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ETS: al via i finanziamenti per assistenza nell’oncologia pediatrica
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il DD 39 del 7 aprile 2025 contenente l'Avviso n. 1/2025, che regola il finanziamento di attività di assistenza psicologica, psicosociologica e sanitaria a favore dei bambini affetti da malattia oncologica e delle loro famiglie.
L'Avviso n. 1/2025 rientra nel quadro normativo stabilito dall'articolo 1, comma 338, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, che ha stanziato i fondi per l'assistenza dei bambini affetti da malattia oncologica. Questo fondo è destinato in particolare a sostenere le attività delle associazioni e degli enti del Terzo settore che operano in questo ambito, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita dei bambini malati e delle loro famiglie.
Vediamo una sintesi della misura, delle modalità di accesso ai contributi e delle istruzioni operative per le domande gli operatori delle ONLUS interessate.
Fondo assistenza oncologia pediatrica: chi può accedere
Possono accedere ai finanziamenti gli enti del Terzo settore costituiti in forma di associazione o fondazione, che svolgono attività di assistenza psicologica, psicosociologica e sanitaria a favore dei bambini affetti da malattia oncologica e delle loro famiglie, iscritti nell'anagrafe delle Onlus presso l'Agenzia delle Entrate.
Scarica qui l'avviso 1 2025
Per ulteriori informazioni e per accedere alla modulistica, è possibile consultare il sito istituzionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Lavviso precisa anche che per eventuali quesiti/problemi tecnici o quesiti di natura normativa/amministrativa,gli enti possono chiedere supporto compilando il form al seguente link: https://www.urponline.lavoro.gov.it:nella sezione “chiedi supporto”.
Categoria: Terzo Settore, Sotto Categoria:
• Fondo assistenza bambini oncologici _Avviso 1-2025 (quesiti tecnici), a partire dal 17 aprile 2025;
• Fondo assistenza bambini oncologici_ Avviso 1-2025 (quesiti normativi)
Si specifica che i quesiti di natura normativa/amministrativa possono essere formulati dagli utenti interessati fino a 10 giorni prima della scadenza del termine per l’invio delle domande di finanziamento.
Le risposte ai quesiti di interesse generale saranno pubblicate sul sito internet istituzionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali al seguente indirizzo: https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/terzo-settore-e-responsabilita-sociale-imprese/focus-
on/volontariato/pagine/fondo-assistenza-bambini-affetti-da-malattia-oncologica
Fondo assistenza oncologia pediatrica ETS: risorse e contributi
Per l'anno 2025, le risorse destinate al finanziamento ammontano a € 3.639.300,00.
Queste risorse saranno ripartite tra un anticipo dell'80% con esigibilità nell'esercizio finanziario corrente (€ 2.911.440,00) e un saldo del 20% con esigibilità nell'esercizio finanziario 2027 (€ 727.860,00).
Il finanziamento richiesto per ciascun progetto non potrà essere inferiore a € 181.965,00 né superiore a € 727.860,00.
Istruzioni, modulistica, documentazione da allegare alle domande
Le domande possono essere inviate dal 17 aprile al 21 maggio 2025. Di seguito la procedura in dettaglio.
1. Accesso alla Piattaforma
Registrazione: La domanda deve essere presentata tramite la piattaforma informatica "Avviso 1_2025 FBO", disponibile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L'accesso è possibile utilizzando le credenziali SPID.
Tempistiche: La piattaforma sarà disponibile dal 17 aprile 2025 al 21 maggio 2025, dalle ore 9:00 alle ore 16:00. Le domande presentate oltre il termine saranno considerate irricevibili. L'Amministrazione si riserva la facoltà di variare i termini in caso di esigenze tecniche o amministrative impreviste.
2. Modulistica Necessaria
Modello A: Domanda di ammissione al finanziamento, da compilare da parte dell'ente capofila.
Modello A1: Dichiarazione di partecipazione al partenariato, da compilare da ciascun partner.
Modello A2: Dichiarazione di collaborazione gratuita, se prevista.
Modello B: Dichiarazioni sostitutive ex artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000, riguardanti il possesso dei requisiti di partecipazione.
Modello B1: Esperienza pregressa e specifica, per evidenziare gli interventi realizzati nel triennio 2022-2024.
Modello C: Scheda anagrafica del soggetto proponente e degli eventuali partner.
Modello D: Scheda di progetto, che descrive le attività previste e i risultati attesi.
Modello E: Piano finanziario, che dettaglia le spese previste per il progetto.
Modello Dettaglio volume delle entrate: Facoltativo, per descrivere il volume delle entrate dell'ente.
3. Compilazione e Caricamento
Formato: Tutti i modelli devono essere compilati in formato xls o pdf aperto non scannerizzato.
Firma Digitale: Il rappresentante legale dell'ente capofila deve accedere utilizzando le proprie credenziali SPID, senza necessità di firma digitale per la domanda.
Partenariato: In caso di partenariato, la domanda deve essere inserita dal soggetto capofila, mentre i partner devono compilare e sottoscrivere i modelli A1, B, B1 e C.
4. Documentazione Aggiuntiva
Statuto e Bilancio: È necessario indicare se lo statuto e l'ultimo bilancio consuntivo sono consultabili sul RUNTS o sul sito internet dell'ente. In caso contrario, devono essere caricati come allegati.
Ricevuta di Presentazione: Al termine del processo di invio, il sistema rilascerà una ricevuta con data, ora di invio e numero identificativo.
5. Veridicità delle Dichiarazioni
Responsabilità: Tutte le dichiarazioni devono essere veritiere e complete. False attestazioni possono comportare sanzioni penali e l'esclusione dal finanziamento.
Criteri di valutazione dei progetti di assistenza
I progetti presentati per accedere ai finanziamenti previsti dall'Avviso n. 1/2025 saranno valutati sulla base di una serie di criteri specifici, volti a garantire che le risorse siano destinate alle iniziative più meritevoli e impattanti. Ecco i principali criteri di valutazione:
- Innovatività delle Attività Proposte:
Verranno valutate positivamente le proposte che introducono nuove metodologie o approcci innovativi rispetto al contesto territoriale, alla tipologia di intervento o alle attività già svolte dall'ente proponente. Saranno considerati anche progetti pilota e sperimentali, che possano essere replicati o trasferiti in altri contesti territoriali.
- Rilevanza Rispetto al Contesto Territoriale:
I progetti dovranno dimostrare di rispondere a esigenze e bisogni specifici del territorio in cui saranno realizzati. Sarà valutata la capacità del progetto di integrarsi con le risorse e le iniziative già presenti nel contesto locale.
- Capacità di Rispondere ai Bisogni dei Beneficiari:
Le proposte dovranno evidenziare chiaramente i bisogni e le esigenze dei bambini affetti da malattia oncologica e delle loro famiglie, e come le attività previste contribuiranno a soddisfarli. Saranno considerati i risultati attesi e la loro misurabilità, nonché il potenziale impatto positivo sulle condizioni di vita dei beneficiari.
- Collaborazioni e Partenariati:
Verranno valutate positivamente le proposte che prevedono collaborazioni con altri enti pubblici o privati, inclusi partenariati con organizzazioni del Terzo settore, istituzioni sanitarie e altre realtà operanti nel campo dell'assistenza oncologica pediatrica. Sarà considerata la capacità delle collaborazioni di arricchire il progetto e di ampliarne l'impatto.
- Esperienza Pregressa dell'Ente Proponente:
Sarà valutata l'esperienza maturata dall'ente proponente nel settore dell'assistenza psicologica, psicosociologica e sanitaria a favore dei bambini affetti da malattia oncologica. In particolare verranno considerati gli interventi realizzati nel triennio 2022-2024 e la loro rilevanza rispetto alle attività proposte.
- Sostenibilità e Riproducibilità:
I progetti dovranno dimostrare di essere sostenibili nel lungo periodo e di avere potenziale di replicabilità in altri contesti. Saranno valutati positivamente i progetti che prevedono meccanismi di autofinanziamento o cofinanziamento.
- Qualità della Proposta Progettuale:
Sarà valutata la chiarezza e la completezza della proposta, inclusa la descrizione delle attività, degli obiettivi e dei risultati attesi. Verrà considerata la coerenza tra le attività previste e gli obiettivi del progetto, nonché la fattibilità del piano finanziario presentato.
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Contratto colf in vigore: testo e novita 2025
I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf, per i lavoratori e delle associazioni imprenditoriali di settore Fildaldo, Domina hanno siglato il giorno 8 settembre 2020 il rinnovo del CCNL del lavoro domestico (scaduto nel 2016), che si applicherà a circa 960.000 lavoratori regolari del settore
In data 12 febbraio 2021 i minimi retributivi 2021 sono stati anche confermati con la firma della Commissione nazionale presso il Ministero del lavoro, prevista dall'art 45 del CCNL , senza adeguamenti (a causa del valore Istat negativo del 2020 sul 2019).
AGGIORNAMENTO 20 GENNAIO 2023
I Minimi retributivi per gli stipendi sono stati aggiornati il 16 gennaio 2023 con accordo tra le parti sociali presso il ministero del Lavoro.
Qui letabelle retributive 2023
AGGIORNAMENTO APRILE 2025
Il sindacato di categoria FISASCAT CISL fa sapere che è ripresa in plenaria la trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale.
Si ricorda che sono circa 834mila le lavoratrici e i lavoratori regolarizzati nel settore. Di questi
- il 50,4% sono colf
- il 49,6% badanti, prevalentemente donne,
- di cui straniere il 68,9%.
Al centro del confronto tra le parti, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, Federcolf e le associazioni datoriali Fidaldo e Domina, temi come:
- l’adeguamento della lettera di assunzione
- la regolamentazione di permessi,
- trasferte e vitto e alloggio,
- tutela della maternità e della paternità e
- l’inquadramento professionale.
Il negoziato proseguirà il 6 maggio 2025
CCNL Lavoro domestico in vigore
Le novità introdotte dal contratto, entrato in vigore il 1° ottobre 2020 e scaduto formalmente il 31 dicembre 2022, riguardano:
- la nuova denominazione di "assistenti familiari" superando la consolidata distinzione tra colf, badanti e baby-sitter ;
- l’inserimento in un unico livello BS delle Baby-sitter
- l’inquadramento uniformato in 4 diversi livelli in base alle loro competenze a cui corrispondono due parametri retributivi
- un aumento retributivo mensile di 12 euro per i lavoratori domestici inquadrati nel livello medio B Super dal 1° gennaio 2021;
- a partire dal 1 ottobre 2020 un sistema di indennità aggiuntive da 100 a 116 euro a chi assiste bambini fino al sesto anno di età o più di una persona non autosufficiente
- Ai lavoratori in possesso della certificazione di qualità (normativa UNI 11766/2019) verrà inoltre riconosciuta una ulteriore indennità fino a 10 euro al mese.
- l’estensione del periodo di prova a 30 giorni;
- la nuova figura dell’assistente familiare educatore formato;
- l’introduzione di un maggior numero di ore dedicate alla formazione. Ad esempio i lavoratori con contratto a tempo pieno e indeterminato con anzianità di almeno sei mesi presso lo stesso datore di lavoro potranno beneficiare di 40 ore annue di permesso retribuito per corsi di formazione professionali specifici elevati a 64 ore annue di permessi retribuiti per percorsi formativi riconosciuti e finanziati dall’Ente bilaterale di settore, Ebincolf.
- Riconoscimento del congedo per donne vittime di violenza e alle linee guida per ridurre i rischi nell’ambiente di lavoro, ivi inclusi gli strumenti telematici e robotici. In tema di violenza è stato preso in considerazione il rischio di rimanere vittime di molestie sessuali er cui le Parti Sociali firmatarie del contratto hanno concordato di promuovere iniziative, anche tramite gli Enti bilaterali, al fine di prevenire e contrastare tali condotte”.
- L’articolato sulle commissioni di conciliazione a livello territoriale viene implementato con la specifica clausola per la quale il lavoratore domestico, durante il tentativo di conciliazione, deve essere assistito da un rappresentante di una delle organizzazioni sindacali firmatarie il rinnovo contrattuale
- Viene raddoppiato da 0,3 a 0,6 euro orari il contributo dovuto a Cas.saColf.
TABELLA RETRIBUTIVA 2021
Allegati:TABELLA A Lavoratori conviventi
art. 14 – 1° Co, lett. a)TABELLA B Lavoratori
art. 14-2° co.TABELLA C Lavoratori non conviventi
art. 14 – 1° Co, lett. b)TABELLA D Assistenza notturna
art. 10TABELLA E Presenza notturna
art. 11TABELLA G Lavoratori
art. 14-9° co.(lavoro condiviso)valori mensili (€) valori mensili (€) valori orari (€) valori mensili (€) valori mensili (€) valori orari (€) Livello A 645,50 4,69 Livello AS 5,53 Livello B 821,56 586,83 5,86 Livello BS 880,24 616,18 6,22 1012,27 Livello C 938,94 680,71 6,57 Livello CS 997,61 6,93 1.147,24 7,45 Livello D 1.1173,65 (*) 7,99 Livello DS 1.232,33 (*) 8,33 1.417,21 8,98 Livello Unico 677,78 -
Programma GOL contro la disoccupazione 2025: come funziona
il decreto interministeriale Lavoro-Mef sul programma di politiche attive del lavoro Garanzia occupabilità dei lavoratori (Gol) messo a punto dall'Anpal e dal Ministero del Lavoro risale al 2021 . QUI IL TESTO Venivano messi a disposizione i primi 880 milioni alle Regioni grazie al Fondo PNRR e REACT-EU, che prevede in totale 4,9 miliardi fino al 2025.
Ricordiamo che il programma GOL per la riqualificazione dei lavoratori in difficoltà riguarda :
- i lavoratori in Cassa integrazione
- i beneficiari di Naspi e DISColl , Reddito di cittdinanza ,
- giovani NEET
- donne svantaggiate (disoccupate di lungo periodo),
- persone con disabilità o fragilità ,
- over 55 disoccupati
- working poor (ovvero lavoratori con redditi molto bassi).
e prevede 5 percorsi differenziati per il ricollocamento lavorativo:
- reinserimento occupazionale per chi ha un profilo facilmente occupabile
- aggiornamento per migliorare specifiche competenze del lavoratore
- riqualificazione in cui le attività formative saranno piu impegnative
- lavoro e inclusione , gestito in collaborazione con i Comuni per i casi con bisogni piu complessi
- ricollocazione collettiva per la gestione di crisi aziendali
Entro il 2025 il Ministero prevede il coinvolgimento di 3 milioni di lavoratori.
Incaricati di fornire il servizio di sostegno nella ricerca di una nuova occupazione sono i Centri per l'impiego delle Regioni, con l'ausilio di ANPAL e INPS
Per accedere occorre rivolgersi ai centri per l'impiego e agenzie per il lavoro accreditate della propria regione
.QUI la lista messa a disposizione da ANPAL
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è titolare del programma Gol. A seguito della riorganizzazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 2024, il Ministero ha acquisito le precedenti competenze di Anpal, relative a: coordinamento e monitoraggio del programma, vigilanza sull’attuazione degli interventi delle Regioni, presidenza del Comitato direttivo di Gol. Quest’ultimo costituisce la cabina di regia del programma, che riunisce il livello centrale e quello regionale.
Con la circolare 8 del 31 marzo 2025 Il Ministero del lavoro ha corretto un precedente documento ANPAL modificando la definizione di "soggetto formato"
I meccanismi di verifica concordati con la Commissione Europea prevedono, attestazione /certificazione al completamento del percorso o alle attività eseguite per ciascuna persona che ricomprenda chiaro riferimento al contenuto della formazione ai fini della verifica del target secondario relativo alla formazione sulle competenze digitali.
VEDI QUI IL TESTO DELLA CIRCOLARE.
Programma GOL 2023: i dati ANPAL
Con la nota del 21 luglio 2023 ANPAL aveva diffuso i dati recenti sulle attività del programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL) .
Al 30 giugno 2023 i lavoratori presi in carico dal Programma sono più di 1,3 milioni di beneficiari, più della metà dei quali inseriti nel percorso 1 – reinserimento lavorativo. Il resto si distribuisce tra il percorso 2 – upskilling (26%) e il percorso 3 – reskilling (19,8%), mentre è pari al 3,7% la quota di persone indirizzate al percorso 4 – lavoro e inclusione.
- La componente maggioritaria dei beneficiari è quella femminile con il 55,5% dei presi in carico,
- i giovani sono il 26,5%
- i senior (55+) rappresentano il 17,9%;
- gli stranieri sono il 14,8%.
Dal punto di vista delle misure assistenziali di cui sono beneficiari risulta che
- per il 54,5% sono disoccupati che hanno fatto domanda di Naspi o DisColl e
- per il 22,7% beneficiari di Reddito di cittadinanza (di cui il 3,4% sono anche beneficiari di Naspi o DisColl).
- Il restante 22,8% rientra in altre categorie di disoccupati non soggetti a condizionalità.
Qui il testo integrale della Nota di monitoraggio Gol n. 6/2023
DATI Programma GOL al 31 gennaio 2025:
Il ministero ha fornito un monitoraggio aggiornato del programma al 31 gennaio 2025 da cui emerge che
Sono oltre 3,2 milioni i disoccupati coinvolti:
- Il 50% è nel Percorso 1 (prossimi al mercato del lavoro),
- il 24,8% nel Percorso 2 (aggiornamento),
- il 20,7% nel Percorso 3 (riqualificazione),
- il 3,8% nel Percorso 4 (lavoro e inclusione) e
- solo lo 0,1% nel Percorso 5 (ricollocazione collettiva).
Profilo dei beneficiari: 55,5% donne, 29,2% giovani, 16,7% over 55, 15,3% stranieri. Il 35,5% è disoccupato da almeno 6 mesi, il 30,7% da oltre 12 mesi.
Condizione economica: Molti sono percettori di NASpI, DisColl o Reddito di cittadinanza, ma anche disoccupati senza sostegno economico. Il 46% ha richiesto NASpI/DisColl, il 3,9% ha SFL attivo, il 5,1% è attivabile al lavoro con ADI, il 45% è in cerca di lavoro senza condizionalità.
Efficacia del programma: Aumentato il coinvolgimento nei percorsi attivi, dal 48,2% nel 2022 al 71,8% nel 2024.
I Dati sulle politiche attive sono in aggiornamento, con prudenza nell'analisi, soprattutto per le erogazioni da enti privati.
Allegati: -
Pedagogisti ed educatori 2025: novità dal Ministro
E' stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge 55 del 15.5.2024 per l'istituzione di due nuovi albi professionali per pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici.
La nuova legge delinea requisiti specifici per l'iscrizione e e l'istituzione del relativo Ordine nazionale. Si potrà essere iscritti ad entrambi gli albi. Le lauree richieste per l'iscrizioni saranno abilitanti.
Si attendono ancora due decreti ministeriali di attuazione ma nel frattempo è attivo un regime transitorio (vedi ultimo paragrafo)
Vediamo nei paragrafi seguenti i dettagli sui requisiti di accesso e l'iter di attuazione della novità e degli ALBI Professionali, sul regime transitorio di prima applicazione e la risposta a interrogazione parlamentare sui decreti mancanti forniti dal ministro della Giustizia Nordio il 28 marzo 2025..
Pedagogisti ed educatori professionali: i requisiti
Pedagogisti
La legge definisce il pedagogista come lo specialista a livello apicale, dei processi educativi con una formazione avanzata.
Per esercitare legalmente la professione, sarà richiesto il possesso di una delle seguenti lauree:
- Laurea specialistica o magistrale in programmazione e gestione dei servizi educativi (56/S, LM-50);
- Laurea specialistica o magistrale in scienze dell'educazione degli adulti e della formazione continua (65/S, LM-57);
- Laurea specialistica o magistrale in scienze pedagogiche (87/S, LM-85);
- Laurea specialistica o magistrale in teorie e metodologie dell'e-learning e della media education (87/S, LM-93);
- Laurea in scienze dell'educazione o in pedagogia, secondo l'ordinamento precedente al D.M. 509/1999.
L'esame finale per il conseguimento delle lauree magistrali, con tirocinio formativo, sara abilitante per l'esercizio della professione di pedagogista.
Inoltre, l'articolo 2 del DDL apre la possibilità di iscrizione all'albo agli insegnanti universitari e ai ricercatori che hanno contribuito al campo della pedagogia, consentendo loro l'accesso all'albo.
Il pedagogista può svolgere, presso le pubbliche amministrazioni e nei servizi pubblici e privati, compiti e funzioni di consulenza tecnico-scientifica e attività di coordinamento, di direzione, di monitoraggio e di supervisione degli interventi con valenza educativa, formativa e pedagogica, in particolare nei comparti educativo, sociale, scolastico, formativo, penitenziario e socio-sanitario, quest'ultimo limitatamente agli aspetti socio-educativi, nonché attività di orientamento scolastico e professionale, di promozione culturale e di consulenza.
Il pedagogista svolge altresì attività didattica, di sperimentazione e di ricerca nello specifico ambito professionale.
La professione può essere esercitata in forma autonoma o con rapporto di lavoro subordinato.
Educatori Professionali Socio-pedagogici
Gli educatori professionali socio-pedagogici sono professionisti di livello intermedio riconosciuti per il loro ruolo nei servizi socio-educativi e assistenziali, con requisiti di iscrizione che comprendono:
- Laurea triennale in ambito socio-pedagogico o titoli equipollenti.
- Accertamento delle competenze professionali acquisite, analogamente ai pedagogisti.
Albi pedagogisti ed educatori socio pedagogici: titoli esteri
Il testo della legge specifica inoltre che :
- Per l'esercizio della professione di pedagogista e per l'iscrizione al relativo albo sono equipollenti i titoli accademici in pedagogia conseguiti presso istituzioni universitarie estere che, con decreto del Ministro dell'università e della ricerca, previo parere del Consiglio universitario nazionale, siano riconosciute di particolare rilevanza scientifica sul piano internazionale, anche se i soggetti interessati non hanno chiesto la dichiarazione di equipollenza del titolo posseduto con i titoli di studio di cui all'articolo 2 rilasciati da università italiane.
- Per l'esercizio della professione di educatore professionale sociopedagocico e per l'iscrizione al relativo albo sono equipollenti i titoli di educatore socio-pedagogico conseguiti presso istituzioni che, con decreto del Ministro dell'università e della ricerca, previo parere del Consiglio universitario nazionale, siano riconosciute di particolare rilevanza scientifica sul piano internazionale, anche se i soggetti interessati non hanno chiesto la dichiarazione di equipollenza del titolo posseduto con la laurea in scienze dell'educazione e della formazione, classe di laurea L-19 (ex L-18), rilasciata da università italiane.
Albi e Ordine professioni educative iter di attuazione e novità 2025
Gli iscritti agli albi dei pedagogisti e degli educatori professionali socio-pedagogici costituiranno l'Ordine delle professioni pedagogiche ed educative, articolato su base regionale e, limitatamente alle province autonome di Trento e di Bolzano, su base provinciale.
La fase di avvio si è chiusa con oltre 150 mila domande accolte. C'era attesa per una proroga annunciata nel decreto Omnibus ma poi non realizzata .
I sindacati di categoria lamentano che non è chiaro il termine da quando il requisito dell'iscrizione sia richiesto per le assunzioni .
Un comunicato del dipartimento della funzione pubblica pero ha affermato che «I Comuni potranno continuare a utilizzare fino all’anno scolastico 2026-2027 le graduatorie comunali vigenti»
Il disegno di legge prevede l'emissione di due decreti ministeriali essenziali per l'attuazione completa :
- Decreto del Ministro della Giustizia, responsabile per l'istituzione formale dell'Ordine delle professioni pedagogiche ed educative, questo decreto definirà la struttura operativa, organizzativa e di governance dell'Ordine, delineando le responsabilità e i poteri in termini di gestione degli albi professionali.
- Decreto del Ministro dell'Università e della Ricerca: Sarà focalizzato sul riconoscimento dei titoli di studio necessari per l'iscrizione agli albi, garantendo che i percorsi formativi siano adeguati alle esigenze professionali del settore.
Non mancano gli scettici che affermano che l'ordine non sarà utile e costituira solo un aggravio di costi per gli iscritti.
Il decreto Milleproroghe 2025 ha previsto una proroga al 31 marzo 2025 per la presentazione delle domande di iscrizione all’Ordine delle Professioni pedagogiche ed educative istituito dalla legge L.55/2024 ma ancora vuoto per la mancanza dei decreti operativi.
Vedi all'ultimo paragrafo le ultime novità.
Albi o ordine pedagogisti ed educatori: disposizioni transitorie
In sede di prima attuazione della legge, il presidente del tribunale dei capoluoghi delle regioni e delle province autonome ,
- entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, nomina un commissario, scelto tra i magistrati in servizio, che provvede alla formazione degli albi professionali dei pedagogisti e degli educatori professionali socio-pedagogici.
- entro novanta giorni dalla pubblicazione dell'elenco degli aventi diritto provvederà agli altri adempimenti necessari per l'istituzione degli ordini regionali e delle province .
In sede di prima applicazione l'iscrizione sarà consentita, su domanda da presentare entro 90 giorni a partire dalla data della nomina del commissario
- a) per l'albo professionale dei pedagogisti:
1) ai professori universitari ordinari e associati, in servizio, fuori ruolo o in quiescenza, che insegnano o hanno insegnato discipline pedagogiche in università italiane o in istituzioni di particolare rilevanza scientifica anche sul piano internazionale, nonché ai ricercatori e agli assistenti universitari di ruolo in discipline pedagogiche e ai laureati che ricoprono o hanno ricoperto un posto di ruolo presso un'istituzione pubblica in materia pedagogica per l'accesso al quale sia richiesta una delle lauree di cui all'articolo 2, comma 1;
2) a coloro che ricoprono o hanno ricoperto presso istituzioni pubbliche un posto di ruolo per l'accesso al quale sia richiesta una delle lauree di cui all'articolo 2, comma 1, svolgendo un'attività di servizio attinente alla pedagogia, e che hanno superato un pubblico concorso o hanno fruito di disposizioni in materia di stabilizzazione del rapporto di lavoro;
3) ai laureati nelle discipline di cui all'articolo 2, comma 1;
4) a coloro che hanno operato per almeno tre anni nelle discipline pedagogiche ottenendo riconoscimenti in tale campo a livello nazionale o internazionale;
5) a coloro che sono in possesso dei requisiti di cui all'articolo 2, comma 1;
- b) per l'albo professionale degli educatori professionali socio-pedagogici:
1) a coloro che sono in possesso dei requisiti per l'esercizio della professione di educatore dei servizi educativi per l'infanzia di cui al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65;
2) ai laureati che alla data di entrata in vigore della presente legge sono in possesso dei requisiti previsti per l'esercizio della professione di educatore professionale socio-pedagogico, come determinati dall'articolo 4, comma 1;
3) a coloro ai quali sia riconosciuta la qualifica di educatore professionale socio-pedagogico o di educatore nei servizi educativi, ai sensi dell'articolo 1, commi 595, primo periodo, 597 e 598, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, nonché ai sensi del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65;
4) ai laureati in scienze dell'educazione e della formazione, classe di laurea L-19 (ex L-18).
Interrogazione parlamentare 28.2 e risposta del ministro 28.3.2025
Con una interrogazione parlamentare alcuni deputati hanno chiesto al Ministro della Giustizia in data 10 febbraio 2025 quando saranno adottati i decreti necessari per istituire ufficialmente gli ordini professionali dei pedagogisti e degli educatori socio-pedagogici, previsti dalla legge n. 55 del 2024.
Questi i passaggi principali della richiesta :
"ad oggi, nonostante siano passati quasi nove mesi dall'entrata in vigore della citata legge, gli specifici decreti attuativi necessari al fine di stabilire le procedure per l'iscrizione ai suddetti albi, i termini, nonché le modalità per il funzionamento degli ordini regionali, non sono ancora stati emanati; tale ritardo – come denunciato dai comunicati stampa delle associazioni del settore sta creando notevoli difficoltà a migliaia di professionisti oltre che compromettere la qualità e la stabilità dei servizi territoriali in ambiti cruciali come l'educazione, l'inclusione e il sostegno allo sviluppo delle persone;
secondo quanto l'interrogante ha avuto modo di apprendere, oltre ai mancati passaggi ministeriali, i tribunali che hanno il compito di redigere gli elenchi delle richieste di iscrizione accettate per poi poter avviare le elezioni degli ordini regionali, sono colpiti da una carenza di personale che rende ancora più difficile l'espletamento dei compiti"
Il Ministro Nordio con risposta scritta del 28 marzo 2025 ha spiegato che effettivamente l'istituzione di questi ordini ancora incompleta per la mancanza del decreto che definirà il funzionamento dell’ordine, la sua organizzazione interna e le regole per l’applicazione della nuova normativa. Tuttavia, per emettere il decreto, bisogna prima costituire il Consiglio Nazionale dell'Ordine, che sarà composto dai presidenti degli ordini regionali e provinciali (Trento e Bolzano).
Quindi, prima di tutto, vanno istituiti gli ordini locali e bisogna organizzare le elezioni dei loro presidenti.
Al momento, mancano regole dettagliate su come i commissari dovranno creare gli elenchi regionali degli iscritti e quale sistema elettorale usare per eleggere i presidenti locali. Su questo il Ministero della Giustizia non può intervenire con istruzioni o circolari, perché la normativa affida questi compiti direttamente ai commissari.
Per risolvere questi problemi, il Ministero sta lavorando a una nuova normativa che definisca meglio questi passaggi. Nel frattempo, per garantire che i professionisti possano continuare a lavorare, è stata inserita una norma nel "Decreto Milleproroghe" che permette ai pedagogisti e agli educatori che hanno fatto domanda di iscrizione di esercitare la professione anche senza gli ordini ufficialmente operativi.
Infine, il Ministro ha ribadito l'impegno a istituire gli ordini il prima possibile e a garantire che tutti i professionisti con i requisiti possano continuare a lavorare senza interruzioni.
Di fatto quindi nel ribaltare la responsabilità sugli operatori del settore e annunciando l'emanazione di un nuovo provvedimento normativo, il Ministro afferma che chi fa domanda di iscrizione può esercitare anche senza l'operatività degli Ordini.
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Uniemens: novità classificazione ISTAT da maggio 2025
Con il messaggio n. 208 del 17 gennaio 2019 INPS ricorda che è stato introdotto nello schema del flusso UniemensPosContributiva per la comunicazione delle retribuzioni del lavoro dipendente e assimilato, l’elemento <QualProf>, per l’acquisizione dell’informazione sulle mansioni svolte dai lavoratori.
Con il messaggio 1155 del 1 aprile l'istituto comunica che , per rendere più agevole e tempestivo il riconoscimento dei requisiti che danno diritto ai benefici in fase di accesso al trattamento pensionistico ( ad esempio APE sociale o anticipo per lavori usuranti) , a decorrere dalla competenza 05/2025 l’elemento <QualProf>, per indicare le mansioni effettivamente esercitate dal lavoratore nel mese, deve essere valorizzato secondo la nuova codifica ISTAT (CP2021).
La “Nomenclatura e classificazione delle Unità Professionali – Edizione 2021” può essere reperita sul sito istituzionale dell’ISTAT a questo link.
Nomenclatura classificazione professioni ISTAT Cos’è
La classificazione delle professioni CP2021 ISTAT aggiornata anche nel 2023 con allineamento alla International Standard Classification of Occupations – Isco08 è lo strumento che permette di ricondurre le professioni presenti nel mercato del lavoro a specifici raggruppamenti professionali, utili per comunicare, diffondere e integrare dati statistici e amministrativi sulle professioni, garantendo anche la comparabilità a livello internazionale. Si tratta pertanto di una classificazione statistica, non uno strumento di regolamentazione delle professioni.
Sul sito istituzionale ISTAT spiega che : "Per professione si intende l’insieme delle attività che un individuo deve svolgere nell’esercizio del proprio lavoro, attività che implicano conoscenze, competenze, identità e statuti propri.
Le professioni afferenti al medesimo raggruppamento sono quelle che per poter essere esercitate richiedono le stesse competenze, viste nella duplice dimensione del livello e del campo. Il livello delle competenze riguarda la complessità, l’estensione dei compiti svolti, il livello di responsabilità e di autonomia decisionale che caratterizza la professione; il campo delle competenze, invece, delinea le differenze tra i domini settoriali, gli ambiti disciplinari delle conoscenze applicate, le attrezzature utilizzate, i materiali lavorati, il tipo di bene prodotto o di servizio erogato.
La classificazione prevede 5 livelli gerarchici di aggregazione:
- il primo livello – quello di massima sintesi – è composto da 9 grandi gruppi professionali;
- il secondo livello si articola in 40 gruppi professionali;
- il terzo livello in 130 classi professionali;
- il quarto livello in 510 categorie;
- il quinto (ultimo) livello della classificazione si articola nelle 813 unità professionali all’interno delle quali è possibile ricondurre qualunque professione esistente nel mercato del lavoro; per ciascuna unità professionale è stato infatti predisposto a titolo esemplificativo un elenco di professioni che, pur non avendo pretese di esaustività, permette di orientarsi e facilita l’utilizzo della classificazione.
La classificazione delle professioni viene utilizzata da numerose amministrazioni centrali – anche per agevolare lo scambio di dati statistici e amministrativi sulle professioni – ed è per tale motivo che l’aggiornamento della CP2011 è stato condotto nell’ambito di un comitato inter-istituzionale costituito dagli esperti di Istat, INAPP, INAIL, Unioncamere, Inps, Miur, Anpal, Ministero del Lavoro, Aran, MEF, Dipartimento per la Funzione Pubblica, Formez.
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DID nuove istruzioni per gli under 16
La circolare 7 del 31 marzo 2025 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, indirizzata alle Regioni, alle Province autonome e ad altri enti rilevanti riguarda le indicazioni relative al limite minimo di età per il rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità (DID) e la stipula del Patto di servizio, che è fissato a 16 anni.
Inoltre, il documento chiarisce che, sebbene il limite generale sia di 16 anni, esistono casi specifici in cui è possibile una presa in carico da parte dei servizi per l'impiego a partire dai 15 anni.
Questo è consentito per i giovani che partecipano a percorsi di formazione professionalizzante in modalità duale, come previsto dall'articolo 43 del decreto legislativo 81/2015, al fine di assolvere il diritto-dovere all'istruzione e formazione. Tale previsione mira a supportare minori in condizioni di fragilità, offrendo servizi di orientamento e accompagnamento verso opportunità formative e lavorative.
Dichiarazione immediata disponibilità i casi ordinari e le eccezioni
- Limite di Età Generale:
Il limite minimo di età per il rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità (DID) e la stipula del Patto di servizio è fissato a 16 anni. Questo significa che, in generale, i giovani devono aver compiuto 16 anni per accedere a questi servizi.
- Casi Speciali per i 15enni:
È prevista una possibilità residuale e circostanziata di presa in carico da parte dei servizi per l'impiego a partire dai 15 anni. Questo è consentito solo per i giovani che partecipano a percorsi di formazione professionalizzante in modalità duale, come previsto dall'articolo 43 del decreto legislativo 81/2015.
Tale presa in carico deve essere finalizzata esclusivamente all'orientamento per l'assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione attraverso percorsi formativi personalizzati. L'obiettivo è supportare minori in condizioni di fragilità nel percorso di studio, offrendo servizi di orientamento e accompagnamento verso opportunità formative e lavorative. Questo include il conseguimento di una qualificazione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione.
Dal punto di vista operativo i servizi per l'impiego dovranno implementare procedure per identificare e supportare i giovani di 15 anni che rientrano nei casi specifici descritti.
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Formazione commercialisti: equipollenza e regole aggiornate
Con informativa del 28 marzo 2025 il Consiglio dell'Ordine dei commercialisti ha reso noti i “criteri di equipollenza” tra l’aggiornamento biennale dei
gestori della crisi e i corsi di formazione professionale continua dei dottori commercialisti. Inoltre sul tema piu ampio della formazione obbligatoria è stato pubblicato il Vademecum aggiornato 2025 del CNDCEC.
Criteri equipollenza formazione commercialisti e gestori crisi
A seguito dell'emanazione del D.Lgs. 13 settembre 2024, n. 136 con le modifiche apportate al Codice della Crisi è stato modificata la disciplina dell’aggiornamento biennale posto in capo ai soggetti che hanno ottenuto l’iscrizione nell’Elenco dei soggetti incaricati dall’autorità giudiziaria delle funzioni di gestione e di controllo
nell’ambito degli strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza . In particolare è stato previsto che
– l’obbligo formativo biennale dei professionisti iscritti nell’Elenco di cui all’art. 356 Codice della Crisi e all’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili passa da 40 ore a 18 ore; e che
– gli Ordini professionali possano stabilire i criteri di equipollenza per i percorsi formativi.
Su questo punto il CNDCEC era già intervenuto a ottobre 2024 e viste le recenti FAQ ministeriali che confermano sostanzialmente i criteri già messi a punto, il consiglio ha stabilito che :
i “criteri di equipollenza” di cui all’art. 356, comma 2 del d.lgs. n. 14/2019 prevedendo che si devono ritenere equipollenti, e idonei ad assolvere l’aggiornamento biennale dei gestori della crisi, i corsi di formazione professionale che:
- a) sono stati realizzati a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto correttivo che modifica il Codice della crisi (nello specifico: 28 settembre 2024);
- b) sono stati accreditati dal Consiglio Nazionale ai fini dell’assolvimento dell’obbligo formativo previsto dal Regolamento FPC adottato dal Consiglio Nazionale e pubblicato sul Bollettino del Ministero della Giustizia n. 18 del 30 settembre 2023;
- c) hanno ad oggetto uno o più argomenti indicati nelle Linee guida della Scuola Superiore della Magistratura adottate il 1° febbraio 2023 ed (eventualmente) integrati con le novità previste dal decreto correttivo;
- d) hanno ad oggetto la trattazione dei temi indicati alla lettera c) per un numero di ore non inferiore a 6;
- e) nell’attestato di partecipazione indicano espressamente la durata del corso e l’equipollenza tra il corso per l’aggiornamento biennale e quello per la formazione professionale continua ai sensi dell’art. 356, comma 2 del D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14;
- f) saranno erogati dal Consiglio Nazionale, dagli Ordini territoriali, dalle Scuole di Alta Formazione costituite dagli Ordini territoriali (SAF) e dai Soggetti autorizzati ad erogare la formazione a favore degli iscritti nell’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ai sensi dell’art. 11 del Regolamento FPC;
- g) non avranno ad oggetto esclusivamente le tematiche del sovraindebitamento di cui all’art. 4 del DM 24 settembre 2014, n. 202 e che soddisferanno la condizione posta alla lettera d);
- h) che non sono realizzati per assolvere gli obblighi formativi per l’inserimento nell’Elenco esperti indipendenti ex art. 13 del D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14.
Vademecum formazione Dottori commercialisti 2025
Il CNDCEC ha conseguentemente pubblicato sul sito istituzionale (www.commercialist.it) un utile e completo vademecum con l’obiettivo di fornire una guida aggiornata alla complessa e multidisciplinare formazione professionale prevista per i vari ambiti in cui il commercialista opera.
Come noto infatti i commercialisti, come professionisti che operano in un settore in continuo cambiamento, sono soggetti a vari obblighi formativi previsti dalla legge e dalle normative professionali: questi obblighi hanno lo scopo di garantire che i professionisti mantengono e aggiornino costantemente le proprie
competenze.
Il vademecum offre una panoramica dei principali obblighi formativi previsti per i commercialisti con ruoli, oltre che di consulenti fiscali e aziendali nella gestione ordinaria delle aziende , anche di
- revisori legali
- revisori in enti locali
- gestori della crisi di impresa
- gestori delle crisi da sovraindebitamento
- delegati alle vendite
- esperti negoziatori
- esperti indipendenti