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Dichiarazione Iva 2025: pubblicati i modelli con le relative istruzioni
Con Provvedimento del 15.01.2025 n. 9491, l'Agenzia delle Entrate ha approvato e pubblicato i modelli di dichiarazione IVA/2025 concernenti l’anno di imposta 2024, con le relative istruzioni, da presentare nell’anno 2025 ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, in particolare:
- il Modello IVA/2025 composto da:
- il frontespizio, contenente anche l’informativa relativa al trattamento dei dati personali;
- i quadri (VA-VC-VD-VE-VF-VJ-VH-VM-VK-VN-VL-VP-VQ -VT-VX-VO-VG),
L’ente o società commerciale controllante deve comprendere nella propria dichiarazione anche il prospetto IVA 26 PR/2025 (composto dei quadri VS-VV-VW-VY-VZ) per l’indicazione dei dati relativi alla liquidazione dell’IVA di gruppo.
- il Modello IVA BASE/2025 composto da:
- il frontespizio, contenente anche l’informativa relativa al trattamento dei dati personali;
- i quadri VA, VE, VF, VJ, VH, VP, VL, VT e VX.
I dati relativi alla determinazione dell’IVA da versare o del credito d’imposta devono essere indicati nel quadro VX.
Le opzioni e le revoche previste in materia di IVA e di imposte sui redditi devono essere comunicate utilizzando il quadro VO della dichiarazione annuale IVA/2025.
Scarica i Modelli Iva 2025 e le relative istruzioni.
La dichiarazione IVA relativa all’anno di imposta 2024 deve essere presentata nel periodo compreso tra il 1° febbraio e il 30 aprile 2025.
Principali modifiche al modello IVA/2025 di carattere generale
Come illustrato nelle istruzioni allegate al modello Iva 2025, ecco le principali modifiche, di carattere generale, apportate quest'anno:
- QUADRO VM
Il quadro è stato rinominato in “Versamenti auto F24 elementi identificativi” per dare seguito a quanto previsto dall’ art. 1, comma 93, della legge n. 213 del 2023. - QUADRO VO
Nella sezione 1, è stato previsto il rigo VO18 riservato alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni di promozione sociale che hanno scelto di optare, nell’ anno oggetto della presente dichiarazione, per l’applicazione del regime previsto dall’art. 1, commi da 54 a 63, della legge n. 190 del 2014.
Nella sezione 2, è stato introdotto il rigo VO27, riservato alle imprese giovanili in agricoltura che hanno optato per l’applicazione del regime fiscale agevolato previsto dall’art. 4, comma 1, della legge n. 36 del 2024. Prospetto IVA 26/PR. - QUADRO VW
Nel rigo VW 26 è stato introdotto il campo 2, che deve essere compilato per indicare i crediti trasferiti dalle società del gruppo ritornate operative, non più rientranti nella disciplina delle società di comodo di cui all’art 30 della legge n. 724 del 1994.
- il Modello IVA/2025 composto da:
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Maxi deduzione del costo del personale in caso di nuove assunzioni
L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Circolare n. 1/E del 20 gennaio 2025 con la quale ha fornito chiarimenti operativi sull'applicazione della maggiorazione del costo del personale ammesso in deduzione, introdotta dall’articolo 4 del D.Lgs. 30 dicembre 2023, n. 216, in attuazione della riforma fiscale.
Tale beneficio è finalizzato a incentivare le nuove assunzioni e favorire l'incremento occupazionale, con particolare attenzione alle categorie di lavoratori svantaggiati.
La legge di bilancio 2025 (articolo 1, commi 399 e 400, della L. n. 207/2024) ha prorogato l’agevolazione per tre anni ulteriori, rendendola applicabile per i periodi d’imposta 2025, 2026 e 2027, nei limiti e alle condizioni stabilite dalla normativa vigente.
Maxi deduzione nuove assunzioni: chi può beneficiare dell’agevolazione
L’agevolazione spetta a:
- Imprese (società di capitali, società di persone, imprese individuali);
- Esercenti arti e professioni, anche in forma associata;
- Enti non commerciali, limitatamente alle assunzioni di personale impiegato in attività commerciali.
Sono escluse dal beneficio le imprese in liquidazione o in situazioni di crisi, nonché le attività che determinano il reddito in forma forfetaria.
Maxi deduzione nuove assunzioni: requisiti oggettivi per ottenere la maggiorazione
L’incremento occupazionale si considera realizzato se, al termine del periodo agevolato (anno fiscale 2024), il numero dei lavoratori a tempo indeterminato è superiore rispetto all’anno precedente.
Inoltre, è richiesto che il numero complessivo di dipendenti (inclusi quelli a tempo determinato) non sia inferiore rispetto all'anno di riferimento.
Casi particolari
La circolare chiarisce alcuni casi specifici, come:
- Operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, cessioni);
- Trasferimenti di personale tra società dello stesso gruppo;
- Conversione di contratti da tempo determinato a indeterminato.
Maxi deduzione nuove assunzioni: come si determina la maggiorazione
La maggiorazione prevista è pari al 20% del costo riferibile alle nuove assunzioni a tempo indeterminato.
Tuttavia, per le categorie di lavoratori svantaggiati (ad esempio, disabili, ex detenuti, donne in difficoltà, giovani), l’incremento sale al 30%, come specificato nell'Allegato 1 del decreto.
Il costo ammissibile per la deduzione è il minore tra:
- Il costo effettivo dei nuovi assunti;
- L’incremento complessivo del costo del personale rispetto all’anno precedente.
Esempio pratico di calcolo della deduzione
Se un’azienda assume nuovi dipendenti con un costo totale di 200.000 euro e l'incremento del costo del personale è pari a 150.000 euro, la maggiorazione sarà calcolata su quest'ultimo importo, applicando la percentuale del 20% o del 30% a seconda della categoria di lavoratori assunti.
Maxi deduzione nuove assunzioni: adempimenti e controlli
Le aziende devono documentare con precisione l’effettivo incremento occupazionale mediante:
- Registri delle assunzioni e cessazioni;
- Dichiarazioni fiscali conformi ai criteri della circolare;
- Rispetto delle condizioni per l’applicazione della deduzione.
Inoltre, ai fini della determinazione degli acconti fiscali, la normativa stabilisce che l'agevolazione non deve essere considerata per il calcolo degli anticipi IRPEF/IRES.
Allegati: -
Piano strategico della ZES unica: il testo completo
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 31 ottobre 2024, registrato dalla Corte dei conti al n. 3190/2024, è stato approvato, ai sensi dell'art. 11, comma 3, del DL n. 124/2023, il piano strategico della ZES unica.
Scarica il testo del piano strategico della ZES unica
Il Piano Strategico della ZES Unica del Mezzogiorno si pone l'obiettivo di rilanciare lo sviluppo economico e infrastrutturale delle aree meno sviluppate del Sud Italia.
Piano strategico della ZES unica: le Filiere strategiche
Il Piano Strategico ZES individua nove filiere strategiche da rafforzare per promuovere lo sviluppo economico del Mezzogiorno, valorizzando le specificità produttive regionali. Le filiere prioritarie sono:
- Agroalimentare & Agroindustria:
- Settore centrale per il sistema economico italiano, con forti connessioni alla transizione ecologica e tecnologica.
- Coinvolge più di 538.000 addetti e oltre 63.000 imprese, con una significativa proiezione internazionale.
- Turismo:
- Settore chiave per il Mezzogiorno con alto potenziale di crescita, legato all'incremento del turismo internazionale.
- Elettronica & ICT:
- Settore ad alta intensità tecnologica con forte capacità innovativa e occupazione qualificata.
- Automotive:
- Filiera strategica in termini di competitività internazionale e buona progettualità, con importanti ricadute occupazionali.
- Made in Italy di qualità:
- Comprende moda, arredamento e altre eccellenze italiane, con potenziale per aumentare l’export e l’occupazione.
- Chimica & Farmaceutica:
- Filiera ad alto contenuto tecnologico con effetti positivi di cross-fertilization su altri settori.
- Navale & Cantieristica:
- Settore industriale importante per il Mezzogiorno, con alte retribuzioni e una buona presenza di contratti stabili.
- Aerospazio:
- Comparto ad alta intensità tecnologica con rilevante presenza di laureati e capacità di abilitare la crescita economica.
- Ferroviario:
- Filiera avanzata, con un focus sulla componente industriale e tecnologica.
Questi settori sono selezionati in base a criteri di competitività, potenziale di mercato e capacità di generare occupazione e innovazione.
Inoltre, per sviluppare un’industria moderna e innovativa, in grado di posizionarsi su segmenti ad alto valore aggiunto, sono state selezionate tre tecnologie da promuovere:
- le tecnologie digitali,
- le tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse (Cleantech)
- e le biotecnologie (Biotech).
Piano Strategico della ZES Unica: incentivi e agevolazioni per le imprese
Il Piano Strategico della ZES Unica prevede un’ampia gamma di incentivi e agevolazioni per le imprese che operano nel Mezzogiorno. Tra le principali misure disponibili si includono:
1. Fiscalità di vantaggio
Credito d’imposta per investimenti:
- Riconosciuto per l’acquisizione di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive situate nella ZES.
- La percentuale del credito varia in base alla dimensione dell’impresa e alla localizzazione dell’investimento (es. fino al 60% per le piccole imprese in determinate aree)
Credito d’imposta per il settore agricolo e della pesca:
- Specificamente per gli investimenti nel settore della produzione primaria, con intensità differenziate in base alla localizzazione e al tipo di impresa.
2. Incentivi per l’occupazione
Bonus giovani:
- Esenzione totale dei contributi previdenziali per l’assunzione di giovani under 35, con un massimo di 650 euro al mese per 24 mesi.
Bonus donne:
- Sostegno per l’assunzione di donne svantaggiate, con analoghe condizioni di esenzione contributiva.
3. Finanziamenti e sovvenzioni
- Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per nuove imprese e per lo sviluppo di progetti innovativi.
- Misure specifiche per le aree di crisi industriale.
4. Capitale di rischio
- Fondo Cresci al Sud:
- Investimenti in capitale di rischio per favorire la crescita delle PMI nell’area ZES
5. Semplificazioni amministrative
- Regime autorizzatorio semplificato (autorizzazione unica), che riduce i tempi e gli oneri burocratici per le imprese che intendono investire nella ZES unica.
6. Zone franche doganali
- Agevolazioni per l’import-export attraverso la creazione di aree con regime doganale semplificato.
Questi strumenti mirano a incentivare nuovi investimenti, aumentare la competitività delle imprese locali e stimolare l'occupazione.
Allegati: - Agroalimentare & Agroindustria:
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Tabelle ACI 2025 per il calcolo del fringe benefit pubblicate in Gazzetta
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30.12.2024 il comunicato con cui l’Agenzia delle entrate ha reso note le tabelle elaborate dall’Automobile Club d’Italia per il 2025, utili per la determinazione del fringe benefits, cioè della retribuzione in natura che deriva dalla concessione in uso ai dipendenti dei veicoli aziendali che vengono destinati ad uso promiscuo per esigenze di lavoro e per esigenze private.
Il beneficio tassabile è imponibile per il lavoratore sia ai fini fiscali che previdenziali e si desume dalle tabelle ACI pubblicate ogni anno sulla Gazzetta Ufficiale.
Le tabelle ACI valide per il 2025
Le tabelle ACI valide per il 2025 sono suddivise in:
- Autoveicoli in produzione cosi distinte:
- autoveicoli a Benzina,
- autoveicoli a Gasolio,
- autoveicoli a Benzina-GPL,
- autoveicoli ibrido-Benzina,
- autoveicoli ibrido-Gasolio,
- autoveicoli ibridi plug-in;
- autoveicoli elettrici.
- Autoveicoli fuori produzione ugualmente distinti in base alla modalità di alimentazione:
- autoveicoli a Benzina,
- autoveicoli a Gasolio,
- autoveicoli a Benzina-GPL, Benzina-Metano e Metano esclusivo
- autoveicoli ibrido-Benzina,
- autoveicoli ibrido-Gasolio,
- autoveicoli ibridi plug-in.
- Autoveicoli elettrici;
- Motoveicoli.
- Autocaravan.
Ricordiamo che L’ACI (www.aci.it) elabora due tipologie di tabelle:
- le tabelle che riportano i costi chilometrici di esercizio correlati all’effettuazione di trasferte per conto dell’azienda con impiego dell’auto propria da parte del dipendente o collaboratore;
- le tabelle contenenti i fringe benefits imponibili in capo al dipendente o collaboratore, al quale l’azienda concede il veicolo aziendale in uso promiscuo (aziendale e privato).
Le prime vengono pubblicate dall’ACI due volte l’anno (all’incirca a marzo e a settembre), mentre le seconde, ovvero quelle indicate nel presente articolo, sono pubblicate una volta l’anno entro il 31/12.
Leggi anche Fringe benefit: regole e novità 2025
Novità nella disciplina delle auto aziendali nella legge di bilancio 2025
Con la legge di bilancio 2025 cambia il trattamento fiscale e previdenziale delle auto aziendali assegnate ad uso promiscuo al dipendente.
Dal 1° gennaio 2025, si assume il 50% dell’importo corrispondente ad una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri (desumibile dalle tabelle ACI), con effetto dal periodo d’imposta successivo, al netto delle somme eventualmente trattenute al dipendente. La percentuale è ulteriormente ridotta:
- al 10% nei casi in cui i veicoli concessi siano a trazione esclusivamente elettrica a batteria,
- ovvero al 20% per i veicoli elettrici ibridi plugin.
- Autoveicoli in produzione cosi distinte:
- Senza categoria
Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023 pubblicata in Gazzetta Ufficiale
Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 17.12.2024 n. 295 la "Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023" (Legge del 16.12.2024 n. 193) in vigore dal 18 dicembre, che introduce misure per rafforzare la concorrenza nei settori chiave dell'economia e garantire maggiore trasparenza e competitività.
Il testo, originariamente costituito da 31 articoli, dopo la sua approvazione definitiva risulta composto da 40 articoli, suddivisi in quattro Capi:

Come riportato nel Dossier del Governo, il provvedimento, che rientra tra gli atti legislativi da adottare nell'ambito dell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), componente 2 concernente «Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo», Missione 1 in materia di digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo (M1C2-11) contiene disposizioni in materia di riordino delle concessioni autostradali, intervenendo su molteplici aspetti, quali: le procedure di aggiudicazione, gli affidamenti in house, i contratti concessori, la loro durata e le relative procedure di recesso e risoluzione, nonché sulla fissazione e l'aggiornamento delle tariffe autostradali e sulla pianificazione degli investimenti finalizzati alla manutenzione straordinaria delle autostrade.
Talune norme transitorie riguardano le concessioni in essere.Altre disposizioni del disegno di legge concernono la rilevazione dei prezzi e gli usi commerciali, la tutela dei consumatori dalle operazioni di riporzionamento dei prodotti preconfezionati, nonché la concorrenza nel settore assicurativo, i trasporti, le comunicazioni e le strutture amovibili funzionali all'attività dei pubblici esercizi (cd. dehors).
Nel corso dell'esame in sede referente sono state introdotte disposizioni concernenti le informazioni che devono essere fornite ai clienti finali delle società di vendita di energia al dettaglio.
Vi sono, poi, disposizioni di sostegno alle start-up e agli incubatori certificati. In sede referente, sono state anche introdotte disposizioni sulla sospensione di efficacia delle disposizioni in materia di accreditamento istituzionale e accordi contrattuali per l'erogazione di prestazioni sanitarie e sociosanitarie per conto e a carico del Servizio sanitario nazionale e di buoni pasto.
Legge annuale mercato e concorrenza 2023: principali disposizioni
Di seguito, una sintesi dei principali contenuti e delle aree di intervento.
Concessioni Autostradali:
- Revisione delle modalità di affidamento, con una preferenza per procedure di gara pubblica.
- Introduzione di criteri per la gestione delle tratte autostradali e aggiornamento dei piani economico-finanziari.
- Affidamento in house consentito solo in casi specifici e regolamentati.
Settore Assicurativo:
- Divieto di clausole che impediscono la disinstallazione dei dispositivi telematici nei contratti assicurativi.
- Creazione di un sistema informativo antifrode per i contratti assicurativi non obbligatori.
Energia e Servizi ai Consumatori:
- Norme per migliorare la trasparenza delle informazioni fornite ai clienti delle società di vendita di energia al dettaglio.
- Accesso al servizio a tutele graduali per i clienti domestici vulnerabili.
Start-up Innovative:
- Aggiornamento della definizione di start-up innovativa e degli incubatori certificati.
- Incentivi fiscali e contributi per favorire investimenti istituzionali e privati nelle start-up.
Strutture Amovibili:
- Delega al Governo per la regolamentazione delle strutture amovibili nei pubblici esercizi, con semplificazioni e tutela del patrimonio culturale.
Buoni Pasto:
- Limite del 5% per le commissioni richieste agli esercenti dai fornitori di buoni pasto, per favorire la concorrenza nel settore.
Rifiuti e Imballaggi:
- Modifiche alle norme sui sistemi di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio per favorire il riciclo.
Trasporto Pubblico:
- Rafforzamento dei controlli e delle sanzioni per la gestione dei servizi di trasporto pubblico non di linea.
La legge mira a rendere il mercato più efficiente e competitivo, affrontando problematiche di vari settori con una particolare attenzione alla tutela dei consumatori e alla sostenibilità economica.
Allegati: -
Adempimento collaborativo: i requisiti soggettivi e oggettivi per l’accesso
Pubblicato in GU n. 295 del 17 dicembre 2024 il decreto del MEF del 6 dicembre 2024 che disciplina i requisiti soggettivi e oggettivi per l’accesso a questo regime di adempimento collaborativo e le modalità operative per l’ammissione.
Il regime di adempimento collaborativo o di “Cooperative compliance” è stato istituito con il decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 128 recante Disposizioni sulla certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente, in attuazione degli articoli 5, 6 e 8, comma 2, della legge 11 marzo 2014, n. 23 (Dlgs 128/2015).
Possono aderirvi i contribuenti dotati di un efficace sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, inteso quale rischio di operare in violazione di norme di natura fiscale o in contrasto con i principi o con le finalità dell'ordinamento tributario (“Tax Control Framework” o “TCF”) .
Di seguito una panoramica dei punti principali.
Regime di adempimento collaborativo: requisiti soggettivi
Possono presentare domanda di adesione al regime di adempimento collaborativo:
- Soggetti con specifici requisiti di volume d’affari o ricavi:
- 750 milioni di euro (dal 2024).
- 500 milioni di euro (dal 2026).
- 100 milioni di euro (dal 2028).
- Contribuenti che eseguono investimenti nuovi e hanno ricevuto una risposta favorevole all'interpello nuovi investimenti.
- Contribuenti appartenenti allo stesso gruppo di imprese se almeno un soggetto del gruppo soddisfa i requisiti dimensionali.
- Contribuenti facenti parte di un gruppo IVA qualora uno dei membri del gruppo sia già ammesso al regime.
Regime di adempimento collaborativo: requisiti oggettivi
Per accedere al regime di adempimento collaborativo, i soggetti devono dimostrare di possedere un sistema di controllo del rischio fiscale conforme alle disposizioni previste dal decreto. Questo sistema deve essere adeguato, integrato e certificato. In sintesi, i requisiti oggettivi richiesti sono:
- un sistema Certificato da professionisti indipendenti (es. commercialisti).
- basato su una chiara strategia fiscale approvata dai vertici aziendali.
- in grado di rilevare, misurare, gestire e controllare i rischi fiscali.
- supportato da una mappatura dei processi aziendali e dei rischi fiscali.
- soggetto a un monitoraggio continuo e adattabile ai cambiamenti interni ed esterni.
Regime di adempimento collaborativo: modalità di adesione
La domanda di adesione deve essere inviata tramite apposito modello, reso disponibile dall’Agenzia delle Entrate, sottoscritto e presentato all’Ufficio Adempimento collaborativo della Direzione Centrale Grandi contribuenti e internazionale, esclusivamente per via telematica attraverso l’impiego della posta elettronica certificata, e inviato alla seguente casella di posta elettronica certificata (PEC) [email protected].
Per i soggetti non residenti privi di PEC il modello può essere inviato alla seguente casella di posta elettronica ordinaria [email protected].
È necessaria una documentazione dettagliata che include:
- Descrizione dell’attività.
- Strategia fiscale approvata.
- Documentazione del sistema di controllo del rischio fiscale.
- Mappa dei processi aziendali e dei rischi fiscali.
- Certificazione del sistema di controllo.
Per i soggetti che presentano istanza nell’anno 2024, successivamente all’entrata in vigore del decreto legislativo 30 dicembre 2023 n. 221 e, comunque, per i soggetti che intendono estendere gli effetti dell’adesione al regime di adempimento collaborativo al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2024, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 7, comma 2, terzo periodo, del decreto, la certificazione del sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale di cui all’articolo 4, comma 5, lettera f), può essere predisposta e presentata all’Agenzia delle entrate, ad integrazione della domanda di adesione già trasmessa, entro il 31 dicembre 2025.
- Soggetti con specifici requisiti di volume d’affari o ricavi:
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Lavoratori stranieri e tutela contro il caporalato: il decreto convertito in legge
Pubblicata in GU del 10.12.2024 n. 289 la Legge del 09.12.2024 n. 187 di conversione del Decreto Flussi Decreto legge dell'11 ottobre 2024 n. 145 contenente disposizioni urgenti in materia di:
- ingresso in Italia di lavoratori stranieri;
il decreto semplifica le procedure per l'ingresso di lavoratori dall'estero, introducendo una gestione telematica delle domande di nulla osta e garantendo maggiore rapidità nella risposta. Una delle principali innovazioni riguarda l'adozione di firme digitali obbligatorie per i contratti di soggiorno; - tutela e assistenza alle vittime di caporalato;
viene introdotto un nuovo permesso di soggiorno per "casi speciali", riservato ai lavoratori stranieri vittime di sfruttamento o violenze connesse al caporalato. Il decreto prevede anche misure di assistenza, formazione e inclusione sociale per queste persone, e consente la conversione del permesso di soggiorno in lavoro subordinato o autonomo; - gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale;
vengono introdotte nuove regole per il rilascio di permessi di soggiorno e visti per lavoro nel 2025, prevedendo quote specifiche per settori come quello agricolo e sociosanitario. Vengono inoltre introdotte disposizioni riguardanti la sospensione dei procedimenti relativi a cittadini provenienti da Paesi ad alto rischio; - nonche' dei relativi procedimenti giurisdizionali.
Scarica il testo del Decreto legge dell'11 ottobre 2024 n. 145 coordinato con le modifiche apportate dalla legge di conversione e stampate con caratteri corsivi.
Decreto Flussi 2025: novità di rilievo
Le novità di rilievo sono:
- Firma digitale obbligatoria e procedura digitalizzata: Entro 8 giorni dall'ingresso in Italia, il contratto di soggiorno tra lavoratore straniero e datore di lavoro deve essere sottoscritto tramite firma digitale o altra firma elettronica qualificata. Il contratto deve essere trasmesso per via telematica allo Sportello Unico per l’Immigrazione. Questa digitalizzazione semplifica e velocizza le pratiche amministrative.
- Protezione dei lavoratori vulnerabili: Il permesso di soggiorno "casi speciali" è stato rafforzato per tutelare le vittime di caporalato, tratta di esseri umani e sfruttamento lavorativo. Oltre alla protezione legale, viene garantito un percorso di inclusione sociale e lavorativa. Questo include anche l’accesso agevolato alla giustizia e misure di sostegno.
- Quote di ingresso per il 2025: Le quote complessive sono state ridefinite:
- 110.000 per il lavoro subordinato non stagionale,
- 47.000 per il lavoro stagionale
- e 37.000 per conversioni di permessi di soggiorno.
Inoltre, è riservata una quota fino al 40% per le lavoratrici nel settore del lavoro stagionale, non stagionale e dell’assistenza familiare e sociosanitaria
- ingresso in Italia di lavoratori stranieri;