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Regime impatriati e dirigenti nel calcio: l’Agenzia chiarisce i requisiti
Con la Risposta n. 138 del 2025, l’Agenzia delle Entrate affronta un caso particolarmente interessante nell’ambito del regime speciale per lavoratori impatriati.
L’interpello riguarda un cittadino straniero che ha stipulato un contratto di lavoro a tempo determinato con una società calcistica professionistica italiana nel settembre 2022.
Il contratto, però, non era qualificabile come rapporto di lavoro sportivo professionistico ai sensi del decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36, ma regolato dal CCNL Dirigenti Industria, e inquadrava la figura come dirigente d’azienda.
Vediamo i dettagli della risposta del Fisco sull'applicabilità del regime agevolativo.
Il caso del dirigente sportivo e il contratto extra decreto 36/2021
Nell'interpello il contribuente ha rappresentato che il proprio contratto non era stato sottoscritto ai sensi dell’articolo 27 del decreto legislativo 36/2021, il quale disciplina i rapporti dei lavoratori sportivi, ma secondo la normativa civilistica ordinaria.
Inoltre, ha chiarito che il ruolo ricoperto, ossia quello di Chief Football Officer, prevedeva funzioni di coordinamento tra la proprietà, l’area sportiva e i relativi dipendenti, senza svolgimento diretto di attività sportiva come quella tipica di un direttore sportivo o allenatore.
Dal punto di vista fiscale, l’istante ha acquisito la residenza fiscale italiana nel 2023, trasferendo anche la residenza anagrafica in un comune italiano.
Non avendo fatto domanda per il regime agevolativo tramite il datore di lavoro, il contribuente chiedeva anche se potesse comunque applicare il regime speciale per lavoratori impatriati direttamente nella dichiarazione dei redditi 2024 (relativa all’anno 2023), trattandosi del suo primo anno di residenza.
La normativa e il chiarimento dell’Agenzia
Nella risposta l'agenzia ricorda che il quadro normativo di riferimento è rappresentato dall’articolo 16, comma 1, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147, che prevede un regime agevolato per i redditi di lavoro dipendente, assimilati e autonomo prodotti in Italia da soggetti che trasferiscono la residenza fiscale nel Paese, con le seguenti condizioni:
- assenza di residenza fiscale nei due anni precedenti,
- impegno a risiedere almeno due anni in Italia, e
- prestazione dell’attività lavorativa prevalentemente in Italia.
I redditi agevolati concorrono al reddito complessivo per il solo 30% del loro ammontare.
Viene poi sottolineato che il successivo comma 5-quater dello stesso articolo, recentemente modificato introduce una disciplina ad hoc per i lavoratori sportivi, limitando l'applicabilità dell’agevolazione solo a determinati casi, in base a soglie di reddito e al riconoscimento professionistico della disciplina da parte del CONI.
Inoltre, dal 29 dicembre 2023, il nuovo decreto legislativo 27 dicembre 2023, n. 209 ha abrogato l’articolo 16, mantenendone tuttavia la validità per chi ha trasferito la residenza entro il 31 dicembre 2023.
L’Agenzia delle Entrate, nella sua risposta, prende atto delle dichiarazioni dell’istante e chiarisce che, in assenza di un contratto qualificabile come "sportivo" ai sensi della normativa vigente, e in presenza degli altri requisiti, è possibile accedere al regime impatriati ordinario.
In particolare, l’Agenzia evidenzia che il contratto è regolato dal CCNL dirigenti, non è soggetto alle norme sui lavoratori sportivi in quanto ruolo svolto non implica attività sportiva diretta.
Conclusioni e fruizione del regime agevolato impatriati
La posizione dell’Agenzia è quindi favorevole: il dirigente potrà beneficiare del regime speciale per impatriati direttamente nella propria dichiarazione dei redditi, senza necessità di preventiva istanza al datore di lavoro, purché siano rispettati tutti gli altri requisiti richiesti dalla norma.
L’agevolazione potrà essere fruita nel Modello Redditi 2024, in riferimento ai redditi del 2023, primo anno di residenza fiscale in Italia.
Nel testo si legge chiaramente che «l’Istante, che riferisce di aver trasferito la residenza anagrafica in Italia entro il 31 dicembre 2023, può applicare, nel rispetto di ogni altra condizione prevista dalla normativa, il regime speciale per lavoratori impatriati disciplinato dall’articolo 16, comma 1 del decreto legislativo n. 147 del 2015».
Questa risposta assume particolare rilievo per il settore sportivo e manageriale, dove le figure dirigenziali possono non rientrare automaticamente nelle restrizioni previste per i “lavoratori sportivi”, aprendo così alla possibilità di applicare il più vantaggioso regime agevolativo per impatriati ordinari.
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Assegno incollocabilità INAIL: importo 2025 e modalità di richiesta
L'assegno di incollocabilità INAIL 2025 è pari a 308,23 euro. Lo ha stabilito il decreto del ministero del lavoro n. 52 2025, pubblicato il 13 maggio (v. sotto le istruzioni INAIL)
Giova ricordare che si tratta di una prestazione economica, erogata dall'INAIL cui hanno diritto :
- invalidi per infortunio o
- invalidi per malattia professionale
che siano titolari della rendita INAIL e che si trovino nell’impossibilità di fruire del collocamento obbligatorio al lavoro riservato alle persone con disabilità.
Assegno di incollocabilità: i requisiti
I requisiti specifici per ottenere l’assegno sono i seguenti:
- età non superiore ai 65 anni
- grado di inabilità non inferiore al 34%, riconosciuto dall'Inail secondo le tabelle allegate al Testo Unico (d.p.r. 1124/1965) per infortuni sul lavoro verificatesi o malattie professionali denunciate fino al 31 dicembre 2006
- grado di menomazione dell'integrità psicofisica/danno biologico superiore al 20%, riconosciuto secondo le tabelle di cui al d.m. 12 luglio 2000 per gli infortuni verificatisi e per le malattie professionali denunciate a decorrere dal 1° gennaio 2007.
L’importo dell’assegno viene pagato mensilmente insieme alla rendita INAIL e viene rivalutato annualmente, sulla base della variazione ISTAT dei prezzi al consumo.
Assegno incollocabilità: come fare domanda
Per avere diritto all’assegno, il lavoratore deve fare domanda alla sede Inail d’appartenenza tramite posta ordinaria o Pec. Pu anche farsi assistere da un patronato.
La domanda deve comprendere, oltre ai dati anagrafici, la descrizione dell’invalidità (lavorativa ed extralavorativa, se esistente) e la fotocopia del documento di identità.
In caso di invalidità extralavorativa, dovrà essere presentata la relativa certificazione. e posta ordinaria Pec (posta elettronica certificata). Il lavoratore può farsi assistere da un patronato.
L’assegno può essere riconosciuto anche su espresso parere del medico Inail al momento dell’accertamento del danno permanente.
Assegno incollocabilità importo 2023
Il Ministero del lavoro, con decreto del 31 maggio 2023 , vista la relazione INAIL e in accordo con il ministero dell'Economia ha rideterminato l'importo dell'assegno di incollocabilità con decorrenza dal 1° luglio 2023, nella misura di euro 290,11, sulla base della variazione, registrata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo intervenuta tra il 2021 e il 2022, pari all’8,1%.
INAIL ha fornito le istruzioni con la circolare n. 34 del 26 luglio 2023.
Assegno incollocabilità 2024
Con decreto del Ministero del lavoro del 26 giugno 2024 , pubblicato il 23 luglio nella sezione pubblicità legale del sito istituzionale, l’importo mensile dell’assegno di incollocabilità è stato rivalutato sulla base della variazione ISTAT, pari al pari a 5,4 %, con decorrenza 1° luglio 2024, nella misura di € 305,78.
La circolare INAIL n. 20 in materia è stata pubblicata il 26 luglio 2024.
Assegno Incollocabilità 2025
Con decreto del Ministero del lavoro n 52 del 18 aprile 2025, pubblicato il 13 maggio nella sezione pubblicità legale del sito istituzionale, l’importo mensile dell’assegno di incollocabilità a seguito della variazione dell’indice dei prezzi al consumo tra il 2023 ed il 2024, registrata dall’ISTAT e risultata pari a 0,8 %, è determinato nella misura di 308,23 Euro.
In data 20 maggio l'Istituto ha chiarito con la circolare 31 2025 che alle operazioni di conguaglio provvederà direttamente la Direzione centrale per l’organizzazione digitale con il pagamento del rateo di agosto 2025.
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Borse di studio Inarcassa: contributi per la formazione specialistica
Inarcassa, l’ente previdenziale degli Ingegneri e Architetti liberi professionisti, ha pubblicato il bando per l’assegnazione di borse di studio relative all’anno accademico 2023/2024, destinate a chi ha frequentato corsi universitari specialistici, post-lauream, dottorati di ricerca o master universitari.
L'iniziativa si inserisce nel quadro degli interventi a sostegno dello sviluppo professionale e dell’aggiornamento continuo, previsti dallo Statuto e dal Regolamento Generale Assistenza dell’ente, recentemente aggiornato.
L’obiettivo delle borse di studio è rimborsare, fino a un tetto massimo prefissato, le spese sostenute per la formazione superiore presso istituzioni accreditate dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), comprese quelle all’estero. Il bando rappresenta un’opportunità concreta per i giovani professionisti che desiderano rafforzare le proprie competenze con percorsi formativi di alto livello, compatibilmente con requisiti economici e previdenziali ben definiti. Ecco i dettagli
Requisiti di accesso e modalità di presentazione della domanda
Per accedere ai contributi o, i candidati devono essere Ingegneri o Architetti iscritti a Inarcassa oppure in possesso dei requisiti per l’iscrizione (con relativa procedura in corso). È inoltre richiesto che non abbiano superato il 35° anno di età nell’anno 2025, quindi nati dal 1990 in poi.
Altri requisiti fondamentali sono:
- aver frequentato nell’a.a. 2023/2024 uno dei corsi previsti dal bando (laurea specialistica, post-lauream, master o dottorato);
- essere in possesso di un’attestazione ISEE 2025 non superiore a 36.600 euro;
- non aver beneficiato, per lo stesso corso, di altri contributi o borse di studio da parte di enti pubblici o privati;
- essere in regola con gli obblighi dichiarativi e contributivi verso Inarcassa alla data di scadenza del bando (eventuali irregolarità devono essere sanate entro tale termine).
La domanda di partecipazione deve essere inviata via PEC all’indirizzo [email protected] utilizzando esclusivamente il modulo disponibile sul sito dell’ente.
La documentazione da allegare comprende: attestazione o certificato di frequenza del corso (o titolo conseguito), ricevute delle spese sostenute, certificazione ISEE 2025 e copia del documento d’identità.
Le domande possono essere presentate dal 15 maggio 2025 fino al 31 luglio 2025, pena l’inammissibilità.
SCARICA QUI IL TESTO DEL BANDO
Importo e criteri di assegnazione della borsa inarcassa
ll contributo economico previsto dalla borsa di studio può arrivare fino a 6.000 euro, a copertura delle spese sostenute e debitamente documentate per un solo corso tra quelli elencati nel bando. Il rimborso tiene conto della quota effettivamente pagata per la partecipazione al percorso formativo.
L’assegnazione delle borse avverrà sulla base di una graduatoria elaborata tenendo conto del valore ISEE: verrà data precedenza agli ISEE più bassi.
In caso di parità, sarà favorito il professionista più giovane e, a seguire, quello con maggiore anzianità di iscrizione a Inarcassa.
Se rimarranno risorse inutilizzate in una delle categorie previste dal bando, Inarcassa potrà ridistribuirle in misura proporzionale tra gli altri aventi diritto, nel rispetto del budget complessivo deliberato per l’anno 2025.
I beneficiari saranno pubblicati in un apposito elenco sul sito Inarcassa, identificati con un codice pratica e non con il nominativo.
Va infine ricordato che la presentazione della domanda implica l’autorizzazione a eventuali verifiche documentali: in caso di dichiarazioni false o irregolarità, il beneficio verrà revocato e l’importo già erogato dovrà essere restituito.
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Taglio cuneo fiscale 2025: chiarimenti Agenzia
La legge di bilancio 2025 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2025.
Per il sostegno al potere d’acquisto dei lavoratori delle classi medie e basse , la manovra 2025 riconferma i tagli al cuneo fiscale dello scorso anno per i lavoratori dipendenti, ampliando la platea dei beneficiari fino ai 40mila euro di reddito invece che 35mila e li rende strutturali, quindi senza scadenza .
Viene modificata la modalità , che interviene sull'aspetto fiscale e non piu contributivo.
Da notare quindi che i risparmi in busta paga rispetto alla legislazione ordinaria (prima del taglio dei contributi dal Governo Draghi riguardano i soggetti con reddito da 35mila a 40 mila euro, platea raggiunta solo quest'anno dalle nuove detrazioni.
Per i redditi inferiori cambiano le procedure ma i saldi di spesa per lo Stato e i vantaggi in busta paga per i contribuenti resteranno piu o meno gli stessi dello scorso anno.
Taglio cuneo fiscale e contributivo 2025
Il testo della legge di bilancio dal 2025 conferma le aliquote fiscali e gli scaglioni di reddito 2025 come per il 2024, fissi su tre fasce:
- 23% fino a 28mila euro,
- 35% tra 28mila e> 50mila euro, e
- 43% oltre i 50mila euro.
Cambia invece l'agevolazione cd Taglio del cuneo: non ci sarà più il taglio al cuneo contributivo del 6/7 % per i redditi fino a 35mila euro , bensì una combinazione di indennità esente da tasse (sulla falsariga del bonus Renzi) per chi ha redditi fino a 20mila euro e, per chi guadagna di più, ci sarà un sistema di detrazione fiscale decrescente:
- per i redditi fino a 20mila euro ci sarà un’indennità esente, che va dal 7,1% per chi guadagna fino a 8.500 euro, al 4,8% per chi guadagna fino a 20mila euro.
- Per chi guadagna tra 20mila e 32mila euro, ci sarà una detrazione fissa di 1.000 euro,
- oltre i 32mila euro la detrazione diminuisce gradualmente fino ad azzerarsi a 40mila euro.
Da evidenziare anche :
- l'estensione della No Tax Area: fino a €8.500 per i redditi da lavoro dipendente, parificata a quella per i pensionati.
- Conguagli: Eventuali benefici non spettanti saranno recuperati in dieci rate mensili se l’importo da recuperare supera i €60.
- Compensazione del sostituto d'imposta: I sostituti di imposta maturano un credito che può essere compensato in F24 per i lavoratori con redditi fino a €20.000.
- Esenzioni reddituali: Il calcolo del reddito complessivo tiene conto della quota esente per i lavoratori rientrati in Italia e non considera il reddito della prima casa e sue pertinenze.
Taglio cuneo fiscale 2025. costo e beneficiari
Come detto il nuovo sistema di agevolazioni con l'approvazione definitiva della legge di bilancio diventa strutturale dal 2025, cioè diventa definitivo e non piu temporaneo come le misure precedenti in materia
Queste modifiche hanno un costo di quasi 13miliardi di minori entrate fiscali per lo Stato e porteranno vantaggi in busta paga paragonabili a quelli del 2024, ma con alcune differenze.
Rilevante anche il fatto che ne beneficeranno circa un milione e 300mila lavoratori in piu, grazie all'innalzamento della soglia massima di reddito agevolato che arriva a 40mila euro .
Tabella taglio cuneo fiscale: esempi di risparmio in busta paga
Reddito Annuo Complessivo Intervento valore percentuale dell' indennità Vantaggi Economici Fino a €20.000 Indennità basata sul reddito di lavoro dipendente – Fino a €8.500: 7,1%
– Da €8.501 a €15.000: 5,3%
– Da €15.001: 4,8%Fino a €1.000 l’anno €20.001 – €32.000 Detrazione fissa Detrazione pari a €1.000 per l’intero anno, proporzionata al periodo di lavoro Circa €1.000 l’anno €32.001 – €40.000 Detrazione decrescente Detrazione diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi a €40.000 Vantaggio inferiore a €1.000 €36.000 – €44.000 Beneficio in continuità Vantaggi meno significativi rispetto alle fasce inferiori Vantaggi variabili fino a €1.000 Compensazione trattamento integrativo dipendenti
Con la risoluzione 9 del 31 gennaio 2025 l'Agenzia ha istituito i codici tributo per la compensazione in F24 delle somme versate ai dipendenti in attuazione della nuova misura.
Si tratta in particolare di:
- Per il modello F24:
• “1704” denominato “Credito maturato dai sostituti d’imposta per l’erogazione ai lavoratori dipendenti della somma di cui all’articolo 1, comma 4, della legge 30 dicembre 2024, n. 207”.
- Per il modello F24 “Enti pubblici” (F24 EP):
• “175E” denominato “Credito maturato dai sostituti d’imposta per l’erogazione ai lavoratori dipendenti della somma di cui all’articolo 1, comma 4, della legge 30 dicembre 2024, n. 207”.
Taglio cuneo 2025 i chiarimenti dell’Agenzia
Come detto, per poter beneficiare delle nuove misure, trattamento integrativo e ulteriore detrazione, il reddito complessivo del lavoratore deve essere rispettivamente inferiore a 20.000 euro e 40.000 euro.
Questo reddito viene calcolato secondo il comma 9 dell’articolo 1 della legge di Bilancio e segue le stesse regole già previste per le detrazioni, inclusa la quota esente da imposte dei redditi dei lavoratori impatriati e dei “cervelli in rientro”. Ma ATTENZIONE , la circolare 4/ 2025 del 16 maggio dell'Agenzia specifica che la percentuale per calcolare la somma spettante si applica solo al reddito imponibile, esclusa la quota esente.
Per calcolare correttamente la percentuale di beneficio, il reddito da lavoro dipendente deve essere "rapportato all’anno", cioè normalizzato su base annua.
L’Agenzia chiarisce questo con un esempio: un reddito di 2000 euro percepito per un periodo di 62 giorni va proiettato su 365 giorni per stabilire la soglia e l’aliquota applicabile, e solo dopo si applica la percentuale sul reddito effettivamente percepito (2.000/62*365= 11.744,19 euro quindi aliquota 5,3 e somma spettante (2.000 euro * 5,3% = 106 euro)
Il sostituto d’imposta deve riconoscere in busta paga la misura spettante, stimando mensilmente il reddito, anche includendo quanto percepito da altri datori di lavoro, se comunicato dal dipendente.
Si precisa inoltre che, nei casi di più rapporti part-time, la misura spetta a un solo sostituto, da individuare dal lavoratore.
In caso di errore o rettifica tra le due misure (comma 4 e comma 6), l’eventuale importo da recuperare, se superiore a 60 euro, sarà trattenuto in 10 rate.
Infine, le misure possono essere fruite o restituite tramite la dichiarazione dei redditi.
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Bonus affitto neoassunti 2025: i chiarimenti dell’Agenzia
La legge di Bilancio 2025 (art. 1, commi 386-389 della legge 207/2024) ha introdotto un nuovo bonus fiscale per favorire la mobilità dei lavoratori.
Si prevede in particolare che siano:
- escluse dal reddito fino a 5.000 euro annui
- per due anni
- ,le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro
- per l’affitto e la manutenzione degli immobili locati dai dipendenti assunti a tempo indeterminato nel 2025.
Si tratta in sostanza di una particolare forma di fringe benefit con specifiche condizioni di accesso, che si affianca alla doppia soglia ancora in vigore quest'anno di
- 1000 euro per tutti i dipendenti senza figli e
- 2000 euro per quelli con figli a carico.la cumulabilità.
In data 16 maggio l'agenzia delle Entrate ha pubblicato una circolare di chiarimenti (4/2025) sul trattamento IRPEF per i dipendenti che fornisce alcune specificazioni importanti sulla norma.
Bonus affitto neoassunti: le condizioni per accedere
Per accedere al beneficio, il lavoratore deve aver trasferito la residenza nel Comune di lavoro, distante almeno 100 km da quello precedente, e non aver superato un reddito da lavoro dipendente di 35.000 euro nel 2024.
L’agevolazione è di natura esclusivamente fiscale e non ha effetti contributivi.
ATTENZIONE Il bonus è concesso a discrezione del datore di lavoro, senza l’obbligo di erogarlo alla generalità dei dipendenti.
Per ottenere il beneficio, il lavoratore deve rilasciare una dichiarazione attestante la residenza nei sei mesi precedenti l’assunzione e il rispetto del limite di reddito.
Il beneficio non si applica ai contratti a tempo determinato né alle trasformazioni di contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, salvo eventuali chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.
Le somme erogate dai datori di lavoro per il canone di locazione e la manutenzione degli immobili incidono sul calcolo dell’ISEE ai fini dell’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali, ma restano escluse eventuali spese aggiuntive relative al trasferimento, come il trasloco.
Come detto il bonus può essere cumulato con gli altri fringe benefit esenti fino a 1.000 euro (2.000 euro per chi ha figli a carico), e consente quindi ai lavoratori di ricevere fino a 10.000 euro in due anni per l’affitto, in aggiunta ai valori esenti per il pagamento di utenze domestiche che rientrano nella soglia dei fringe benefit "ordinari" previsti per tutti i lavoratori dipendenti.
Bonus locazione neoassunti per trasferimento: le precisazioni dell’Agenzia
Nella circolare 4 l'Agenzia specifica che:
- il beneficio è riservato ai lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato stipulato tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025 e che
- Il reddito di lavoro dipendente del lavoratore, nell’anno precedente all’assunzione (quindi il 2024), non deve superare i 35.000 euro.
Ai fini della verifica del limite reddituale:
- si applica il principio di cassa allargato (art. 51, c. 1 TUIR): si considerano i compensi percepiti entro il 12 gennaio dell’anno successivo;
- si considerano solo i redditi assoggettati a tassazione ordinaria, escludendo quelli soggetti a tassazione separata (come TFR, arretrati, ecc.).
I rimborsi o le somme erogate sono validi solo se riferiti a spese sostenute a partire dalla data di assunzione.
Le agevolazioni non spettano retroattivamente per spese anteriori.
Il contratto di locazione può essere di qualsiasi tipo (anche transitorio), purché riferito all’immobile nel Comune sede di lavoro.
Bonus locazione per trasferimento: l’oggetto dell’agevolazione
Sono agevolabili esclusivamente:
- i canoni di locazione (pagati e risultanti da contratto registrato),
- le spese di manutenzione sostenute per l’immobile locato nel Comune sede di lavoro.
Il lavoratore deve trasferire la residenza nel Comune della sede di lavoro.
Condizione territoriale: il nuovo Comune deve distare più di 100 km dal Comune di precedente residenza.
Precisazione importante: la distanza va calcolata sulla via più breve, indipendentemente dal mezzo (stradale o ferroviario); è sufficiente che almeno una tra le vie di comunicazione esistenti (es. autostrada, ferrovia, strada statale) superi i 100 km.
Documentazione necessaria e tempi del trasferimento
.Il datore di lavoro per applicare il bonus deve essere in possesso di:
- Contratto di locazione registrato,
- Fatture o ricevute delle spese di manutenzione,
- Autocertificazione del lavoratore, redatta ai sensi dell’art. 46 del DPR 445/2000, che attesti il luogo di residenza nei 6 mesi precedenti all’assunzione (va allegata la copia di un documento d'identità).
Il trasferimento di residenza nel Comune sede di lavoro deve avvenire:
- entro la data del conguaglio fiscale dell’anno in cui sono erogate le somme,
- oppure, se il rapporto si conclude prima, entro la data di cessazione del contratto di lavoro.
Bonus affitto neoassunti: durata , limiti economici e compatibilità
Come detto l’esenzione fiscale vale per due anni decorrenti dalla data di assunzione.
L'importo massimo esente è pari a 5.000 euro per ciascuna annualità (non cumulabile).
L’Agenzia chiarisce anche che:
- il periodo di riferimento è mobile, calcolato dal giorno di assunzione (es. assunzione il 1° ottobre 2025 → beneficio valido fino al 30 settembre 2027);
- il tetto di 5.000 euro è una franchigia: se il datore eroga 6.500 euro in un anno, i 1.500 euro eccedenti sono imponibili come reddito di lavoro.
Effetti su altri strumenti fiscali e previdenziali
Le somme:
- non concorrono alla formazione del reddito (entro il limite di 5.000 euro),
- rilevano ai fini contributivi (quindi soggette a contributi previdenziali),
- sono computate nell’ISEE e incidono sull’accesso a prestazioni assistenziali e previdenziali.
ATTENZIONE :
- se il canone o le spese sono interamente rimborsati, non spettano le detrazioni ex art. 16 TUIR (detrazioni per affitto abitazione principale), né quelle per interventi edilizi o ecobonus;
- se parte della spesa rimane a carico del lavoratore, le detrazioni spettano sulla quota residua, purché sussistano gli altri requisiti.
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Premi produttività con imposta al 5%, l’Agenzia riconferma le istruzioni
La legge di bilancio 2025 ( n. 207 2024( ha previsto tra le misure di riduzione della imposizione fiscale sui redditi da lavoro dipendente, la proroga del taglio dell'imposta dal 10 al 5% sui premi di produttività.
La misura, inserita all'art . 1 comma 385 avrà vigenza anche per il 2026 e 2027 .
Riepiloghiamo di seguito la normativa e le precedenti precisazioni dell'amministrazione finanziaria sul tema.
Regime fiscale premi di produttività ai lavoratori e partecipazione agli utili
Si conferma dunque che per gli emolumenti relativi a:
- premi di risultato
- forme di partecipazione agli utili d’impresa
si applica l'imposta, sostitutiva dell'IRPEF e delle addizionali comunali e regionali, del 5% , entro il limite annuo di importo complessivo dell'imponibile ammesso
- pari a 3.000 euro (lordi), elevato a 4.000 euro per le imprese che coinvolgano pariteticamente i lavoratori nell'organizzazione del lavoro,
- a condizione che il reddito da lavoro dipendente privato dell’anno precedente non sia stato superiore a 80.000 euro.
Va ricordato che a norma della Legge 208/2015 il premio di risultato è considerato soggetto all’imposta sostitutiva forfettaria e non all'IRPEF, solo se:
- le somme siano erogate in esecuzione dei contratti aziendali o territoriali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale ovvero i contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali , e i contratti collettivi aziendali stipulati dalle loro rappresentanze sindacali aziendali ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria;
- La corresponsione di tali somme sia legata ad incrementi di produttività misurabili, come previsto dalla procedura di deposito degli accordi;
- Il deposito degli accordi avvenga nel rispetto di quanto previsto dall’Art. 5 Decreto Ministeriale 25 marzo 2016
Sul tema l' Agenzia delle Entrate ha anche specificato anche che l'obiettivo fissato per l'erogazione dei premi di produttività in un gruppo di imprese deve essere raggiunto in ciascuna , non è sufficiente che sia raggiunto a livello collettivo.
Inoltre è sempre necessario l'accordo sindacale nella fissazione degli obiettivi (Risposta a interpello n. 265 2022)
La detassazione dei premi di produttività si può applicare per il periodo dell'anno successivo all'accordo in cui si rilevi l'incremento. (risposta a Interpello 456 2019)
per godere della detassazione dei premi di produttività è necessario che sia chiaro e misurabile in un periodo definito il miglioramento realizzato in azienda in termini produttivi ,di qualita o innovazione , come definito dalle norme . ( risoluzione 78/E del 19 ottobre 2018)
L'Agenzia aveva pubblicato una circolare sul tema n. 5 il 7 marzo 2024.
Premi produttività Circolare 4 del 16.5.2025
Nella circolare 4 del 16 maggio 2025 l'Agenzia precisa che all'estensione prevista dalla legge di bilancio 2025 continuano ad applicarsi le istruzioni fornite con le circolari 7 marzo 2024, n. 5/E, 1° agosto 2023, n. 23/E, 29 marzo 2018, n. 5/E, e 15 giugno 2016, n. 28/E, cui si rinvia.
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Incentivi autoimpiego under 35 settori strategici: le regole
E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 111 del 15 maggio 2025) il Decreto 3 aprile 2025 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che definisce i criteri e le modalità attuative dell’esonero contributivo per le nuove imprese under 35 operanti nei settori strategici, previsto dall’art. 21 del DL 60/2024.(Coesione)
La versione definitiva del provvedimento non presenta modifiche rispetto alla bozza che avevamo già anticipato sul nostro portale nelle scorse settimane. Il testo è stato registrato dalla Corte dei conti in data 5 maggio 2025, confermando così la piena validità amministrativa della misura.
Il decreto attua le disposizioni contenute nel Programma Nazionale “Giovani, Donne e Lavoro” 2021–2027 e si rivolge a soggetti disoccupati under 35 che avviano una nuova attività imprenditoriale in Italia tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025, nei settori ritenuti strategici per la transizione digitale ed ecologica.
Per il via alle domande si attende però la circolare INPS.
Esonero contributivo e contributi a giovani imprenditori nei settori strategici
Il decreto legge ha introdotto due misure chiave per favorire l’imprenditorialità giovanile e la crescita dell’occupazione stabile nei settori innovativi:
1- Esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato di under 35
- Beneficiari: Le piccole imprese che assumono giovani under 35 con contratti a tempo indeterminato
- Periodo di validità: Dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025.
- Durata esonero: Fino a tre anni (non oltre il 31 dicembre 2028).
- Dettagli esonero:
- Riguarda la quota di contribuzione a carico dei datori di lavoro.
- Valido per dipendenti assunti a tempo indeterminato con meno di 35 anni.
- Massimo 800 euro mensili per lavoratore.
- Non copre rapporti di apprendistato o lavoro domestico.
- Condizioni:
- Richiesta di autorizzazione dalla Commissione europea.
- Non cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento.
- Compatibile con la deduzione fiscale prevista dall’articolo 4 del D.Lgs. 216/2023.
2- Contributo mensile INPS al neo imprenditore:
- Beneficiari: Stessi soggetti che avviano un’attività imprenditoriale nei settori strategici.
- Importo: 500 euro mensili per massimo tre anni (non oltre il 31 dicembre 2028).
- Erogazione: Anticipata annualmente.
- Condizioni: Non concorre alla formazione del reddito imponibile.
ATTENZIONE L’INPS verificherà la capienza territoriale delle risorse (fondo a gestione regionale) prima di autorizzare il beneficio. I dati relativi agli aiuti saranno registrati nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (RNA).
Saranno effettuati controlli e, in caso di accesso indebito ai benefici, è previsto l’obbligo di restituzione e l’eventuale responsabilità penale.
Incentivi start up settori strategici: esonero e contributo
Come detto l'incentivo è sdoppiato:
- l’esonero consiste nella totale riduzione dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro (escluso INAIL), per un massimo di 3 anni, entro il limite di 800 euro mensili per ogni dipendente.
- In aggiunta, per le nuove imprese è previsto un contributo mensile di 500 euro per l’attività, non tassabile e cumulabile con l’esonero contributivo.
Ecco una tabella riepilogativa dei principali importi e scadenze:
Misura Importo Durata massima Periodo di riferimento Esonero contributivo Fino a 800 €/mese per lavoratore 3 anni (entro il 31/12/2028) Assunzioni tra 01/07/2024 e 31/12/2025 Contributo per l’attività imprenditoriale 500 €/mese (non tassabile) 3 anni (entro il 31/12/2028) Imprese avviate tra 01/07/2024 e 31/12/2025 Incentivi autoimpiego under 35 : Come richiedere i benefici
Le domande per entrambe le misure vanno presentate esclusivamente in via telematica all’INPS, secondo le modalità e istruzioni operative che saranno definite dall’Istituto.
Per il contributo attività, la domanda deve essere inviata entro 30 giorni dalla costituzione dell’impresa (o entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto se successiva).
La domanda deve contenere:
- Dati impresa e fondatore;
- Indicazione del codice ATECO;
- Dati lavoratore assunto (per l’esonero);
- Contratto, retribuzione, aliquota e dichiarazione di non cumulo con altri incentivi.