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Riduzione contributi edilizia 2024: regole e istruzioni
E' stato pubblicato già il 19 luglio 2024 nel sito del ministero del Lavoro, il decreto del ministero del lavoro di concerto con il ministero dell'Economia e delle Finanze, che conferma nella misura dell'11,50%, anche per l'anno 2024, la riduzione contributiva a favore delle imprese edili .
La conferma della misura della riduzione si basa sulle rilevazioni INPS sull’andamento delle contribuzioni nel settore edile nel periodo di applicazione 2023 , secondo le quali l’ammontare del gettito contributivo sostanzialmente compensa la riduzione contributiva.
Ieri 11 novembre 2024 è stata pubblicata la circolare INPS 93 2024 con le istruzioni e il modello di autodichiarazione aggiornati per l'applicazione relativa al 2024 , per la quale il termine per le domande è fissato al 15 FEBBRAIO 2025
Riduzione contributiva edilizia: requisiti e condizioni
Si ricorda che hanno diritto all’agevolazione contributiva i datori di lavoro classificati:
- nel settore industria con i codici statistici contributivi da 11301 a 11305 e
- nel settore artigianato con i codici statistici contributivi da 41301 a 41305,
- nonché caratterizzati dai codici Ateco 2007 da 412000 a 439909.
Non costituiscono attività edili in senso stretto – pertanto sono escluse :
- le opere di installazione di impianti elettrici, idraulici ed
- altri lavori simili,
contraddistinti dai codici Ateco 2007 da 432101 a 432909 e dai codici statistici contributivi 11306, 11307, 11308, 41306, 41307, 41308.
Il beneficio consiste in una riduzione sui contributi dovuti – nella misura del 11,50% – per le assicurazioni sociali diverse da quell pensionistica e si applica ai soli operai occupati per 40 ore la settimana.
Non spetta:
- per i lavoratori a tempo parziale, e
- per quelli a cui si applicano agevolazioni ad altro titolo.
In presenza di contratti di solidarietà, il beneficio è fruibile solo per i lavoratori ai quali non viene applicata la riduzione d'orario.
ATTENZIONE : Non è piu applicabile invece ai premi assicurativi Inail.
Si ricorda infine che il beneficio, come sempre in materia di sgravi contributivi, è applicabile solo in presenza di:
- regolarità contributiva attestata dal Durc,
- rispetto delle ulteriori norme e degli accordi e contratti collettivi, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
- assenza di o condanne passate in giudicato per violazioni in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro nel quinquennio antecedente la data di applicazione dell'agevolazione.
Riduzione edilizia 2023: come fare domanda
Le domande di applicazione della riduzione contributiva devono essere inviate esclusivamente in via telematica avvalendosi del modulo “Rid-Edil” – disponibile all’interno del Cassetto previdenziale sul sito www.inps.it – nella sezione “Comunicazioni on-line”, funzionalità “Invio nuova comunicazione” fino a 15 febbraio 2025
In caso di definizione delle istanze con esito positivo, viene attribuito il codice di autorizzazione “7N”, per il periodo da ottobre 2024 a gennaio 2025. L’esito è visualizzabile all’interno del Cassetto previdenziale del contribuente.
INPS sottolinea che i sistemi informativi centrali verificano la compatibilità dell’inquadramento aziendale con la suddetta riduzione, non consentendo la fruizione effettiva del beneficio ai datori di lavoro che non siano in possesso dei requisiti . Se fosse accertata la non veridicità della dichiarazione resa dal datore di lavoro le Strutture territorialmente competenti, avviseranno l’Autorità giudiziaria, e procederanno al recupero delle somme indebitamente fruite.
In ogni caso lo sgravio si riferisce al periodo che va da gennaio 2024 a dicembre 2024.
Riduzione edilizia: esposizione in Uniemens
I datori di lavoro autorizzati possono esporre lo sgravio nel flusso Uniemens :
- a decorrere dal flusso di competenza ottobre 2024,
- fino al mese di competenza gennaio 2025.
con il codice causale “L206” nell’elemento <AltreACredito> di <DatiRetributivi>. - Per il recupero degli arretrati relativi all’anno 2024 deve essere utilizzato il codice causale “L207”, nell’elemento <AltrePartiteACredito> di <DenunciaAziendale>.
Nei casi di matricole sospese o cessate, il datore di lavorodeve inoltrare l’istanza avvalendosi della funzionalità “Contatti” del Cassetto previdenziale del contribuente, allegando una dichiarazione conforme al fac-simile (Allegato n. 2); la Struttura territorialmente competente attribuisce il codice di autorizzazione “7N” all’ultimo mese in cui la matricola era attiva. I datori di lavoro quindi devono avvalersi della procedura delle regolarizzazioni contributive (UniEmens/vig).
Per gli operai non più in forza, nella sezione individuale del primo flusso Uniemens utile vanno inseriti gli stessi elementi previsti per gli operai ancora in forza; escudendo settimane, giorni retribuiti e calendario giornaliero. Deve essere, invece, valorizzato l’elemento <TipoLavStat> con il codice NFOR, che contraddistingue gli operai non più in carico presso il datore di lavoro.
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Editoria: elenco ammessi al contributo assunzioni
Il decreto della presidenza del Consiglio, dipartimento editoria del 28.11 2023 ha fornito le istruzioni per le modalità di fruizione dei contributi previsti per il settore editoria e stanziati già lo scorso anno attraverso il Fondo Innovazione editoria.
In particolare potevano essere richiesti :
- Contributo Edicole cioè un contributo straordinario alle imprese commerciali per ogni copia cartacea di quotidiani e periodici venduti nel corso dell’anno anche mediante abbonamento, a titolo oneroso in edicola o presso punti di vendita non esclusivi.
- Contributi forfettari da 10 a 14mila euro per ogni assunzione stabile di giovani giornalisti o esperti di IT under 36 o conversione di collaborazioni e contratti a termine già attivi ( senza limite di età dei beneficiari) in contratti a tempo indeterminato effettuati durante il 2023.
Per questi ultimi il termine per le domande è fissato al 23 maggio 2024 .
Ricordiamo in questo articolo i requisiti e le modalita di richiesta
Contributo assunzioni giornalisti e giovani professionisti: cos'è, a chi spetta
Come detto si tratta di contributi forfettari pari a
- 10 mila euro per le assunzioni a tempo indeterminato, di giovani under 36
- 14mila euro per ogni contratto di collaborazione o a termine trasformato in tempo indeterminato. In questo caso non c'è limite di età per i lavoratori .
Le stabilizzazioni devono essere avvenute tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2023.
ATTENZIONE è possibile fare domanda per entrambe le tipologie di contributo. In tal caso, deve essere presentata una domanda per ognuno dei due contributi.
Sono ammesse le imprese con i seguenti codici classificazione ATECO
- 5813 edizione di quotidiani
- 5814 edizione di riviste e periodici
- 6391 agenzie di stampa
- 6010 trasmissioni radiofoniche
- 6020 trasmissioni televisive.
Richiesti inoltre:
- l'iscrizione al registro degli operatori della comunicazione ROC
- non essere sottoposti a procedure di liquidazione .
Contributo stabilizzazione contratti giornalisti ed esperti IT come fare domanda
Per entrambe le tipologie di contributo le domande andavano inviate tra il 23 aprile alle ore 17.00 e il 23 maggio 2024 alle ore 17.00 , in forma telematica nell'area riservata del portale Impresainungiorno.gov.it , firmate digitalmente dal legale rappresentante dell'impresa e allegando dichiarazioni sostitutive attestanti:
- il possesso dei requisiti ,
- gli estremi dei contratti
- il riferimento al contratto giornalistico applicato
- la qualifica e mansioni del lavoratore
- le informazioni relative al regime de minimis dei due anni precedenti e dell'esercizio in corso
- il conto corrente dell'impresa per il versamento del contributo
Contributo assunzioni l'elenco dei beneficiari
Il Ministero ha comunicato che è stato emanato in data 4 novembre 2024 il decreto del Capo del Dipartimento che approva l’elenco dei soggetti cui è riconosciuto il contributo citato, a favore delle imprese editoriali di quotidiani e periodici, anche di nuova costituzione, delle agenzie di stampa e delle emittenti televisive e radiofoniche locali e nazionali.
Si tratta di 70 aziende che riceveranno contributi netti da 9600 a 76mila euro.
Viene ricordato che i contributi saranno erogati, al netto della ritenuta IRES, mediante accredito sui conti correnti dei beneficiari indicati nelle domande di accesso all’agevolazione.
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EPPI sostegni ai periti industriali: richieste entro il 18.12
Gli iscritti all'Ente di Previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati (EPPI), hanno l’opportunità di richiedere prestazioni assistenziali a sostegno dei bisogni dell’attivita’ professionale.
In particolare con riferimento a:
- immobili e beni strumentali per l'attività professionale nonché per
- lo svolgimento di attività formative professionali
sono previsti sussidi a parziale copertura delle spese sostenute per far fronte ad esigenze occorse dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023
La piattaforma per le richieste è aperta fino al 18 dicembre 2024.
Vediamo in maggiore dettaglio gli ambiti per cui è possibile richiedere il contributo e come presentare richiesta.
EPPI le spese ammissibili alle prestazioni assistenziali
I principali ambiti per cui è possibile richiedere il contributo dell'ente previdenziale EPPI sono i seguenti:
- Immobili e Beni Strumentali:
Copertura parziale degli interessi per mutui o prestiti mirati all’acquisto o costruzione di immobili (comprese pertinenze) destinati all’attività di libero professionista.
Finanziamenti per l’acquisto di macchinari, arredi e attrezzature essenziali per l’avvio o l’ampliamento dell’attività professionale, inclusi veicoli ad uso professionale e prestiti per manutenzioni ordinarie.
- Formazione e Crescita Professionale:
Spese per corsi di formazione rivolti a iscritti under 35, corsi di aggiornamento e qualificazione professionale, e certificazioni delle competenze da enti riconosciuti ai sensi del D.Lgs. n. 13/2013.
- Tirocinio Professionale:
Riconoscimento per le somme versate a stagisti che hanno svolto il tirocinio presso studi o società tra professionisti.
Sussidi EPPI: modalita e termini per le domande
Le domande vanno presentate esclusivamente online, tramite l’area riservata EppiLife, entro le ore 12.00 del 18 dicembre 2024.
L'erogazione dei sussidi avverrà secondo graduatoria definita in rapporto ai rispettivi redditi ISEE, privilegiando i redditi più bassi
e richiede:
- una posizione documentale e contributiva in regola per il rilascio del DURC;
- un reddito ISEE non superiore a 35.000 euro, da certificare al momento della richiesta.
Per ulteriori dettagli si può consultare il bando EPPI
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False informazioni all’ispettorato: può non essere reato
La sentenza n. 39659 della Corte di Cassazione, depositata il 29 ottobre 2024, affronta il caso di un direttore di punto vendita commerciale, condannato in primo grado dal Tribunale di La Spezia il 27 marzo 2024.
La condanna riguardava il reato previsto dall’art. 4, comma 7, della legge n. 628 del 1961, per aver fornito informazioni volutamente errate e incomplete all’Ispettorato del Lavoro riguardo ai dipendenti di una ditta esterna. Tuttavia, la Cassazione non ha confermato la condanna rilevando una serie di incoerenze nella motivazione della sentenza di primo grado, evidenziando la necessità di distinguere chiaramente tra dolo e colpa nella valutazione della responsabilità dell’imputato.
Ecco nello specifico il caso concreto e l'analisi dei giudici.
Informazioni errate all’INL il caso concreto
Nel caso analizzato, l'imputato, Sc.Jo., era accusato di aver fornito informazioni errate e incomplete all'Ispettorato del Lavoro, comportamento considerato doloso in quanto l’accusa sosteneva che egli avesse agito "scientemente". L’elemento doloso è essenziale per configurare il reato previsto dall’art. 4, comma 7, della legge n. 628 del 1961, il quale punisce chi fornisce informazioni non veritiere in risposta a richieste ufficiali delle autorità di controllo.
L'accusa sosteneva che Sc.Jo., nella sua posizione di direttore, avesse deliberatamente omesso o falsificato informazioni sul personale della società Fu.Su. Srl, in particolare i dipendenti Mo.Gi. e Ma.Ma., che avevano prestato servizio presso il punto vendita da lui diretto.
Nello specifico, Sc.Jo. avrebbe comunicato agli ispettori INPS che solo un lavoratore della Fu.Su. Srl fosse effettivamente operativo nel punto vendita, nonostante le evidenze contrarie. Questo comportamento, ritenuto “reticente” dall’accusa, è stato interpretato come una volontaria omessa comunicazione di fatti che erano rilevanti per l'indagine ispettiva in corso.
Informazioni errate all’INL: caso di negligenza per il tribunale
Il Tribunale di La Spezia, pur riconoscendo l’erroneità e incompletezza delle informazioni fornite, ha attribuito la colpevolezza di Sc.Jo. alla sua negligenza grave piuttosto che a una reale volontà dolosa. Ha sostenuto che l’imputato avrebbe dovuto verificare accuratamente i dati presso l’ufficio personale dell'azienda prima di rispondere, concludendo che la sua mancata diligenza costituisse sufficiente base per la condanna.
La decisione si è quindi basata su una visione dell’atto come frutto di disattenzione o trascuratezza piuttosto che di intenzione ingannevole.
Informazioni errate all’INL: la decisione della Cassazione
La Corte di Cassazione ha contestato l' impostazione del tribunale per alcuni motivi chiave:
- Differenza tra Dolo e Colpa: Secondo la Cassazione, la condotta dolosa è un elemento imprescindibile del reato contestato. Se l’accusa originaria riteneva che Sc.Jo. avesse agito consapevolmente per fornire informazioni false, non era sufficiente attribuirgli grave negligenza, come fatto dal Tribunale, per fondare la responsabilità penale. In assenza di prova del dolo, il reato non poteva essere confermato.
- Contraddizione Logica: La Corte ha evidenziato un'incoerenza nella sentenza di primo grado, che oscillava tra la qualificazione del comportamento di Sc.Jo. come "reticente" (intenzionale) e l’attribuzione di una condotta semplicemente "negligente" (non intenzionale). Questo approccio contraddittorio rendeva incoerente la motivazione della sentenza, non chiarendo se si trattasse di una volontà di occultare informazioni o di una semplice mancanza di diligenza.
- Principio di Coerenza tra Accusa e Sentenza: La Cassazione ha sottolineato che, per rispetto del principio di coerenza, il Tribunale avrebbe dovuto qualificare la condotta secondo l'accusa di dolo oppure, se intendeva ritenere che l'imputato avesse agito per negligenza, avrebbe dovuto procedere all’assoluzione, poiché il reato non era configurabile.
- La Corte di Cassazione ha così deciso di annullare la sentenza del Tribunale e di rinviare il caso affinché venga rivalutato, con maggiore chiarezza sull'elemento psicologico dell’imputato e con un’attenta distinzione tra dolo e colpa
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ESG e modello 231 integrati: una guida dai Commercialisti
Il documento, intitolato "Modello 231 e fattori ESG: L’importanza di una virtuosa connessione", redatto dal Gruppo interdisciplinare ESG-231 e dai delegati del CNDCEC, pubblicato il 12 luglio 2024 è stato analizzato il legame tra il modello organizzativo di gestione previsto dal Decreto Legislativo 231/2001 e i fattori ESG (Environment, Social, Governance) nell'ottica di una gestione aziendale sostenibile e conforme alle normative di responsabilità sociale e ambientale. Il documento fornisce linee guida su come implementare un modello 231 che risponda alle esigenze di conformità alle normative ESG.
L’applicazione pratica di queste indicazioni permette alle aziende di strutturare un sistema di controlli interno che riduce i rischi di violazioni normative, inclusi quelli in ambito ambientale, sociale e di governance, con benefici sia in termini di sicurezza operativa sia di prevenzione delle sanzioni.
Vediamo una sintesi dei punti principali:
ESG Il concetto di sostenibilità
Il concetto di sostenibilità si è evoluto negli anni, integrando i temi ambientali, sociali e di governance come elementi centrali nella gestione aziendale moderna e nel valore d'impresa, inteso non più solo come profitto, ma come impatto positivo sull'ambiente e sulla società. La sostenibilità richiede un approccio di lungo periodo, orientato a prevenire rischi e a creare valore per tutti gli stakeholder, inclusi i dipendenti, le comunità locali e il pianeta.
La nuova Direttiva europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) obbliga molte imprese a fornire una reportistica dettagliata sugli impatti ambientali, sociali e di governance e il modello 231 puo supportarne la trasparenza e a tracciabilità .
La mancata adozione del modello 231 può esporre le aziende a sanzioni e danni reputazionali se le dichiarazioni ESG non sono supportate da dati e pratiche verificabili, come previsto dalla normativa antiriciclaggio e contro il greenwashing.
Il rating ESG, ovvero una valutazione della performance aziendale in termini di sostenibilità, diventa sempre più rilevante anche ai fini dell’accesso al credito e dell’attrattiva verso investitori. Tuttavia, la mancanza di standard comuni per la valutazione delle performance ESG rende difficile ottenere un quadro omogeneo.
Il modello 231 può supportare le aziende nell'ottenimento di un rating elevato, poiché attesta l’impegno dell’azienda in materia di legalità e trasparenza, specialmente se integrato con politiche anticorruzione e iniziative di responsabilità sociale.
Modello 231 e Responsabilità degli Enti e fattori ESG
Come noto, il Decreto 231/2001 ha introdotto la responsabilità amministrativa degli enti per determinati reati commessi nell'interesse o a vantaggio dell'azienda. Il modello 231 è uno strumento gestionale per prevenire questi reati e promuovere la cultura della compliance, ovvero l'adesione a norme e procedure per la corretta gestione aziendale. Questo modello risulta particolarmente rilevante alla luce delle nuoe normative ESG, poiché fornisce una base per integrare misure di prevenzione dei rischi legati alla sostenibilità.
I fattori ESG si collegano strettamente con le aree di rischio del modello 231, afferma il documento di ricerca .
Ad esempio, in ambito ambientale, la sostenibilità richiede conformità a normative sulla gestione dei rifiuti, tutela delle acque e controllo delle emissioni, tutte aree in cui possono sorgere reati rilevanti per il modello 231.
Sul fronte sociale, la conformità alle leggi su salute e sicurezza dei lavoratori è essenziale. Per quanto riguarda la governance, il modello 231 copre rischi legati alla corruzione, al riciclaggio e agli abusi di mercato, rendendo così la struttura di controllo una componente fondamentale per evitare reati e potenziali scandali di greenwashing.
Digitalizzazione modello 231 e analisi dei dati ESG
Un elemento che viene particolarmente approfondito nel documento del CNDCEC – Fondazione commercialisti è l’implementazione di tecnologie digitali nella gestione aziendale può facilitare la raccolta e l'analisi dei dati ESG, oltre a potenziare la trasparenza nella rendicontazione.
La digitalizzazione può supportare il modello 231 nella gestione del rischio di compliance penale attraverso una migliore tracciabilità dei dati, utile anche per minimizzare i rischi di greenwashing.
Le linee guida per l’integrazione tra ESG e Modello 231
Il documento del CNDCEC offre un contributo pratico significativo per le aziende che desiderano integrare i principi ESG con il modello organizzativo 231, e lo fa sotto vari aspetti operativi:
1. Orientamento alla Conformità e Riduzione del Rischio
2. Supporto per la Gestione del Rating ESG
3. Rendicontazione ESG e Reputazione Aziendale
4. Compliance Integrata e Ottimizzazione dei Processi
5. . Strumenti per la Digitalizzazione della Compliance
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Riduzione premi INAIL artigiani 2024
Pubblicato ieri nella sezione pubblicità legale del sito del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali , il DM 9 ottobre 2024 , con il quale viene determinata la misura percentuale della riduzione dei premi assicurativi INAIL spettante alle imprese artigiane che non abbiano registrato casi di infortunio nel biennio 2022/2023,
La riduzione stabilita dalla legge 296 2006 viene fissata alla misura del 4,81% del premio dovuto nel 2024, in leggero ribasso rispetto al 2023, quando era stata stabilita al 4,99%
Si ricorda che per l'applicazione le imprese artigiane devono rispondere ai seguenti requisiti :
- essere in regola con tutti gli obblighi previsti dalla normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (DLgs. 81/2008).
- non aver registrato tra i dipendenti infortuni nel biennio precedente alla data della richiesta di ammissione al beneficio
- devono aver adottato piani pluriennali di prevenzione per l’eliminazione delle fonti di rischio e per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro.
Giova forse specificare che anche che per l' applicazione delle riduzione si considerano gli infortuni denunciati, sia attraverso certificato medico del dipendente che a seguito di denuncia del datore di lavoro .
Non vanno invece conteggiati gli infortuni in itinere e gli infortuni in franchigia ( ovvero gli infortuni con grado di menomazione ai fini dell'indennizzo inferiore al 6%)
La riduzione è applicabile sia ai premi della polizza dipendenti ovvero i premi ordinari , che ai premi della polizza artigiani ( premio speciale unitario).
Si ricorda che che l’INAIL è autorizzato dai ministeri ad effettuare anche successivamente le verifiche sulle condizioni di ammissione al beneficio da parte delle imprese artigiane.
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Fondi pensione 2024: piu adesioni e rendimenti in crescita
Nel report COVIP di settembre 2024, pubblicato il 31 ottobre scorso , la Commissione di vigilanza sulla previdenza complementare offre una panoramica sul numero di posizioni attive nei vari fondi pensione e analizza i rendimenti ottenuti dalle diverse linee di investimento durante i primi nove mesi del 2024.
Viene fornito così un quadro aggiornato della crescita del settore e delle performance finanziarie a vantaggio degli iscritti.
Vediamo una sintesi delle principali indicazioni.
Fondi pensione e COVIP: cosa sono
In Italia, il sistema pensionistico pubblico è affiancato da un sistema di previdenza complementare, destinato a garantire ai lavoratori una pensione integrativa per mantenere un tenore di vita adeguato anche dopo il pensionamento.
La COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione) è l'autorità pubblica indipendente incaricata di vigilare su questo sistema, assicurando la trasparenza, la sicurezza e la tutela degli iscritti alle forme di previdenza complementare.
I fondi pensione sono gli strumenti principali della previdenza complementare.
Questi fondi permettono ai lavoratori di accumulare risparmi durante la loro vita lavorativa per integrare, alla pensione pubblica, un'ulteriore entrata economica, sempre piu necessaria negli ultimi tempi per le difficolta finanziarie cui sta andando incontro INPS a causa del calo demografico
Esistono diverse tipologie di fondi pensione:
- Fondi Negoziali: istituiti tramite contrattazione collettiva e riservati a specifici settori lavorativi.
- Fondi Aperti: accessibili a tutti, anche senza requisiti specifici, e gestiti da società di gestione del risparmio o da banche.
- PIP (Piani Individuali Pensionistici): gestiti da compagnie di assicurazione e pensati per un'adesione individuale.
Il report COVIP sui fondi pensione Settembre 2024
Posizioni in essere A settembre 2024, il numero totale di posizioni attive nelle forme pensionistiche complementari ha raggiunto gli 11 milioni, segnando una crescita del 3,3% rispetto alla fine del 2023. Queste posizioni, che includono anche gli aderenti a più forme, corrispondono a un totale di iscritti pari a 9,88 milioni.
L'incremento è particolarmente evidente nei fondi negoziali legati ai contratti collettivi che registrano un aumento di 205.900 posizioni (+5,1% rispetto a dicembre 2023), portando il totale a 4,223 milioni.
In particolare, il fondo del settore edile ha contribuito significativamente con un aumento di 98.600 posizioni, grazie all’adesione contrattuale dei lavoratori mediante contributi versati esclusivamente dai datori di lavoro, sebbene di importo modesto. Anche il fondo per il pubblico impiego ha visto una crescita di 28.600 posizioni.
Nelle forme pensionistiche di mercato, i fondi aperti hanno registrato un incremento di 90.700 posizioni (+4,7%) e i PIP (Piani Individuali Pensionistici) di 47.700 posizioni (+1,3%). Al termine di settembre, il totale delle posizioni attive è pari rispettivamente a 2,041 milioni per i fondi aperti e 3,829 milioni per i PIP.
Vediamo in sintesi nella tabella seguente:
Posizioni Fondi Pensionistici
Numero di Posizioni (Settembre 2024)
Tipo di Fondo Posizioni (milioni) Variazione (%) da Dicembre 2023 Fondi Negoziali 4,223 +5,1% Fondi del Settore Edile +98.600 posizioni – Fondo Pubblico Impiego +28.600 posizioni – Fondi Aperti 2,041 +4,7% PIP 3,829 +1,3% Fondi pensione: le risorse gestite e i rendimenti
Contributi e risorse gestite
Nei primi nove mesi del 2024, fondi negoziali, fondi aperti e PIP hanno raccolto complessivamente 10,5 miliardi di euro, con un aumento del 7,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’incremento più marcato è stato registrato dai fondi aperti, con un +9,7%.
Le risorse destinate alle prestazioni sono arrivate a 238 miliardi di euro, con un incremento del 6,1% rispetto ai 224,4 miliardi di fine 2023.
Circa il 60% di questa crescita è attribuibile all’aumento del valore dei titoli in portafoglio, mentre il restante è dovuto ai flussi contributivi netti.
L'attivo netto ha raggiunto i
- 73,5 miliardi di euro per i fondi negoziali (+8,3% rispetto all’anno precedente),
- 36,1 miliardi per i fondi aperti e
- 53 miliardi per i PIP,
rispettivamente in crescita del 10,8% e del 6,1% rispetto al 2023.
Rendimenti
Nel corso dei primi nove mesi del 2024, le forme di previdenza complementare hanno mostrato rendimenti positivi, con performance superiori per le gestioni più esposte al comparto azionario.
- I comparti azionari hanno registrato rendimenti medi dell’8,9% per i fondi negoziali, del 9,6% per i fondi aperti e del 10,3% per i PIP.
- Le linee bilanciate hanno riportato rendimenti medi del 5,8% nei fondi negoziali, del 6,2% nei fondi aperti e del 5,7% nei PIP.
- Rendimenti più bassi, ma comunque positivi, sono stati riscontrati per i comparti obbligazionari e garantiti.
Analizzando i rendimenti su un orizzonte temporale di dieci anni, includendo i nove mesi del 2024, le linee con maggiore contenuto azionario hanno registrato rendimenti medi annui composti intorno al 5% per tutte le tipologie di forme pensionistiche.
Le linee bilanciate hanno offerto rendimenti medi tra il 2% e il 3%, mentre le linee garantite e obbligazionarie hanno riportato rendimenti intorno all'1%, o inferiori in alcuni casi. Le gestioni separate di ramo I dei PIP, che valutano le attività al costo storico piuttosto che al valore di mercato, hanno prodotto un rendimento medio dell'1,7%.
Da notare che nello stesso periodo, la rivalutazione del TFR si è attestata al 2,3%.
In generale, i comparti azionari e parte delle linee bilanciate hanno evidenziato rendimenti superiori rispetto ai comparti obbligazionari, garantiti e rispetto al TFR. Nei fondi negoziali, la dispersione dei rendimenti dei singoli comparti è risultata minore rispetto a quella registrata nei fondi aperti e nei PIP.
Rendimenti Medi delle Linee di Investimento (Primi 9 Mesi 2024)
Linea di Investimento Fondi Negoziali Fondi Aperti PIP Azionari 8,9% 9,6% 10,3% Bilanciati 5,8% 6,2% 5,7% Obbligazionari Positivi ma inferiori Positivi ma inferiori Positivi ma inferiori Garantiti Positivi ma inferiori Positivi ma inferiori Positivi ma inferiori