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Contributi autonomi, artigiani e commercianti 2025: le novità
Tra le misure inserite nella nuova legge di bilancio 2025 sono presenti alcune agevolazioni contributive per i lavoratori autonomi.
Si tratta in particolare :
- della detraibilità dei versamenti contributivi oltre le aliquote ordinarie ( per un massimo del 2%), che interessa anche i dipendenti, e,
- per artigiani e commercianti, la riduzione al 50% dei versamenti per i neoiscritti del 2025
- riconfermato inoltre lo sgravio per le lavoratrici madri che si amplia alle autonome.
Si dovranno attendere le istruzioni INPS per i dettagli operativi. Vediamo intanto in sintesi le nuove norme.
Riduzione per nuove iscrizioni artigiani e commercianti
Come noto la disciplina delle gestioni speciali per gli artigiani commercianti prevede che la base di calcolo del contributo pensionistico degli artigiani e degli esercenti attività commerciali (nonché dei relativi collaboratori familiari) non possa essere inferiore a un minimo annuo, pari, nell’anno 2024, a 18.415 euro. Per i soggetti che aderiscono al regime fiscale forfettario, la base di calcolo suddetta è ridotta nella misura del 35 per cento
La legge di bilancio 2025 prevede per chi si iscriverà per la prima volta nel 2025 alla gestione Artigiani e Commercianti la possibilità di chiedere:
- una riduzione transitoria della contribuzione,
- nella misura del cinquanta per cento
- della durata di trentasei mesi.
La facoltà in esame è ammessa anche per le nuove iscrizioni di collaboratori familiari.
L'applicazione sarà con ogni probabilità chiarita nei dettagli operativi da una circolare INPS.
La norma di legge specifica che la riduzione per trentasei mesi, decorre dalla data di avvio dell’attività di impresa o di primo ingresso nella società. Da quel momento i trentasei mesi sono in ogni caso computati senza soluzioni di continuità.
La scelta della riduzione in esame andrà effettuata dall’assicurato mediante una comunicazione telematica all’INPS.
L’agevolazione rientra nel regime cosiddetto de minimis, relativo agli aiuti di Stato che possono essere concessi agli operatori economici senza la procedura di autorizzazione della Commissione europea
L'articolo specifica che tale riduzione è alternativa rispetto ad altre misure agevolative che prevedano riduzioni della contribuzione, come ad esempio la riduzione per i contribuenti in forfettario. Una opzione esclude quindi l'altra.
Va anche sottolineato che per i casi in cui, in seguito alla riduzione al 50 % , la contribuzione risultasse inferiore a quella minima summenzionata, i mesi di assicurazione pensionistica sono ridotti in proporzione alla somma versata .
Deducibilità versamenti contributi maggiorati per dipendenti e autonomi INPS
Gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive e alla Gestione separata INPS, con primo accredito contributivo successivo al 1° gennaio 2025, possono incrementare il montante contributivo individuale versando all’INPS:
• gli importi calcolati con una maggiorazione della aliquota a proprio carico
• non superiore a due punti percentuali.
Queste somme saranno deducibili dal reddito complessivo per il 50 per cento dell’importo.
Sgravio contributivo madri lavoratrici autonome
L'Esonero contributivo per le lavoratrici con almeno due figli (escluso il lavoro domestico) già in vigore per le dipendenti , sarà riconosciuto anche alle lavoratrici autonome:
- che non abbiano optato per il regime forfetario.
- con reddito non superiore all'importo di 40.000 euro ( il reddito di riferimento è parametrato al valore del minimale annuo di retribuzione).
L'agevolazione dura fino al compimento dei 10 anni del figlio piu piccolo
Per le modalità applicative si attende un decreto ministeriale attuativo.
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Cassa in deroga moda e pelletterie: proroga per gennaio 2025
Con un comunicato stampa INPS informa della proroga della misura di sostegno al reddito, introdotta dal decreto legge n. 160/2024 per fronteggiare la crisi che attraversa il comparto della moda, relativa a sospensioni/riduzioni dell’attività lavorativa successive al 31 dicembre 2024, anche in continuità con precedenti richieste.
Il nuovo periodo complessivamente richiedibile è pari a 12 settimane, da collocarsi entro il 31 gennaio 2025. Le domande possono già essere inviate con le modalità già previste dalla circolare 99 2024
Viene anche segnalato che la legge n. 199/2024, in sede di conversione del decreto citato (n.160/2024), ha apportato alcune modifiche alla disciplina della misura di sostegno, ampliando sia la platea dei destinatari che il periodo tutelato.
Per questi nuovi beneficiari le domande potranno essere inviate solo dopo la pubblicazione di una prossima circolare che illustrerà le relative istruzioni operative.
Di seguito, un riassunto dettagliato delle istruzioni in vigore per datori di lavoro, con particolare attenzione agli aspetti operativi.
Cassa in deroga tessile moda: i destinatari
Il Decreto-legge 160/2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 28 ottobre 2024 ed entrato in vigore il 29 ottobre, ha previsto un trattamento di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti delle aziende Tessile abbigliamento calzature con l'obiettivo di fronteggiare la crisi del settore. Questo trattamento è concesso in deroga ai limiti stabiliti dal D.lgs. 148/2015 e dal regolamento del Fondo di solidarietà bilaterale alternativo per l'artigianato (FSBA).
Destinatari della Misura
Sono ammessi al beneficio i datori di lavoro, anche artigiani, che soddisfano i seguenti requisiti:
- Classificazione nei settori Industria o Artigianato ai sensi della Legge n. 88/1989.
- Esercizio di attività identificate dai codici ATECO specificati nell'Allegato 1 della circolare 99-2024.
- Forza lavoro media pari o inferiore a 15 dipendenti nel semestre precedente.
- Superamento dei limiti di durata massima previsti per i trattamenti ordinari di integrazione salariale.
Il trattamento è destinato ai lavoratori con almeno 30 giorni di anzianità effettiva presso l’unità produttiva.
Cassa in deroga tessile moda: le domande
Le domande devono essere trasmesse all'INPS entro 15 giorni dall'inizio del periodo di sospensione o riduzione dell'attività lavorativa.
Per sospensioni antecedenti il 3 dicembre 2024, il termine decorre da tale data. La procedura è disponibile sulla piattaforma telematica INPS “OMNIA IS” e richiede:
- L’elenco nominativo dei lavoratori interessati.
- Una relazione tecnica che giustifichi la sospensione o riduzione dell’attività.
- Una dichiarazione di impossibilità di accedere a ulteriori trattamenti.
I datori di lavoro artigiani possono allegare una certificazione del FSBA relativa ai periodi già autorizzati.
ATTENZIONE È obbligatorio informare le rappresentanze sindacali.
CIGD tessile moda calzature: importo e pagamenti
L'importo del trattamento è pari all'80% della retribuzione globale spettante per le ore non lavorate, nel limite massimo di 1.392,89 euro mensili per il 2024. Non è previsto il pagamento del contributo addizionale per i datori di lavoro.
Il trattamento è finanziato con un tetto massimo di spesa di 64,6 milioni di euro, a valere sul Fondo sociale per occupazione e formazione.
I datori di lavoro effettuano il pagamento diretto ai dipendenti e recuperano gli importi tramite conguaglio nei contributi dovuti, entro i termini fissati dall’art. 7, comma 3, del D.lgs. 148/2015.
In caso di difficoltà finanziarie documentate, è possibile richiedere il pagamento diretto da parte dell’INPS.
Si ricorda che il trattamento è accompagnato da contribuzione figurativa, valida ai fini pensionistici, accreditata secondo le regole del D.lgs. 148/2015.
Cassa in deroga tessile moda: Istruzioni Operative Uniemens
Flusso Uniemens: I datori di lavoro devono associare ili codice evento “ISU” all’istanza. Per il conguaglio, occorre utilizzare il codice causale “L907”.
Per il pagamento diretto, i datori di lavoro devono inviare i flussi “UniEmens-Cig” seguendo le indicazioni fornite in precedenti circolari (n. 62/2021, n. 2519/2022, ecc.). È essenziale rispettare i termini per l’invio dei dati all’INPS, pena il mancato rimborso.
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Visite invalidità: semplificazioni dal 2025
La legge di bilancio 2025 (Legge 207 2024 pubblicata in GU il 31 dicembre 2024) , contiene tra le varie misure molte novità in tema di assistenza e sostegno per le disabilità e le dipendenze .
Vediamo di seguito in particolare le semplificazioni previste in tema di visite per la revisione da parte dell' INPS, per le prestazioni a soggetti con patologie oncologiche e per invalidità /inabilità.
Patologie oncologiche: Revisioni INPS solo sulla base dei documenti
Al Comma 167 la nuova legge di bilancio modifica il decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62 sull’assistenza alla disabilità inserendo la previsione che “ Fino al 31 dicembre 2025, le visite di revisione delle prestazioni già riconosciute ai soggetti con patologie oncologiche da parte delle commissioni mediche pubbliche preposte all’accertamento delle minorazioni civili e dell’handicap”, potrà avvenire tramite redazione di verbali anche sulla base dei soli atti (art.29-ter del D.L. n. 76/2020), ferma restando la facoltà dell'istante di richiedere la visita diretta.
Cio significa che non sarà richiesto obbligatoriamente ai pazienti di presentarsi di persona alle visite di revisione ma che le commissioni potranno valutare le situazioni e definire eventuali modifiche nell'assistenza anche solamente sulla base della documentazione fornita dagli interessati .
In ogni caso si potrà richiedere una valutazione diretta tramite la visita .
Semplificazione accertamentI sanitari per l’invalidità e l’inabilità
Sempre con riferimento al decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62, per l’assistenza alle persone disabilità , un altro articolo di legge (art 1 comma 168) prevede una semplificazione importante che alleggerisce l'impegno dei soggetti disabili e dei loro caregiver .
Infatti in caso di contestuale presentazione di istanze per gli accertamenti di invalidità civile, cecità cIvile, sordità, sordocecità e disabilità, a decorrere dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2025, l’INPS è tenuto a effettuare l’accertamento dei requisiti sanitari in un’unica visita, integrando, ove necessario, la composizione della commissione medica competente con gli specialisti che si rendano necessari
Interessante notare che viene espressamente specificato che queste disposizioni si applicheranno anche alle visite di revisione delle prestazioni già riconosciute e programmate dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, a condizione che l’intervallo temporale tra i due diversi accertamenti non sia superiore a tre mesi.
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Visite sorveglianza sanitaria: cosa cambia dal 2025
La legge 203 2024 il cd Collegato lavoro introduce alcune novità sulla sorveglianza sanitaria dei lavoratori, in particolare sulle visite mediche preventive, previste dall’articolo 41 del Decreto Legislativo 81/2008.
Giova forse ricordare che la visita medica preventiva serve a verificare che non ci siano problemi di salute che impediscano al lavoratore di svolgere il lavoro assegnato, valutando così se è idoneo per quella specifica mansione. La legge chiarisce che la visita preventiva può essere fatta prima dell’assunzione come parte dell’obbligo di sorveglianza sanitaria, quando richiesto.
Vediamo cosa cambia dal 12 gennaio 2025 , data di entrata in vigore della nuova legge.
Le nuove regole sulle visite preventive
La prima importante novità in tema di visite preventive è che il datore di lavoro non può più scegliere di far svolgere la visita preassuntiva al dipartimento di prevenzione dell’ASL: sarà sempre il medico competente a occuparsene.
Inoltre, il medico, durante la visita preventiva, deve considerare eventuali esami clinici o diagnostici già effettuati dal lavoratore e riportati nella sua cartella sanitaria, per evitare di ripetere esami inutili, purché siano ancora validi per gli scopi della visita.
Accertamenti su tossicodipendenza e alcol dipendenza
Un’altra modifica riguarda il termine per definire, con un accordo tra Stato, Regioni e Province autonome, le modalità di accertamento per tossicodipendenza e alcol dipendenza nei lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria. La scadenza, inizialmente fissata al 31 dicembre 2009, è stata posticipata al 31 dicembre 2024.
Ricorsi contro i giudizi del medico competente
Infine la legge chiarisce che i ricorsi contro i giudizi del medico competente, anche per le visite preventive, devono essere presentati all’azienda sanitaria locale (ASL) di riferimento. Prima, il ricorso poteva essere gestito dall’organo di vigilanza sul lavoro territorialmente competente, ma ora viene semplificata la procedura per evitare dubbi interpretativi, tenendo conto delle competenze anche dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Il lavoratore ha 30 giorni di tempo, a partire dalla comunicazione del giudizio, per presentare ricorso. Una volta ricevuto, l’ASL può confermare, modificare o revocare il giudizio, anche dopo eventuali accertamenti aggiuntivi.
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Assegno Unico: data pagamento gennaio 2025
INPS comunica che daa gennaio 2025, aderisce al nuovo sistema Re.Tes. (Reingegnerizzazione delle procedure di Tesoreria) della Banca d’Italia, relativo ai servizi della Tesoreria dello Stato in collaborazione tra la Banca d’Italia, il dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato (RGS) e la Corte dei Conti, con l’obiettivo di snellire le procedure amministrative e adeguarle ai nuovi strumenti di pagamento.
Ciò impatta sul pagamento delle rate dell’Assegno Unico e Universale per i figli a carico del mese di gennaio 2025, per le quali l'istituto comunica che:
- le prestazioni che non hanno subito variazioni, saranno accreditate a partire dal 20 gennaio 2025.
- Entro la fine del mese di gennaio è accreditato l’importo oggetto di conguaglio, a credito oppure a debito.
- Con successivo messaggio sarà comunicato il calendario completo dei pagamenti riferito al primo semestre dell’anno 2025.
Ricordiamo il calendario dei pagamenti dell' Assegno unico e universale per i figli a carico per l'annualità 2024.
Date pagamento Assegno Unico 2024
Come negli anni scorsi l’INPS in collaborazione con la Banca D’Italia ha predisposto il calendario dei pagamenti della prestazione per tutte le mensilità dell’anno
ATTENZIONE le rate della prestazione si riferiscono alle situazioni che non abbiano subito variazioni:
– 17, 18, 19 gennaio 2024;
– 16, 19, 20 febbraio 2024;
– 18, 19, 20 marzo 2024;
– 17, 18, 19 aprile 2024;
– 15, 16, 17 maggio 2024;
– 17, 18, 19 giugno 2024.
– 17, 18, 19 luglio 2024;
– 16, 19, 20 agosto 2024;
– 17, 18, 19 settembre 2024;
– 16, 17, 18 ottobre 2024;
– 18, 19, 20 novembre 2024;
– 17, 18, 19 dicembre 2024.
Come di consueto, invece, il pagamento della prima rata della prestazione avviene generalmente nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda di AUU.
Nella stessa data sono accreditate le rate spettanti nell’ipotesi in cui l’AUU sia stato oggetto di conguaglio, a credito oppure a debito.
INPS ricorda che il dettaglio sulle modalità di effettuazione dei conguagli da parte dell’Istituto sull’importo dell’AUU spettante è visualizzabile tramite il nuovo pannello informativo semplificato del servizio “Assegno unico e universale per i figli a carico”, consultabile nella sezione “Sostegni, Sussidi e Indennità” del portale istituzionale www.inps.it, utilizzando la propria identità digitale (SPID almeno di livello 2, CIE 3.0 e CNS) oppure tramite gli Istituti di Patronato.
Obbligo DSU aggiornata entro il 30 giugno per gli arretrati
Giova anche ricordare che come anticipato nella circolare del 15 dicembre 2022, n. 132, le domande di Assegno Unico e Universale per i figli a carico NON devono essere ripresentate ogni anno, fatto salvo il caso in cui
- ci siano variazioni nel nucleo familiare (nascita o raggiungimento della maggiore età di un figlio ) oppure
- la precedente domanda sia sospesa o respinta
Obbligatorio invece presentare una nuova Dichiarazione Sostituiva Unica (DSU) per il 2024, correttamente attestata per ottenere l'importo corretto dell'assegno Unico
Qualora la nuova DSU sia presentata entro il 30 giugno 2024, gli importi dell'Assegno Unico eventualmente già erogati per l’annualità 2024 saranno adeguati a partire dal mese di marzo 2024 con la corresponsione dei dovuti arretrati.
ATTENZIONE In assenza di DSU aggiornata viene erogato l'importo minimo e si perde il diritto agli arretrati.
Inps ricorda che l’ISEE può essere ottenuto in tempi molto brevi con la presentazione in modalità precompilata della Dichiarazione Sostitutiva Unica, tramite l’apposito servizio online sul nuovo Portale unico ISEE,
Dati assegno unico primo semestre 2024
INP ha reso noti i dati dell’Osservatorio statistico sull'assegno Unico e universale per i figli relativi a gennaio -giugno 2024, che segnano un nuovo record .
Nel corso dei primi sei mesi del 2024, l'INPS ha erogato un totale di 9,9 miliardi di euro, destinati a 9,8 milioni di figli e 6,2 milioni di nuclei familiari, in aumento rispetto ai 18,2 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi del 2022. In totale, ad oggi, sono stati destinati alle famiglie 41,3 miliardi.
L'Osservatorio fornisce un quadro completo delle informazioni statistiche sui beneficiari dell'assegno e sui valori economici correlati, riferiti al periodo da marzo 2022 a giugno 2024.
In dettaglio, per i primi sei mesi del 2024, sono stati beneficiati
- 6.198.748 nuclei familiari
- per un totale di9.819.357 figli.
Nel mese di giugno 2024, l'importo medio per figlio, inclusi i relativi incrementi, si attesta sui 170 €.
Dati e assegno Unico terzo trimestre 2024
È stato pubblicato l’Osservatorio statistico sull’Assegno unico e universale (AUU) con riferimento al periodo marzo 2022 – settembre 2024.
Nei primi nove mesi del 2024 sono stati erogati
- assegni per 14,8 miliardi di euro,
- a 6.275.778 i nuclei familiari
- per un totale di 9.947.102 figli.
A settembre 2024 l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili si attesta su 172 euro, e va da:
- circa 57 euro per chi non presenta ISEE o supera la soglia massima (che per il 2024 è pari a 45.574,96 euro) a
- 224 euro per la classe di ISEE minima (17.090,61 euro per il 2024).
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Cassa integrazione 2025: le novità in legge di bilancio
Il Governo ha predisposto nella nuova manovra finanziaria, Legge 207 2024, un pacchetto di ammortizzatori sociali con misure destinate a settori specifici in crisi e alle grandi aziende impegnate in ristrutturazioni complesse.
Inoltre c'è una norma che modifica le modalità di fruizione della Cassa integrazione contestualmente allo svolgimento di un altro rapporto di lavoro.
Vediamo qualche dettaglio in più.
Cassa integrazione compatibilità con secondo lavoro
La legge di bilancio 2025 modifica l’articolo 8 del Decreto legislativo n. 148/2015 ridefinendo le regole sulla compatibilità tra:
- i trattamenti di integrazione salariale e
- lo svolgimento di attività lavorative, sia subordinate che autonome.
La nuova disciplina prevede che il lavoratore beneficiario di un ammortizzatore sociale possa intraprendere attività lavorative senza perdere automaticamente il trattamento per l’intera durata del rapporto di lavoro. La perdita del beneficio sarà limitata esclusivamente alle giornate effettivamente lavorate, a prescindere dalla durata del contratto. Tale novità punta a incentivare la ricerca attiva di nuove opportunità lavorative.
La legge conferma, tuttavia, che la mancata comunicazione preventiva all’INPS dello svolgimento di un’attività lavorativa comporta la decadenza dal diritto al trattamento di integrazione salariale. Le comunicazioni obbligatorie previste dall’articolo 4-bis del Decreto legislativo n. 181/2000, effettuate dai datori di lavoro, saranno valide anche ai fini della comunicazione preventiva. Viene però esclusa la validità delle comunicazioni effettuate dalle agenzie di somministrazione, in quanto non rispettano i requisiti di tempestività (il termine per queste comunicazioni è fissato al giorno 20 del mese successivo all’inizio della prestazione lavorativa, come indicato all’articolo 4-bis, comma 4 del Dlgs 181/2000).
ATTENZIONE L’applicazione di queste modifiche, già formalmente in vigore da ieri 12 gennaio, richiede un aggiornamento delle istruzioni operative da parte dell’INPS, che attualmente si basano sulla circolare n. 18/2022, rilasciata in seguito alla Legge di Bilancio 2022.
Cassa integrazione e altri ammortizzatori in legge di bilancio 2025
Ai commi 188 197 art 1 legge di bilancio 2025 sono presenti le misure di proroga degli ammortizzatori sociali . In particolare:
Settore della Pesca
La legge di Bilancio conferma ancora una volta il sostegno ai lavoratori del settore della pesca durante i periodi di fermo biologico e normativo, con uno stanziamento di 30 milioni di euro. Questo importo finanzierà un’indennità di massimo 30 euro giornalieri per i dipendenti delle imprese di pesca marittima, inclusi i soci delle cooperative di piccola pesca.
Aree di Crisi Industriale Complessa
Per sostenere i lavoratori delle aree di crisi industriale complessa, vengono allocati ulteriori 70 milioni per il 2025, destinati a prorogare la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (Cigs) e la mobilità in deroga. Questo intervento, concordato tra governo e regioni, mira a favorire la rioccupazione attraverso politiche attive e potrà estendersi fino a 12 mesi.
Aziende in Cessazione
Un supporto speciale viene riservato alle aziende che hanno cessato o stanno cessando l’attività produttiva, permettendo loro di accedere a una Cigs per la gestione degli esuberi di personale, finanziata con 100 milioni di euro, in un’ottica di rilancio post-pandemico e post-crisi energetica.
Ilva e Formazione per Bonifiche
Il gruppo Ilva riceverà 19 milioni di euro per il 2025, destinati a sostenere i lavoratori e a promuovere la formazione per le bonifiche. La misura riguarda circa 2.100lavoratori di Ilva, Sanac e Taranto Energia, con un costo medio annuo di 9.500 euro per dipendente.
Riorganizzazioni e Crisi Aziendale
Per il triennio 2025-2027, sono stanziati 100 milioni per la Cigs in caso di riorganizzazione o crisi aziendale, offrendo fino a 12 mesi di integrazione salariale per attenuare gli impatti occupazionali locali.
Altri Sostegni: CIGS Call Center e Aziende Strategiche
La manovra prevede infine ulteriori 20 milioni per il 2025 a supporto dei lavoratori dei call center e stabilisce fondi per le aziende di interesse strategico nazionale con più di mille dipendenti. Queste ultime, in riorganizzazione, potranno accedere a un’ulteriore periodo di Cigs fino al 31 dicembre 2025, con uno stanziamento di 63,3 milioni di euro, al fine di preservare l’occupazione e il capitale di competenze aziendali.
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Cessione quinto: controlli automatici sui rinnovi dal 2025
Con il messaggio 85 del 10 gennaio 2025 INPS informa sulla nuova funzione di controllo sul rinnovo dei contratti di finanziamento stipulati dai pensionati INPS mediante cessione di un quinto della pensione, regolato dall'articolo 39 del D.P.R. n. 180/1950.
La nuova funzione presente sulla piattaforma prevede il blocco automatico di eventuali richieste di rinnovo che non rispettino i limiti previsti dalla normativa vigente.
Vediamo di seguito i dettagli sulla normativa e le novità.
Controlli automatici e procedura “Quote Quinto”
Va ricordato che l'articolo 39 stabilisce che i pensionati possono rinegoziare i prestiti con banche o finanziarie solo rispettando precisi limiti temporali:
- almeno due anni per cessioni quinquennali e
- quattro anni per quelle decennali.
Inoltre, se il prestito precedente è stato estinto anticipatamente, deve passare almeno un anno prima di stipularne uno nuovo.
infine, la Banca d'Italia impone che almeno due quinti delle rate del vecchio contratto siano stati pagati prima di rinnovarlo.
L'INPS come ente che gestisce i pagamenti informa quindi che è stata implementata una funzione automatica nel sistema "Quote Quinto" per bloccare i rinnovi che non rispettano i limiti di legge. La documentazione cartacea o inviata tramite PEC sarà accettata solo se riguarda casi specifici, come l'estinzione del prestito.
Per i contratti in sospeso notificati prima dell'attivazione del sistema automatico, le verifiche sono effettuate manualmente.
Rinnovi cessione quinto: Esempi pratici e deroghe
Il messaggio 85 2025 precisa quindi che :
- I prestiti quinquennali possono essere rinnovati con un piano decennale anche prima di due anni, a patto che il vecchio finanziamento sia estinto.
- I tempi di attesa per il rinnovo si calcolano in base ai due quinti delle rate, con arrotondamenti al mese più vicino.
- Alcuni prestiti trasferiti dalla busta paga alla pensione non seguono queste regole.
- L' INPS non verifica la condizione di un anno minimo di attesa dopo l'estinzione anticipata, lasciandola alla responsabilità delle parti coinvolte.