• Lavoro Autonomo

    EPPI sostegni ai periti industriali: richieste entro il 18.12

    Gli iscritti all'Ente di Previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati (EPPI), hanno l’opportunità di richiedere  prestazioni assistenziali a sostegno dei bisogni dell’attivita’ professionale. 

    In particolare con riferimento a:

    1.  immobili e beni strumentali per l'attività professionale nonché per 
    2. lo svolgimento di attività formative professionali

    sono previsti  sussidi a parziale copertura delle spese sostenute per far fronte ad esigenze occorse dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 

    La piattaforma per le richieste  è aperta fino al 18 dicembre 2024.

    Vediamo in maggiore dettaglio gli  ambiti per cui è possibile richiedere il contributo e come presentare richiesta.

    EPPI le spese ammissibili alle prestazioni assistenziali

    I principali ambiti per cui è possibile richiedere il contributo dell'ente previdenziale EPPI sono i seguenti:

    • Immobili e Beni Strumentali:

    Copertura parziale degli interessi per mutui o prestiti mirati all’acquisto o costruzione di immobili (comprese pertinenze) destinati all’attività di libero professionista.

    Finanziamenti per l’acquisto di macchinari, arredi e attrezzature essenziali per l’avvio o l’ampliamento dell’attività professionale, inclusi veicoli ad uso professionale e prestiti per manutenzioni ordinarie.

    • Formazione e Crescita Professionale:

    Spese per corsi di formazione rivolti a iscritti under 35, corsi di aggiornamento e qualificazione professionale, e certificazioni delle competenze da enti riconosciuti ai sensi del D.Lgs. n. 13/2013.

    • Tirocinio Professionale:

    Riconoscimento per le somme versate a  stagisti che hanno svolto il tirocinio presso studi o società tra professionisti.

    Sussidi EPPI: modalita e termini per le domande

    Le domande vanno presentate esclusivamente online, tramite l’area riservata EppiLife, entro le ore 12.00 del 18 dicembre 2024. 

    L'erogazione dei sussidi avverrà secondo graduatoria definita in rapporto ai rispettivi redditi ISEE, privilegiando i redditi più bassi

    e richiede:

    • una posizione documentale e contributiva in regola per il rilascio del DURC;
    • un reddito ISEE non superiore a 35.000 euro, da certificare al momento della richiesta.

    Per ulteriori dettagli si può consultare il bando EPPI

  • Lavoro Dipendente

    Precedenza dopo contratti a termine: novità dalla Cassazione

    La sentenza n. 19348/2024 della Corte di Cassazione riguarda una controversia sul diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato.

     La sentenza ribalta il giudizio di merito ampliando la tutela per i lavoratori a termine  che possono manifestare l'interesse per la riassunzione anche durante i rapporto di lavoro a termine. 

    Di seguito i dettagli del caso  e le motivazioni della Suprema Corte.

    Contratti a termine e diritto di precedenza i caso e i giudizi di merito

     La lavoratrice ricorrente aveva intrapreso l'azione legale contro la cooperativa sociale, sostenendo che la società avesse illegittimamente omesso di riconoscerle il diritto di precedenza nelle assunzioni successive alla cessazione del suo piu recente  rapporto di lavoro a termine.

     Nello specifico la causa trae origine da due contratti a tempo determinato tra le parti, uno del 2013 e l'altro del 2014, e dalla mancata stabilizzazione della lavoratrice, che ha rivendicato il suo diritto di precedenza in base all'articolo 5, comma 4-quater del D.lgs. 368/2001, come integrato dal D.lgs. 81/2015.

    La lavoratrice  ha fatto presente di aver manifestato la propria volontà di esercitare il diritto di precedenza mentre il suo contratto a termine era ancora in essere. 

    In particolare, ha presentato la richiesta di precedenza il 22 dicembre 2014, durante la validità del secondo contratto a termine, che sarebbe scaduto solo il 27 settembre 2015.

    Nel suo esame, la Corte d'appello di Venezia aveva respinto le pretese della lavoratrice, basandosi su una doppia motivazione:

    1. l’esclusione della possibilità di esercitare il diritto di precedenza durante il rapporto di lavoro a termine e
    2.  l’insufficienza delle prove fornite dalla lavoratrice su altre  assunzioni a tempo indeterminato effettuate da parte della cooperativa. 

    La lavoratrice ha quindi contestato questa interpretazione, argomentando che il diritto di precedenza doveva essere riconosciuto non solo al termine del rapporto, ma anche durante la sua vigenza, una lettura supportata dal comma 4-sexies dello stesso articolo.

    Diritto di precedenza durante il contratto a termine: la decisione della Cassazione

    Come noto, il diritto di precedenza, come disciplinato dagli articoli 5, commi 4-quater e 4-sexies del D.lgs. 368/2001 (e successive integrazioni), è una tutela che consente a un lavoratore con contratti a termine di essere preferito nelle nuove assunzioni a tempo indeterminato presso la stessa azienda, a patto che abbia maturato almeno sei mesi di servizio continuativo. Questa normativa nasce con l'intento di incentivare la stabilizzazione dei lavoratori a termine, rendendo prioritario il loro impiego fisso rispetto a nuove assunzioni  di risorse esterne.

    Nel caso specifico la decisione della Cassazione ha stabilito , con una interpretazione estensiva della norma ,  un principio rilevante, ovvero che  il diritto di precedenza può essere esercitato

    •  sia in costanza del rapporto, cioè  durante il periodo di validità del contratto a termine,
    • che entro un anno dalla sua conclusione, 

    confermando  l'obiettivo di tutelare la continuità lavorativa  sentenza è stata quindi rinviata alla Corte d'appello di Venezia, in diversa composizione, per il riesame della controversia, anche in merito alle spese legali sostenute dalle parti

  • Inail

    Riduzione premi INAIL artigiani 2024

    Pubblicato ieri  nella  sezione pubblicità  legale del sito del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali , il DM  9 ottobre 2024  , con il quale viene determinata la misura percentuale della riduzione dei premi assicurativi INAIL spettante alle imprese artigiane che non abbiano  registrato  casi di infortunio nel biennio 2022/2023,

    La riduzione stabilita dalla legge 296 2006  viene fissata alla misura  del 4,81%  del premio dovuto  nel 2024,  in leggero ribasso rispetto al 2023, quando era stata stabilita al 4,99%

    Si ricorda che per l'applicazione le imprese artigiane devono rispondere ai seguenti requisiti :

    • essere in regola con tutti gli obblighi previsti dalla normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (DLgs. 81/2008). 
    •  non aver registrato  tra i dipendenti infortuni nel biennio precedente alla data della richiesta di ammissione al beneficio 
    •  devono aver adottato piani pluriennali di prevenzione per l’eliminazione delle fonti di rischio e per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro.

    Giova forse  specificare che  anche che per l' applicazione delle riduzione si considerano  gli infortuni denunciati, sia attraverso certificato medico del dipendente che a seguito di denuncia del datore di lavoro .

    Non vanno invece conteggiati gli infortuni in itinere  e gli infortuni in franchigia ( ovvero gli infortuni con grado di menomazione ai fini dell'indennizzo inferiore al 6%)

    La riduzione  è applicabile sia ai premi della polizza dipendenti  ovvero i premi ordinari , che ai premi della polizza artigiani ( premio speciale unitario).

    Si ricorda che  che l’INAIL è  autorizzato dai ministeri ad  effettuare anche successivamente le verifiche sulle condizioni di ammissione al beneficio da parte delle imprese artigiane.

  • TFR e Fondi Pensione

    Fondi pensione 2024: piu adesioni e rendimenti in crescita

    Nel report  COVIP di settembre 2024, pubblicato il 31 ottobre scorso ,  la Commissione di vigilanza sulla previdenza complementare offre una panoramica sul numero di posizioni attive nei vari fondi pensione e analizza i rendimenti ottenuti dalle diverse linee di investimento durante i primi nove mesi del 2024. 

    Viene fornito  così un quadro aggiornato della crescita del settore e delle performance finanziarie a vantaggio degli iscritti.

    Vediamo una sintesi delle principali indicazioni.

    QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE

    Fondi pensione e COVIP: cosa sono

    In Italia, il sistema pensionistico pubblico è affiancato da un sistema di previdenza complementare, destinato a garantire ai lavoratori una pensione integrativa per mantenere un tenore di vita adeguato anche dopo il pensionamento.

     La COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione) è l'autorità pubblica indipendente incaricata di vigilare su questo sistema, assicurando la trasparenza, la sicurezza e la tutela degli iscritti alle forme di previdenza complementare.

    I fondi pensione sono gli strumenti principali della previdenza complementare. 

    Questi fondi permettono ai lavoratori di accumulare risparmi durante la loro vita lavorativa per integrare, alla pensione pubblica, un'ulteriore entrata economica, sempre piu necessaria negli ultimi tempi per le difficolta finanziarie cui sta andando incontro INPS a causa del calo demografico

    Esistono diverse tipologie di fondi pensione:

    • Fondi Negoziali: istituiti tramite contrattazione collettiva e riservati a specifici settori lavorativi.
    • Fondi Aperti: accessibili a tutti, anche senza requisiti specifici, e gestiti da società di gestione del risparmio o da banche.
    • PIP (Piani Individuali Pensionistici): gestiti da compagnie di assicurazione e pensati per un'adesione individuale.

    Il report COVIP sui fondi pensione Settembre 2024

    Posizioni in essere A settembre 2024, il numero totale di posizioni attive nelle forme pensionistiche complementari ha raggiunto gli 11 milioni, segnando una crescita del 3,3% rispetto alla fine del 2023. Queste posizioni, che includono anche gli aderenti a più forme, corrispondono a un totale di iscritti pari a 9,88 milioni.

    L'incremento è particolarmente evidente nei fondi negoziali legati ai contratti collettivi che registrano un aumento di 205.900 posizioni (+5,1% rispetto a dicembre 2023), portando il totale a 4,223 milioni. 

    In particolare, il fondo del settore edile ha contribuito significativamente con un aumento di 98.600 posizioni, grazie all’adesione contrattuale dei lavoratori mediante contributi versati esclusivamente dai datori di lavoro, sebbene di importo modesto. Anche il fondo per il pubblico impiego ha visto una crescita di 28.600 posizioni.

    Nelle forme pensionistiche di mercato, i fondi aperti hanno registrato un incremento di 90.700 posizioni (+4,7%) e i PIP (Piani Individuali Pensionistici) di 47.700 posizioni (+1,3%). Al termine di settembre, il totale delle posizioni attive è pari rispettivamente a 2,041 milioni per i fondi aperti e 3,829 milioni per i PIP.

    Vediamo in sintesi nella tabella seguente:

    Posizioni Fondi Pensionistici

    Numero di Posizioni (Settembre 2024)

    Tipo di Fondo Posizioni (milioni) Variazione (%) da Dicembre 2023
    Fondi Negoziali 4,223 +5,1%
    Fondi del Settore Edile +98.600 posizioni
    Fondo Pubblico Impiego +28.600 posizioni
    Fondi Aperti 2,041 +4,7%
    PIP 3,829 +1,3%

    Fondi pensione: le risorse gestite e i rendimenti

    Contributi e risorse gestite 

    Nei primi nove mesi del 2024, fondi negoziali, fondi aperti e PIP hanno raccolto complessivamente 10,5 miliardi di euro, con un aumento del 7,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’incremento più marcato è stato registrato dai fondi aperti, con un +9,7%.

    Le risorse destinate alle prestazioni sono arrivate a 238 miliardi di euro, con un incremento del 6,1% rispetto ai 224,4 miliardi di fine 2023. 

    Circa il 60% di questa crescita è attribuibile all’aumento del valore dei titoli in portafoglio, mentre il restante è dovuto ai flussi contributivi netti. 

    L'attivo netto ha raggiunto i

    • 73,5 miliardi di euro per i fondi negoziali (+8,3% rispetto all’anno precedente), 
    • 36,1 miliardi per i fondi aperti e 
    • 53 miliardi per i PIP,

     rispettivamente in crescita del 10,8% e del 6,1% rispetto al 2023.

    Rendimenti 

    Nel corso dei primi nove mesi del 2024, le forme di previdenza complementare hanno mostrato rendimenti positivi, con performance superiori per le gestioni più esposte al comparto azionario.

    • I comparti azionari hanno registrato rendimenti medi dell’8,9% per i fondi negoziali, del 9,6% per i fondi aperti e del 10,3% per i PIP. 
    • Le linee bilanciate hanno riportato rendimenti medi del 5,8% nei fondi negoziali, del 6,2% nei fondi aperti e del 5,7% nei PIP.
    •  Rendimenti più bassi, ma comunque positivi, sono stati riscontrati per i comparti obbligazionari e garantiti.

    Analizzando i rendimenti su un orizzonte temporale di dieci anni, includendo i nove mesi del 2024, le linee con maggiore contenuto azionario hanno registrato rendimenti medi annui composti intorno al 5% per tutte le tipologie di forme pensionistiche. 

    Le linee bilanciate hanno offerto rendimenti medi tra il 2% e il 3%, mentre le linee garantite e obbligazionarie hanno riportato rendimenti intorno all'1%, o inferiori in alcuni casi. Le gestioni separate di ramo I dei PIP, che valutano le attività al costo storico piuttosto che al valore di mercato, hanno prodotto un rendimento medio dell'1,7%. 

    Da notare che nello stesso periodo, la rivalutazione del TFR si è attestata al 2,3%.

    In generale, i comparti azionari e parte delle linee bilanciate hanno evidenziato rendimenti superiori rispetto ai comparti obbligazionari, garantiti e rispetto al TFR. Nei fondi negoziali, la dispersione dei rendimenti dei singoli comparti è risultata minore rispetto a quella registrata nei fondi aperti e nei PIP.

    Rendimenti Medi delle Linee di Investimento (Primi 9 Mesi 2024)

    Linea di Investimento Fondi Negoziali Fondi Aperti PIP
    Azionari 8,9% 9,6% 10,3%
    Bilanciati 5,8% 6,2% 5,7%
    Obbligazionari Positivi ma inferiori Positivi ma inferiori Positivi ma inferiori
    Garantiti Positivi ma inferiori Positivi ma inferiori Positivi ma inferiori

  • Oneri deducibili e Detraibili

    Detraibilità polizze vita a carico del datore di lavoro

    Nella Risposta a Interpello n. 218/2024, l'Agenzia affronta il tema del trattamento fiscale applicabile ai premi assicurativi versati dal datore di lavoro per polizze vita collettive a tutela del rischio morte, in favore dei  propri dipendenti.

     Tale intervento è mirato a chiarire se, in riferimento ai premi pagati per queste polizze, per i lavoratori sia possibile beneficiare simultaneamente di due agevolazioni fiscali previste dal TUIR: la detrazione del 19% sui premi assicurativi per rischio morte e l'esclusione degli stessi dalla formazione del reddito di lavoro dipendente.

    Il quesito nasce dall'interpretazione del datore di lavoro che, in qualità di sostituto d’imposta, ha stipulato collettivamente tali polizze per il proprio personale, confidando nella possibilità di applicare entrambe le agevolazioni.

     L’Agenzia interviene, pertanto, per fare chiarezza su come queste disposizioni fiscali si applicano alle polizze collettive, delineando i limiti e le condizioni necessarie per accedere alle agevolazioni, e indicando in particolare che, in determinate circostanze, i due benefici non sono cumulabili.

    Detraibilità polizze vita collettive: la risposta dell’Agenzia

    L'Agenzia ha affermato  che:

    • Principio di Onnicomprensività: I premi assicurativi per polizze vita collettive sono in linea di principio inclusi nel reddito di lavoro dipendente, come stabilito dall’art. 51, comma 1, del TUIR. Tuttavia, l’art. 51, comma 3, consente che i beni e servizi erogati gratuitamente ai dipendenti non concorrano alla formazione del reddito fino a un certo limite (cd. fringe benefit).
    • Detrazione e Non Concorrenza al Reddito: La detrazione del 19% sui premi versati è applicabile solo se gli stessi concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente. Se i premi assicurativi non concorrono alla formazione del reddito, come previsto dall’art. 51, comma 3, non è possibile fruire della detrazione fiscale secondo l’art. 15 del TUIR.
    • Applicazione Pratica: Nel caso specifico, i premi non possono essere detraibili in quanto  esclusi dalla formazione del reddito ai sensi dell’art. 51, comma 3, del TUIR.

    In sostanza I premi  possono essere detratti dal lavoratore/contribuente solo se:

    1. versati in prima persona  dal lavoratore  o
    2. nel caso di versamento da parte del datore di lavoro , solo se assoggettati a tassazione come reddito di lavoro dipendente ai sensi dell’art. 51 comma 1 del TUIR).

  • Contributi Previdenziali

    Simulazione DURC: al via nuova funzionalità su VeRA

    Il messaggio n. 3662 del 5 novembre 2024, pubblicato dall’INPS, introduce ufficialmente  una nuova funzionalita nella "Piattaforma Unica per la verifica e la gestione interattiva della regolarità contributiva" VeRA .  

    Si tratta  di migliorie alla funzione di "Simulazione DURC”, pensata per migliorare il processo di verifica della regolarità contributiva e garantire una maggiore trasparenza e accessibilità ai contribuenti e ai loro intermediari,  oltre che agli operatori degli uffici INPS-

    Accesso VERA/ Simulazione DURC: Ambiente Internet e Intranet

    La piattaforma Ve.R.A./Simulazione DURC è disponibile sia in ambiente internet per gli utenti esterni (aziende e intermediari), sia in ambiente intranet per gli operatori delle sedi INPS. Questo doppio accesso consente una gestione sincronizzata delle informazioni tra contribuenti e istituto, garantendo la trasparenza e una comunicazione bidirezionale tra le parti:

    1. In ambiente internet, gli utenti possono accedere alle informazioni tramite l’assegnazione di un ticket che identifica la richiesta di verifica. L’esito della richiesta viene notificato all’utente attraverso segnali colorati, che indicano lo stato della regolarità (verde per regolarità, rosso per irregolarità, giallo per anomalie), offrendo una panoramica chiara e immediata della situazione contributiva.
    2. In ambiente intranet, gli operatori INPS hanno accesso agli stessi dati e possono interagire con i contribuenti in modo proattivo, facilitando la risoluzione di eventuali anomalie.

    Importante aspetto di novità  l'integrazione con altri strumenti INPS, come il Fascicolo Elettronico del Contribuente e i Cassetti previdenziali, con una sezione dedicata denominata “VERA-SIMULA DURC” per gestire le comunicazioni. Questo approccio integrato semplifica la consultazione e riduce la necessità di contatti tra il contribuente e l’istituto, facilitando una gestione continua e trasparente della regolarità contributiva.

    Delega Master: Nuove Opportunità per gli Intermediari

    Una delle principali novità della piattaforma è la Delega Master, che consente a un unico intermediario di rappresentare il contribuente su tutte le posizioni contributive (multiple Gestioni previdenziali). Questo strumento è pensato per agevolare il processo di regolarizzazione centralizzando il monitoraggio delle posizioni e permettendo un accesso unificato alle informazioni.

    Gli intermediari, in possesso della Delega Master, possono quindi:

    • Consultare tutte le evidenze contributive e le eventuali anomalie in ogni Gestione.
    • Attivare i processi di regolarizzazione.
    • Ricevere notifiche per i DURC in scadenza (30 o 15 giorni prima), facilitando la gestione anticipata delle irregolarità.
    • Inoltre, per agevolare la transizione, INPS ha effettuato un precaricamento centralizzato della Delega Master per le posizioni contributive già unificate sotto un singolo intermediario.

    Simulazione DURC e Notifica "Pre-DURC"

    Un’altra innovazione della piattaforma è la funzionalità Pre-DURC, che permette di anticipare la gestione delle irregolarità prima della scadenza del DURC, notificando al delegato eventuali situazioni a rischio. Questa notifica, disponibile 30 o 15 giorni prima della scadenza del DURC, è inviata tramite un ticket e può essere ricevuta via PEC, email o SMS, in base alla preferenza dell’utente.

    Questo sistema consente al delegato di accedere alla sezione Ve.R.A., inserire il numero del ticket e visualizzare le irregolarità presenti. In caso di situazioni critiche, l’intermediario può contattare la sede INPS di riferimento per procedere alla regolarizzazione. 

    Visualizzazione e Interfaccia Utente della Piattaforma VeRA

    La piattaforma è stata progettata con un’interfaccia intuitiva, che sfrutta un sistema di pallini colorati per rappresentare immediatamente lo stato delle posizioni contributive:

    • Verde: regolarità contributiva.
    • Rosso: presenza di irregolarità che richiedono un intervento.
    • Giallo: anomalie che necessitano ulteriori verifiche.

    Inoltre, sono stati integrati  strumenti  per spiegare le diverse tipologie di inadempienza, rendendo più semplice l’identificazione dei problemi e la loro gestione.

    SCARICA QUI il manuale d'uso aggiornato.

  • Stranieri in Italia

    Decreto flussi: chiarimenti dai Commercialisti su Portale ALI

    Con l'Informativa n. 144/2024,  il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, offre chiarimenti e aggiornamenti sulle modalità di accesso al Portale ALI dello Sportello Unico Immigrazione, in relazione al decreto flussi 2025. Il  documento modifica parzialmente le disposizioni delle Informative n. 29/2023 e n. 39/2023,  in particolare  in tema di  profilazione degli iscritti agli Ordini territoriali per consentire l'invio delle domande di nulla osta al  lavoro.  

    Richieste nulla osta su Portale ALI

    Come noto il Portale ALI, accessibile tramite l'indirizzo portaleservizi.dlci.interno.it, permette la presentazione delle domande di nulla osta al lavoro mediante autenticazione con SPID di secondo livello. La recente circolare del Ministero dell'Interno  ha informato del nuovo limite  di  tre richieste di nulla osta al lavoro inviabili dagli utenti privati.

     Il  limite non si applica alle richieste presentate dalle organizzazioni datoriali di categoria, dalle agenzie di somministrazione iscritte, dai dottori commercialisti, dagli esperti contabili e da altri soggetti abilitati.

    L’accesso al portale è differenziato tra utenti privati e operatori qualificati. I primi possono accedere autonomamente tramite SPID o CIE, mentre gli operatori delle organizzazioni datoriali o delle agenzie di somministrazione necessitano di una "profilazione" preliminare, che consiste nella registrazione dei loro dati identificativi per essere riconosciuti come rappresentanti autorizzati.

    Il Consiglio Nazionale informa   che ha già trasmesso al Ministero dell’Interno i dati di identificazione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili per garantire loro la possibilità di inviare istanze in numero superiore a tre.

    Si ricorda anche che  la fase di precompilazione delle istanze di nulla osta per i cosiddetti “click day” (5, 7 e 12 febbraio 2025) è aperta dal 1° al 30 novembre 2024.