolerà progressivamente. Fino a quel momento, le informazioni restano presso l’ufficio originario.

    5 Controlli e sanzioni più integrati

    Le violazioni e gli incidenti con responsabilità accertata saranno visibili nel profilo digitale del titolare, insieme agli estremi del verbale e dell’unità coinvolta.

    Impatto per l’utente: maggiore attenzione nella condotta in mare, poiché ogni evento sanzionabile sarà registrato e facilmente consultabile, anche in procedimenti successivi.

    Nuova anagrafe digitale patenti nautiche: tabella di sintesi

    Aspetto Prima del decreto Dopo il decreto Effetto per l’utente
    Archiviazione dati Dispersione tra più enti Anagrafe nazionale unica Dati più accessibili e completi
    Registrazione infrazioni Su registri locali Telematica in tempo reale Tracciabilità immediata
    Migrazione vecchie patenti Nessuna banca dati nazionale Solo in occasione di rinnovo o altro evento Nessun obbligo immediato per i titolari
    Accesso delle autorità Su richiesta, spesso manuale Accesso diretto via piattaforma digitale Controlli più rapidi e coordinati
  • Professione Commercialista, Esperto Contabile, Revisore

    Accordo CNDCEC-INARCASSA: al via l’assistenza per ingegneri e architetti

    Entra pienamente in vigore oggi, 8 maggio 2025, l’accordo operativo tra la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti (INARCASSA) e il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), siglato il 16 gennaio scorso. La collaborazione è finalizzata a offrire agli iscritti Inarcassa un’assistenza previdenziale più specializzata ed efficiente, tramite l’intervento qualificato dei commercialisti abilitati. 

    L’accordo quadro, sottoscritto dal precedente  presidente Elbano de Nuccio (CNDCEC) e da Giuseppe Santoro (INARCASSA), prevede che i dottori commercialisti iscritti all’albo possano operare in nome e per conto di ingegneri e architetti liberi professionisti, offrendo un servizio di consulenza previdenziale su misura. 

    Per rendere ciò possibile, INARCASSA ha messo a disposizione un insieme di strumenti operativi – tra cui una funzione di delega digitale, un numero verde e un form online – che facilitano le interazioni  e consentono ai commercialisti di fornire risposte puntuali, anche in presenza di quesiti complessi.

    Altro elemento qualificante dell’accordo è la formazione tecnica: i commercialisti che intendono svolgere attività in favore degli iscritti Inarcassa potranno accedere a corsi e seminari per acquisire competenze specifiche in ambito previdenziale, secondo programmi concordati e promossi dal CNDCEC e da INARCASSA. 

    Il Consiglio Nazionale si impegna a promuovere attivamente la partecipazione dei propri iscritti a queste iniziative formative, che costituiranno una base fondamentale per offrire un’assistenza professionale aggiornata e autorevole. 

    Assistenza commercialisti a INARCASSA: strumenti deleghe e manuale utilizzo

    Dall’8 maggio i commercialisti potranno attivare ufficialmente i servizi previsti dalla convenzione, entrando così in una fase pienamente operativa. 

    Il primo strumento attivato è il numero verde dedicato 800.194.381, attivo ogni lunedì e giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00, riservato agli iscritti all’Albo che necessitano di chiarimenti normativi o operativi per conto di clienti ingegneri e architetti. 

    Parallelamente, è disponibile anche un form online accessibile tramite SPID o CIE dal sito ufficiale www.inarcassa.it, che consente di inviare richieste corredate da delega o documentazione e ricevere risposte via email o telefono.

    Strumento chiave è la delega digitale, già attiva dal febbraio scorso e ora pienamente integrata nel sistema. Questo meccanismo consente agli iscritti Inarcassa di conferire una delega formale a un commercialista, che sarà così autorizzato a gestire pratiche, consultare dati e interagire con la Cassa per conto del proprio assistito. 

    Secondo i dati aggiornati al 7 aprile 2025, sono già oltre 1.100 gli iscritti Inarcassa che hanno attivato una delega digitale verso un commercialista, pari al 71,7% del totale delle deleghe registrate. Una conferma dell’interesse della categoria per un supporto professionale qualificato e semplificato.

    SCARICA QUI IL MANUALE DI UTILIZZO  DEI SERVIZI 

    Accordo CNDCEC INARCASSA:i vantaggi reciproci

    Questo sistema rappresenta un passo importante per INARCASSA verso una riduzione delle criticità che spesso emergono nella gestione degli adempimenti previdenziali, soprattutto in caso di dubbi normativi o ritardi operativi. L’intervento dei commercialisti – autorizzati tramite delega e formati con percorsi dedicati – consente una maggiore tempestività nell’analisi e nella risoluzione delle problematiche, grazie anche alla possibilità di dialogare direttamente  attraverso i canali riservati.

    Dal punto di vista del CNDCEC L’accordo ha anche un impatto strategico sul lungo periodo per i commercialisti : rafforza il loro ruolo come figura di riferimento trasversale, capace di supportare non solo aziende e privati in ambito fiscale e contabile, ma anche liberi professionisti di altri ordini nell’ambito previdenziale. La collaborazione tra CNDCEC e INARCASSA si fonda su una logica di sistema, dove la sinergia tra enti e categorie produce valore concreto per l’intero comparto professionale.

  • Professione Avvocato

    Cassa Forense: 19 bandi assistenza 2025 per la professione e le famiglie

    Con l’approvazione di 19 bandi di assistenza per l’anno 2025, Cassa Forense rinnova il proprio impegno nel garantire supporto economico a iscritti e famiglie, in un’ottica di continuità con le iniziative degli anni precedenti e di apertura a nuove misure di welfare mirato.

    Nel dettaglio,  16 bandi ripropongono misure già consolidate, mentre 3 nuovi interventi sono stati deliberati per rispondere a esigenze emergenti:

    1. Sostegno alle avvocate e praticanti vittime di violenza;
    2. Contributi per la preparazione all’esame di abilitazione per praticanti avvocati;
    3. Sussidi per spese di alloggio in residenze universitarie dei figli degli iscritti.

    Queste nuove iniziative si affiancano a un’offerta articolata di misure economiche, organizzate nei tre ambiti principali previsti dal Regolamento dell’Assistenza: professione, famiglia e salute. Ecco la lista completa con i fondi disponibili e le date di scadenza delle domande. 

    Il primo termine è fissato al 15 luglio 2025.

    Bandi per la professione forense: prestiti, contributi per aggiornamento e studi

    Prestiti under 35 per giovani professionisti – Domande: 15 aprile – 31 ottobre 2025

    Stanziamento: € 2.500.000

    Contributi per strumenti informatici per lo studio -Domande: 15 aprile – 15 luglio 2025

    Stanziamento: € 1.800.000

    Organizzazione studi – persone fisiche – Domande: 16 luglio – 30 settembre 2025

    Stanziamento: € 150.000

     Organizzazione studi – persone giuridiche  Domande: 16 luglio – 30 settembre 2025

    Stanziamento: € 150.000

    Attrezzatura sala videoconferenze negli studi Domande: 16 luglio – 30 settembre 2025

    Stanziamento: € 300.000

     Avvocate e praticanti vittime di violenza – Domande: 16 luglio – 30 settembre 2025

    Stanziamento: € 500.000

    Preparazione esame abilitazione per praticanti -Domande: 16 luglio – 30 settembre 2025

    Stanziamento: € 1.000.000

     Contributi per professionisti con disabilità -Domande: 16 luglio – 30 settembre 2025

    Stanziamento: € 150.000

    Alta formazione professionale- Domande: 4 novembre 2025 – 20 gennaio 2026

    Stanziamento: € 1.500.000

    Borse per acquisizione del titolo di cassazionista – Domande: 4 novembre 2025 – 20 gennaio 2026

    Stanziamento: € 400.000

    Premio Marco Ubertini agli abilitati con voti alti  Domande: (da definire)

    Stanziamento: € 200.000

    Cassa forense: i bandi per la famiglia, nascite, alloggi universitari , centri estivi

    Contributi per figli nati, adottati o affidati nel 2024 -Domande: 15 aprile – 15 luglio 2025

    Stanziamento: € 3.000.000

    Borse di studio per orfani di iscritti  Domande: 10 giugno – 1 dicembre 2025

    Stanziamento: € 350.000

    Borse di studio per figli universitari di iscritti -Domande: 10 giugno – 1 dicembre 2025

    Stanziamento: € 700.000

    Contributi per alloggi universitari dei figli – Domande: 16 ottobre – 31 dicembre 2025

    Stanziamento: € 2.000.000

    Contributi per famiglie numerose -Domande: 16 luglio – 15 ottobre 2025

    Stanziamento: € 2.000.000

    Contributi per famiglie monogenitoriali -Domande: 16 ottobre – 31 dicembre 2025

    Stanziamento: € 800.000

    Centri estivi per figli minori di iscritti – Domande: 1 – 31 ottobre 2025

    Stanziamento: € 1.800.000

    Spese per ospitalità in case di riposo o istituti -Domande: 10 giugno 2025 – 20 gennaio 2026

    Stanziamento: € 200.000

    Bandi assistenza: requisiti e come fare domanda

    Per essere ammessi, è necessario essere in regola:

    • con le comunicazioni reddituali (Mod. 5) per l’intero periodo di iscrizione;
    • con il pagamento dei contributi previdenziali (a ruolo o in riscossione diretta).

    Attenzione: la regolarità è verificata alla data di presentazione della domanda e non può essere sanata successivamente.

    Ogni iscritto può ottenere un solo contributo per ciascun ambito (professione, famiglia, salute).

    I bandi sono pubblicati in modo scaglionato sul sito di Cassa Forense, dove sono disponibili i bandi completi e una funzione per la verifica preventiva della posizione contributiva.

    Bandi assistenza cassa forense: le condizioni

    Per essere ammessi, è necessario essere in regola:

    • con le comunicazioni reddituali (Mod. 5) per l’intero periodo di iscrizione;
    • con il pagamento dei contributi previdenziali (a ruolo o in riscossione diretta).

    Attenzione: la regolarità è verificata alla data di presentazione della domanda e non può essere sanata successivamente.

    Ogni iscritto può ottenere un solo contributo per ciascun ambito (professione, famiglia, salute).

    I bandi sono pubblicati in modo scaglionato sul sito di Cassa Forense, dove sono disponibili i bandi completi e una funzione per la verifica preventiva della posizione contributiva.