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Certificazione Unica 2025: le istruzioni su fringe benefit e bonus Natale
La Certificazione Unica 2025, i Modello relativa all'anno d'imposta 2024, introduce conferme e novità per i lavoratori dipendenti. Tra gli elementi principali si evidenziano la conferma delle due caselle relative ai fringe benefit e l'introduzione della nuova sezione dedicata al cosiddetto bonus Natale.
Scarica qui il Modello CU 2025
Fringe benefit 2024 nella Certificazione Unica 2025
Il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate n. 9454/2025, approvato insieme alle istruzioni per la compilazione, specifica che i datori di lavoro dovranno riportare i dati relativi ai fringe benefit erogati nel corso del 2024 in forma differenziata per i dipendenti con o senza figli a carico.
Si ricorda infatti che per questo periodo d'imposta, l'art. 1 commi 16 e 17 della L. 213/2023 stabilisce che:
- non concorrono alla formazione del reddito imponibile i beni e servizi erogati ai dipendenti entro il limite di 1.000 euro.
- la soglia è elevata a 2.000 euro per i lavoratori con figli fiscalmente a carico.
Questa distinzione viene riflessa nel modello di Certificazione Unica 2025 attraverso due specifici campi:
- il punto 474 ("Benefit base") per i fringe benefit fino a 1.000 euro e
- il punto 475 ("Con figli fiscalmente a carico") per quelli entro il limite maggiorato di 2.000 euro.
Da notare che in caso di superamento di tali soglie, l'intero importo dei fringe benefit concorrerà alla formazione del reddito imponibile.
Se il benefit è costituito da erogazioni in natura vanno inseriti nei punti:
– 580 e 600, l’importo dei benefit entro il limite di 1.000 euro;
– 581 e 601, l’importo dei benefit erogati a favore dei lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico
Il modello include anche la sezione per le somme erogate in sostituzione dei premi di risultato, specificando la modalità di dichiarazione per contributi a fondi pensionistici e assistenziali.
A differenza dell'anno precedente, il modello CU 2025 elimina il campo 476 relativo al bonus carburante, non riproposto per il periodo d'imposta 2024, e le sezioni correlate ai premi di risultato erogati sotto forma di buoni carburante.
Certificazione Unica 2025 l’indicazione del Bonus Natale
Un'altra significativa novità della Certificazione Unica 2025 è l'introduzione del cosiddetto bonus Natale, regolato dall'art. 2-bis del DL 113/2024, modificato dal DL 155/2024. Questa indennità di 100 euro complessivi, viene rapportata ai giorni di lavoro effettivo nel 2024.
Non subisce riduzioni per il part-time e non concorre alla formazione del reddito imponibile, risultando esente anche da contributi INPS.
Per accedere al bonus, il lavoratore deve rispettare tre condizioni:
- un reddito complessivo annuo non superiore a 28.000 euro,
- un'imposta lorda sui redditi di lavoro dipendente superiore alla detrazione spettante, e
- almeno un figlio fiscalmente a carico.
Inoltre, l'indennità non è cumulabile con quella percepita dal coniuge o convivente, se anch'esso ne beneficia. Il datore di lavoro può erogare il bonus insieme alla tredicesima mensilità oppure il lavoratore potrà ottenerlo in sede di dichiarazione dei redditi se non richiesto precedentemente o se il datore non funge da sostituto d'imposta. La Certificazione Unica 2025 prevede una specifica sezione per il bonus Natale, in cui devono essere riportati:
- il reddito di lavoro dipendente (punto 721),
- l'importo riconosciuto (punto 723)
- quello eventualmente non erogato (punto 724).
In caso di errore nell'attribuzione del bonus, il datore di lavoro deve procedere al recupero dell'importo in sede di conguaglio fiscale, indicandolo nel punto 725.
La verifica dell'importo spettante avviene tramite l'indicazione del numero di giorni di lavoro dipendente (punto 726), con eventuali dettagli riportati nelle annotazioni (codice CI e AI).
Eventuali dati relativi all’indennità erogata da precedenti datori di lavoro vanno inseriti ai punti da 727 a 730 e il punto 731 è riservato al codice fiscale del precedente sostituto d’imposta.
Autocertificazione dipendenti requisiti per fringe benefit e bonus Natale
Si ricorda che il datore di lavoro deve avere ottenuto dai dipendenti una autocertificazione sulla sussistenza dei requisiti richiesti
- Qui il fac simile per i fringe benefits 2024 (valido anche per il 2025)
- qui il fac simile per il Bonus Natale 2024
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Infortuni: responsabilità penale del committente privato
La Corte Suprema di Cassazione, Sezione Quarta Penale, ha recentemente emesso una sentenza significativa riguardante la responsabilità penale del committente in caso di infortuni sul lavoro, specificamente nel contesto di appalti e subappalti.
La sentenza, depositata in Cancelleria il 4 febbraio 2025, affronta un caso complesso che ha visto coinvolti due imputati, A.A. e G.G., accusati di omicidio colposo ai sensi dell'art. 589, commi 1 e 2, del codice penale, in seguito alla morte di un lavoratore, H.H., avvenuta durante i lavori di ristrutturazione di un rudere.
Responsabilità penale committente privato: il caso
Il caso ha origine nel 2004, quando A.A., proprietario di un complesso rurale in disuso, decide di avviare lavori di ristrutturazione affidando l'incarico al geometra G.G., nominato responsabile dei lavori e coordinatore per la progettazione.
Nel corso dei lavori, avvenuti in diverse fasi e con modifiche sostanziali al progetto iniziale, si verifica un tragico incidente: un operaio impegnato nella demolizione manuale di una muratura portante, viene travolto dal crollo del secondo solaio dell'edificio, riportando gravi lesioni che ne causano il decesso immediato.
La Corte di Appello di Bologna, confermando in parte la sentenza del Tribunale di Parma, aveva ritenuto entrambi gli imputati colpevoli, condannandoli anche al risarcimento dei danni alle parti civili.
La Cassazione ha invece ribaltato il giudizio accogliendo il ricorso di A.A. con annullamento della sentenza nei suoi confronti , mentre ha dichiarato inammissibile il ricorso di G.G.
Responsabilità del Committente e del Coordinatore: Analisi Giurisprudenziale
La sentenza della Cassazione si concentra sulla distinzione tra la responsabilità del committente privato e quella del coordinatore dei lavori, evidenziando l'evoluzione giurisprudenziale in materia di sicurezza sul lavoro.
Secondo la Corte, il committente privato, come A.A., non può essere ritenuto responsabile delle inadempienze prevenzionistiche se non ha interferito nell'esecuzione dei lavori o se non era in grado di percepire immediatamente situazioni di pericolo.
La giurisprudenza ha infatti stabilito che il committente privato deve scegliere un appaltatore competente e affidabile, ma non è tenuto a conoscere le singole disposizioni tecniche previste dalla normativa prevenzionale.
Nel caso specifico, il committente aveva affidato l'incarico di demolizione dell'ex casa colonica alla ditta "J.J. e K.K.", la quale aveva a sua volta subappaltato i lavori alla ditta "F.F.".
La Cassazione ha riconosciuto che A.A. aveva nominato G.G. come responsabile dei lavori, conferendogli un mandato omnicomprensivo.
G.G., in qualità di coordinatore per la progettazione e l'esecuzione, avrebbe dovuto adeguare il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) in seguito alle modifiche sostanziali del progetto, cosa che non è avvenuta.
La Corte ha sottolineato che il coordinatore essendo un professionista con esperienza trentennale, era in grado di percepire i rischi connessi ai lavori e avrebbe dovuto intervenire per garantire la sicurezza del cantiere.
Responsabilità committente privato per infortunio: le conclusioni
La sentenza della Cassazione rappresenta un importante precedente nella giurisprudenza in materia di responsabilità penale per infortuni sul lavoro.
La Corte ha ribadito che la responsabilità del committente privato non può essere automatica e deve essere valutata in base all'effettiva incidenza della sua condotta nel causare l'evento.
Inoltre, ha evidenziato l'importanza del ruolo del coordinatore per la sicurezza, il quale deve garantire che il PSC sia adeguato alle modifiche del progetto e che tutte le misure di prevenzione siano correttamente implementate.
Si segnala peraltro il precedente della sentenza 11603 2024 nella quale la Cassazione ha emesso la seguente massima : "L'art. 90 del D.Lgs. 81/2008 impone al committente di informare sui rischi presenti nell'ambiente di lavoro e di cooperare nell'apprestamento delle misure di protezione e prevenzione, nonché di predisporre un piano di sicurezza. L'inadempimento di questi obblighi configura una responsabilità colposa del committente
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Licenziamenti disciplinari: illegittimo il confronto di casi simili
La Corte Suprema di Cassazione, Sezione Lavoro Civile, con l'ordinanza n. 4238 del 18 febbraio 2025, ha confermato la legittimità del licenziamento disciplinare irrogato da una srl nei confronti di un lavoratore , confermando la sentenza di appello che aveva riformato la decisione del tribunale.
La decisione evidenzia in particolare sull'importanza di un'analisi contestuale delle circostanze del caso concreto nella valutazione della proporzionalità della sanzione. Su questa base in caso di più licenziamenti, il datore di lavoro non è censurabile per aver adottato provvedimenti diversi in situazioni analoghe.
Vediamo meglio il caso concreto.
Licenziamento disciplinare : Il caso
La vicenda trae origine dalla decisione del Tribunale di Napoli Nord, il quale aveva dichiarato l'illegittimità del licenziamento e condannato l'azienda al pagamento di un'indennità pari a quattordici mensilità. Tale pronuncia era stata successivamente riformata dalla Corte d'Appello di Napoli, che aveva accolto il reclamo della società e ritenuto la sanzione proporzionata alla gravita dell'infrazione commessa.
Il lavoratore, ricorrendo per cassazione, ha contestato tale decisione invocando la violazione del principio di proporzionalità della sanzione disciplinare rispetto ai provvedimenti adottati nei confronti di altri dipendenti coinvolti nella medesima condotta.
Licenziamento disciplinare: le motivazioni della sentenza
Nell'esaminare il ricorso, la Corte di Cassazione ha sottolineato che la valutazione della proporzionalità della sanzione deve essere effettuata tenendo conto:
- della gravità della condotta,
- della posizione lavorativa del dipendente e
- dell'incidenza sul rapporto fiduciario.
La Corte ha evidenziato che nel caso specifico A.A., utilizzando indebitamente le credenziali di un collega per applicarsi sconti non autorizzati sulla merce acquistata, ha posto in essere un comportamento che ha irrimediabilmente compromesso il vincolo fiduciario con il datore di lavoro.
Inoltre, la Corte ha confermato che non sussiste alcun obbligo per il datore di lavoro di motivare comparativamente ogni provvedimento disciplinare, salvo il caso in cui le situazioni siano perfettamente identiche e senza margine di differenziazione.
Nel caso di specie, invece, la Corte d'Appello aveva correttamente rilevato che il comportamento di A.A. si distingueva, sia per la frequenza che per la modalità delle violazioni, da quello di altri lavoratori sanzionati in modo meno severo.
Alla luce di tali considerazioni, la Suprema Corte ha rigettato il ricorso e condannato il lavoratore al pagamento delle spese di giudizio.
Con questa ordinanza, la Corte ha riaffermato il principio secondo cui, in presenza di un inadempimento grave che incide sulla fiducia tra le parti, la legittimità del licenziamento non è inficiata dalla presenza di precedenti disciplinari meno severi nei confronti di altri dipendenti, a meno che non sia dimostrata un'effettiva e ingiustificata disparità di trattamento. La decisione conferma l'orientamento consolidato in materia di licenziamento disciplinare e sottolinea l'importanza di un'analisi contestuale delle circostanze di ciascun caso concreto
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Contributi INPS per pro gamer e cyber atleti nello sport digitale
L’INPS, nella Circolare n. 44 del 19 febbraio 2025, dedicata al trattamento previdenziale delle nuove "attività di content creator" , ha specificato in particolare anche gli obblighi contributivi per gli sportivi impegnati nell’ambito del gioco digitale, con particolare riferimento ai pro gamer e ai cyber atleti.
E sports e pro gamer cosa sono?
RIcordiamo innanzitutto che per eSport, si intendono gli sport elettronici, ovvero i tornei di videogiochi che da molti anni ormai sono organizzati in vere e proprie gare sportive, alle quali i giocatori possono partecipare in forma individuale o a squadre.
Il settore si è sviluppato in maniera esponenziale a partire dagli anni Novanta in particolare con la modalità multiplayer online e con la diffusione delle piattaforme di streaming online, in particolare YouTube e Twitch.
Secondo alcuni commentatori gli eSport prevedono una preparazione e un’esecuzione simile agli sport fisici. Infatti in Italia già dal 2020 sono in corso le procedure di riconoscimento degli eSport come disciplina sportiva.
Il 10 ottobre 2023, l’Osservatorio Italiano Esports ha presentato alla Camera dei Deputati il primo White Paper sugli Esports e il Gaming in Italia. Il documento raccoglie le analisi di oltre 70 operatori del settore e propone dieci soluzioni per favorire la crescita degli Esports nel Paese, affrontando sette tematiche chiave, tra cui regolamentazione, professioni, industria, inclusività, cultura del gaming, nuove tecnologie e supporto agli sviluppatori.
I pro gamer sono i giocatori degli sport elettronici impegnati professionalmente nelle competizioni digitali,
Inquadramento previdenziale pro gamer
I Pro gamer secondo INPS possono essere inquadrati all’interno del lavoro sportivo se l’attività è riconosciuta dal CONI e registrata nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche.
- In questi casi, la disciplina previdenziale applicabile è quella del lavoro sportivo, con iscrizione al Fondo Pensioni Lavoratori dello Spettacolo (FPLS) se si tratta di eventi con finalità promozionali o artistiche.
- Tuttavia, se l’attività viene svolta in modo indipendente e senza un’organizzazione sportiva di riferimento, l’inquadramento previdenziale può avvenire nella Gestione Separata dell’INPS come lavoratore autonomo o occasionale.
Sportivi digitali e team di e-sport
Un ulteriore livello di regolamentazione riguarda gli sportivi che operano tramite squadre o team di eSport, i quali possono stipulare contratti di lavoro subordinato o autonomo con le proprie organizzazioni.
In tali casi, il rapporto lavorativo può essere soggetto a contribuzione previdenziale come per i lavoratori sportivi tradizionali, con obbligo di versamento dei contributi da parte della società sportiva o dell’organizzazione di riferimento.
L’INPS evidenzia anche che i pro gamer e altri atleti digitali che monetizzano la loro immagine attraverso piattaforme online e sponsorizzazioni devono prestare attenzione all’inquadramento fiscale e previdenziale dei propri compensi, per evitare irregolarità.
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Assunzioni e Concorsi Pubblici le novità del decreto PA
Il nuovo Decreto Legge sulla pubblica amministrazione approvato dal Governo (Decreto PA 2025) introduce importanti novità per migliorare il funzionamento della Pubblica Amministrazione e renderla più attrattiva per i giovani.
Vengono inoltre annunciati nuovi concorsi pubblici e una modalità straordinaria di assunzione e stabilizzazione dei diplomati nei nuovi ITS Istituti tecnici superiori di livello universitario .In tema di concorsi si sospende l'applicabilità della norma Taglia idonei .
Vediamo tutte le novità in maggiore dettaglio.
Decreto PA le assunzioni di diplomati ITS Academy
Una delle misure principali riguarda il reclutamento di diplomati degli ITS Academy, che potranno essere assunti come funzionari negli enti locali a tempo determinato di 36 mesi in apprendistato . Per loro è previsto un percorso peculiare di crescita alla scadenza del contratto se avranno ottenuto una valutazione positiva, potranno essere stabilizzati con un contratto a tempo indeterminato.
Inoltre, per supportare la loro formazione, è stato previsto un diretto contributo economico attraverso il progetto “PA 110 e lode” che deve essere definito in dettaglio da un prossimo protocollo di intesa tra enti locali e dipartimento della funzione pubblica .
Decreto PA – Sospesa la taglia-idonei per i concorsi pubblici
Un altro aspetto fondamentale del decreto riguarda le procedure di selezione del personale tramite concorsi pubblici .
Viene potenziata la Commissione RIPAM, che si occuperà di rendere i concorsi più veloci ed efficienti, facilitando così l’ingresso di nuove risorse qualificate.
Inoltre, per evitare problemi legati al turnover, è stata sospesa fino al 2025 la norma “taglia idonei”, permettendo così di sfruttare al meglio le graduatorie già esistenti.
Ricordiamo che la "norma taglia idonei" è stata introdotta con l'articolo 1-bis del Decreto-Legge 22 aprile 2023, n. 44, stabilendo che nei concorsi pubblici sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale dopo l'ultimo vincitore, in numero non superiore al 20% dei posti messi a concorso . In caso di rinuncia all’assunzione, di mancato superamento del periodo di prova o di dimissioni del dipendente intervenute entro sei mesi dall’assunzione, l’amministrazione può procedere allo scorrimento della graduatoria degli idonei non vincitori entro il limite.
Ad esempio, se un concorso prevede 100 posti, saranno considerati idonei solo i primi 20 candidati che hanno ottenuto un punteggio minimo irchiesto ma non sono risultati vincitori.
Questa limitazione aveva l'obiettivo di contenere il numero di idonei nelle graduatorie, evitando un eccessivo prolungamento delle liste di attesa per l'assunzione.
Ora la sospensione della "norma taglia idonei" per il 2024 e il 2025 è considerata una misura positiva perché permette di valorizzare un numero maggiore di persone che hanno partecipato e superato le prove di concorso, risparmiando richiedono tempi e costi elevati di nuovi concorsi
La sospensione della norma e il ritorno allo scorrimento delle gratuatorie consente dunque di velocizzare le assunzioni per rafforzare gli organici delle amministrazioni ora impegnate nella realizzazione del PNRR.
Decreto PA assunzioni negli enti locali
Infine, il decreto dedica attenzione anche agli enti locali e al personale pubblico.
Vengono riassegnate risorse economiche per coprire i costi dei Segretari comunali e si prevedono nuove assunzioni nei territori colpiti da eventi sismici e alluvionali.
Inoltre, è stato stanziato un fondo di 2 milioni di euro per adeguare gli stipendi del personale assunto all’estero e si avvia un processo per uniformare i trattamenti economici tra le diverse amministrazioni centrali.
Norma taglia idonei che cosa vuol dire?
La "norma taglia idonei" è stata introdotta con l'articolo 1-bis del Decreto-Legge 22 aprile 2023, n. 44, convertito con modificazioni dalla Legge 21 giugno 2023, n. 74. Questa disposizione ha modificato l'articolo 35, comma 5-ter, del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, stabilendo che nei concorsi pubblici sono considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale dopo l'ultimo vincitore, in numero non superiore al 20% dei posti Ad esempio, se un concorso prevede 100 posti, saranno considerati idonei solo i primi 20 candidati non vincitori.
Questa limitazione ha l'obiettivo di contenere il numero di idonei nelle graduatorie, evitando un eccessivo prolungamento delle liste di attesa per l'assunzione.
Tuttavia, la norma prevede alcune eccezioni:
- il limite del 20% non si applica ai concorsi banditi per il reclutamento del personale sanitario e socio-sanitario, educativo e scolastico, compreso quello impiegato nei servizi educativo-scolastici gestiti direttamente dai comuni e dalle unioni di comuni, e dei ricercatori.
- Inoltre, sono escluse le procedure concorsuali bandite dalle regioni, province, enti locali o da enti o agenzie da questi controllati o partecipati, che prevedano fino a 20 posti a concorso
- i concorsi per i comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti e
- i concorsi per le assunzioni a tempo determinato.
Decreto PA 2025: I concorsi in arrivo in sintesi
Ecco i principali concorsi e assunzioni previste dal Decreto Legge PA 2025:
Scarica qui la bozza del testo
1. Concorsi per la Polizia di Stato
Fino al 31 dicembre 2026 verranno banditi nuovi concorsi per il rafforzamento della Polizia di Stato, con una semplificazione delle procedure di selezione, in particolare per gli accertamenti psico-fisici e attitudinali
2. Assunzioni nel Ministero dell’Interno
Sono previste 200 assunzioni a tempo indeterminato per il personale amministrativo nelle strutture territoriali del Ministero dell’Interno, per gestire al meglio i flussi migratori e garantire l’efficienza operativa
.3. Stabilizzazioni e nuove assunzioni in enti e settori strategici
- ARERA (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) potrà assumere 15 unità a tempo indeterminato tra il 2024 e il 2026 e stabilizzare parte del personale già impiegato
- Ministero dell’Ambiente: previsto un concorso pubblico per 200 assunzioni nell’Area Funzionari per il supporto tecnico e specialistico in materia ambientale
- Scuola e AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica): si continuerà ad attingere alle graduatorie esistenti per nuove assunzioni nel 2025-2026
4. Concorsi per la Guardia di Finanza
Dal 2025 al 2029, la Guardia di Finanza bandirà concorsi annuali per 100 ispettori nei settori informatico, tecnico-logistico, aeronautico e sanitario
E' previsto infine il completamento delle stabilizzazioni per lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia, con assunzioni a tempo indeterminato fino al 31 dicembre 2025
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Assegno inclusione e SFL: soglie, pagamenti e istruzioni 2025
La legge di bilancio 2025 ha introdotto alcune novità volte a migliorare l’efficacia del sistema di welfare.
In particolare: da un lato, sono stati ristretti i criteri per l'accesso alla NASpI (l'indennità di disoccupazione dei dipendenti) al fine di evitare abusi; parallelamente, si prevede l’ampliamento dei beneficiari e l’aumento dei sostegni economici per Assegno di inclusione e Supporto formazione lavoro per offrire un sostegno più equo e inclusivo per le famiglie e le persone in cerca di occupazione
Il 16 gennaio INPS ha pubblicato un messaggio di chiarimenti su quest'ultimo aspetto e il calendario dei prossimi pagamenti di ADI e SFL a gennaio
Con il messaggio 595 del 17 febbraio sono stati forniti alcuni esempi pratici di calcolo .(vedi terzo paragrafo)
Vediamo in sintesi nei paragrafi che seguono.
Novità 2025 Assegno di inclusione
Le Modifiche all'Assegno di Inclusione (ADI) sono le seguenti
Incremento della soglia ISEE: Passa da 9.360 euro a 10.140 euro.
Aumento del reddito familiare ammesso:
- Da 6.000 euro a 6.500 euro.
- Da 7.560 euro a 8.190 euro per nuclei con tutti i membri di età ≥ 67 anni o con disabilità grave/non autosufficienza.
Maggiore accesso per nuclei in affitto:
- Soglia di reddito familiare elevata a 10.140 euro per chi risiede in abitazioni in locazione (registrate nella DSU).
- Incremento dell'integrazione al reddito per affitti Da 3.360 euro a 3.640 euro.
- Incremento massimo da 1.800 euro a 1.950 euro per nuclei con membri ≥ 67 anni o con disabilità.
Novità 2025 per il Supporto Formazione e lavoro
Sono previsti per il contributo economico del Supporto Formazione Lavoro :
- un innalzamento delle soglie economiche: ISEE e reddito familiare elevati da 6.000 euro a 10.140 euro.
- Incremento dell'importo mensile: Da 350 euro a 500 euro.
- Proroga della durata del contributo economico: Possibilità di estensione del limite massimo di 12 mesi per ulteriori 12 mesi, legata alla partecipazione a corsi di formazione, con erogazione del beneficio fino al termine del corso.
ADI e SFL: Calendario pagamenti gennaio – febbraio 2025
Il messaggio INPS precisa che le nuove soglie economiche e gli importi aggiornati si applicano dal 1° gennaio 2025, anche per domande già in corso.
Questi interventi rispondono alle difficoltà evidenziate nei primi mesi di attuazione delle nuove misure: mentre l’Adi si avvicina agli obiettivi prefissati (a giugno erano stati raggiunti 697mila beneficiari su 737mila previsti), il Sfl risulta ancora ampiamente sotto il target, con soli 92.683 beneficiari rispetto ai 322mila attesi per il 2024.
Le nuove tempistiche di pagamento per gennaio 2025 sono le seguenti:
- 15 gennaio: Pagamento delle mensilità arretrate di ADI (competenza anteriore a gennaio 2025).
- 17 gennaio: Pagamento di eventuali arretrati SFL e mensilità di dicembre 2024.
- 27 gennaio: Pagamenti relativi a gennaio 2025, con applicazione delle nuove soglie e importi per :
- le nuove domande di accesso alla misura di ADI presentate nel mese di dicembre 2024, con esito positivo dell’istruttoria, per le quali risulti sottoscritto, sempre nel mese di dicembre, il patto di attivazione digitale (PAD)
- le nuove domande di SFL (purché risulti attiva un’iniziativa formativa o lavorativa e a seguito di verifica positiva dell’istruttoria e di sottoscrizione del PAD e del patto di servizio personalizzato);
- le mensilità di rinnovo delle domande di ADI e di SFL in corso di erogazione di competenza del mese di gennaio 2025, con nuove soglie maggiorate previste dalla legge di Bilancio 2025.
ADI e SFL esempi di calcolo del reddito
A seguito degli interventi relativi alle misure dell'Assegno di Inclusione (ADI) e del Supporto per la formazione e il lavoro (SFL) previsti dalla Legge di Bilancio 2025, l'INPS con Messaggio n. 595 del 17 febbraio 2025 interviene ad illustrare le modalità attuative delle nuove previsioni normative.
In particolare, l'Istituto specifica che è in corso l'aggiornamento della modulistica per le domande di ADI e SFL
Inoltre in merito alla nuova soglia di reddito per i casi in cui il nucleo risieda in un'abitazione in locazione l'istituto fornisce i seguenti esempi di calcolo:
- nucleo con reddito familiare pari a 0 euro e canone di locazione pari a 4.500 euro annui: quota di integrazione del reddito di 6.500 euro + quota di integrazione della locazione di 3.640 euro = importo annuo dell’ADI di 10.140 euro e rata mensile di 845 euro di cui 541,67 euro di quota di integrazione del reddito e 303,33 euro di quota di integrazione del canone di locazione;
- nucleo con reddito familiare pari a 6.500 euro e canone di locazione pari a 3.000 euro annui: quota di integrazione del reddito di 0 euro + quota di integrazione della locazione di 3.000 euro = importo annuo dell’ADI di 3.000 euro e rata mensile di 250 euro di cui 0 euro di quota di integrazione del reddito e 250 euro di quota di integrazione del canone di locazione;
- nucleo familiare con reddito familiare pari a 8.140 euro e canone di locazione pari a 3.640 euro annui: quota di integrazione del reddito di 0 euro + quota di integrazione della locazione di 3.640 euro = importo annuo dell’ADI di 3.640 euro e rata mensile di 303,33 euro di cui 0 euro di quota di integrazione del reddito e 303,33 euro di quota di integrazione del canone di locazione.
SFL: chiarimenti sui casi di proroga
Infine nel messaggio 595 2025 sono chiarite le modalità di attuazione per il caso di proroga della durata massima del Supporto per la formazione e il lavoro.
La proroga del limite temporale del beneficio del SFL è applicabile, a partire dal 1° gennaio 2025, ai soli percettori del SFL che abbiano la misura in corso di fruizione e che alla scadenza dei dodici mesi risultino frequentare un corso di formazione non ancora terminato.
In particolare il messaggio precisa che la proroga prevista dalla legge di Bilancio 2025 NON si applica:
- ai beneficiari che abbiano terminato la fruizione delle dodici mensilità nel corso del 2024;
- ai beneficiari che, alla scadenza delle dodici mensilità fruite, dal 2025 risultino avere in corso delle iniziative di politica attiva, compresi i tirocini, diverse dalla frequenza di un corso di formazione, tenuto conto che l’articolo 1, comma 198, lettera c), n. 3), in argomento fa riferimento esclusivamente alla partecipazione a un corso di formazione.
Per l’ampliamento delle mensilità di indennità di partecipazione fruibili, la procedura del SFL acquisisce dalla piattaforma SIISL le domanda in stato “accolta”, i cui beneficiari risultino frequentare un corso di formazione che si concludano dopo la scadenza delle dodici mensilità.
Il beneficio economico è erogato nei limiti della durata del corso con possibilità di avviarne uno successivo, anche nel caso in cui non siano decorsi i successivi dodici mesi di proroga.
Qualora l’aggiornamento del Patto di servizio non appaia nella piattaforma SIISL entro l’ultima delle dodici mensilità la domanda viene posta nello stato “sospesa per verifica dell’aggiornamento del patto di servizio per la proroga della misura” e può essere terminata dopo 90 giorni se manca l’aggiornamento del Patto di servizio personalizzato.
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Sicurezza nel lavoro di potatura alberi: istruzioni aggiornate
Con la circolare n. 2 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali pubblicata il 13 febbraio 2025, vengono aggiornate le disposizioni in materia di sicurezza per l’esecuzione di lavori su alberi con funi, in sostituzione della circolare n. 23 del 2016.
L’aggiornamento si rende necessario a seguito del perdurare di infortuni, sia tra operatori esperti che meno esperti, in attività di raccolta e potatura svolte senza il rispetto delle disposizioni di sicurezza previste dal Decreto Legislativo n. 81/2008.
Per garantire una revisione adeguata delle istruzioni tecniche, è stato istituito un gruppo di lavoro tecnico composto da rappresentanti ministeriali, esperti INAIL, referenti delle Regioni, membri del Collegio nazionale delle Guide alpine, associazioni datoriali e sindacali, nonché esponenti del mondo accademico e degli enti di formazione.
Il documento ministeriale aggiornato introduce quindi nuove definizioni, regole per l’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e dettagli specifici sulle procedure di accesso e posizionamento sugli alberi con l’uso di funi, comprese le condizioni eccezionali in cui è ammesso l’uso di una sola fune.
Scarica qui il testo della circolare con relativi allegati.
Procedure lavoro su alberi in quota
Le istruzioni contenute nell’allegato alla circolare trattano in modo dettagliato le procedure di lavoro in quota, le misure di prevenzione e protezione, nonché le condizioni di applicabilità delle tecniche di accesso mediante funi.
Tra i principali pericoli individuati vi sono la caduta dall’alto, il contatto con linee elettriche, l’uso improprio di attrezzature da taglio, condizioni meteorologiche sfavorevoli, la presenza di insetti o animali pericolosi e la caduta di oggetti.
Il documento stabilisce precise modalità di organizzazione dell’area di lavoro, prevedendo misure di delimitazione, la predisposizione di zone di deposito sicure e l’adozione di sistemi di comunicazione adeguati tra operatori.
Particolare attenzione è rivolta alla valutazione preventiva della stabilità della pianta, alla selezione e installazione degli ancoraggi e all’uso corretto delle funi di lavoro e di sicurezza, nel rispetto delle normative vigenti.
Inoltre, vengono dettagliati i criteri per la selezione degli ancoraggi e l’importanza dell’adozione di dispositivi che impediscano il distacco accidentale delle funi.
Lavoro su alberi in quota: formazione e supervisione
Infine, la circolare disciplina la gestione delle emergenze e la formazione degli operatori, stabilendo che il personale addetto ai lavori su alberi con funi debba essere adeguatamente formato e addestrato.
In caso di infortunio o emergenza, devono essere predisposte procedure di soccorso immediate, tra cui la disponibilità di una fune di emergenza e un mezzo di comunicazione per l’attivazione del servizio sanitario nazionale.
Inoltre, l’aggiornamento normativo stabilisce che ogni intervento debba essere eseguito sotto la supervisione di un preposto, garantendo il rispetto delle misure di sicurezza e l’adozione di sistemi di ancoraggio idonei.