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Gestione commercianti: al via oltre 4000 iscrizioni d’ufficio
Con il Messaggio interno n. 939 del 17 marzo 2025, l'INPS ha annunciato la conclusione delle verifiche sulle dichiarazioni fiscali trasmesse nel 2020 tramite il Modello REDDITI SP 2020. A seguito di tali controlli, verranno registrati d’ufficio alla gestione commercianti 4.319 cittadini, con effetto retroattivo a partire dal 1° gennaio 2019.
Inoltre si comunica che per ulteriori 1.612 soggetti sono necessarie ulteriori verifiche supplementari prima di procedere con eventuali iscrizioni d'ufficio e conseguente obbligo contributivo previdenziale
L'istituto precisa che i nominativi coinvolti sono stati individuati attraverso verifiche incrociate sul quadro RO del Modello REDDITI SP 2020 nell'ambito dell'operazione Poseidone. L’analisi ha evidenziato che tali contribuenti esercitavano in modo abituale e prevalente l’attività d’impresa senza risultare iscritti alla gestione previdenziale specifica.
Verifiche e specificazione sui termini di prescrizione
L’INPS ricorda inoltre, relativamente ai controlli effettuati, che i termini di prescrizione relativi ai contributi previdenziali e assistenziali obbligatori sono stati sospesi nei periodi :
- dal 23 febbraio 2020 al 30 giugno 2020 e
- dal 31 dicembre 2020 al 30 giugno 2021,
in conformità a quanto previsto dall’art. 37, comma 2, del D.L. n. 18/2020 e dall’art. 11, comma 9, del D.L. n. 183/2020 per l'emergenza pandemia da Covid19.
Operazione Poseidone: cos’è
L’operazione Poseidone è un’operazione di accertamento e verifica dei crediti contributivi che riguarda sia i soggetti iscritti alla Gestione artigiani e commercianti che gli iscritti alla Gestione Separata, come liberi professionisti, nata per contestare il mancato versamento dei contributi da parte dei soggetti tenuti all’iscrizione alla Gestione Separata e alle gestioni speciali INPS INPS.
Si tratta di un’attività di controllo dell’Istituto, che da alcuni anni consente di recuperare parte dei contributi non versarti incrociando le banche dati INPS con le informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate.
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Certificazione Unica INPS 2025 le istruzioni
INPS ha comunicato con avviso sul sito che è già disponibile online la Certificazione Unica 2025 relativa ai redditi percepiti nel 2024 dall'Istituto,
Si tratta in particolare della certificazione ufficiale dei compensi ricevuti da lavoro dipendente e assimilati, di lavoro autonomo, redditi di provvigioni, di pensioni e redditi di altra natura da INPS , indispensabile per la presentazione della dichiarazione dei redditi.
La CU è accessibile a tutti i cittadini attraverso le modalità digitali e tradizionali, in linea con l’impegno costante dell’Istituto verso l’innovazione e la semplificazione dei servizi. L'istituto sottolinea che le CU pubblicate all’apertura del servizio hanno raggiunto la cifra di 26.783.143.
Tra le principali novità della CU 2025 vi sono:
- L'inserimento nella CU Ordinaria (CUO) dei dati relativi all'Assegno Unico Universale per i figli a carico erogato dall'INPS.
- L'esonero dalla certificazione per i sostituti d'imposta che operano in regime forfetario o in regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile, ai sensi delle nuove disposizioni legislative.
L’INPS, in qualità di sostituto d’imposta, ha effettuato il conguaglio fiscale per l’anno 2024, determinando:
- Il riepilogo delle ritenute operate e l’imposta dovuta sui redditi corrisposti.
- Il recupero delle imposte a debito sulle erogazioni successive fino a capienza delle somme disponibili.
- La trattenuta delle addizionali regionale e comunale in forma rateale da gennaio a novembre 2025.
Per i pensionati con redditi fino a 18.000 euro, le imposte dovute superiori a 100 euro sono prelevate in massimo 11 rate senza interessi.
Ecco le modalità per ottenere il documento.
Certificazione Unica INPS come ottenerla
Per visualizzare, scaricare e stampare il modello CU 2025 è necessario accedere con le proprie credenziali (SPID, CIE, CNS, eIDAS e PIN) all’area personale MyINPS e seguire il percorso:
“I tuoi servizi e strumenti” > “Servizi fiscali e pagamenti ricevuti da INPS” > “Certificazione Unica 2025 (Cittadino)”.
I pensionati possono scaricare il documento anche tramite il servizio online “Cedolino della pensione”.
La CU 2025 è disponibile anche su INPS Mobile per dispositivi Android e Apple iOS, utilizzando le credenziali personali e il servizio “Certificazione Unica”.
In alternativa, la Certificazione Unica potrà essere richiesta tramite:
- Patronati, CAF e professionisti abilitati.
- Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo [email protected], allegando una copia del documento di identità del richiedente. In questo caso, la Certificazione Unica sarà inviata dall’INPS direttamente alla casella di posta elettronica utilizzata per la richiesta.
- Numero verde dedicato 800 434320.
- Contact center multicanale al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164164 (da rete mobile, a pagamento secondo piano tariffario).
- Email, inviando richiesta all’indirizzo [email protected] (per chi non ha la PEC).
- Canale utenza fragile, servizio rivolto a utenti con disabilità e anziani, che hanno difficoltà a recarsi presso gli sportelli INPS.
- Spedizione cartacea alla residenza del titolare su richiesta tramite call center o email.
- Comuni e altre pubbliche amministrazioni abilitate.
ATTENZIONE: I CUD e Certificazioni Uniche degli anni precedenti sono consultabili all’interno del Fascicolo previdenziale del cittadino, alla voce “Modelli”.
Per visualizzare, scaricare e stampare il modello CU 2025 è necessario accedere con le proprie credenziali (SPID, CIE, CNS, eIDAS e PIN) all’area personale MyINPS e seguire il percorso: “I tuoi servizi e strumenti” > “Servizi fiscali e pagamenti ricevuti da INPS” > “Certificazione Unica 2025 (Cittadino)”.
I pensionati possono scaricare il documento anche tramite il servizio online “Cedolino della pensione”.
Certificazione Unica INPS: Richiesta da terzi e rettifiche
La CU può essere richiesta anche da:
- Persona delegata, che deve allegare alla domanda la delega firmata dal titolare della CU e le copie dei documenti di identità di entrambi.
- Eredi del titolare deceduto, che devono presentare, oltre alla copia del proprio documento di riconoscimento, una Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti la loro qualità di eredi.
L'INPS ha messo a disposizione anche un servizio di rettifica per correggere eventuali errori nella Certificazione Unica, accessibile tramite il portale MyINPS o presso le strutture territoriali dell'Istituto.
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CCNL trasporto locale: ok all’accordo 2024-26
E' stata ratificato con intesa firmata presso il ministero delle Infrastrutture l'accordo di rinnovo del contratto nazionale 2024-2026 del trasporto pubblico locale firmato l'11 dicembre 2024 dalle parti in causa Asstra, Anav e Agen da una parte e Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna dall'altra, che hanno quindi revocato lo sciopero previsto per il 1 aprile dei mezzi pubblici. Contrari sono rimasti i Comitati COBAS
Il rinnovo interessa oltre 120mila autoferrotranvieri e arriva dopo una lunga trattativa sciolta grazie anche alla approvazione di un d.lgs che aumenta le accise sul gasolio di 1 centesimo consentendo cosi la copertura da parte dello Stato dei costi degli aumenti retributivi previsti . Di seguito le prime indicazioni sulle novità in attesa del testo.
I dirigenti delle associazioni datoriali hanno espresso particolare soddisfazione per il risultato che si spera aiuti a risolvere i problema della carenza di autisti che assilla il comparto ormai da tempo.
Per la Filt-Cgil inoltre dopo gli aumenti salariali, si auspica una riforma più ampia del settore.
Rinnovo ccnl trasporto locale: le novità economiche
L’intesa prevede:
- aumento medio a regime di 160 euro dei minimi retributivi tabellari in due tranche.
- una tantum di 500 euro lordi per il periodo pregresso,
- nuovo Edr, elemento distinto della retribuzione di 40 euro lordi mensili , per 14 mensilità.
Inoltre entro sei mesi dall’accordo di rinnovo, le parti hanno concordato di definire a livello aziendale intese per regolamentare l’articolazione dell’orario di lavoro con l’obiettivo di bilanciare le esigenze di produttività aziendale con quelle di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, accompagnate dall’erogazione di 40 euro mensili lordi per 12 mesi.
In assenza di questi accordi dal 1° gennaio 2026, saranno erogati 20 euro convertibili in 2 giornate di permesso retribuito anche nei casi di lavoro part-time (in base all’orario stabilito nel contratto individuale).
Ne godranno anche i dipendenti a tempo determinato in organico alla data di sottoscrizione dell’intesa.
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Licenziamento nullo se il comportamento dell’azienda è vessatorio
Con la sentenza 6966 del 16 marzo 2025 la Cassazione ha confermato la nullità di un licenziamento in quanto manifestamente ritorsivo perche il lavoratore non era in condizione di effettuare la prestazione lavorativa dato che gli era stata assegnata un auto nella quale non riusciva a entrare per la sua corporatura,
Ecco i dettagli del caso e le decisioni delle corti
Licenziamento ritorsivo: il caso e i giudizi di merito
Il lavoratore A.A., impiegato come “guardia particolare giurata” nell’ambito del CCNL Vigilanza privata, è stato licenziato dalla Spa con lettera del 31 ottobre 2019. Il provvedimento disciplinare che aveva portato al licenziamento era stato avviato per presunte mancanze – in particolare per un reiterato rifiuto di prestare la propria attività – e per una contestuale situazione di presunta insubordinazione. Tuttavia, la ricostruzione dei fatti ha evidenziato che:
- Il lavoratore aveva continuato a rendersi disponibile e a svolgere le proprie mansioni nonostante le difficoltà, ad esempio per il fatto che gli era stato assegnato un mezzo di servizio inadeguato (un’autovettura non adatta alla sua corporatura).
- le richieste da lui avanzate per la rotazione dei turni non erano state accolte, configurando così una situazione di trattamento vessatorio e, in sostanza, ritorsivo.
La Corte d’Appello ha dichiarato la nullità del licenziamento, ritenendolo manifestamente ritorsivo. In particolare, il giudice ha evidenziato che:
- Il provvedimento era stato adottato in seguito a un procedimento disciplinare, in cui non era emerso alcun elemento che giustificasse un “totale inadempimento” da parte del lavoratore.
- Le circostanze concrete – come l’assegnazione di un mezzo inadeguato e la mancata presa in carico delle richieste del dipendente – indicavano chiaramente una condotta punitiva e vessatoria da parte della società.
Di conseguenza, la Corte d’Appello ha ordinato:
- La reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro.
- Il pagamento di un’indennità calcolata in base all’ultima retribuzione mensile, per il periodo intercorrente tra il licenziamento e l’effettiva reintegrazione, unitamente al calcolo del TFR e accessori.
Licenziamento ritorsivo: il ricorso e le motivazioni della Cassazione
La Spa aveva proposto ricorso per Cassazione fondato su cinque motivi principali:
- L’asserita omissione da parte della Corte d’Appello di considerare che il lavoratore avesse rifiutato in modo totale l’esecuzione della prestazione.
- Una presunta carenza di valutazione comparativa dei comportamenti delle parti in tema di inadempimento.
- L’affermazione dell’insussistenza della natura ritorsiva del licenziamento, data l’assenza di prove adeguate.
- Contestazioni in merito all’errata applicazione delle disposizioni sulla liquidazione delle spese di lite.
- L’argomentazione secondo cui il lavoratore avrebbe esercitato il diritto di opzione, facendo cessare il rapporto alle dipendenze della società.
La Suprema Corte ha ritenuto infondate tutte le tesi sollevate:
Primo e Secondo Motivo: La valutazione delle circostanze – inclusa la condotta del lavoratore, il comportamento della società e la configurazione dei reciproci inadempimenti – è rimasta di esclusiva competenza del giudice di merito, il quale ha correttamente accertato che il lavoratore non aveva manifestato un “totale rifiuto” ingiustificato, bensì una risposta alla condotta vessatoria dell’impresa.
Terzo Motivo: La prova della natura ritorsiva del licenziamento è stata valutata in modo unitario e globale, risultando in una decisione che, seppur anche in via presuntiva, fondava il rigetto del licenziamento.
Quarto Motivo: Non sono state riscontrate irregolarità nella gestione delle spese processuali; la discrezionalità del giudice nell’ammontare delle spese rientra nei limiti previsti dalla legge.
Quinto Motivo: Questo motivo è stato dichiarato processualmente inammissibile, essendo venuto meno l’interesse ad agire a seguito di successive precisazioni fornite dalla società.
Alla luce di ciò, la Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando integralmente la pronuncia della Corte d’Appello di Bologna.
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Sicurezza: precisazioni INL su sanzioni e macchinari datati
L'ispettorato nazionale del lavoro in collaborazione con la Conferenza Stato Regioni ha pubblicato la circolare 2668 2025 in cui dà nuove indicazioni operative e interpretative riguardanti:
- l'applicazione delle sanzioni per violazioni relative alla sicurezza dei luoghi di lavoro e
- le direttive su attestaziononi di conformità e libretti d'uso delle macchine antecedenti alla Direttiva Macchine 89/392/CEE.
L'obiettivo è garantire un'applicazione uniforme e corretta delle normative vigenti, in linea con l'Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano.
Sicurezza: Sanzioni uniche per categorie omogenee di precetti
La circolare chiarisce il concetto di "categoria omogenea" per quanto riguarda i requisiti di sicurezza dei luoghi di lavoro. Secondo l'articolo 68 del d. lgs. n. 81/2008, la violazione di più precetti riconducibili alla stessa categoria omogenea è considerata una singola violazione. Questo significa che se più precetti appartenenti alla stessa categoria (ad esempio, quelli relativi alla stabilità e solidità) vengono violati, si applica una sola sanzione. Al contrario, violazioni appartenenti a categorie diverse comportano sanzioni separate.
Sicurezza e conformità macchine: gli obblighi del datore di lavoro
Per le macchine prodotte prima del 21 settembre 1996, la normativa di riferimento è il d. lgs. n. 81/2008, che richiede la conformità ai requisiti generali di sicurezza dell'Allegato V.
La circolare precisa che quindi il datore di lavoro deve assicurare che tali macchine siano sicure attraverso una valutazione dei rischi, senza l'obbligo di un'attestazione da parte di un tecnico abilitato. Durante le ispezioni, si verifica la conformità ai requisiti di sicurezza senza necessità di documentazione aggiuntiva.
Libretto d'Uso e Manutenzione per Macchine Ante d.p.r. n. 459/1996
La nota ricorda infine che le macchine costruite prima dell'entrata in vigore del d.p.r. n. 459/1996 non richiedono un libretto di uso e manutenzione completo. Tuttavia, il datore di lavoro deve predisporre schede tecniche o istruzioni operative che includano le norme comportamentali e le misure di sicurezza necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori, come indicato nell'Allegato V del d. lgs. n. 81/2008.
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Fondi pensione: prospetto annuale in arrivo entro il 31 marzo
Come ogni anno entro il 31 marzo i fondi pensione devono fornire agli iscritti il prospetto delle prestazioni pensionistiche nella fase di accumulo.
Si tratta di un documento è essenziale per monitorare l’andamento della propria posizione previdenziale.
Ai fondi pensione infatti praticamente tutti i contratti collettivi prevedono minimi versamenti mensili sia da parte dei datori di lavoro che dei lavoratori per contribuire a creare una pensione integrativa. Inoltre è possibile a richiesta del dipendente, il versamento delle quote di accantonamento del proprio TFR ai fondi pensione invece che in azienda.
Il prospetto consente agli iscritti di valutare i contributi versati, i rendimenti ottenuti e i costi sostenuti nel corso dell’anno.
Secondo le disposizioni della Covip, Commissione di vigilanza sui fondi pensione, il documento deve essere presentato in un formato chiaro con tabelle e grafici per rendere più immediata la comprensione delle informazioni e facilitare le decisioni relative alla propria previdenza complementare.
Solitamente viene inviato tramite posta elettronica, in formato cartaceo o reso disponibile nell’area riservata del sito web del fondo a cui si è aderito .
Prospetto fondi pensione: cosa contiene, a cosa serve
L’obbligo di invio del prospetto informativo riguarda:
- i fondi pensione negoziali (collegati ai ccnl)
- i fondi aperti,
- piani individuali pensionistici (PIP) e
- i fondi pensione preesistenti a contribuzione definita con almeno 1.000 aderenti attivi..
ll prospetto è suddiviso in due parti.
- La prima include i dati della posizione individuale dell’iscritto, con informazioni come il valore della posizione maturata, il rendimento ottenuto e il TER (Total Expenses Ratio), che misura i costi sostenuti. La posizione è calcolata in base al numero di quote possedute e al loro valore al 31 dicembre dell’anno di riferimento. Inoltre, vengono fornite informazioni sulla linea di investimento scelta, con un confronto tra i rendimenti dell’anno e quelli degli ultimi 3, 5, 10 e 20 anni rispetto ai benchmark di riferimento.
- La seconda parte del prospetto contiene aggiornamenti normativi e sulle prestazioni pensionistiche complementari, oltre a una simulazione della pensione futura per gli iscritti che si avvicinano al pensionamento. Questo calcolo considera diversi fattori, tra cui età, contributi versati, comparto di investimento scelto e ipotesi definite dalla Covip. Tuttavia, va tenuto conto che si tratta di una stima indicativa, che potrebbe differire dall’importo reale della pensione complementare.
Fondi pensione i risultati 2024
La Covip ha reso noti i rendimenti dei fondi pensione nel 2024, evidenziando risultati positivi, in particolare per le linee con maggiore esposizione azionaria, che hanno registrato un rendimento medio del 10,4% nei fondi negoziali e del 13% nei PIP.
Le linee bilanciate hanno ottenuto rendimenti tra il 6,4% e il 7%, mentre le linee obbligazionarie e garantite hanno registrato valori più bassi, ma comunque positivi.
Su un periodo di dieci anni (2014-2024), i comparti azionari hanno avuto rendimenti medi annui del 4,5%, mentre quelli bilanciati si sono attestati tra l’1,7% e il 2,7%.
Il TFR, nello stesso periodo, ha avuto una rivalutazione media del 2,4%. Questi dati aiutano gli iscritti a prendere decisioni informate sulla gestione della propria pensione integrativa.
Leggi anche Fondi pensione 2024 adesioni e rendimenti in crescita
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Certificazioni Uniche INAIL 2025 disponibili
INAIL ha comunicato che a partire dal 17 marzo 2025 è disponibile online la Certificazione Unica 2025, relativa ai redditi percepiti nel corso dell’anno 2024.
Sono stati pubblicati anche i Manuali di Istruzioni per la consultazione della Certificazione unica.
- per ex dipendenti Inail,
- per i lavoratori infortunati o affetti da malattie professionali o appartenenti al settore navigazione.
v.sotto le modalità di accesso.
Certificazione Unica INAIL Istruzioni per l’accesso
Per poter consultare telematicamente la Certificazione Unica è necessario essere in possesso di credenziali dispositive del tipo SPID, CNS o CIE (livello 2) o credenziali INAIL (riservate ai minori, persone soggette a curatela e amministrazione di sostegno, stranieri non in possesso di documenti di identita rilasciati in Italia)
I manuali specificano che :
1. Per gli ex dipendenti INAIL la CU è presente nel Portale del Pensionato.
Dopo l'accesso e la conferma delle maschere anagrafiche cliccando su “Trattamento economico” vengono visualizzati i seguenti due sottomenù:
• “Cedolino”;
• “Adempimenti fiscali”.
Cliccando su “Cedolino” vengono visualizzati i seguenti due sottomenù:
• “Cedolino PDF”;
• “Codice IBAN”.
Cliccando su “Adempimenti fiscali” viene visualizzato il sottomenù “Certificazione Unica”
2. i lavoratori infortunati o affetti da malattie professionali e del settore navigazione dopo aver effettuato l’accesso, sul menù a sinistra devono cliccare “Certificazione Unica.