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Contributi 2025 pescatori autonomi
Con la circolare N.41 del 12 febbraio 2025 l'INPS ha comunicato le aliquote e le retribuzioni di riferimento 2025 per i lavoratori autonomi che svolgono attività di pesca ed illustra le modalità e i termini per il versamento della contribuzione.
A seguito dell'adeguamento alla variazione ISTAT delle retribuzioni convenzionali, pari allo 0,8 la misura del salario giornaliero convenzionale 2025 per i pescatori soggetti alla legge n. 250/1958, è la seguente:
Anno 2025
Retribuzione convenzionale
Misura giornaliera
€ 31,85
Misura mensile (25gg)
€ 796,00
L' Aliquota contributiva dovuta al FPLD anche per il 2024 resta ferma nella misura del 14,90%.
ll contributo mensile per l'anno 2024, risultante dall'applicazione dell'aliquota contributiva alla retribuzione convenzionale, è pari a 118,6 euro così suddiviso:
F.P.L.D.
Contributo mensile
Base
€ 0,87
Adeguamento
€ 117,73
Totale
€ 118,60
Il contributo per l’indennità di maternità alle pescatrici autonome della piccola pesca e delle acque interne, è uguale a quella prevista per ogni iscritto all’assicurazione IVS per le gestioni dei lavoratori autonomi, ossia pari all’importo mensile di € 0,62 da versare con scadenza il giorno 16 di ogni mese.
Contributi pescatori autonomi: sgravio e modalità di versamento
La circolare ricorda che l’articolo 11 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, ha previsto l’estensione, in favore delle imprese della pesca costiera e della pesca nelle acque interne e lagunari, nella misura del 70%, delle agevolazioni fiscali e contributive contemplate dagli articoli 4 e 6 del decreto-legge 30 dicembre 1997, n. 457, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 1998, n. 30.
Successivamente l’articolo 1, comma 607, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (legge di Bilancio 2020), ha stabilito il nuovo limite del 44,32 per cento”, applicabile anche a decorrere dal mese di gennaio 2024
Conseguentemente, nell’anno 2024 il contributo mensile, al netto della predetta agevolazione, deve essere corrisposto in misura pari a 66,04 euro.
Modalità di versamento e scadenza :
i contributi vanno versati con scadenza mensile il giorno 16 di ogni mese.
L'istituto invia le comunicazioni per il versamento agli assicurati (ma non il modello F24).
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Ape sociale 2025: requisiti e modalità per le domande
Con il messaggio 502 del 10 febbraio 2025 INPS comunica che è stato aggiornato l'applicativo per la presentazione dell’istanza di certificazione di APE sociale di cui all’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, come modificato dall’articolo 1, comma 175, della legge n. 207/2024.
Si tratta dell’anticipo pensionistico rivolto a lavoratori dipendenti e autonomi che rispondono a specifici requisiti di svantaggio. La prima scadenza utile è il 30 marzo 2025
Questa agevolazione, attiva già dal 2017 e prorogata anche per i 2025, offre un’indennità economica fino a 1500 euro mensili a chi desidera lasciare il lavoro prima del raggiungimento dell’età pensionabile, consentendo di accedere a un sostegno finanziario anticipato fino al momento della pensione.
Di seguito analizziamo in dettaglio chi può accedere all’Ape Sociale, quali sono i requisiti e la procedura da seguire per presentare la domanda entro il termine stabilito.
Ape sociale, di cosa si tratta
L’Ape Sociale è un’indennità economica parametrata alla pensione maturata, entro un limite massimo di 1500 euro, riservata a specifiche categorie di lavoratori che a causa di particolari condizioni personali o lavorative, desiderano accedere a un anticipo pensionistico rispetto alla normale età pensionabile. Si rivolge a lavoratori con difficoltà socio-economiche che si trovano in condizioni di disoccupazione, caregiving, riduzione di capacità lavorativa del 74% o che hanno svolto lavori particolarmente gravosi
Ape sociale 2025 : tutti i requisiti e le categorie di beneficiari
L’Ape Sociale è riservata a lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata.
Per beneficiare dell’Ape Sociale, il lavoratore deve soddisfare specifici requisiti di età, anzianità contributiva e condizione lavorativa:
- Età: Almeno 63 anni e 5 mesi.
- Anzianità Contributiva: Almeno 30 anni di contributi versati; per i lavori gravosi, il requisito contributivo sale a 36 anni o a 32 anni in alcune categorie particolari. (vedi sotto)
- Cessazione dell’Attività Lavorativa: Al momento della domanda, il lavoratore non deve essere titolare di alcuna pensione diretta e deve avere cessato ogni attività lavorativa, sia dipendente sia autonoma.
Le donne possono inoltre beneficiare di una riduzione del requisito contributivo di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.
Le categorie specifiche ammissibili sono:
- Disoccupati: Lavoratori che hanno perso il lavoro per licenziamento (anche collettivo), dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, con un minimo di 30 anni di anzianità contributiva.
- Caregiver: Lavoratori con un minimo di 30 anni di anzianità contributiva, che assistono, da almeno sei mesi, il coniuge o un parente convivente di primo grado con disabilità grave (Legge 104, art. 3 comma 3). Sono ammissibili anche i caregiver di parenti o affini di secondo grado se i genitori della persona con disabilità sono deceduti, mancanti o affetti da patologie invalidanti.
- Invalidità: Lavoratori con una capacità lavorativa ridotta almeno del 74% e con un minimo di 30 anni di anzianità contributiva.
- Lavoratori con Mansioni Gravose: Dipendenti con almeno 36 anni di contributi che abbiano svolto lavori gravosi per almeno sette anni negli ultimi dieci anni o sei anni negli ultimi sette anni. L'anzianità richiesta è di 32 anni per gli operai edili.
APE sociale: gli step e i documenti per la domanda
Per ottenere l'APE SOCIALE è necessario richiedere all'INPS la verifica dei requisiti e successivamente inviare domanda di pensione telematica Se è già avvenuta la cessazione dell'attività lavorativa i due passaggi possono essere effettuati contemporaneamente
La verifica dei requisiti può essere effettuata tramite il portale INPS, nella sezione dedicata all’“APE Sociale – Anticipo pensionistico – Verifica requisiti”.
Qui, il lavoratore può consultare le informazioni necessarie per capire se rientra tra i beneficiari dell’Ape Sociale e utilizzare il servizio telematico.
La domanda può essere inviata direttamente o appoggiandosi a un Patronato.
I passaggi sono i seguenti
- Accedere al Portale INPS: Collegarsi al sito dell’INPS e accedere con le proprie credenziali digitali SPID o CIE o CNS
- Inviare la Domanda di Verifica: Compilare la richiesta online e inviarla per avviare la verifica dei requisiti.
- Attendere la Risposta INPS: l’INPS comunicherà l’esito della domanda entro 30 giorni dalla data di presentazione.
- Domanda di Accesso alla Prestazione: Dopo aver ottenuto la conferma del possesso dei requisiti, il lavoratore deve presentare la domanda di accesso alla prestazione vera e propria. Tale domanda va inoltrata all’INPS per non perdere alcuna mensilità del trattamento, subito dopo la cessazione dell’attività lavorativa.
I requisiti che devono essere perfezionati prima del 31 dicembre, sono:
-lo stato di disoccupato e la cessazione da almeno 3 mesi dei relativi trattamenti;
-il requisito di assistenza del portatore di handicap da almeno 6 mesi continuativi;
-lo stato invalidante uguale o superiore al 74%.
Invece il requisito temporale per i lavori gravosi deve sussistere alla data di presentazione della domanda di accesso.
Sono richiesti i seguenti documenti :
- -lettera di licenziamento o dimissioni per giusta causa, oppure verbale di risoluzione consensuale;
- -un'attestazione del o dei datore/datori di lavoro redatta sul modello predisposto dall'INPS, nel quale indicare i periodi di lavoro prestato , il contratto collettivo applicato, le mansioni svolte ed il livello di inquadramento attribuito, nonché, con riferimento alle attività lavorative svolte;
- -nel caso dell'edilizia, gli operai edili possono sostituire le attestazioni del datore di lavoro, con una dichiarazione, firmata dai responsabili delle Casse edili, dalla quale risultino i periodi durante i quali sono stati iscritti alle Casse.
APE Sociale : quali sono le scadenze 2025
Si ricorda infine che le domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’indennità di APE Sociale possono essere presentate entro
- la data del 31 marzo 2025.
- del 15 luglio o comunque
- non oltre il 30 novembre 2025, per le eventuali residue risorse finanziarie.
Le risposte dell'INPS giungeranno quindi :
entro il 30 giugno 2025 per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 31 marzo 2025;
entro il 15 ottobre 2025 per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 15 luglio 2025;
entro il 31 dicembre del 2025 per le domande di verifica delle condizioni presentate oltre 15 luglio ma entro il 30 novembre del medesimo anno.
ATTENZIONE: se sono già stati perfezionati tutti i requisiti richiesti può essere inviata contestualmente anche la domanda di accesso alla prestazione.
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Regime agevolato impatriati: allungamento periodo di pregressa permanenza all’estero
Il regime agevolato per lavoratori impatriati può essere applicato anche in situazioni di trasformazione del rapporto di lavoro (da dipendente a autonomo), ossia nell'ipotesi in cui il lavoratore svolga in Italia l'attività lavorativa a favore dello stesso soggetto (datore/gruppo) per il quale lavorava all'estero, e senza obbligo di iscrizione all’AIRE, purché siano rispettati i requisiti minimi di residenza all’estero.
Nella predetta ipotesi la norma prevede l'allungamento del periodo minimo di pregressa permanenza all'estero che, da tre, aumenta a sei o sette anni, a seconda che si tratti o meno del medesimo soggetto (datore/gruppo) presso cui era svolta l'attività lavorativa in Italia prima del trasferimento all'estero.
Lo ha chiarito l'Agenzia delle Entrate con la risposta all'interpello del 07.02.2025 n. 22.
L’Agenzia delle Entrate ha fornito un parere dettagliato, confermando che il regime agevolato è applicabile, a condizione che siano rispettati i requisiti temporali di residenza all’estero. In particolare, essendo stata all’estero per almeno sei anni, la contribuente può accedere all’agevolazione fiscale anche se fattura esclusivamente al suo ex datore di lavoro.
Inotre, ha chiarito che la mancata iscrizione all’AIRE non preclude automaticamente il diritto all’agevolazione, ma sarà necessario dimostrare la residenza fiscale all’estero tramite altri elementi documentali.
Questa interpretazione conferma che il regime agevolato per lavoratori impatriati rimane accessibile anche a chi si trasforma da lavoratore dipendente a libero professionista, con rapporti di lavoro continuativi con l’ex datore di lavoro estero.
Chi può beneficiare del regime agevolato per lavoratori impatriati?
Il nuovo regime fiscale si applica ai lavoratori che trasferiscono la loro residenza in Italia a partire dal 2024 e prevede un’imposizione ridotta sul reddito da lavoro dipendente, assimilato o autonomo. In particolare:
- I redditi prodotti in Italia concorrono alla formazione del reddito complessivo solo per il 50% dell’ammontare, con un limite massimo di 600.000 euro annui.
- Se il lavoratore si trasferisce con un figlio minore o se il figlio nasce o viene adottato durante il periodo di fruizione, la base imponibile si riduce al 40%.
- Il lavoratore deve essere stato fiscalmente residente all’estero per almeno tre anni prima del rientro. Tuttavia, se al rientro il lavoratore presta attività per il medesimo datore di lavoro estero o per una società dello stesso gruppo, il periodo minimo all'estero si allunga a sei o sette anni.
Fatturazione a ex datore di lavoro estero: è un ostacolo?
Uno dei dubbi principali esposti dall’istante riguardava la possibilità di beneficiare dell’agevolazione nel caso in cui l’attività lavorativa in Italia fosse svolta come autonomo, ma con fatturazione esclusiva verso l’ex datore di lavoro estero.
L’Agenzia ha chiarito che la tipologia di contratto di lavoro non incide sull’accesso al regime agevolato. Anche chi passa da lavoro dipendente all'estero a lavoro autonomo in Italia può beneficiare delle agevolazioni, purché rispetti i requisiti richiesti, compreso il periodo minimo di permanenza all’estero (sei o sette anni a seconda dei casi).
Iscrizione AIRE e residenza fiscale: un requisito obbligatorio?
Il secondo quesito riguardava la mancata iscrizione all’AIRE e la sua eventuale incidenza sul riconoscimento del regime agevolato.
L’Agenzia ha ribadito che la verifica della residenza fiscale è una questione di fatto e non può essere oggetto di interpello. Tuttavia, ha precisato che la normativa richiede semplicemente che il contribuente non sia stato fiscalmente residente in Italia nei tre (o sei/sette) anni precedenti il rientro. L’iscrizione all’AIRE non è un requisito esplicito, ma il contribuente dovrà dimostrare la propria effettiva residenza all’estero tramite documentazione idonea.
Il Caso di specie: analisi della Risposta dell’Agenzia delle Entrate
L’istanza di interpello analizzata dall’Agenzia delle Entrate riguarda una cittadina francese che ha lavorato in Italia dal gennaio 2015 a marzo 2018. Dal 2018 al 2024, ha vissuto e lavorato all’estero, precisamente:
- In Belgio dal 2018 al 2020
- In Svizzera dal 2020 al 2024, con un impiego come Account Manager presso un’azienda di Zurigo.
Nel luglio 2024, la contribuente ha concluso il rapporto di lavoro dipendente con l’azienda svizzera, stipulando con la stessa un contratto di consulenza per svolgere attività di lavoro autonomo.
Il 15 agosto 2024, si è trasferita in Italia con la famiglia (coniuge e figlio minore), richiedendo la residenza anagrafica il 23 agosto 2024. Tuttavia, non è mai stata iscritta all’AIRE.
Alla luce di questo scenario, la contribuente ha posto due domande principali:
- Può beneficiare del regime agevolativo per lavoratori impatriati dal 2024, considerando che il suo unico cliente è l’ex datore di lavoro estero?
- La mancata iscrizione all’AIRE influisce sulla possibilità di accedere alle agevolazioni fiscali?
La risposta n. 22/2025 dell'Agenzia delle Entrate conferma che la contribuente può beneficiare del regime agevolato per lavoratori impatriati a partire dal 2024, nonostante due aspetti critici della sua situazione:
- Trasformazione del rapporto di lavoro da dipendente a autonomo con lo stesso soggetto estero. Questo non costituisce un ostacolo all'agevolazione, ma richiede un periodo minimo di residenza all'estero di almeno sei anni (invece dei tre ordinari).
- Mancata iscrizione all’AIRE, che non preclude automaticamente l’accesso al regime agevolato. Tuttavia, sarà necessario dimostrare con elementi concreti la residenza fiscale effettiva all’estero nei sei anni precedenti al rientro.
In sintesi, l'Agenzia ha riconosciuto il diritto alla tassazione agevolata al 50% (ridotta al 40% in presenza del figlio minore), purché la contribuente possa dimostrare la sua effettiva residenza fiscale all’estero nel periodo richiesto.
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Rimborsi indennità INAIL: novità 2025
Con avviso pubblicato sul sito istituzionale INAIL comunica di aver aggiornato alcuni applicativi a seguito di modifiche sulle modalità di rimborso dell’indennità per inabilità temporanea assoluta, se anticipate dai datori di lavoro. Ecco i dettagli .
Rimborsi indennità INAIL solo con codice IBAN
A decorrere dal 6 febbraio 2025 il rimborso dell’indennità per inabilità temporanea assoluta anticipata dal datore di lavoro con le modalità previste dall’articolo 70 d.P.R. 1124/1965 può essere effettuato esclusivamente con accredito su:
- conto corrente bancario o postale o
- altro strumento elettronico di pagamento dotato di codice Iban.
Sono, quindi, stati aggiornati gli applicativi delle denunce di infortunio, di malattia professionale e di silicosi/asbestosi e dei servizi dispositivi “Dati retributivi per il calcolo dell’indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta (lavoratore a tempo parziale)” e “Dati retributivi per il calcolo dell’indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta (lavoratore a tempo pieno)”.
I manuali utente e la documentazione tecnica aggiornata degli applicativi sopracitati sono disponibili nella sezione "Prestazioni", raggiungibile dal seguente percorso Home > Atti e documenti > Assicurazione.
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INAIL: nuove regole per le Cooperative Portuali
Nella Circolare INAIL n. 13 del 5 febbraio 2025 viene chiarita l' applicazione della retribuzione convenzionale giornaliera per i lavoratori delle società cooperative derivanti dalla trasformazione di compagnie e gruppi portuali (Legge 28 gennaio 1994, n. 84) nell’ambito dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Ecco le principali indicazioni.
Regime assicurativo applicabile
Dal 1° gennaio 2023, il facchinaggio nelle aree portuali svolto da cooperative è passato dal premio speciale unitario (art. 42 DPR 1124/1965) al premio assicurativo ordinario (art. 41 DPR 1124/1965).
Questo cambiamento è stato introdotto con il decreto interministeriale del 6 settembre 2022, che ha abolito il premio speciale per le cooperative di facchinaggio.
Determinazione della retribuzione imponibile
Per i lavoratori delle società cooperative derivanti dalla trasformazione di compagnie e gruppi portuali, il premio assicurativo va calcolato sulla retribuzione convenzionale giornaliera, che come noto , dopo essere stato stabilito dal decreto ministeriale del 12 gennaio 1996, è aggiornato annualmente.
Per il 2024, la retribuzione convenzionale giornaliera è stata fissata a 119,42 euro.
Prima della riforma del 2023, solo le cooperative portuali erano soggette al premio speciale unitario, mentre altre società nate dalla trasformazione usufruivano del premio ordinario.
Con l’abolizione del premio speciale, è stata richiesta uniformità di trattamento tra tutte le società derivate dalla trasformazione.
Pertanto, anche le cooperative devono ora applicare la retribuzione convenzionale giornaliera per il calcolo del premio assicurativo, come già previsto per le altre società.
La retribuzione convenzionale giornaliera di 119,42 euro deve essere usata anche per:
- Indennità per inabilità temporanea
- Calcolo della rendita per inabilità permanente.
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CCNL UNEBA Rinnovo 2023-2025
Il 24 gennaio 2025 è stato sottoscritto l'accordo definitivo per il rinnovo del CCNL Uneba 2023-2025, che prevede diversi aggiornamenti economici e normativi.
Ecco le principali novità e gli aumenti retributivi previsti .
Rinnovo CCNL UNEBA 2025 Aspetti Normativi
Il rinnovo del CCNL Uneba 2023-2025 ha introdotto importanti novità sotto il profilo normativo, mirate a migliorare le condizioni di lavoro e la gestione delle risorse umane nel settore.
Abolizione del TEP
Dal 1° febbraio 2025 viene abolito il Trattamento Economico Progressivo (TEP), eliminando il vincolo della maturazione di Rol, scatti di anzianità e quattordicesima mensilità dopo tre anni dall'assunzione. Gli scatti di anzianità saranno ora calcolati direttamente dalla data di assunzione, garantendo maggiore equità per tutti i lavoratori.
Tempi di Vestizione
Il nuovo contratto introduce una regolamentazione specifica per il tempo necessario alla vestizione e svestizione, stabilendo un tempo riconosciuto pari a 15 minuti. Questo cambiamento assicura un maggiore rispetto dei diritti dei lavoratori e una migliore organizzazione delle attività lavorative.
Classificazione del Personale
La classificazione del personale è stata rivista con l'obiettivo di rendere più chiara e uniforme la distribuzione delle mansioni e delle responsabilità. In particolare:
– L'educatore viene inquadrato al livello 3S, eliminando le previsioni basate sull'anzianità di servizio.
– L'Operatore Socio Sanitario (OSS) avrà un inquadramento unico in 4S, eliminando la distinzione tra chi opera con persone autosufficienti o meno.
– Il 7° livello viene abolito, con il reinquadramento del personale al 6° livello e una nuova riparametrazione degli scatti maturandi.
Tutela della Maternità
Il nuovo contratto rafforza le tutele per le lavoratrici in maternità, prevedendo l’integrazione al 100% della retribuzione per il periodo di maternità obbligatoria. Inoltre, per maggiore chiarezza, è stato predisposto un allegato riassuntivo sulla disciplina dei congedi.
Stabilizzazione del Lavoro
Per contrastare la precarietà, il contratto introduce una clausola di stabilizzazione elevata al 30%, incentivando l'assunzione a tempo indeterminato.
Contrasto alle Molestie e alla Violenza di Genere
Il nuovo CCNL introduce misure specifiche per prevenire molestie e violenze nei luoghi di lavoro. Sono stati sviluppati due articoli dedicati a questa tematica, con l'obiettivo di supportare le vittime e garantire un ambiente di lavoro sicuro.
Misure di Gradualità
Per le strutture che potrebbero incontrare difficoltà nell'applicazione immediata del nuovo CCNL, è stata prevista una clausola di gradualità, permettendo un adattamento progressivo senza compromettere la stabilità occupazionale.
Disponibile qui il testo del ccnl in pdf
Rinnovo CCNL UNEBA gli aumenti
Voce Importo Data di Applicazione Aumento tabellare – Prima tranche 70€ Ottobre 2024 Aumento tabellare – Seconda tranche 50€ Luglio 2025 Aumento tabellare – Terza tranche 25€ Marzo 2026 Contributo ASI a carico del datore 2€ Gennaio 2026 Indennità per mancato versamento ASI 21€ (14 mensilità) Gennaio 2025 -
Festività unione induista Dipavali 2025
Come noto, i lavoratori di fede diversa da quella cattolica hanno diritto ad agevolazioni nell'orario di lavoro per poter fruire delle festività prescritte dalla propria religione .
Il principio della non discriminazione per motivi religiosi è contenuto infatti nello Statuto dei lavoratori e anche nel DLGS 216 2003 che ha recepito la direttiva europea 2000/78 sulla non discriminazione nei luoghi di lavoro
A questo fine lo Stato ha stipulato accordi specifici con organizzazioni religiose quali:
- l 'Unione delle comunita ebraiche italiane con la legge 101 1989
- l'Unione induista italiana ( L 246 2012) e
- l'Istituto Buddista Italiano (L. 103 2016) .
Su queste basi i datori di lavoro sono tenuti ad accordare al lavoratore che ne faccia richiesta specifici permessi che parificano il trattamento rispetto alle festività religiose Italiane.
Data festività Dipavali 2025
Lo scorso 31 gennaio come previsto dall'art. 25 della legge 31 dicembre 2012, n. 246, recante «Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione Induista Italiana Sanatana Dharma Samgha, l'Unione Induista ha comunicato la data della festivita' induista «Dipavali» al Ministero dell'interno che ne ha dato notizia nella Gazzetta Ufficiale del 3 febbraio 2024 .
La data della festività induista Dipavali è fissata al 24 ottobre 2025.