• Edilizia

    Legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità pubblicata in GU

    Il 1° aprile 2025 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (n. 76) la Legge 18 marzo 2025 n. 40, intitolata "Legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità", che introduce un quadro normativo organico per gestire la ricostruzione nei territori colpiti da eventi calamitosi, naturali o antropici, una volta cessato lo stato di emergenza.

    In particolare, la legge intende:

    • superare la frammentazione normativa che ha caratterizzato le ricostruzioni post-sisma e post-alluvione degli ultimi decenni, spesso gestite con strumenti emergenziali e ordinanze ad hoc;
    • garantire tempi certi, trasparenza e controllo nell’uso delle risorse pubbliche;
    • rafforzare il coordinamento tra Stato e Regioni, valorizzando la programmazione degli interventi in modo coerente con i fabbisogni reali dei territori colpiti;
    • favorire la ripresa del tessuto socio-economico colpito dalla calamità, tutelando sia i privati cittadini che le imprese;
    • assicurare la legalità e la tracciabilità dei fondi pubblici destinati alla ricostruzione, attraverso controlli e vincoli precisi. 

    In breve sintesi vediamo alcune delle disposizioni previste dalla legge.

    Dichiarazione dello Stato di ricostruzione di rilievo nazionale

    Viene istituito uno strumento giuridico nuovo, lo Stato di ricostruzione di rilievo nazionale, deliberato con DPCM, su proposta del Presidente del Consiglio o del Ministro per la Protezione Civile, previo parere delle Regioni interessate.

    Questo rappresenta il presupposto necessario per l’attivazione degli strumenti della legge n. 40/2025, in particolare per la nomina del Commissario straordinario e per l'avvio delle misure di sostegno alla ricostruzione, serve pertanto a:

    • formalizzare l’inizio della fase di ricostruzione, distinta dalla fase emergenziale;
    • attribuire un quadro giuridico definito e omogeneo agli interventi ricostruttivi;
    • rendere applicabili le misure speciali previste dalla legge (es. semplificazioni, contributi, deroghe, poteri commissariali).

    Differenze con lo stato di emergenza 

    Stato di emergenza
    Stato di ricostruzione
    Gestisce l'urgenza e i primi soccorsi Gestisce la fase di recupero e ricostruzione
    Ha durata limitata e prorogabile Entra in vigore dopo la cessazione dell’emergenza
    Attiva protezione civile e risorse urgenti Attiva la governance straordinaria per la ricostruzione

    Ricostruzione dei beni danneggiati privati

    L’articolo 9 reca la disciplina degli interventi di ricostruzione, ripristino e riparazione privata. La disciplina riguarda:

    • immobili di proprietà privata danneggiati o distrutti da eventi calamitosi (sisma, alluvione, ecc.);
    • beni sia ad uso abitativo che produttivo o misto;
    • anche i beni mobili strumentali all’attività economica (es. macchinari).

    Per gli interventi di ricostruzione, di ripristino o di riparazione degli immobili privati distrutti o danneggiati dagli eventi calamitosi, le tipologie di intervento, di danno e di spese ammissibili a contribuzione nonché i limiti, i parametri generali, i presupposti, le condizioni e le soglie di contribuzione sono definiti con apposite disposizioni di legge a seguito della deliberazione dello stato di ricostruzione nazionale.

    Con norma primaria sono altresì individuati anche i soggetti privati legittimati a ottenere i contributi pubblici per la ricostruzione e può provvedersi allo stanziamento delle risorse economiche finalizzate alla ricostruzione, tenuto conto del fabbisogno finanziario stimato, tali risorse sono iscritte nel fondo per la ricostruzione, di cui all’articolo 6.

    Al momento dello stanziamento delle risorse economiche finalizzate alla ricostruzione privata, può essere previsto con disposizione di legge uno specifico contributo per il caso di distruzione o danneggiamento grave di beni mobili e di beni mobili registrati, ivi compresi quelli strumentali all'esercizio dei servizi di cura e assistenza alla persona, previa determinazione delle modalita' e dei relativi criteri di concessione, anche in relazione al limite massimo del contributo concedibile per ciascuna famiglia anagrafica come risultante dallo stato di famiglia alla data in cui si è verificato l'evento calamitoso.

    Come funziona la richiesta di contributi per la ricostruzione privata

    L'istanza di concessione dei contributi è presentata dai soggetti legittimati al comune territorialmente competente unitamente alla richiesta del titolo abilitativo necessario in relazione alla tipologia dell'intervento progettato (permesso di costruire o SCIA, secondo il tipo di intervento).

    All'istanza sono obbligatoriamente allegati, oltre alla documentazione necessaria per il rilascio del titolo edilizio: 

    • eventuale ordinanza di sgombero e la scheda tecnica dei danni (AeDES o simili);
    • una relazione tecnica asseverata da un professionista, che dimostri che i danni sono causati dall’evento calamitoso;
    • il progetto degli interventi da eseguire (riparazione, ricostruzione, ecc.), con un computo metrico dei costi e l'importo del contributo richiesto.

    Il Comune verifica che l’intervento sia conforme alle regole urbanistiche, poi:

    • rilascia il titolo edilizio (o verifica quelli già esistenti), 
    • accerta la legittimità dell'immobile (cioè che sia costruito regolarmente o sanato). 

    Nei Comuni colpiti da calamità, dichiarati in stato di ricostruzione di rilievo nazionale, è possibile fare interventi anche tramite SCIA edilizia, compresi lavori che modificano i prospetti (ma serve comunque l’autorizzazione paesaggistica, se dovuta).

    Una volta conclusa l’istruttoria, il Comune

    • verifica che il contributo sia dovuto e calcola l’importo; 
    • invia tutto al Commissario straordinario per la decisione finale che a sua volta:
      • emette un decreto di concessione del contributo; 
      • provvede alla erogazione dei fondi; 
      • ogni intervento è tracciato con un Codice Unico di Progetto (CUP).

    Allegati:
  • Versamenti delle Imposte

    Testo Unico versamenti e riscossione pubblicato in GU

    Pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 71 – Suppl. Ord. n. 8/L) il nuovo Testo Unico in materia di versamenti e riscossione (Decreto legislativo del 24.03.2025 n. 33).

    Il provvedimento, adottato in attuazione dell’art. 21, comma 1, della Legge n. 111/2023, si propone di razionalizzare e accorpare le norme previgenti in materia di versamenti fiscali e riscossione, superando la frammentarietà del quadro normativo preesistente e armonizzando le disposizioni legislative di riferimento. 

    L’entrata in vigore è fissata al 1° gennaio 2026.

    Testo Unico versamenti e riscossione: la struttura

    Il provvedimento è suddiviso in 13 titoli e si compone di ben 243 articoli, oltre ad allegati che contengono tabelle, rinvii normativi e disposizioni transitorie. Le principali aree disciplinate riguardano:

    • la riscossione spontanea, inclusa la compensazione e il versamento unitario;
    • la riscossione coattiva, con particolare attenzione ai termini, alle notifiche e alle cause estintive;
    • il sistema delle garanzie e dei rimborsi;
    • la mutua assistenza nell’ambito UE;
    • le disposizioni applicabili in sede concorsuale;
    • le norme transitorie e finali.

    Testo Unico versamenti e riscossione: principali novità

    Tra le innovazioni di maggiore rilievo introdotte dal nuovo Testo Unico si segnalano:

    • Obbligo generalizzato di utilizzo dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate per i versamenti con compensazione, a partire dal 1° luglio 2024 per i soggetti titolari di partita IVA (art. 5);
    • Preclusione dell'autocompensazione in presenza di ruoli definitivi superiori a 1.500 euro, misura già esistente ma confermata e sistematizzata (art. 6). 
    • Discarico automatico o anticipato delle quote non riscosse dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione entro cinque anni dall’affidamento, ovvero le quote affidate all’Agenzia delle entrate-Riscossione a decorrere dal 1° gennaio 2025 e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento sono automaticamente discaricate secondo quanto stabilito con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze (art. 2011);
    • Rafforzamento dei controlli su crediti utilizzati in compensazione, con sanzioni più strutturate in caso di violazioni o irregolarità nei visti di conformità;
    • Riduzione delle spese per tasse e diritti in caso di riscossione coattiva, con prenotazione a debito salvo recupero dalla parte soccombente. Le tasse e i diritti per atti giudiziari dovuti in occasione e in conseguenza del procedimento di riscossione coattiva sono ridotti alla metà e prenotati a debito per il recupero nei confronti della parte soccombente, quando questa non sia l’agente della riscossione. (art. 143);

  • Dichiarazione redditi Società di Capitali

    Dichiarazione Società di Capitali 2025: pubblicato il modello con le relative istruzioni

    Con il Provvedimento n. 131067 del 17 marzo è stato approvato il modello “Redditi 2025–SC”, da presentare nell'anno 2025 da parte delle società ed enti commerciali residenti nel territorio dello Stato e dei soggetti non residenti equiparati, con le relative istruzioni per la compilazione e le istruzioni generali ai modelli “Redditi 2025 delle Società e degli Enti”.

    Scarica il Modello Redditi SC-2025 con relative istruzioni

    Il modello “Redditi 2025–SC” è composto da:

    • il frontespizio ed i quadri RF, RN, PN, TN, GN, GC, RI, RM, RQ, RU, RV, RK, RO, RS, RZ, FC, RX, AC, CE, NI, RJ, TR, OP, RA, RB, RH, RL, RT, DI, CP;
    • i modelli da utilizzare per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli indicatori sintetici di affidabilità fiscale, che sono approvati con apposito provvedimento.

    Redditi 2025-SC: termini e modalità di presentazione

    I soggetti all'imposta sul reddito delle società possono presentare la dichiarazione (modello REDDITI SC e REDDITI ENC) a partire dal 30 aprile 2025, se il periodo d'imposta coincide con l'anno solare, ed entro l'ultimo giorno del decimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta (art. 2, comma 2, d.P.R. 22 luglio 1998, n. 322).

    Quindi, ad esempio:

    • un contribuente con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare dovrà presentare la dichiarazione in via telematica entro il 31 ottobre 2025;
    • un contribuente, invece, con periodo d’imposta 1° luglio 2024 – 30 giugno 2025 dovrà presentare la dichiarazione dei redditi (modello REDDITI 2025) entro il 30 aprile 2026.

    Le società o le associazioni di cui all'art. 5 del TUIR presentano la dichiarazione (modello REDDITI SP) tra il 15 aprile (30 aprile per l’anno 2025) e il 31 ottobre dell'anno successivo a quello di chiusura del periodo di imposta.

    La dichiarazione può essere trasmessa:

    1. per via telematica, direttamente dal dichiarante;
    2. per via telematica, tramite un intermediario abilitato;
    3. per via telematica, tramite società appartenenti al gruppo, ai sensi dell’art. 3, comma 2-bis, del d.P.R. 22 luglio 1998, n. 322 e successive modificazioni.

    Redditi 2025-SC: principali novità del modello

    Le principali novità contenute nel modello SC 2025 sono le seguenti:

    Argomento
    Descrizione sintetica
    Quadro aggiornato
    Riferimento normativo
    Concordato preventivo biennale Recepisce la disciplina del nuovo concordato preventivo biennale. Nuovo quadro CP e aggiornamento quadri RF, RS, RH, TN, PN, GN D.lgs. 12/02/2024, n. 13
    Regime agevolato giovani agricoltori Introduce il regime agevolato con imposta sostitutiva per giovani imprenditori agricoli. Nel quadro RQ prevista la sezione XXV dedicata ai giovani agricoltori che hanno intrapreso un’attività d’impresa nel settore agricolo ed esercitato l’opzione per il regime fiscale agevolato consistente nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’IRES, delle relative addizionali e dell’IRAP applicata alla base imponibile costituita dal reddito d’impresa prodotto nel periodo d’imposta Legge 15/03/2024, n. 36, art. 4
    Maggiorazione costo del personale Permette una maggior deduzione del costo del personale neoassunto. Il quadro RF è stato aggiornato per accogliere, tra le variazioni in diminuzione, la maggior deduzione del costo del personale di nuova assunzione D.lgs. 30/12/2023, n. 216, art. 4
    Plusvalenze società non residenti Introduce un regime specifico per plusvalenze da partecipazioni qualificate per soggetti esteri. Nel quadro RT è stata inserita la sezione VI dedicata al nuovo regime delle plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate con requisiti di cui alle lettere a), b), c) e d) del comma 1 dell’art. 87 del TUIR, da parte di società ed enti commerciali non residenti Legge 30/12/2023, n. 213, art. 1, c. 59
    Riconciliazione bilancio/fisco Consente la riconciliazione tra valori contabili e fiscali in caso di operazioni straordinarie o cambi contabili. Il quadro RV è stato modificato per accogliere le novità previste per le operazioni di cui all’art. 177-bis del TUIR e per le divergenze tra valori contabili e fiscali emerse in sede di cambiamento di principi contabili D.lgs. 13/12/2024, n. 192, art. 5 e 10
    Riallineamento principi contabili Permette di riallineare i valori contabili e fiscali in caso di modifica dei principi contabili. È stata prevista la nuova sezione VII-A del quadro RQ riservata ai contribuenti che optano per il riallineamento delle divergenze (sulla totalità o sulle singole fattispecie) tra i valori contabili e fiscali degli elementi patrimoniali. Inoltre, nel quadro RF, è stato aggiunto un nuovo codice, tra le variazioni in diminuzione, per consentire la deduzione per quote costanti dell’eventuale saldo negativo del riallineamento totale delle divergenze D.lgs. 13/12/2024, n. 192, art. 11
    Affrancamento straordinario riserve Consente l'affrancamento straordinario delle riserve e saldi attivi di bilancio. È stata prevista la nuova sezione VII-B del quadro RQ riservata ai contribuenti che optano per l’affrancamento dei saldi attivi di rivalutazione, delle riserve e dei fondi, in sospensione di imposta, esistenti nel bilancio dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2023, che residuano al termine dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 D.lgs. 13/12/2024, n. 192, art. 14
    Riallineamento operazioni straordinarie Gestisce il riallineamento dei beni in caso di operazioni straordinarie come fusioni e scissioni. Nel quadro RQ (sezione VI) e nel quadro RV è stata prevista la gestione delle nuove disposizioni per le operazioni straordinarie di cui agli artt. 172, 173 e 176 del TUIR effettuate nel periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2023 e per le medesime operazioni effettuate dal 1° gennaio 2024 D.lgs. 13/12/2024, n. 192, art. 12 e 13
    Modifica tonnage tax Adegua la disciplina della tonnage tax per le imprese marittime. Aggiornamento quadri RJ, RF, RS, RN, TN D.lgs. 13/12/2024, n. 192, art. 19
    Società di comodo Aggiorna i criteri di verifica delle società di comodo e del reddito minimo imponibile. Aggiornamento prospetto RS su operatività e reddito minimo D.lgs. 13/12/2024, n. 192, art. 20
    Codice identificativo strutture ricettive Introduce l'obbligo di indicare il codice identificativo nazionale per le strutture ricettive. È stato previsto un nuovo prospetto del quadro RS per indicare il codice identificativo nazionale assegnato alle strutture ricettive Legge 30/12/2024, n. 207, art. 1, c. 78
    Redditi agricoli Adegua il trattamento fiscale per redditi da produzione vegetale nel settore agricolo. Modifica quadro RF per opzione art. 1, c. 1093, Legge 296/2006 D.lgs. 13/12/2024, n. 192, art. 1, lett. e-f
    Affrancamento cripto-attività Permette di affrancare le cripto-attività con valore al 1° gennaio 2025 mediante imposta sostitutiva. Nel quadro RT (sezione XI) è stato previsto che ai fini della determinazione delle plusvalenze e delle minusvalenze, per ciascuna cripto-attività posseduta alla data del 1° gennaio 2025, può essere assunto, in luogo del costo o del valore di acquisto, il valore a tale data, determinato ai sensi dell’art. 9 del TUIR, a condizione che il predetto valore sia assoggettato a un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 18% da versare entro il 30 novembre 2025 Legge 30/12/2024, n. 207, art. 1, cc. 26-29
    Rivalutazione terreni e partecipazioni Introduce a regime la possibilità di rivalutare il costo di acquisto di terreni e partecipazioni. Quadri RT (X), RM (III), RQ (XVII), a regime dal 2025 Legge 30/12/2024, n. 207, art. 1, c. 30
    Sismabonus ed Ecobonus Consente la detrazione del 36% per spese di Sismabonus ed Ecobonus nel 2025. Nei quadri RS, TN e GN è stata prevista la detrazione del 36% per le spese sostenute per interventi “Sismabonus” ed “Ecobonus”, effettuati nel 2025 Legge 30/12/2024, n. 207, art. 1, c. 55
    Prospetto di riconciliazione dati di bilancio e fiscali Riconciliazione dati di bilancio e fiscali Il quadro RV è stato modificato per accogliere le novità previste per le operazioni di cui all’art. 177-bis del TUIR e per le divergenze tra valori contabili e fiscali emerse in sede di cambiamento di principi contabili decreto legislativo 13 dicembre 2024, n. 192, art. 5, comma 1, lett. d), e art. 10 del art. 5, comma 1, lett. d), e art. 10
    Perdite d’impresa non riportabili Introduce un nuovo rigo per indicare le perdite d’impresa non riportabili ai sensi dell’art. 84 TUIR. E’ stato previsto, nel quadro RS, un nuovo rigo al fine di individuare le perdite non compensate in misura limitata e in misura piena non riportabili in applicazione dell’art. 84 del TUIR D.lgs. 13/12/2024, n. 192, art. 15

  • Studi di Settore

    ISA 2025: pubblicati i 172 modelli per la comunicazione dei dati

    Con Provvedimento dell'Agenzia del 17.03.2025 n. 131055, l'Agenzia delle Entrate ha approvato i 172 modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), da utilizzare per il periodo di imposta 2024

    Il Modello ISA costituisce parte integrante del modello REDDITI 2025 ed è utilizzato per la dichiarazione dei dati rilevanti ai fini della applicazione e dell’aggiornamento degli ISA. Introdotti con il decreto legge n. 50/2017, a partire dal periodo d’imposta 2018 gli ISA sostituiscono definitivamente gli studi di settore e i parametri.

    Con lo stesso provvedimento è stato approvato anche un sistema di importazione dei dati degli indici sintetici di affidabilità fiscale ai fini della semplificazione del relativo adempimento dichiarativo.

    Sono approvati, unitamente alle relative istruzioni, costituite da una Parte Generale, comune a tutti i modelli, da parti specifiche per ciascun modello e da parti relative ai quadri A, F e H, comuni ai modelli che ne prevedono il richiamo nelle relative istruzioni specifiche – i modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale, che sono parte integrante dei modelli della dichiarazione dei redditi.

    Tali modelli devono essere presentati dai contribuenti che nel periodo d’imposta 2024 hanno esercitato, in via prevalente, una delle attività economiche del settore dell’agricoltura, delle manifatture, dei servizi, delle attività professionali e del commercio per le quali risultano approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale indicati nella Tabella 1 allegata alle Istruzioni Parte Generale e che sono tenuti all’applicazione degli stessi, ovvero che, ancorché esclusi dall’applicazione degli indici, sono comunque tenuti alla presentazione dei modelli, in quanto:

    • esercitano due o più attività di impresa, non rientranti nel medesimo indice sintetico di affidabilità fiscale, qualora l’importo dei ricavi dichiarati relativi alle attività non rientranti tra quelle prese in considerazione dall’indice sintetico di affidabilità fiscale, relativo all’attività prevalente, superi il 30 per cento dell’ammontare totale dei ricavi dichiarati;
    • svolgono attività d’impresa, arte o professione e partecipano a un gruppo IVA di cui al Titolo V-bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633

    Al solo fine di acquisire le informazioni utili alla elaborazione dei relativi indici sintetici di affidabilità fiscale, i contribuenti che, nel periodo d’imposta 2024, hanno dichiarato redditi d’impresa derivanti dall’esercizio in via prevalente di una delle seguenti attività economiche:

    1. Attività di ingegneria, codice attività 71.12.10;
    2. Attività di commercialisti, codice attività 69.20.01;
    3. Attività di esperti contabili, codice attività 69.20.03;
    4. Attività di consulenti del lavoro, codice attività 69.20.04;
    5. Progettazione, pianificazione e supervisione di scavi archeologici, codice attività 71.11.01;
    6. Attività di architettura n.c.a., codice attività 71.11.09;
    7. Servizi veterinari, codice attività 75.00.00;
    8. Attività legali e giuridiche, codice attività 69.10.10,

    devono compilare uno dei seguenti modelli approvati con il presente provvedimento:

    • DK02U – Attività degli studi di ingegneria, per l’attività di cui alla lettera a);
    • DK05U – Servizi forniti da dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro, per le attività di cui alle lettere da b) a d);
    • DK18U – Attività degli studi di architettura, per le attività di alle lettere e) e f);
    • DK22U – Servizi veterinari, per l’attività di cui alla lettera g);
    • DK04U – Attività degli studi legali, per l’attività di cui alla lettera h).

    Modelli Isa Redditi 2025

    Scarica qui i modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli ISA applicabili per il periodo d’imposta 2024, approvati con provvedimento dell'Agenzia del 17.03.2025:

    Indicatori Sintetici di Affidabilità (ISA): cosa sono e quali benefici offrono

    Gli Indicatori Sintetici di Affidabilità (ISA) sono strumenti di compliance fiscale introdotti per rafforzare la collaborazione tra i contribuenti e l’Amministrazione finanziaria. Il loro obiettivo è favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili, incentivare l’adempimento degli obblighi tributari e migliorare il rapporto tra cittadini e fisco.

    Gli ISA si basano su una serie di indicatori che valutano la normalità e la coerenza della gestione di un’impresa o di un’attività professionale, considerando diverse basi imponibili. Il contribuente, applicando gli ISA in sede di dichiarazione, può determinare il proprio livello di affidabilità fiscale su una scala da 1 a 10, dove 10 rappresenta il massimo grado di affidabilità.

    Un punteggio alto negli ISA garantisce una serie di agevolazioni, tra cui:

    • Esonero dal visto di conformità per la compensazione di crediti fino a:
      • 70.000 euro annui per l’IVA
      • 50.000 euro annui per imposte dirette e IRAP
    • Esonero dal visto di conformità e dalla prestazione della garanzia per rimborsi IVA fino a 70.000 euro annui
    • Esclusione dalla disciplina delle società non operative (art. 30, Legge n. 724/1994)
    • Esclusione dagli accertamenti basati su presunzioni semplici (art. 39, DPR n. 600/1973 e art. 54, DPR n. 633/1972)
    • Riduzione dei termini di accertamento di almeno un anno per redditi d’impresa e di lavoro autonomo (art. 43, DPR n. 600/1973 e art. 57, DPR n. 633/1972)
    • Esclusione dall’accertamento sintetico del reddito complessivo (art. 38, DPR n. 600/1973), se il reddito accertabile non supera di due terzi quello dichiarato
    • Esclusione della garanzia per la sospensione della riscossione (art. 47, D.lgs. n. 546/1992), per contribuenti con un’affidabilità fiscale pari almeno a 9 nei tre anni precedenti al ricorso

    Grazie a questi benefici, gli ISA rappresentano un importante strumento per incentivare la trasparenza fiscale e garantire un rapporto più equilibrato tra contribuenti e Amministrazione finanziaria.

  • Dichiarazione 730

    Dichiarazione 730/2025: gli adempimenti per il controllo e la liquidazione

    Con Provvedimento del 12.03.2025 n. 120707, l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato le istruzioni per lo svolgimento degli adempimenti previsti per l’assistenza fiscale nell’anno 2025 da parte dei sostituti d’imposta, dei CAF e dei professionisti abilitati.

    In particolare, nel documento allegato al provvedimento, vengono descritti gli adempimenti che:

    • i sostituti di imposta
    • i professionisti abilitati (consulenti del lavoro, dottori commercialisti, ragionieri e periti commerciali)
    • ed i Centri di Assistenza Fiscale 

    devono effettuare per il controllo e la liquidazione del modello 730.

    Tali operazioni vengono descritte seguendo l’ordine di esposizione dei quadri contenuti nel Mod. 730. Per ogni quadro vengono riportati:

    • il dettaglio dei controlli formali da operare relativamente ai dati comunicati dal contribuente;
    • le modalità di calcolo per la determinazione dei redditi e della relativa imposta; 
    • le modalità di calcolo dell’eventuale Addizionale regionale all’IRPEF;
    • le modalità di calcolo dell’eventuale Addizionale comunale all’IRPEF;
    • le modalità di calcolo dell’eventuale acconto dovuto sui redditi soggetti a tassazione separata.

    Scarica il testo della Circolare con le istruzioni (Allegato C)

    Con lo stesso provvedimento sono state inoltre approvate le specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni modelli 730/2025, nelle comunicazioni di cui ai modelli 730-4 e 730-4 integrativo, nonché nella scheda riguardante le scelte della destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’IRPEF.

    Allegati:
  • Dichiarazione 730

    Dichiarazione 730/2025: pubblicato il Modello con relative istruzioni

    L'Agenzia delle Entrate, con Provvedimento del 10 marzo 2025 n. 114763 ha pubblicato i modelli di Dichiarazione 730/2025 con relative istruzioni, concernenti la dichiarazione semplificata agli effetti dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, da presentare nell’anno 2025 da parte dei soggetti che si avvalgono dell’assistenza fiscale.

    Scarica il Modello 730/2025 con relative istruzioni

    Il 730 ordinario deve essere presentato entro il 30 settembre al Caf o al professionista abilitato o al sostituto d’imposta, nel caso di presentazione al sostituto d’imposta il contribuente deve consegnare il modello 730 ordinario già compilato.

    Dichiarazione 730/2025: le principali novità

    Come indicato nelle istruzioni di compilazione, ecco le principali novità del modello 730/2025:

    • Ampliamento platea 730: è possibile utilizzare il modello 730 anche per dichiarare alcune fattispecie reddituali per le quali in precedenza era necessario presentare il modello REDDITI PF, quali:
      • redditi soggetti a tassazione separata e imposta sostitutiva e da rivalutazione dei terreni (quadro M);
      • plusvalenze di natura finanziaria (quadro T);
    • Redditi a tassazione separata: da quest'anno i redditi assoggettati a tassazione separata vanno indicati nel quadro M anziché nel quadro D. In particolare, i rimborsi di oneri per i quali si è fruito della detrazione in anni precedenti vanno indicati nel rigo M3 (ad esempio, rimborsi di spese sanitarie portati in detrazione negli anni precedenti al 2024);
    • Modifica scaglioni di reddito e delle aliquote IRPEF: è prevista una riduzione da quattro a tre degli scaglioni di reddito e delle corrispondenti aliquote;
    • Nuovo regime agevolativo per redditi dominicali e agrari di coltivatori diretti e I.A.P.: per gli anni 2024 e 2025 i redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, considerati congiuntamente, non concorrono ovvero concorrono parzialmente alla formazione del reddito complessivo;
    • Locazioni brevi: i redditi derivanti da contratti di locazione breve sono assoggettati ad imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca con aliquota al 26% nel caso di opzione per tale tipo di regime; la predetta aliquota è ridotta al 21% per i redditi da locazione breve relativi ad una unità immobiliare individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi;
    • Codice Identificativo Nazionale (CIN): per i contratti di locazione per finalità turistiche e per i contratti di locazione breve, il locatore o il soggetto titolare della struttura turistico-ricettiva deve indicare nella sezione III del quadro B il Codice Identificativo Nazionale (CIN) assegnato dal Ministero del Turismo;
    • Lavoro dipendente prestato all'estero in zona di frontiera: dal 2024, il reddito da lavoro dipendente prestato all'estero in zona di frontiera o in altri Paesi limitrofi al territorio nazionale, in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto, da soggetti residenti nel territorio dello Stato italiano, concorre a formare il reddito complessivo per l'importo eccedente 10.000 euro;
    • Rimodulazione delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente: per il solo periodo d’imposta 2024 è innalzata da 1.880 euro a 1.955 euro la detrazione prevista per i contribuenti titolari di redditi di lavoro dipendente escluse le pensioni e assegni ad esse equiparati e per taluni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, in caso di reddito complessivo non superiore a 15.000 euro;
    • Lavoro sportivo dilettantistico e professionistico: il lavoro sportivo dal 31 luglio 2024, non può generare reddito assimilato a quello di lavoro autonomo;
    • Modifica alla detrazione per il personale del comparto sicurezza e difesa: nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2024, la detrazione per il comparto sicurezza e difesa spetta per un importo massimo di 610,50 euro ai lavoratori che nell’anno 2023 hanno percepito un reddito da lavoro dipendente non superiore a 30.208 euro;
    • Bonus tredicesima: per l’anno 2024, ai titolari di reddito di lavoro dipendente con un reddito complessivo non superiore ad euro 28.000 che rispettino determinate condizioni, è riconosciuta un’indennità di importo pari ad euro 100, ragguagliata al periodo di lavoro, che non concorre alla formazione del reddito complessivo;
    • Trattamento Integrativo: per l’anno 2024, l’agevolazione in questione spetta, in rapporto al periodo di lavoro nell'anno, se l'imposta lorda determinata sul reddito di lavoro dipendente e su alcuni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente è maggiore della detrazione per lavoro dipendente ridotta di 75 euro;
    • Lavoratori impatriati: ridisegnato il regime fiscale agevolato per i lavoratori impatriati che trasferiscono la residenza fiscale in Italia a decorrere dal periodo d’imposta 2024; i redditi prodotti dai lavoratori che trasferiscono la residenza in Italia concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 50 per cento del loro ammontare (limitatamente al 40 per cento del loro ammontare in presenza di un figlio minore o in caso di nascita di un figlio ovvero di adozione di un minore di età durante il periodo di fruizione del regime) al ricorrere di determinate condizioni;
    • Rimodulazione delle detrazioni per oneri: per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a 50.000 euro, è prevista una riduzione di 260 euro dell’ammontare della detrazione dall’imposta lorda spettante per l’anno 2024;
    • Detrazione Superbonus: per le spese sostenute nel 2024 rientranti nel Superbonus, salvo eccezioni, si applica la percentuale di detrazione del 70%. Per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024 la detrazione è rateizzata in 10 rate di pari importo da chi presta l’assistenza fiscale;
    • Detrazione Sismabonus ed eliminazione barriere architettoniche: per le spese sostenute nel 2024 relative ad interventi rientranti nel Sismabonus o finalizzate all’eliminazione delle barriere architettoniche di cui all’art. 119-ter del D.L. 34/2020, la detrazione è rateizzata in 10 rate di pari importo;
    • Opzione Superbonus 2023: per le spese Superbonus sostenute dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, è possibile optare per la ripartizione in 10 rate annuali di pari importo mediante presentazione di una dichiarazione integrativa di quella presentata per il periodo d’imposta 2023, da presentare entro il termine stabilito per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2024. L’opzione è irrevocabile e la maggiore imposta eventualmente dovuta è versata, entro il termine per il versamento del saldo delle imposte sui redditi relative al periodo d’imposta 2024, senza applicazione di sanzioni e interessi;
    • Detrazione bonus mobili: per l’anno 2024, il limite di spesa massimo su cui calcolare la detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici è pari a 5.000 euro;
    • IVIE e IVAFE: l’aliquota dell’imposta sul valore degli immobili situati all’estero è fissata all’1,06 per cento, mentre per i prodotti finanziari detenuti in Stati o Territori a regime privilegiato l’aliquota è del 4 per mille annuo;
    • Tassazione dei redditi di talune categorie di lavoratori frontalieri: dall’anno 2024 è consentito ai lavoratori residenti in determinati comuni italiani, situati a 20 km dal confine svizzero, in possesso di specifici requisiti, di optare per l’applicazione, sui redditi da lavoro dipendente percepiti in Svizzera, di una imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali, pari al 25% delle imposte applicate in Svizzera sugli stessi redditi.

  • Rubrica del lavoro

    Tabella Unica Nazionale per risarcimento danni da macrolesioni

    In Gazzetta ufficiale del 18 febbraio 2025 è stata pubblicata la Tabella Unica Nazionale (Tun) per il risarcimento delle macrolesioni derivanti da sinistri stradali e responsabilità sanitaria, allegata al  Decreto del Presidente della Repubblica n. 12 del 13 gennaio 2025.

    Vengono cosi definite le nuove regole per la liquidazione dei danni non patrimoniali da lesioni di «non lieve entità», che comportano menomazioni gravi comprese tra 10 e 100 punti di invalidità biologica.

    La Tabella Unica (Tun)   entrerà in vigore il 5 marzo 2025 e si applicherà ai sinistri e agli eventi verificatisi successivamente a tale data.

    Da sottolineare che la Tun introduce novità nel risarcimento del danno morale e temporaneo, con valori giornalieri inferiori rispetto a quelli milanesi. 

    Inoltre manca ancora la tabella dei baremes medico-legali prevista dall'articolo 138 del Codice delle assicurazioni, che potrebbe influenzare la valutazione delle menomazioni psicofisiche.

    TUN e tabelle coefficienti 2025

    In particolare sono allegate al testo del decreto per l'applicazione ai fini del risarcimento del danno non patrimoniale per  lesioni di non lieve entita':

    • conseguenti  alla  circolazione  dei  veicoli  a  motore   e   dei   natanti,   nonche'    
    • conseguenti    all'attivita'dell'esercente la professione sanitaria e della struttura sanitaria o sociosanitaria, pubblica o privata:
    1. le  tavole  contenenti  i   coefficienti   moltiplicatori   e demoltiplicatori del punto per il calcolo del danno biologico  e  del danno morale, di cui all'allegato I; 
    2.    la tabella unica nazionale del valore pecuniario da attribuire a ogni singolo punto di invalidita', comprensivo dei coefficienti  di variazione  corrispondenti  all'eta'  del  soggetto  leso,  ai  sensi dell'articolo 138, commi 1, lettera b), e 2, lettere a), b), c) e d), del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209,- tabella del  danno  biologico, di cui all'allegato II, tabella 1; 
    3.    la tabella unica nazionale del valore pecuniario da attribuire a ogni singolo punto di invalidita', comprensivo dei coefficienti  di variazione corrispondenti all'eta' del  soggetto  leso,  incrementato del danno morale  nei  valori  minimo,   medio  e  massimo,  ai  sensi dell'articolo 138, comma 2, lettera e), del  decreto  legislativo  n.209 del 2005 – tabella del  danno  biologico  comprensiva  del  danno morale, di cui all'allegato II, tabella 2. 

    Resta invece da aggiornare la tavola  1.B.,  riportata  nell'allegato I  sulla base di nuovi dati ISTAT. Per questo è previsto un decreto del Ministro delle imprese e del made in  Italy,  sentito  l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS).